TT358
TT358 Tomba di Ahmose-Merytamon | |
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Planimetria dell'area di Deir el-Bahari[N 1] | |
Civiltà | Antico Egitto |
Utilizzo | tomba |
Epoca | XVIII dinastia |
Localizzazione | |
Stato | Egitto |
Località | Luxor |
Amministrazione | |
Patrimonio | Necropoli di Tebe |
Ente | Ministero delle Antichità |
Visitabile | no |
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Ahmose Meritamun in geroglifici |
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TT358 (Theban Tomb 358) è la sigla che identifica una delle Tombe dei Nobili[N 2][2] ubicate nell'area della cosiddetta Necropoli Tebana, sulla sponda occidentale[N 3] del Nilo dinanzi alla città di Luxor[N 4][3], in Egitto. Destinata a sepolture di nobili e funzionari connessi alle case regnanti, specie del Nuovo Regno, l'area venne sfruttata, come necropoli, fin dall'Antico Regno e, successivamente, sino al periodo Saitico (con la XXVI dinastia) e Tolemaico.
Titolare
[modifica | modifica wikitesto]TT358 era la tomba di:
Titolare | Titolo | Necropoli[N 5] | Dinastia/Periodo | Note[N 6] |
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Ahmose Merytamon[4] | Figlia di Thutmosi III; Regina, sposa di Amenhotep II | Deir el-Bahari (nell'area del Tempio funerario di Hatshepsut) | XVIII dinastia | sepoltura intrusiva della XXI dinastia (Nany) |
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Uniche notizie biografiche ricavabili, la discendenza dal re Thutmosi III e l'essere regina, sorella e sposa del re Amenhotep II[5]. La tomba venne riutilizzata, successivamente, come sepoltura della Principessa Nany[N 7], figlia di Pinedjem I, della XXI dinastia[4][6].
La tomba
[modifica | modifica wikitesto]È noto che in un primo corridoio vennero rinvenuti i sarcofagi di una sepoltura intrusiva relativa alla Principessa Nany (indicata anche come Entiuny), figlia di Pienedjem I della XXI dinastia, Cantatrice di Amon. Due erano i sarcofagi[N 8], uno dei quali conteneva la mummia della principessa; altre suppellettili facevano riferimento a Nany, tra cui una scatola per Ushabty e una statua di Osiride[7].
Oltre un pozzo verticale venne rinvenuta la camera sepolcrale della regina Ahmose Merytamon contenente un sarcofago in legno di cedro alto circa 3 m che, originariamente, era rivestito di lamina d'oro asportata intenzionalmente verosimilmente nel corso di razzie; ugualmente ricoperto di lamina d'oro, e ugualmente privato del rivestimento, era un secondo sarcofago di circa 1,80 m d'altezza che conteneva la mummia della regina. La stessa era stata restaurata e riavvolta a cura dei preti, durante il regno di Pinedjem I in occasione delle ispezioni alle tombe saccheggiate[N 9][7] Esami medici hanno consentito, inoltre, di appurare che la regina morì in età relativamente giovane e soffriva di artrite e scoliosi[8]. Entrambi i sarcofagi, nonché un terzo sarcofago in cartonnage sono oggi presso il Museo egizio del Cairo (cat. 55170-55171 e 53140-53141)[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La planimetria non è in scala ed ha valore esclusivamente di visione d'insieme; l'ubicazione delle singole tombe non è topograficamente esatta, ma vuole visualizzare la concentrazione delle sepolture, nonché il "disordine" con cui le stesse sono state classificate.
- ^ La prima numerazione delle tombe, dalla numero 1 alla 252, risale al 1913 con l'edizione del "Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes" di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.
- ^ I campi della Duat, ovvero l'aldilà egizio, si trovavano, secondo le credenze, proprio sulla riva occidentale del grande fiume.
- ^ Nella sua epoca di utilizzo, l'area era nota come "Quella di fronte al suo Signore" (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, "Occidente di Tebe".
- ^ le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un'unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.
- ^ Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte, fino alla TT252, dal "Topographical Catalogue" di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione dell'epoca.
- ^ In più antichi testi il nome veniva trascritto come Entiuny.
- ^ I due sarcofagi della principessa Nany erano stati originariamente realizzati per una donna di nome Te-net-bekhenu.
- ^ Le operazioni, come risulta dalle bende utilizzate, avvennero nell'anno XVIII di Pinedjem I a cura del Primo Profeta di Amon Masaharta, figlio di Pinedjem.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Porter e Moss 1927, p. 421.
- ^ Gardiner e Weigall 1913.
- ^ Donadoni 1999, p. 115.
- ^ a b Porter e Moss 1927, p. 421.
- ^ Dodson e Hilton 2004, p. 123, 127, 129.
- ^ Winlock 1930, pp. 14-34.
- ^ a b Winlock 1975, pp. 77-89.
- ^ Tildesley 2006, p. 91.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Donadoni, Tebe, Milano, Electa, 1999, ISBN 88-435-6209-6.
- Mario Tosi, Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto - 2 voll.-, Torino, Ananke, 2005, ISBN 88-7325-115-3.
- (FR) Bernard Bruyere, Les fouilles de Deir el-Médineh (1923-1924), il Cairo, Institut Francais d'Archeologie Oriental, 1925.
- (EN) Aidan Dodson e Dyan Hilton, The Complete Royal Families of Ancient Egypt, Boston, Thames & Hudson, 2004, ISBN 0-500-05128-3.
- (EN) Herbert E. Winlock, The Egyptian Expedition 1928-1929: The Museum's Excavations at Thebes, in Metropolitan Museum of Art Bulletin, vol. 25, No. 11, Parte 2: The EgyptianExpedition 1928-1929, New York, Metropolitan Museum of Art, 1930.
- (EN) Herbert E. Winlock, The Tomb of Queen Meryetamun: I The Discovery, The Metropolitan Museum of Art Bulletin, New Series, Vol. 33, No. 2, New York, Metropolitan Museum of Art, 1975.
- (EN) Joyce Tildesley, Chronicle of the Queens of Egypt, Boston, Thames & Hudson, 2006, ISBN 0-500-05145-3.
- (EN) N. De Garis Davies e Alan Gardiner, Seven Private Tombs at Kurnah, Mond & Emery, 1927.
- (EN) Alexander Henry Rhind, Thebes, its Tombs and their tenants, Londra, Longman, Green, Longman & Roberts, 1862.
- (EN) Nicholas Reeves e Araldo De Luca, Valley of the Kings, Friedman/Fairfax, 2001, ISBN 978-1-58663-295-3.
- (EN) Nicholas Reeves e Richard Wilkinson, The complete Valley of the Kings, New York, Thames & Hudson, 2000, ISBN 0-500-05080-5.
- (EN) Alan Gardiner e Arthur E.P. Weigall, Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes, Londra, Bernard Quaritch, 1913.
- (EN) Donald Redford, The Oxford Encyclopedia of Ancient Egypt, Oxford, Oxford University Press, 2001, ISBN 978-0-19-513823-8.
- (EN) John Gardner Wilkinson, Manners and Customs of the Ancient Egyptians, Londra, John Murray, 1837.
- (EN) Bertha Porter e Rosalind L.B. Moss, Topographical Bibliography of Ancient Egyptian hierogliphic texts, reliefs, and paintings. Vol. 1, Oxford, Oxford at the Clarendon Press, 1927.
- (EN) David O'Connor e Eric H. Cline, Thutmose III: A New Biography, Ann Arbor (Michigan), University of Michigan Press, 2006, ISBN 978-0-472-11467-2.
- (EN) William J. Murnane, Texts from the Amarna Period in Egypt, New York, Society of Biblical Literature, 1995, ISBN 1-55540-966-0.
- (EN) Lyla Pinch Brock, The Tomb of Userhat in The Tombs and the Funerary Temples of Thebes West, pp. 414-417, il Cairo, American University in Cairo Press, 2001.
- (EN) Norman de Garis Davies, Two Ramesside Tombs at Thebes, pp. 3-30, New York, 1927.
- (EN) Norman de Garis Davies, The Tomb of Nakht at Thebes, New York, Metropolitan Museum of Art, 1917.
- (EN) Jiro Kondo, The Re-use of the Private Tombs on the Western Bank of Thebes and Its Chronological Problem: The Cases of the Tomb of Hnsw (no. 31) and the Tomb of Wsr-h3t (no. 51), in Orient n.ro 32, pp. 50-68, 1927.
- (EN) Kent R. Weeks, The Treasures of Luxor and the Valley of the Kings, pp. 478-483, il Cairo, American University in Cairo Press, 2005.