Cornificia (85 a.C. – 40 a.C.) è stata una poetessa romana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlia di Quinto Cornificio e sorella del pretore Cornificio, Cornificia era sposata con un certo Camero (Camerius), che sembra essere stato amico di Catullo.[1] Christine de Pisan la menzione nel suo Le Livre de la Cité des Dames (1405), in cui la descrive come incline allo studio della poesia e delle scienze.
Attività letteraria
[modifica | modifica wikitesto]L'intera opera di Cornificia è andata perduta, ma la memoria delle sue poesie sopravvive grazie al Chronicon di San Girolamo, in cui lo studioso afferma che gli epigrammi della donna erano ancora in circolazione, prova che almeno una parte della produzione di Cornificia le sia sopravvissuta di almeno quattro secoli.[2]
Oltre mille anni dopo Boccaccio la ricorda nel De mulieribus claris, in cui afferma che Cornificia era pari al fratello in gloria, spiegando inoltre che la donna aveva rigettato la conocchia e "pigliò con le dotte mani la penna, e scrisse versi d'Helicona". Il giudizio di Boccaccio è estremamente positivo, tanto che il poeta afferma che Cornificia riuscì ad "avanzare il sesso femminile, et con lecita fatica acquistarsi nome eterno, non facendo quello a che communemente tutti sono atti, ma oprando cose che a gli huomini illustri sono rare et eccellenti".[3]
La memoria di Cornificia godeva anche di grande ammirazione presso l'umanista Laura Cereta, che la lodò in una lettera a Bibolo Semproni per la devozione alla letteratura che la portò a scrivere versi eccellenti.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Jane Stevenson, Women Latin Poets: Language, Gender, and Authority, from Antiquity to the Eighteenth Century, Oxford University Press, 2005, p. 34, ISBN 978-0-19-818502-4. URL consultato il 12 luglio 2020.
- ^ Jerome, Chronicle (2005). Preface to the Online Edition, su tertullian.org. URL consultato il 12 luglio 2020.
- ^ Giovanni Boccaccio, Libro Delle Donne Illustri, Tradotto per Giuseppe Betussi, Pietro de Nicolini da Sabbio, 1547. URL consultato il 12 luglio 2020.
- ^ (EN) Laura Cereta, Collected Letters of a Renaissance Feminist, University of Chicago Press, 1º novembre 2007, p. 78, ISBN 978-0-226-72158-3. URL consultato il 12 luglio 2020.
Voci correlate
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