Cingia de' Botti
Cingia de' Botti comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Cremona |
Amministrazione | |
Sindaco | Nicolò Garavelli (lista civica) dal 9-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 45°05′N 10°17′E |
Altitudine | 31 m s.l.m. |
Superficie | 14,36 km² |
Abitanti | 1 126[1] (31-12-2023) |
Densità | 78,41 ab./km² |
Frazioni | Cà de' Corti, Casaletto di Sotto, Mottaiola de' Coppini, Pieve Gurata, Vidiceto |
Comuni confinanti | Cella Dati, Derovere, Motta Baluffi, San Martino del Lago, Scandolara Ravara, Torre de' Picenardi |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 26042 |
Prefisso | 0375 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 019031 |
Cod. catastale | C703 |
Targa | CR |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 389 GG[3] |
Nome abitanti | cingesi |
Patrono | San Giovanni Evangelista |
Cartografia | |
Posizione del comune di Cingia de' Botti nella provincia di Cremona | |
Sito istituzionale | |
Cingia de' Botti (Singia in dialetto cremonese[4]) è un comune italiano di 1 126 abitanti della provincia di Cremona, in Lombardia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Cingia de' Botti sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 25 ottobre 1999.[5]
«Stemma partito: il primo, di azzurro, alla fascia scaccata di argento e di rosso, di due tiri e di sei pezzi; il secondo, d'oro, alla torre campanaria di Pieve Gurata, di rosso, mattonata di nero, aperta con bifora del campo, fondata sulla pianura di verde, essa torre campanaria cimata da due merli ghibellini e dalla guglia centrale, cimata dalla crocetta di nero; il tutto sotto il capo di verde, caricato dell'aquila di nero, coronata dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma riprende quello del ramo della famiglia Botti (o Botta) di Cingia, originaria di Cremona, che si blasonava d'azzurro, alla fascia scaccata di argento e di rosso, accompagnata da tre stelle d'oro a otto raggi; al capo d'oro, caricato di un'aquila coronata di nero.[6] Il campanile raffigurato è quello di Pieve Gurata, che la tradizione fa risalire all'anno 876, uno dei più antichi esempi di architettura gotica nel territorio della diocesi di Cremona, la cui sagoma è assurta a simbolo della località.[7] Il gonfalone è un drappo di rosso.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[8]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Tra il 1888 e il 1954 Cingia de' Botti era servita da una stazione della tranvia Cremona-Casalmaggiore, gestita in ultimo dalla società Tramvie Provinciali Cremonesi[9].
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2023.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 208, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Cingia de' Botti, decreto 1999-10-25 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 4 aprile 2022.
- ^ Alcuni cenni storici del comune di Cingia del Botti, su welfarenetwork.it. URL consultato il 4 aprile 2022.
- ^ Storia, su Unione Municipia: Motta Baluffi - Scandolara Ravara - Cingia de' Botti.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Mario Albertini e Claudio Cerioli, Trasporti nella Provincia di Cremona - 100 anni di storia, 2ª edizione, Editrice Turris, Cremona, 1994. ISBN 88-85635-89-X.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Carletti di Cingia de' Botti - famiglia italiana
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cingia de' Botti
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Cingia de' Botti
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.cingiadebotti.cr.it.