Siracusa Calcio 1924 SSD Calcio | |
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Aretusei[1], Azzurri[2], Leoni[3], Leoncelli[4] | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Azzurro |
Simboli | Leone |
Inno | Azzurro Paolo Conte, Michele Virano e Vito Pallavicini |
Dati societari | |
Città | Siracusa |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Campionato | Serie D |
Fondazione | 1924 |
Rifondazione | 1937 |
Rifondazione | 1995 |
Rifondazione | 2013 |
Rifondazione | 2021 |
Proprietario | Alessandro Ricci |
Presidente | Alessandro Ricci |
Allenatore | Marco Turati |
Stadio | Nicola De Simone (5 157 posti) |
Sito web | www.siracusacalcio1924.it |
Palmarès | |
Trofei nazionali | 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro |
Si invita a seguire il modello di voce |
Il Siracusa Calcio 1924 S.S.D., meglio noto come Siracusa, è una società calcistica italiana con sede nella città di Siracusa. Milita in Serie D, la quarta divisione del Campionato italiano di calcio.
Il club attuale è erede del titolo sportivo della squadra fondata per la prima volta nel 1924 e che ottenne i migliori risultati con il sodalizio del 1937, fallito nel 1995 a causa di una grave crisi debitoria. La società attuale è ripartita dal campionato di Eccellenza nel 2021, facendosi portatrice dell'intera tradizione calcistica aretusea.
Il primo club cittadino fu fondato il 1º aprile 1924, con la denominazione di Circolo Sportivo Tommaso Gargallo[5], grazie alla fusione di tre società preesistenti. La squadra si trova al 77º posto nella classifica perpetua della Serie B e al 70º nel ranking della tradizione sportiva in Italia. Il miglior piazzamento in Serie B è il 5º posto, raggiunto nella stagione 1950-1951[6]. Nella sua storia ha collezionato 7 partecipazioni al campionato di Serie B e 50 in quello di Serie C. In bacheca, tra i trofei conquistati, figura una Coppa Italia Semiprofessionisti vinta nel 1979[7].
Il Siracusa è il quarto club in Sicilia per maggior numero di partecipazioni a campionati professionistici dopo Palermo, Catania e Messina.
Il colore sociale del club è l'azzurro, mentre lo storico simbolo è il leone[8]. L'impianto sede delle partite casalinghe è lo stadio Nicola De Simone.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La prima formazione calcistica siracusana nasce nel 1907 con l'Ortigia Sport Club. Esso prenderà parte, due anni più tardi, alla Coppa Lipton arrivando a disputare la semifinale (disputata a Palermo il 10 aprile 1909) contro i locali del Palermo FBC, vinta da questi ultimi col punteggio di 4-2, nonostante la vittoria a tavolino nel prepartita a causa dello schieramento di giocatori professionisti nelle file dell'Ortigia, cosa espressamente vietata dai regolamenti dell'epoca[9][10]. L'incontro fu comunque disputato come amichevole. Eccetto sporadiche apparizioni a livello provinciale, da quel momento non si avranno più notizie del club isolano, se non nei primi anni venti, quando sorsero nuovi club. Tra questi, vanno citati in modo particolare il 75º Reggimento Fanteria, l'Esperia e l'Insuperabile. Nel 1923 si aggiunse il Circolo Sportivo Tommaso Gargallo[5], dal nome del poeta siracusano[11]. La sera del 1º aprile 1924 avvenne la svolta per il calcio cittadino: la fusione tra Esperia, Insuperabile e 75º Fanteria nella sezione calcio del CS Tommaso Gargallo, fusione sponsorizzata e attuata da Luigi Santuccio e Genesio Pioletti. A determinare ciò fu un quadrangolare organizzato da una rappresentativa del Gargallo in cui parteciparono le suddette squadre, vinto dalla società organizzatrice che batté gli ortigiani dell'Esperia 9-0 in finale[5]. A fusione avvenuta la famiglia Gargallo, con a capo i pronipoti di Tommaso Gargallo, Filippo Francesco e Mario Tommaso, stanziò 5.000 lire per costruire le basi economiche della neonata società aretusea.
La prima uscita ufficiale del Gargallo Siracusa post-fusione è attestata all'autunno 1924. Il club, allora presieduto dal duo Salvatore Monteforte e Luigi Santuccio ed allenato da Genesio Pioletti, indossò per l'occasione una casacca nera in omaggio al regime fascista. L'avversario affrontato in amichevole fu la Centurion, formazione di marinai inglesi attraccati al porto di Siracusa (dalla nave da battaglia HMS Centurion). La gara fu disputata all'impianto sportivo Coloniale ubicato in via Von Platen, e vide prevalere nettamente la formazione inglese che vinse col punteggio di 6 a 1. Per gli aretusei realizzò il goal della bandiera Genesio Pioletti su calcio di rigore. Tuttavia, chi assistette alla partita venne a sapere della presenza nella squadra inglese di alcuni calciatori della nazionale, giustificando così la netta differenza dei valori in campo.[12]
All'unificazione dei campionati, nel 1929, il Siracusa partì già dalla nuova stagione di Prima Divisione (odierna terza serie italiana di calcio) e restò in cadetteria sino al 1934-1935. Al quinto anno consecutivo, il Siracusa partì male e, con problemi economici, iniziò l'annata con un punto di penalizzazione. Non molto dopo, sempre per motivi finanziari, si ritirò dalla stagione. Il 27 marzo 1935, dopo l'ultima rinuncia, il Direttorio Divisioni Superiori decretò quindi la radiazione della società dai propri ranghi. Dopo due anni di tentativi di fondare un nuovo club, in una data imprecisata del 1937[13] vide la luce l'Associazione Sportiva Siracusa, matricola federale 49470,[14] per merito di alcuni appassionati aretusei che la iscrissero al campionato siciliano. In seguito, dopo essere tornata in Serie C, sfiorò ripetutamente il salto di categoria, ottenendo: dal 1938 al 1940 il secondo posto consecutivo, nell'annata 1940-1941, con la compagine siracusana allenata dall'esordiente Giuseppe Viani, il primo posto, perdendo poi nel girone A finale i primi due posti validi per un solo punto, e dal 1941 al 1943 di nuovo la seconda posizione consecutiva in graduatoria.
Il 22 settembre 1946 rappresentò una data storica per la società calcistica di Siracusa: per la prima volta in assoluto ottenne l'ammissione in Serie B, grazie ai titoli sportivi e alle mancate promozioni negli anni precedenti, esordendo in cadetteria nella stagione 1946-1947[15], in un Siracusa-Foggia terminato 3-0, con doppietta di Luciano Cavaleri (autore del primo gol degli azzurri in B) e rete di Dandolo Flumini[16]. Il Siracusa militò in Serie B sette anni di fila, fino al 1952-1953, disputando diversi derby con Catania, Palermo e Messina ed incontrando inoltre club di grosso blasone come Genoa, Napoli e Roma. Tra gli attaccanti più prolifici negli anni della Serie B sicuramente figura Bruno Micheloni, centravanti di stazza, che nel triennio trascorso a Siracusa mise a segno la bellezza di 53 reti[17].
A fine anni sessanta gli azzurri attraversano un periodo critico che li vede retrocedere in Serie D nella stagione 1967-1968[18], dopo 31 anni trascorsi fra la B e la C. Dopo i primi due campionati conclusi rispettivamente al 3º e al 10º posto, nel terzo e ultimo, il 1970-1971, il Siracusa riuscì a disputare un campionato al vertice, in cui tenne un lungo testa a testa con il Cantieri Navali Palermo. Entrambe le formazioni chiusero al primo posto in campionato e giocarono due spareggi, uno al Celeste di Messina (0-0) e l'altro al Collana di Napoli (1-1): qui, dopo i tempi supplementari, la vittoria fu assegnata con il lancio della moneta agli aretusei, sancendo così il ritorno in C dopo tre anni[19].
Dopo essere stato declassato in Serie C2, nella stagione 1978-1979, sotto la guida del neo presidente Claudio Cassone, vinse campionato e Coppa Italia Semiprofessionisti, aggiudicandosi in casa il trofeo il 17 giugno 1979 battendo la Biellese con rete di Walter Ballarin a tre minuti dal termine[20]. La stagione ebbe comunque un sapore agrodolce in quanto caratterizzata anche dalla scomparsa del difensore Nicola De Simone, ricoverato d'urgenza a Napoli dopo un duro incidente di gioco subito durante la trasferta a Palma Campania, deceduto dopo 17 giorni di coma e a cui fu dedicato lo stadio[21].
Dopo essere ripiombati in Serie C2, gli azzurri faticarono a rientrare in terza serie. Vi riuscirono nella stagione 1988-1989 quando, con presidente Giuseppe Imbesi e allenatore Paolo Lombardo, raggiunsero il secondo posto valevole per la promozione, tornando in Serie C1 dopo otto anni, battendo in un Nicola De Simone gremito per l'occasione (oltre diecimila presenze) la Lodigiani per 3-1 con reti di Pannitteri, Mezzini e Martin.
Nell'estate del 1995 venne scritta una delle pagine più nere della vicenda del Siracusa: per la prima volta nella sua lunga storia calcistica, la Lega sancì difatti la sua radiazione dai campionati professionistici, per via dei debiti accumulati. Nel febbraio 1996 è toccato al tribunale di Siracusa e alla Figc pronunciarsi rispettivamente con la dichiarazione di fallimento e di radiazione dai ruoli federali[22].
La socierà riuscì a ripartire solamente dal campionato di Promozione, grazie alla seconda squadra cittadina dell'epoca l'Unione Sportiva Marcozzi Siracusa 1956, che di li a breve diventerà il nuovo Siracusa. Negli anni del dilettantismo, una notizia sconvolse la tifoseria azzurra: il 12 gennaio 1998 l'ex capitano azzurro Giorgio Di Bari, bandiera a cavallo fra gli anni '80 e '90, morì all'età di 34 anni, colpito da un infarto fulminante. In occasione del suo funerale, svoltosi alla Cattedrale di Siracusa, migliaia di tifosi azzurri gli resero omaggio; la città gli ha inoltre dedicato un impianto sportivo[23][24].
Ripartiti dalla Promozione, ma non con i risultati sperati, gli azzurri impiegarono ben 14 anni per uscire dai campionati dilettantistici (stagione 2008-2009). Gli sforzi della società non furono premiati in quanto 3 anni dopo, il 16 luglio 2012, a causa del mancato versamento della fidejussione da parte del presidente Luigi Salvoldi, necessario per l'iscrizione, il Siracusa fu nuovamente escluso dalla Prima Divisione dal consiglio direttivo della Lega Pro[25]. Differentemente dal 1995 però, stavolta la società non andò incontro al fallimento benché non venendo più iscritta ad alcun campionato, la situazione fosse praticamente la stessa. L'estate 2012 venne infatti ricordata a lungo a Siracusa per il rischio concreto che la città non venisse rappresentata da alcuna realtà calcistica.
Questa possibilità fu infine scongiurata ad agosto, grazie all'impegno della tifoseria organizzata che creò un azionariato popolare, ed il 23 del mese nacque l'Associazione Sportiva Dilettantistica Siracusa Calcio,[26] poco dopo ridenominata ASD Città di Siracusa per motivi federali, che venne iscritta al campionato di Terza Categoria, vinto insieme al Trofeo delle Province[27][28].
Una svolta giunse il 25 giugno 2013 quando l'imprenditore siracusano Gaetano Cutrufo (all'epoca presidente del Palazzolo, militante in Eccellenza) rilevò la società e decise di trasferirne il titolo sportivo nel capoluogo. Dopo un primo anno di assestamento, nelle successive due stagioni ottenne due promozioni dirette, riportando a distanza di soli quattro anni il Siracusa in terza serie.
Con l'accesso al campionato professionistico di terza serie, si torna alla vecchia denominazione già utilizzata negli anni '70 Siracusa Calcio[29].
Nella stagione 2016-2017, gli azzurri tornano alla vittoria casalinga nei derby con Catania e Messina. Così, dopo 64 anni (il 10 dicembre 2016), nel derby Siracusa-Catania, gli aretusei hanno la meglio sui cugini etnei per 1-0 grazie al gol realizzato da Filippo Scardina[30], mentre a distanza di qualche giorno (il 22 dicembre), esattamente 39 anni dopo l'ultima volta e grazie alla doppietta siglata da Emanuele Catania, a lasciare l'intera posta in palio sono i peloritani col punteggio di 2-0[31].
Il 24 giugno 2019 la società azzurra, presieduta dell'imprenditore etneo Giovanni Alì, rinuncia ad iscriversi al campionato di Serie C. Il 16 luglio il Comune di Siracusa pubblica il bando per la costituzione di un nuovo soggetto sportivo, ripartendo dalla Serie D tramite il "lodo Giorgetti" (ex lodo Petrucci)[32] ma non si riescono a presentare i documenti richiesti dalla FIGC per l'ammissione in D in sovrannumero. Ripartito dal campionato di Promozione per volontà di Gaetano Cutrufo, a sei giornate dal termine, il campionato viene sospeso a causa della pandemia di COVID-19. A giugno, in virtù della classifica vigente, essendo in testa, gli azzurri vengono promossi in Eccellenza[33].
Il 18 luglio 2022 c'è il cambio di denominazione in Siracusa Calcio 1924, in vista del centenario dalla nascita del club. Dopo aver chiuso il campionato al secondo posto, il Siracusa vince i play-off regionali battendo in finale il Taormina, accedendo alla fase nazionale al termine della quale, dopo aver battuto l'Ercolanese in semifinale e i corregionali dell'Enna in finale, ottiene la promozione in Serie D davanti a 5mila spettatori.
Cronistoria
[modifica | modifica wikitesto]Cronistoria del Siracusa Calcio 1924 SSD[34] | |
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Colori e simboli
[modifica | modifica wikitesto]Colori
[modifica | modifica wikitesto]La prima formazione aretusea, antesignana del Siracusa, fu lo Sporting Club Ortigia nato nel 1907 e che indossò fino al 1915 una casacca a due righe biancoverde (i colori rappresentativi della città). Negli anni successivi i colori cambiarono nella tradizionale maglia azzurra, calzoncini bianchi e calzettoni azzurri. Tale scelta cromatica affonda le sue origini negli anni venti, quando si sfidarono le due principali realtà locali: l'Insuperabile (a rappresentanza del quartiere Borgata) con colori sociali giallorossi, e l'Esperia (a rappresentanza del quartiere Ortigia) con colore sociale l'azzurro a richiamare i colori del mare che circondano l’isola: successivamente fu quest'ultimo colore a venir ereditato a rappresentanza della prima squadra della città[37][38].
Nella prima uscita ufficiale, disputata nell'autunno 1924 dall'allora Gargallo contro la Centurion, formazione di marinai inglesi, venne indossata una casacca nera[12] in omaggio al regime fascista[39]. In alcune occasioni sono stati utilizzati dei colori alternativi quali granata, verde, rosso, nero e grigio. Fra tutti i suddetti modelli solo il verde, colore rappresentativo della città, ha avuto lunga vita sulla terza divisa del club.
Evoluzione Prima Divisa
Evoluzione Seconda Divisa
Simboli ufficiali
[modifica | modifica wikitesto]Stemma
[modifica | modifica wikitesto]Il primo simbolo su una casacca aretusea fece il suo esordio alla metà degli anni venti (presumibilmente nel 1925): era rappresentato da un'intersezione di lettere ed era riconducibile al nome della squadra dell'epoca (CSTG Circolo Sportivo Tommaso Gargallo), in onore a Tommaso Gargallo. Dalla stagione 1928-1929, un secondo simbolo divenne presente sulle maglie azzurre, come si evince da alcune foto d'archivio: da queste si evidenzia la presenza di un gallo posto in basso a destra, riconducibile per similitudine allo stemma di famiglia dei nobili Gargallo. Questo scomparve definitivamente a partire dalla stagione 1931-1932.
Nel 1929, durante l’incontro Messina-Siracusa (terminato 2-3 con vittoria degli azzurri all’89’), la formazione aretusea ricevette da parte di un giornalista sportivo ungherese l’appellativo di leoncelli per l’impresa ottenuta; da allora in poi, il simbolo ufficiale del club divenne il leone.
Tuttavia lo stemma maggiormente rappresentativo del club aretuseo fu realizzato nel 1974. Il logo, raffigurante il celebre "leone" stilizzato arancione di profilo, rimarrà in uso come simbolo principale nei periodi 1974-1995 (AS Siracusa), e successivamente 1996-2012 (US Siracusa), per poi essere utilizzato nel campionato di Terza Categoria stagione 2012-2013 (Città di Siracusa), quando venne ideata una variante di questo stemma, dallo sfondo bianco con il leone azzurro.
Dopo il fallimento dell’AS Siracusa avvenuto nel 1995, tutto il patrimonio storico sportivo dei beni immateriali risalenti al 1937 venne riscattato nel 2013, mediante un'asta, dall'avvocato Paolo Giuliano che ne ha acquisito i diritti sul suo utilizzo[40]. Con questa procedura, Giuliano riuscì in extremis, alla chiusura del fallimento, a salvaguardare e a tenere in vita tutto il contesto dei beni per un loro possibile riutilizzo nel futuro.
Nel 2012, con la mancata iscrizione dell'US Siracusa in Serie C, i simboli sono rimasti dapprima in possesso del duo Salvoldi-Mauceri, quindi al suddetto Paolo Giuliano. Nonostante le pressioni della piazza nel rivedere questi valori affettivi nuovamente presenti sulle maglie azzurre, Paolo Giuliano si è sempre riservato sulla decisione di cederli, al fine di individuare soggetti affidabili che ne avrebbero garantito un corretto utilizzo[41].
Il 30 luglio 2015 alcuni rappresentanti del tifo organizzato hanno creato un nuovo stemma, sottolineando con tanto di comunicato ufficiale che il logo verrà gestito interamente dalla tifoseria, e non più dalle varie proprietà che andranno a susseguirsi, evitando così, come già avvenuto in passato, l'impossessamento indebito da parte di soggetti terzi[42].
Il 24 novembre 2023 nel corso di una conferenza stampa, il presidente Alessandro Ricci ha annunciato il ritorno al pieno possesso e utilizzo di tutti i beni immateriali (simboli, maglie, colori, segni distintivi e trofei) dell’AS Siracusa grazie ad un accordo ottenuto con l’avvocato Paolo Giuliano[43].
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Lo storico logo del Siracusa presente dagli anni settanta, in uso nel periodo 1996-2012
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Lo stemma creato dai tifosi nel 2015, in uso nel periodo 2016-2019
Inno
[modifica | modifica wikitesto]L'inno ufficiale della società aretusea è Azzurro, con testo di Vito Pallavicini e Paolo Conte, cantato da Adriano Celentano. La canzone è in uso dagli anni ottanta e, prima del fischio d’inizio, accompagna sempre l’ingresso delle squadre sul terreno di gioco del De Simone.
Pur tuttavia, negli anni trenta (esattamente nel 1931) fece il suo esordio un primo inno, quando ancora gli azzurri giocavano le partite interne al Campo Coloniale. Il testo, scritto da Salvatore Grillo con musica composta da Franco Patania, s'intitolava la canzone degli azzurri, e raccontava le gesta degli aretusei, con un monito di portare sempre più in alto i colori sportivi di Siracusa[44].
Mascotte
[modifica | modifica wikitesto]Durante la stagione 2011-2012 la squadra ha avuto una mascotte di nome Leo. Ideato dal club Azzurro Nicola de Simone, il leone Leo, con indosso la maglia azzurra, era solito fare un giro di campo prima della partita e farsi scattare alcune foto insieme a tifosi e calciatori azzurri[45].
Strutture
[modifica | modifica wikitesto]Stadio
[modifica | modifica wikitesto]Sono state due le strutture che hanno ospitato incontri di calcio siracusano. Il primo fu il campo Coloniale, sito in via Augusto Von Platen, aperto dall'aprile del 1924 ed abbandonato nell'ottobre del 1932[39]. Fu demolito da lì a poco per consentire il trasferimento nel nuovo stadio Vittorio Emanuele III, inaugurato nel 1932[39]. Negli anni ottanta fu intitolato al calciatore Nicola De Simone, calciatore morto dopo alcuni giorni di coma (il 30 maggio 1979), a causa di uno scontro di gioco durante il match contro la Palmese[21][46]. Nello stesso decennio la capienza venne estesa ad oltre diecimila spettatori, ridottasi progressivamente nel corso degli anni in seguito agli adeguamenti normativi necessari a rendere idoneo l'impianto. La capienza ad oggi è omologata per complessivi 5 946 spettatori[47].
Centro di allenamento
[modifica | modifica wikitesto]Il Siracusa svolge le sedute di allenamento presso lo stadio Nicola De Simone[48], sede delle partite casalinghe. Altro campo d'allenamento alternativo è il Centro Sportivo Riccardo Garrone con terreno in sintetico, situato nella periferia nord-est della città, precisamente nel quartiere Tiche.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Inquadrata come una società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata (SSD a r.l.), il capitale azionario del Siracusa è controllato al 100% dall'imprenditore carrarese Alessandro Ricci, industriale impegnato nel campo delle energie rinnovabili, la cui azienda (Xequestris Solar Italia Srl), operante sia in Italia che all’estero, è leader nella commercializzazione di prodotti o servizi innovativi che sfruttino energie rinnovabili, in particolare di impianti fotovoltaici e ad energia eolica.
La matricola storica del club è stata quella dell'AS Siracusa (n. 49470) che ha mantenuto fino al 1996, anno in cui il tribunale di Siracusa ha dichiarato il fallimento societario[22], successivamente alla bocciatura della Covisoc per inadempienze e alla radiazione dalla Lega di Serie C nel 1995. Nel 2013 l'avvocato Paolo Giuliano riscattò mediante asta giudiziaria tutto il patrimonio storico sportivo dei beni immateriali dell'AS Siracusa acquisendone i diritti sul suo utilizzo[40](eccetto la matricola e il titolo sportivo che sono di proprietà esclusiva della Figc, e che li ha definitivamente revocati dopo la radiazione e il fallimento nel 1996), per poi cederli gratuitamente nel 2023 all’attuale proprietà del club aretuseo[49].
Anni | Matricola | Denominazione |
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1924-1930 | C.S. Tommaso Gargallo | |
1930-1932 | S.S. Syracusæ | |
1932-1935 | S.S. Siracusa | |
1937-1974 | 49470 | A.S. Siracusa |
1974-1986 | Siracusa Calcio | |
1986-1995 | A.S. Siracusa | |
1995-1998 | 79957 | U.S.D. Siracusa Marcozzi |
1998-2009 | U.S.D. Siracusa | |
2009-2012 | U.S. Siracusa | |
2012-2013 | 936289 | A.S.D. Città di Siracusa |
2013-2014 | 917156 | A.S.D. S.C. Siracusa |
2014-2016 | A.S.D. Città di Siracusa | |
2016-2019 | Siracusa Calcio | |
2019-2021 | 951956 | A.S.D. Siracusa |
2021-2022 | 913411 | A.S.D. Città di Siracusa |
2022-2023 | A.S.D. Siracusa Calcio 1924 | |
2023-oggi | Siracusa Calcio 1924 S.S.D. |
Sede sociale
Dagli anni novanta, la sede sociale del club è ubicata in via Montegrappa 120, all'interno dello stadio Nicola De Simone, grazie alla collaborazione con il Comune di Siracusa che detiene la proprietà della struttura. Inoltre vi è un immobile che oltre a fungere da sede sociale viene utilizzata come alloggio per i calciatori. Da dicembre 2016 all'interno dello stadio è stato inaugurato il Siracusa Calcio Store, punto vendita ufficiale di maglie, tute, gadget e tutto l'official merchandising[50].
Di seguito la cronologia delle sedi sociali che si sono susseguite negli anni.
- 1924-1927 Ortigia
- 1927-1935 Via Gelone, 75[51]
- 1937-1940 Sede Gruppo Rionale 23 Marzo 1919[14]
- 1940-1944 Sede Federazione dei Fasci[51]
- 1945-1959 Piazza delle Poste, 9 c/o sede Coni[52]
- 1959-1968 Belvedere San Giacomo[52]
- 1975-1984 Corso Timoleonte, 115
- 1985-1988 Via Mosco, 69[53]
- 1988-1992 Via Atrio dello Stadio, 3 c/o Stadio Nicola De Simone
- 1992-1995 Via Montegrappa, 120 c/o Stadio Nicola De Simone
- 1995-1998 Via Alcibiade, 51[54]
- 1998-2012 Via Montegrappa, 120 c/o Stadio Nicola De Simone
- 2012-2013 Via Monte Cammarata, 33[55]
- 2013-2014 Viale Scala Greca, 406 c/o sede HR Impianti SpA[56]
- 2014- Via Montegrappa, 120 c/o Stadio Nicola De Simone[57]
Organigramma societario
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito l'organigramma della società.[senza fonte]
- Alessandro Ricci - Presidente
- Alessandro Guglielmino - Direttore Generale
- Davide Mignemi - Direttore Sportivo
- Walter Zenga - Club Manager/Brand Ambassador
Area organizzativa
- Giovanni Abela - Segretario Sportivo
- Antonio Midolo - Team Manager
- Christian Romano - Responsabile settore giovanile
- Luigi Calabrese - Responsabile attività di base
Area comunicazione
- * Massimo Leotta - Responsabile Stampa
- Matteo D’Aquila - Responsabile comunicazione e pagine social
- Salvatore Castagnino - Responsabile area marketing
- Loris Romano - Speaker
- Paolo Trovato - Responsabile Service Audio
- Luca Parisi - Responsabile Logistica
- Rudi Miceli - Responsabile Biglietteria
- Simona Amato - Official photographer
Sponsor
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito l'elenco dei fornitori tecnici e degli sponsor ufficiali del Siracusa[58].
Cronologia degli sponsor ufficiali
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Impegno nel sociale
[modifica | modifica wikitesto]Il Siracusa ha organizzato per due volte un'amichevole contro la formazione del Cara Mineo, squadra formata interamente da migranti ospiti della struttura etnea per richiedenti asilo. La prima disputata il 7 agosto 2014[62] e la seconda organizzata il 19 aprile 2015 per festeggiare la promozione in Serie D[63].
Anche il settore giovanile si è mostrato sensibile su certe tematiche, intendendo lo sport come simbolo di integrazione e spirito di accoglienza. Difatti il 25 settembre 2015 la formazione juniores ha disputato un'amichevole con i ragazzi ospiti del centro di accoglienza Sprar Aretusa. Un momento di sport legato fortemente a voler arginare qualsiasi forma di razzismo[64].
Il 5 gennaio 2017 a Gaetano Cutrufo ex presidente degli azzurri, viene consegnata la tessera di socio onorario della Rete Centri Antiviolenza da parte della presidentessa Raffaella Mauceri per la sensibilità mostrata al sostegno della Rete[65].
Settore giovanile
[modifica | modifica wikitesto]Tra i titoli conquistati dal settore giovanile del Siracusa sono da citare le vittorie del Campionato Juniores Nazionali di Serie D nelle stagioni 2006-2007 e 2007-2008, con allenatore Giancarlo Betta. I principali calciatori provenienti dal vivaio azzurro sono stati: Pietro Cancellieri, Egizio Rubino, Paolo Lombardo, Vincenzo Fazzino, Roberto Culotti, Gaetano Costa, Giovanni Grande, Ercole Giudice, Loreno Cassia, Gaetano Auteri, Giovanni Pisano, Salvatore Guastella, Giovanni Abate e Andrea Petta.
Il 29 luglio 2023 la società azzurra acquisisce la scuola calcio dell'Accademia Siracusa, tra le più importanti esistenti nel territorio aretuseo.
Il 14 luglio 2024 la società ufficializza l’accordo per l’utilizzo del Centro Sportivo Riccardo Garrone, per tutte le attività del settore giovanile, della scuola calcio nonché per lo svolgimento delle gare ufficiali.
Il 1º agosto 2024 viene ufficializzato l’accordo con il Real Siracusa, formazione militante in Eccellenza, il quale diventa società satellite del Siracusa Calcio 1924, con l’intento di utilizzare e valorizzare calciatori Under 23 da poter poi impiegare successivamente in prima squadra.[66].
Sezione femminile
[modifica | modifica wikitesto]Costituita nell'estate del 2023, il Siracusa Calcio 1924 femminile è una società calcistica femminile con sede nella città di Siracusa, affiliata alla FIGC, la quale eredita la tradizione sportiva avviata dal Santa Lucia Women nel 2019. Nella stagione 2024-2025 milita in Serie C, terzo livello del campionato italiano.
Nella stagione 2023-2024 ha ottenuto sia la promozione in Serie C che la vittoria della Coppa Italia Eccellenza[67][68].
Cronistoria del Siracusa Calcio 1924 femminile | |
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Diffusione nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]Nella stagione 1986-1987, l'industria petrolifera IP, lanciò il concorso Squadra del cuore, del quale si parlava ogni settimana alla Domenica sportiva su Rai 1, con Sandro Ciotti e Maria Teresa Ruta. Il Siracusa, con 16.888 preferenze, si classificò al sessantacinquesimo posto fra tutte le squadre italiane[69][70].
Durante la puntata televisiva de L'eredità, noto quiz a premi condotto da Carlo Conti, andata in onda su Rai 1 in fascia pre-serale il 1º dicembre 2017, vennero inserite diverse parole tra cui: Siracusa, la Nazionale, 1968, Adriano Celentano e Paolo Conte, con collegamento finale il colore Azzurro. Il Siracusa fu la parola chiave da indovinare per via del colore di maglia della squadra di calcio[71].
Dal 1981 fino al 2012 e, dopo un anno di pausa, nuovamente dal 2013 al 2016, le gare domenicali degli azzurri sono state sempre affiancate del giornale Alè leoni distribuito all'interno dello stadio. Fondato dal giornalista Saretto Leotta[72], Alè leoni era un periodico di notizie sportive, dedicato interamente sulla squadra del Siracusa Calcio, con spazio rivolto anche ad altre discipline sportive cittadine. Nel biennio 2016-2018, con il ritorno degli azzurri in terza serie, venne sostituito dal giornale Siracusa Calcio.
Nel 2016 viene creata un'enciclopedia online dedicata interamente al Siracusa Calcio chiamata SiraPedia. Il sito ideato e realizzato da Fabrizio Santuccio, elabora periodicamente dati, curiosità, statistiche e record legati ai colori azzurri[73].
Nel 2024, anno del centenario, viene inaugurato il primo Store del Siracusa Calcio 1924, avente sede in Via Foro Siracusano 28/A, rivendita ufficiale merchandising del club azzurro[74][75].
Allenatori e presidenti
[modifica | modifica wikitesto]Allenatori
[modifica | modifica wikitesto]L'allenatore della promozione in serie B è Pietro Cancellieri. Tra i cadetti, il primo a guidare gli azzurri fu l'austriaco Engelbert König nel 1946-1947, con poca fortuna, visto che ben presto si dimise dall'incarico, mentre il mister che raggiunse il miglior piazzamento di sempre fu Mario Perazzolo nel 1950-1951, classificandosi al 5º posto.
Ad allenare gli aretusei ci furono pure dei tecnici che intrapresero una carriera brillante, tra tutti Gipo Viani (Milan, Napoli, Nazionale Italiana), e il ceco Čestmír Vycpálek (Juventus). A Carlo Facchin invece riuscì l'impresa di conquistare la promozione e la coppa di categoria.
Fra i tecnici che hanno diretto la panchina aretusea, Paolo Lombardo nel trentennio tra il 1977 ed il 2007, si è seduto in panchina per ben 12 stagioni, collezionando il record di presenze con le sue 304 panchine ufficiali (suddivise 259 in campionato, 39 in coppa Italia, 6 play-off promozione). Precisamente esordì nel 1976-1977, per poi tornare negli anni 1980-1981,1982-1983, 1984-1986, 1987-1990, 1993-1994 ed infine nel 2007.
Altri allenatori particolarmente stimati dalla piazza sono stati Giuliano Sonzogni, Gaetano Auteri e Andrea Sottil, quest'ultimo artefice principale di due promozioni: la prima in B (sul campo, vanificata da una penalizzazione) nel 2011-2012, e la seconda nel 2015-2016 in Lega Pro.
Nel corso degli anni, la panchina azzurra è stata affidata anche a diversi tecnici siracusani, che ad oggi risultano essere 14. Nell'elenco vi figurano Pietro Cancellieri, Egizio Rubino, Paolo Lombardo, Giovanni Grande (nativo di Floridia), Luigi Cavarra, Loreno Cassia, Corrado Modicano, Gaetano Auteri (nativo di Floridia), Giancarlo Betta, Luca Aprile, Marco Pizzo, Adriano Lo Iacono, Marco Scifo, Roberto Regina e Gaspare Cacciola (nativo di Solarino).
Di seguito la cronologia degli allenatori che si sono susseguiti negli anni[76].
- 1924-1929 Genesio Pioletti
- 1929-1930 Mario Piselli
- 1930-1931 Róbert Winkler
- 1931-1933 Antal Mally
- 1933-1934 Mario Olenich
- 1934-1935 Gyula Lelovics
- 1935-1937 Inattivo
- 1937-1938 Fioravante Lenzi
- 1938-1939 Umberto Zanolla
- 1939-1940 Giovanni Vecchina
- 1940-1941 Gipo Viani
- 1941-1942 Italo Rossi
- 1942-1943 Raffaele D'Aquino
- 1943-1944 Inattivo
- 1944-1946 Pietro Cancellieri
- 1946-1947 Engelbert König (1ª-11ª)
- Guido Mazzetti (12ª-34ª)
- 1947-1948 Guido Mazzetti
- 1948-1949 Cesare Migliorini
- 1949-1951 Mario Perazzolo
- 1951-1952 Mario Perazzolo (1ª-10ª)
- Egizio Rubino (11ª-38ª)
- 1952-1953 Dino Bovoli (1ª-19ª)
- Egizio Rubino (20ª-24ª)
- Nereo Marini (25ª-34ª)
- 1953-1954 Nereo Marini (1ª-10ª)
- Egizio Rubino (11ª-34ª)
- 1954-1955 Egizio Rubino (1ª-15ª)
- 1955-1956 Gino Vianello (1ª-12ª)
- Giovanni Brezzi (13ª-34ª)
- 1956-1957 Giovanni Brezzi (1ª-22ª)
- Mario Perazzolo (23ª-34ª)
- 1957-1959 Mario Perazzolo
- 1959-1960 Oronzo Pugliese
- 1960-1961 Čestmír Vycpálek (1ª-15ª)
- Egizio Rubino (16ª-34ª)
- 1961-1962 Egizio Rubino
- 1962-1963 Sandro Puppo
- 1963-1964 Ambrogio Alfonso (1ª-7ª)
- Leonardo Costagliola (8ª-34ª)
- 1964-1965 Leonardo Costagliola (1ª-19ª)
- 1965-1966 Mauro Mari (1ª-9ª)
- Enrico Casini e Rocco Testa (10ª-12ª)
- Volturno Diotallevi (13ª-34ª)
- 1966-1967 Ettore Mannucci (1ª-19ª)
- 1967-1968 Aristide Coscia (1ª-8ª)
- Leonardo Costagliola (9ª-32ª)
- Bruno Ducati e Rocco Testa (33ª-34ª)
- 1968-1969 Leonardo Costagliola (1ª-9ª)
- Vincenzo Marsico (10ª-34ª)
- 1969-1970 Paolo Giammarco (1ª-33ª)
- 1970-1971 Enzo Benedetti
- 1971-1972 Enzo Benedetti (1ª-23ª)
- Giuseppe Franzò (24ª-25ª)
- Humberto Rosa (26ª-34ª)
- 1972-1973 Humberto Rosa (1ª-2ª)
- Salvador Calvanese (3ª-38ª)
- 1973-1974 Salvador Calvanese (1ª-11ª)
- Gennaro Rambone (12ª-38ª)
- 1974-1976 Ulderico Sacchella
- 1976-1977 Ulderico Sacchella (1ª-12ª)
- Giusto Lodi (13ª-32ª)
- Paolo Lombardo (33ª-38ª)
- 1977-1978 Alvaro Biagini (1ª-15ª)
- Paolo Lombardo (16ª-38ª)
- 1978-1980 Carlo Facchin
- 1980-1981 Carlo Facchin (1ª-8ª)
- Paolo Lombardo (9ª-9ª)
- Bruno Pesaola (10ª-27ª)
- Paolo Lombardo (28ª-34ª)
- 1981-1982 Lido Vieri (1ª-15ª)
- Graziano Landoni (16ª-25ª)
- Lido Vieri (26ª-34ª)
- 1982-1983 Mario Trebbi (1ª-13ª)
- Paolo Lombardo (14ª-34ª)
- 1983-1984 Mario Zurlini (1ª-19ª)
- Lucio Mujesan (20ª-34ª)
- 1984-1986 Paolo Lombardo
- 1986-1987 Paolo Lombardo (1ª-14ª)
- Carlo Facchin (15ª-34ª)
- 1987-1988 Lucio Mujesan (1ª-6ª)
- Carmine Tascone (7ª-10ª)
- Paolo Lombardo (11ª-34ª)
- 1988-1990 Paolo Lombardo
- 1990-1992 Adriano Cadregari
- 1992-1993 Adriano Cadregari (1ª-11ª)
- Salvatore Di Somma (12ª-19ª)
- Adriano Cadregari (20ª-34ª)
- 1993-1994 Paolo Lombardo (1ª-18ª)
- Giuliano Sonzogni (19ª-34ª e play-out)
- 1994-1995 Giuliano Sonzogni
- 1995-1997 Giovanni Grande
- 1997-1998 Mauro Zampollini
- 1998-1999 Mauro Zampollini (1ª-11ª)
- Orazio Sorbello (12ª-16ª)
- Mauro Zampollini (17ª-26ª)
- Luigi Cavarra (27ª-34ª)
- 1999-2000 Loreno Cassia (1ª-8ª)
- 2000-2001 Angelo Galfano (1ª-29ª)
- Luigi Cavarra (30ª-34ª)
- Pasquale Borsellino (play-off)
- 2001-2002 Giuseppe Strano
- 2002-2003 Lorenzo Alacqua (1ª-17ª)
- 2003-2004 Lorenzo Alacqua (1ª-11ª)
- Ernesto Apuzzo (12ª-34ª)
- 2004-2005 Ernesto Apuzzo (1ª)
- Gaetano Auteri (2ª-34ª e play-off)
- 2005-2006 Santino Bellinvia (1ª-28ª)
- 2006-2007 Domenico Giacomarro (1ª-26ª)
- Paolo Lombardo (27ª-34ª e play-off)
- 2007-2008 Gaetano Auteri
- 2008-2009 Gaetano Auteri (1ª-27ª)
- 2009-2010 Giuliano Sonzogni (1ª-31ª)
- 2010-2011 Giuseppe Romano (1ª-5ª)
- Guido Ugolotti (6ª-34ª)
- 2011-2012 Andrea Sottil
- 2012-2013 Adriano Lo Iacono
- 2013-2014 Orazio Pidatella (1ª-6ª)
- 2014-2015 Giuseppe Anastasi
- 2015-2016 Lorenzo Alacqua (1ª-4ª)
- Andrea Sottil (5ª-38ª)
- 2016-2017 Andrea Sottil
- 2017-2018 Paolo Bianco
- 2018-2019 Giuseppe Pagana (1ª-9ª)
- Ezio Raciti (10ª)
- Michele Pazienza (11ª-17ª)
- Ezio Raciti (18ª-38ª)
- 2019-2020 Marco Scifo
- 2020-2021 Marco Scifo (giu.-set.)
- Giovanni Ignoffo (1ª-15ª e play-off)
- 2021-2022 Roberto Regina (1ª-2ª)
- Giuseppe Mascara (3ª-30ª)
- 2022-2023 Giuseppe Mascara (1ª-7ª)
- 2023-2024 Gaspare Cacciola (1ª-33ª)
- 2024-2025 Marco Turati
Presidenti
[modifica | modifica wikitesto]Fra tutti i presidenti del club aretuseo vengono ricordati in modo particolare l'ex senatore democristiano Graziano Verzotto, che al suo primo anno di presidenza regalò alla città la promozione in serie C (dopo la finale vinta al Collana di Napoli contro i palermitani del Cantieri Navali), ed il siracusano Claudio Cassone che ebbe la fortuna di entrare nella storia del calcio cittadino nel 1978-1979 ottenendo la promozione e la Coppa Italia Serie C.
Capitolo a parte merita un altro presidente storico: Giuseppe "Pippo" Imbesi. Nel 1986 fu l'artefice principale della salvezza dalla radiazione nonché della promozione in C1 di tre anni più tardi. Tuttavia i suoi sforzi portarono ad una crisi economica insanabile: anche l'essersi inimicato la politica locale, da lui più volte attaccata duramente, fu una delle cause del suo tracollo[77]. È venuto a mancare il 25 gennaio 2016 all'età di 75 anni. Ai suoi funerali hanno presenziato centinaia di persone per rendergli omaggio[78][79].
Dalla stagione sportiva 2004-2005 alla stagione 2011-2012 al vertice della società azzurra è stato Luigi Salvoldi: rilevata l'U.S. Siracusa dalla famiglia Lanza in Serie D e dopo alcuni tentativi, solo nella stagione 2008-2009, con Gaetano Auteri tecnico (sia pur dimessosi a 11 giornate dal termine), si riuscì a conseguire il ritorno nei professionisti, sino al maggio 2012 quando, per difficoltà economiche, Salvoldi fu costretto a gettare la spugna ed a non riuscire a garantire l'iscrizione al torneo di Lega Pro Prima Divisione.
Dal 2013 al 2018 la presidenza è stata ricoperta da Gaetano Cutrufo, entrato immediatamente nel novero dei presidenti più vincenti del club. Difatti nel giro di due anni, ottiene due promozioni consecutive (stagioni 2014-2015 e 2015-2016) portando gli azzurri dall'Eccellenza alla Serie C. Tornerà nell’agosto 2019, per rimanerci fino al 2021, prima di cedere il club. Nel primato dei non siracusani a presiedere il sodalizio azzurro, si sono susseguiti nel tempo il veneto Graziano Verzotto, l'umbro Giancarlo Parretti e gli imprenditori etnei Gabriele Lanza (di Caltagirone), Giovanni Alì (di Adrano) ed il toscano Alessandro Ricci.
Di seguito la cronologia dei presidenti che si sono susseguiti negli anni[76].
- 1924-1933 Luigi Santuccio
- 1933-1935 Sebastiano Iapichino
- 1935-1937 Inattivo
- 1937-1940 Pierluigi Romano
- 1940-1943 Filippo Reale
- 1943-1944 Inattivo
- 1944-1945 Filippo Reale
- 1945-1947 Sebastiano Aglianò
- 1947-1948 Saverio Reale
- 1948-1949 Antonino Passarello
- 1949-1950 Alfredo Musso
- 1950-1952 Santi Bordone
- 1952-1953 Gaetano Cafiso
- 1953-1957 Marcello Alagona
- 1957-1959 Vincenzo Fazzino
- 1959-1968 Matteo Sgarlata
- 1968-1970 Angelo Genovese
- 1970-1975 Graziano Verzotto
- 1975-1976 Maria Nicotra
- 1976-1977 Luigi Foti
- 1977-1978 Nino Fichera
- 1978-1979 Claudio Cassone
- 1979-1981 Giancarlo Parretti
- 1981-1982 Claudio Cassone
- 1982-1984 Luigi Foti
- 1984-1985 Aldo Giudice
- 1985-1986 Mario Di Silvestro
- 1986-1989 Giuseppe Imbesi
- 1989-1990 Luciano Puzzo
- 1990-1992 Franco Galanti
- 1992-1993 Dario Bramante
- 1993-1994 Salvatore Montagno Grillo
- 1994-1995 Lina Schifitto
- 1995-2004 Gabriele Lanza
- 2004-2012 Luigi Salvoldi
- 2012-2013 Gaetano Favara
- 2013-2018 Gaetano Cutrufo
- 2018-2019 Giovanni Alì
- 2019-2021 Gaetano Cutrufo
- 2021-2023 Salvatore Montagno Grillo
- 2023- Alessandro Ricci
Calciatori
[modifica | modifica wikitesto]Capitani
[modifica | modifica wikitesto]Il primo capitano del Siracusa calcio è stato Genesio Pioletti, che oltre ad aver indossato la fascia (dal 1924 a 1929), ha contestualmente allenato gli azzurri. Tra i calciatori che hanno indossato nel passato la fascia di capitano, ce ne sono diversi che hanno lasciato il segno e maggiori ricordi nella tifoseria siracusana. Sicuramente il maggior tributo è stato riservato ad Amedeo Crippa, che ha militato per tutta la sua carriera calcistica nel Siracusa. Crippa, milanese di nascita, ha infatti giocato consecutivamente con la maglia azzurra dal 1970 al 1984, collezionando il record di presenze ma soprattutto conservando la fascia di capitano per 7 anni di fila. Altro capitano è stato Sandro Degl'Innocenti: anch'egli ha indossato la fascia di capitano per un lungo periodo (dal 1966 al 1972), rimanendo tra l'affetto indiscusso della piazza. Negli anni novanta è il centrocampista Primo Maragliulo a lasciare un bel ricordo fra i tifosi azzurri, con le sue indiscusse doti tecniche ed il ruolo di leader in campo. L'ultimo ad indossare la fascia dell'AS Siracusa 1924 è stato invece Marco Giampaolo (che poi intraprenderà la carriera da allenatore), manifestando grande attaccamento alla maglia, non percependo alcuno stipendio (come il resto dei suoi compagni di squadra) per via della crisi economica che attanagliava il club. Il capitano più giovane è stato Giovanni Iodice, che ha indossato la fascia dal 2008 al 2010 (all'epoca ventiduenne). Vengono ricordati con affetto anche i siracusani Pietro Cancellieri, Egizio Rubino, Giovanni Grande, Giovanni Pisano, Luca aprile e Gigi Calabrese. Il ruolo di capitano ricoperto nell'insolito campionato di Terza Categoria (gli azzurri ripartirono dalla categoria più bassa dopo aver rinunciato alla terza serie) è stato affidato a Gaetano Favara, che quell'anno ricopriva anche la carica di presidente del club. Si ricordano anche tra i capitani giocatori di spicco del calcio italiano come Giuseppe Mascara (2014-2015) e Davide Baiocco (2011-2012 e 2015-2016).
Di seguito la cronologia dei capitani che si sono susseguiti negli anni.
- 1924-1929 Genesio Pioletti[80]
- 1930-1931 Piero Gemme
- 1931-1932 Vincenzo Lumia
- 1932-1935 Pietro Salussoglia
- 1935-1937 club inattivo
- 1937-1945 Pietro Cancellieri[51]
- 1946-1950 Remo Peroncelli
- 1951-1953 Egizio Rubino
- 1953-1954 Giuseppe Marchetto
- 1954-1957 Giovanni Bussone
- 1957-1959 Giuseppe Radaelli
- 1959-1963 Mario Panigada[81]
- 1963-1966 Rocco Testa
- 1966-1972 Alessandro Degli Innocenti[82]
- 1972-1975 Danilo Mayer
- 1975-1984 Amedeo Crippa[83]
- 1984-1986 Giovanni Grande
- 1987-1988 Renzo Martin[84]
- 1988-1989 Giorgio Di Bari[85]
- 1989-1990 Francesco Pannitteri
- 1990-1993 Primo Maragliulo[86]
- 1993-1994 Alessandro Marcellino
- Giorgio Di Bari
- Luca Moz
- 1994-1995 Marco Giampaolo
- 1995-1999 Roberto Regina
- 1999-2000 Salvatore D'Agostino
- 2000-2001 Giovanni Aiello
- 2001-2002 Domenico Puntillo
- 2002-2003 Francesco Pannitteri[87]
- 2003-2004 Francesco Pannitteri[87]
- 2004-2005 Giovanni Pisano[88]
- 2005-2006 Giovanni Pisano[88]
- Renato Mancini[89]
- 2006-2007 Gaetano Romano
- 2007-2008 Carmelo Bonarrigo
- Maurizio De Pascale[90]
- 2008-2009 Maximiliano Ginobili
- 2009-2010 Giovanni Iodice[91]
- 2010-2011 Giovanni Ignoffo[92]
- 2011-2012 Davide Baiocco[93]
- 2012-2013 Gaetano Favara[94]
- 2013-2014 Carmelo Bonarrigo
- Luigi Calabrese[95]
- 2014-2015 Giuseppe Mascara[96]
- 2015-2016 Davide Baiocco[93]
- 2016-2017 Davide Baiocco
- Fernando Horacio Spinelli[97]
- 2017-2018 Fernando Horacio Spinelli
- 2018-2019 Marco Turati
- 2019-2020 Antonio Orefice
- 2020-2021 Emanuele Catania
- 2021-2023 Carmine Giordano
- 2023-2024 Andrea Russotto
- 2024-2025 Domenico Maggio
Contributo alle Nazionali
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito è riportata la lista dei calciatori del Siracusa, che durante il loro periodo di militanza nel club, sono stati convocati in nazionale.
- Giovanni Caterino - (1992-1993) - Italia U-21[98]
- Leonardo Colucci - (1993-1994) - Italia U-21[99]
- Andrea Petta - (2011-2012) - Italia U-20[100]
- Umberto Fazio - (2016-2017) - Italia U-15[101]
- Ruben Falla - (2016-2017) - Italia U-15[102]
- Carlo Incatasciato - (2016-2017) - Italia U-17[103]
- Enrico Morales - (2016-2017) - Italia U-17[104]
- Mattia Timmoneri - (2017-2018) - Italia U-15[105]
- Gianmarco Argentino - (2017-2018) - Italia U-17[106]
- Simone Mazzocchi - (2017-2018) - Italia U-20[107]
- Luca Gozzo - (2018-2019) - Italia U-15[108]
- Giuliano Alma - (2024) - Sicilia
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni interregionali
[modifica | modifica wikitesto]- Serie D: 3
Competizioni regionali
[modifica | modifica wikitesto]- 1937-1938 (girone B)
- Eccellenza: 3
- Promozione: 1
- 2019-2020 (girone D)
- 1997-1998
Competizioni provinciali
[modifica | modifica wikitesto]- 2012-2013
- Trofeo delle Province: 1
- 2012-2013
Competizioni giovanili
[modifica | modifica wikitesto]- 2006-2007, 2007-2008
Altri piazzamenti
[modifica | modifica wikitesto]- Secondo posto: 1938-1939 (girone H), 1939-1940 (girone H), 1941-1942 (girone H), 1942-1943 (girone N)
- Terzo posto: 1960-1961 (girone C)
- Terzo posto: 2011-2012 (girone A)
- Secondo posto: 1926-1927 (girone D)
- Secondo posto: 1996-1997 (girone B), 2000-2001 (girone B), 2001-2002 (girone B), 2020-2021 (girone B)
- Terzo posto: 1999-2000 (girone B), 2013-2014 (girone B)
- Secondo posto: 1995-1996 (girone C)
- Secondo posto: 1944-1945
- Semifinalista: 2006-2007
- Finalista: 2008-2009
- Semifinalista: 2000-2001
Statistiche e record
[modifica | modifica wikitesto]Partecipazione ai campionati
[modifica | modifica wikitesto]Campionati nazionali
[modifica | modifica wikitesto]Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
2º | Serie B | 7 | 1946-1947 | 1952-1953 | 7 |
3º | Seconda Divisione | 2 | 1926-1927 | 1927-1928 | 50 |
Campionato Meridionale | 1 | 1928-1929 | |||
Prima Divisione | 6 | 1929-1930 | 1934-1935 | ||
Serie C | 30 | 1938-1939 | 2018-2019 | ||
Serie C1 | 8 | 1979-1980 | 1994-1995 | ||
Lega Pro Prima Divisione | 2 | 2010-2011 | 2011-2012 | ||
Lega Pro | 1 | 2016-2017 | |||
4º | Serie D | 6 | 1968-1969 | 2024-2025 | 16 |
Serie C2 | 9 | 1978-1979 | 1988-1989 | ||
Lega Pro Seconda Divisione | 1 | 2009-2010 | |||
5º | Campionato Nazionale Dilettanti | 1 | 1998-1999 | 8 | |
Serie D | 7 | 2002-2003 | 2008-2009 |
Campionati regionali
[modifica | modifica wikitesto]Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Seconda Divisione | 2 | 1924-1925 | 1925-1926 | 13 |
Prima Divisione | 1 | 1937-1938 | |||
Eccellenza | 10 | 1996-1997 | 2022-2023 | ||
2º | Promozione | 2 | 1995-1996 | 2019-2020 | 2 |
5º | Terza Categoria | 1 | 2012-2013 | 1 | |
/ | Campionato siciliano | 1 | 1944-1945 | 1 |
Partecipazione alle coppe
[modifica | modifica wikitesto]Coppe nazionali
[modifica | modifica wikitesto]Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa Italia | 6 | 1938-1939 | 2017-2018 | 6 |
Coppa Italia Semiprofessionisti | 9 | 1972-1973 | 1980-1981 | 29 |
Coppa Italia Serie C | 16 | 1981-1982 | 2018-2019 | |
Coppa Italia Lega Pro | 4 | 2009-2010 | 2016-2017 | |
Coppa Italia Serie D | 10 | 2002-2003 | 2024-2025 | 10 |
Poule Scudetto Serie D | 2 | 2008-2009 | 2015-2016 | 2 |
Coppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.) | 1 | 1998-1999 | 1 | |
Coppa Italia Dilettanti (Fase Eccellenza) | 1 | 1997-1998 | 1 |
Coppe regionali
[modifica | modifica wikitesto]Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|
Coppa Italia Dilettanti Sicilia | 10 | 1996-1997 | 2022-2023 | 10 |
Coppa Italia Promozione Sicilia | 2 | 1995-1996 | 2019-2020 | 2 |
Coppa delle Province Sicilia | 1 | 2012-2013 | 1 |
Partecipazione alle coppe internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|
Coppa Anglo-Italiana | 1 | 1976 |
Altre competizioni
[modifica | modifica wikitesto]Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione |
---|---|---|---|
Lipton Challenge Cup | 1 | 1909 |
Statistiche di squadra
[modifica | modifica wikitesto]La stagione 1978-1979 segna per i colori azzurri una delle pagine più trionfali di sempre. Arrivano promozione e Coppa Italia Semiprofessionisti, quest'ultima conquistata il 17 giugno 1979 battendo in casa la Biellese con rete di Ballarin, che si laureò a fine stagione capocannoniere del girone con 17 reti[20]. Quello azzurro è stato il primo club siciliano ad aggiudicarsi un trofeo. Successivamente il Palermo e il Catania sono riusciti ad eguagliare questo primato vincendo la medesima coppa nel 1993 e nel 2024.
Il Siracusa vanta una partecipazione alla Coppa Anglo-Italiana, competizione europea disputata tra Inghilterra e Italia nella primavera del 1976. Tra le formazioni inglesi furono affrontati il Nuneaton Borough e i londinesi del Wimbledon[109]. Inoltre (vedi sopra) ha avuto modo di giocare diverse gare ufficiali con club di primo piano: in Serie B affrontò il Napoli nei campionati 1948-1949 e 1949-1950[110], la Roma nel 1951-1952[111] ed il Genoa nel 1951-1952 e 1952-1953[112]. Per quanto riguarda le amichevoli, negli anni trenta affrontò il Torino; nel 1969, 1970 e 1972 la Juventus (1-5; 1-5; 1-3[113][114][115]); sempre negli anni settanta Fiorentina (0-0) e Inter (0-1); nel decennio successivo, precisamente nel 1985, ritornarono al De Simone l'Inter (1-2) e la Roma (3-6)[116].
Non sono mancate le amichevoli contro le nazionali e i club europei, affrontati sin dagli albori del calcio siracusano, dai tempi dell'Ortigia Sport Club che sfidava avversari quasi sempre inglesi. Dopodiché, si ricordano le amichevoli contro gli ungheresi del Somogy (battuti 4-3) e del Budai (2-2), nei giorni di capodanno 1933 e 1934 e, diversi anni più tardi (il 19 marzo 1969), contro i maltesi del Floriana (0-0). La prima nazionale affrontata dagli azzurri fu quella svedese, il 5 marzo 1974 (4-1 per gli scandinavi in preparazione per il Mondiale 1974), e la seconda quella bulgara. il 23 dicembre 1982, in un incontro abbastanza nervoso finito a reti inviolate. Il 26 gennaio 1985 viene disputata un'amichevole prestigiosa contro la Dinamo Zagabria (1-1), seguita da quella del 26 febbraio 1989 contro il Gefle (0-0), e da quella di quasi 365 giorni dopo contro un altro avversario prestigioso, la Lokomotiv Mosca, che uscì dal De Simone con una clamorosa sconfitta (1-0 con gol di Mino Bizzarri)[117].
Le ultime amichevoli giocate contro dei club di Serie A risalgono rispettivamente al 1º settembre 2005, contro il Messina (4-1 per i peloritani), e al 28 maggio 2009, contro la Sampdoria, vinta 2-1 dai blucerchiati[118]. Tutti questi incontri amichevoli hanno avuto luogo a Siracusa. Il settore giovanile azzurro ha invece avuto modo di partecipare ad una coppa mondiale, precisamente la Gothia cup di Göteborg nel 1995.
Contro la Leonzio si gioca uno dei derby della provincia, il più duraturo visto che i due club si sono affrontati complessivamente 44 volte (la prima volta il 13 gennaio 1946), alcune delle quali in serie C.
La miglior serie positiva ottenuta in campionato risale alla stagione 2014-2015, con 24 risultati utili consecutivi senza subire alcuna sconfitta, mentre in casa è di 40 risultati utili consecutivi, ottenuta tra il 1931 ed il 1934.
Gli avversari maggiormente incontrati tra campionato e Coppa Italia sono: Reggina (90), Trapani (87), Salernitana (79), Cosenza (73), Messina (62), Catania (57) e Akragas (54)[119].
Statistiche individuali
[modifica | modifica wikitesto]Il calciatore che annovera più presenze in maglia azzurra è Amedeo Crippa con 462 gare ufficiali disputate (suddivise in 393 in campionato, 66 in coppa Italia e 3 nel torneo anglo-italiano). Indossò a lungo anche la fascia di capitano[120]. Il giocatore più giovane ad aver indossato la fascia di capitano è Giovanni Iodice, allora ventiduenne, che dal 2006 al 2011 totalizzò 126 presenze[121]. Il calciatore straniero con maggiori presenze in maglia azzurra è l'argentino Fernando Spinelli, con 160 gare ufficiali tra campionato e Coppa Italia.
Il giocatore che detiene il record di marcature in gare ufficiali è Emanuele Catania con 73 reti (71 in campionato, 1 nei playoff, 1 in coppa Italia); seguono poi Francesco Pannitteri con 68 reti e Luciano Cavaleri con 63 (di quest’ultimo il primo gol degli azzurri in Serie B). A realizzare più gol in una singola partita sono stati con 5 reti a testa sia Egizio Rubino, in Siracusa-Siderno 16-0 del 1942, che Antonino De Luca, in un Siracusa-Gravina 10-0 del 1997; seguono a quattro Corrado Cavazza nel 1933, Fioravante Lenzi nel 1938, Calogero Nobile nel 1941, Walter Ballarin nel 1978, Silvestro Giarratana nel 1995, Francesco Pannitteri nel 2002, Giuseppe Giannaula nel 2020 ed Emanuele Catania nel 2021. Il calciatore straniero con più realizzazioni in maglia azzurra fu l'uruguaiano Washington Cacciavillani (soprannominato El Chico[122]) che totalizzò 26 marcature tra campionato e coppa nazionale[51].
Il portiere che detiene il record di minuti di imbattibilità è Vincenzo Fazzino (1.082'). Il suo primato si estende dall'undicesima giornata (29 novembre 1970, Siracusa-Trapani 1-1, pareggio trapanese al 66°) alla ventitreesima giornata (28 febbraio 1971, Siracusa-Avola 2-1, rete degli ospiti al 68°) del campionato di Serie D 1970-1971. Al termine di quella stagione, il Siracusa subì solamente 11 reti risultando così tra le difese meno battute[51][123].
Di seguito i primatisti di presenze e reti in gare ufficiali. Nel computo sono comprese le partite di campionato e Coppa Italia[51].
Record di presenze
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Record di reti
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Tifoseria
[modifica | modifica wikitesto]Storia
[modifica | modifica wikitesto]Verso la metà degli anni settanta sorsero in gradinata i primi gruppi organizzati del tifo aretuseo[136]. Pur tuttavia è nel novembre 1979 che nacque il primo gruppo più rappresentativo, Blue Boys Supporters, i quali successivamente si trasferirono in curva sud, dove nel corso degli anni '80 vennero affiancati da varie fazioni, in particolar modo dalla Gioventù Sudista, costola del Fronte della Gioventù (il movimento politico giovanile del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale), considerata poi, al di là della matrice politica, una delle principali organizzazioni del tifo ultras siracusano. Il gruppo rimase attivo fino all'estate del 1992, quando la sua esperienza giunse al termine causata dall'ondata repressiva e dall'ormai impossibile convivenza con gli altri gruppi organizzati della curva sud (emblematici furono i tre tagli intimidatori apportati allo striscione principale del gruppo)[137]. Altro gruppo significativo fu quello dei South Landers, fondato dal tifoso Carmelo Rametta il 24 aprile 1987[136] e che controllò il tifo organizzato aretuseo fino agli anni duemila.
Da allora numerosi sono stati i gruppi organizzati formatisi negli anni fino ad oggi quali Hooligans, Ultras Ghetto, Drunks, Fronte d'Azione (non un gruppo ma uno striscione dei BBS), Vecchio Cuore Azzurro, Vecchia Guardia Aretusea, Gruppo Storico, Fossa dei Leoni, Aliti Pesanti, Collettivo, Blue Warriors, Gruppo Obelix, Gli Ultrà del '79 (striscione che rappresentava i veterani dei Blue Boys), USR Augusta (sezione BBS nel comune megarese), Brigata Palano (nato anch'esso come sezione Blue Boys dell'omonimo complesso di palazzine popolari nel quartiere Tiche, poi resosi gruppo vero e proprio), Crazy South, South Lions, South Rasta, Guasta Feste, Fused Brains, Irriducibili Aretusei, Krips, Kamikaos, Sirakaos, Regime Aretuseo, Fedayn, Angeli della sud (provenienti da Floridia), USR Priolo, USR sez. Mazzarona, USR sez. Ortigia, Ortigia Sbessa, Old South (striscione realizzato nel 1997 dai fondatori dei South Landers in occasione del decennale del gruppo), Quelli della bravo[136], Nuove Leve 2003, The Cousins, Crazy Lions, North Side, Ultras Alfeo, Club Azzurro Nicola De Simone (gradinata), Buddelisti (gradinata), Veterani (tribuna centrale), Siracusa Casual Firm, Bravi Ragazzi, 17 giugno 1979, Alcoliche Bravate, For my city-for my club, Fantasmi del passato, Zona Balneare Fans, Circolo Vizioso, Area Nord, Quelli di Sempre 1924 (tribuna centrale), Tonnara 276, Sandro, Esseerre, Boys Ortigia, Nun Ci Semu Cà Testa, Brigata via Italia 103, Rione Borgata, Villaggio Miano Ultras, Vecchie Cattive Abitudini, Via Algeri Ultras, Etilici SRegolati.
Nel 2003 la Curva Ovest, settore dello Stadio Nicola De Simone che ospita i gruppi organizzati, venne intitolata ad Anna Limone (madre di Carmelo Rametta, fondatore e leader dei South Landers), da sempre vicina ai colori azzurri, prendendo il nome di Curva Anna.
Gemellaggi e rivalità
[modifica | modifica wikitesto]Per quanto concerne i legami tra i tifosi del Siracusa e quelli delle altre squadre, i principali rapporti di amicizia sono con Catanzaro[138], Akragas[139], Gela[140], Paris Saint-Germain (Karsud)[141], Palermo, Noto[142], Bolzano (FdBZ Hockey Club Bozen)[143], Marsala e Vibonese[144][145], mentre sussistono rapporti di rispetto reciproco con le tifoserie di Perugia, Reggina, Salernitana, Lecce, Brindisi e Cremonese. I sostenitori aretusei al momento attuale non hanno alcun gemellaggio in essere, ma nel passato si ricordano quelli con le tifoserie di Reggina (1987-1994), Palermo (1987-2011), Latina (1987-2019)[146][147] e Juve Stabia (1984-2024)[148][149].
La rivalità storica e più sentita, che ha origini extracalcistiche[150], è con la tifoseria del Catania con la quale si disputa il derby dello Jonio, al punto da scatenare frequenti scontri ogni qual volta le due squadre si affrontino[151][152][153][154]. Negli anni novanta ai tifosi rossoazzurri vennero sottratti diversi striscioni, lo storico Etna ti amo che i catanesi portavano con sé sin dai tempi della Serie A anni ottanta, Indians e I ragazzi San Berillo nuovo. Altre rivalità piuttosto accese sono con le tifoserie di Trapani[155][156], Messina[157], Acireale[158], Napoli[159][160][161], Savoia[162], Foggia[163], Avellino, Cosenza, Casertana[164], Giarre, Modica[165], Nissa[166], Paternò[167], Potenza, Licata[168], Igea Virtus, Vittoria[169], Leonzio, Cavese[170], Virtus Francavilla[171], Paganese, Turris e Sorrento.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vibonese-Siracusa 0-3, gli aretusei tornano a correre, su tuttocalciatori.net, http://www.tuttocalciatori.net/, 18 gennaio 2016. URL consultato il 25 gennaio 2016.
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- ^ 1979-1980: lo squadrone e la Coppa Italia, su siracusacalcio.net, http://www.siracusacalcio.net/. URL consultato il 7 novembre 2015.
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- ^ Lipton Challenge Cup, su rsssf.com, http://www.rsssf.com/, 7 novembre 2015. URL consultato il 7 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2007).
- ^ Spada, p. 13.
- ^ a b Spada, p. 14.
- ^ Oltre a essere imprecisata, la data non è supportata da fonti bibliografiche o cartacee, per cui anche in considerazione di quanto avvenuto con altre società fondate in quel periodo, è più corretto sostenere che lo spazio temporale della fondazione del Siracusa vada dal 1936 al 1937.
- ^ a b Spada, p. 31.
- ^ Spada, p. 67.
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- ^ Spada, p. 164.
- ^ Spada, p. 176.
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Bibliografia
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- Gianluca Pierri, I veri leoni vincono sempre, 2011.
Voci correlate
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Collegamenti esterni
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