TT177 Tomba di Amenemopet | |
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Planimetria schematica della tomba TT177[N 1] | |
Civiltà | Antico Egitto |
Utilizzo | tomba |
Epoca | XIX dinastia |
Localizzazione | |
Stato | Egitto |
Località | Luxor |
Amministrazione | |
Patrimonio | Necropoli di Tebe |
Ente | Ministero delle Antichità |
Visitabile | no |
Mappa di localizzazione | |
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Amenemopet in geroglifici |
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TT177 (Theban Tomb 177) è la sigla che identifica una delle Tombe dei Nobili[N 2][2] ubicate nell’area della cosiddetta Necropoli Tebana, sulla sponda occidentale[N 3] del Nilo dinanzi alla città di Luxor[N 4][3], in Egitto. Destinata a sepolture di nobili e funzionari connessi alle case regnanti, specie del Nuovo Regno, l'area venne sfruttata, come necropoli, fin dall'Antico Regno e, successivamente, sino al periodo Saitico (con la XXVI dinastia) e Tolemaico.
Titolare
[modifica | modifica wikitesto]TT177 era la tomba di:
Titolare | Titolo | Necropoli[N 5] | Dinastia/Periodo | Note[N 6] |
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Amenemopet[4] | Prete lettore[N 7][5];Scriba della verità nel Ramesseum nei possedimenti di Amon[4] | El-Khokha[6] | XIX dinastia (Ramses II ?)[7] | accesso alla TT176; circa 80 m a ovest della casa dell'Omdeh[N 8] |
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Unica notizia biografica ricavabile il nome del padre, Nebkhed, Scriba del divino sigillo nei possedimenti di Amon[1].
La tomba
[modifica | modifica wikitesto]TT177, cui si accede da un piccolo cortile, è costituita da un corridoio che immette in una sala trasversale; la parete nord venne sfondata, danneggiando irrimediabilmente i dipinti parietali, nel XIX secolo dalla popolazione locale per adibire TT177 e l'adiacente TT176[N 9] ad abitazione o stalla[N 10][8]. Il Service des Antiquités, considerando il danno ormai già fatto, non ritenne necessario proseguire nella ricerca e scavo dell'ingresso originario di TT176 facendo della TT177, di fatto, una sorta di anticamera della prima. Dato il posizionamento al fondo di un pozzo i dipinti sono pesantemente danneggiati, specie in seguito alle violente piogge che si abbattono sull'area, talché, mentre le pareti sono danneggiate dalle inondazioni, i soffitti sono meglio conservati[9].
Alla TT177 , la cui decorazione non venne ultimata, (e conseguentemente alla TT176) si accede per il tramite di un corridoio sulle cui pareti (1/rosso in planimetria) sono rappresentati il defunto e la moglie in adorazione; segue una sala trasversale in cui sono rappresentati (2) la dea Maat alata, (3) il defunto e la moglie in adorazione delle dea Mertseger e (4) l'abbozzo di un uomo, probabilmente ad un banchetto. Un breve corridoio, sulle cui pareti (5) sono rappresentati Osiride e altre divinità, immette in una camera quadrata. Sul soffitto i titoli del defunto e del padre[10]. Benché danneggiata, la parete in cui si apre l'accesso alla TT176 recava una doppia scena del defunto dinanzi a Osiride e a un'altra divinità[11].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La numerazione dei locali e delle pareti (in rosso) segue quella di Porter e Moss 1927, p. 282.
- ^ La prima numerazione delle tombe, dalla numero 1 alla 253, risale al 1913 con l’edizione del "Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes" di Alan Gardiner e Arthur Weigall. Le tombe erano numerate in ordine di scoperta e non geografico; ugualmente in ordine cronologico di scoperta sono le tombe dalla 253 in poi.
- ^ I campi della Duat, ovvero l'aldilà egizio, si trovavano, secondo le credenze, proprio sulla riva occidentale del grande fiume.
- ^ Nella sua epoca di utilizzo, l'area era nota come "Quella di fronte al suo Signore" (con riferimento alla riva orientale, dove si trovavano le strutture dei Palazzi di residenza dei re e i templi dei principali dei) o, più semplicemente, "Occidente di Tebe".
- ^ le Tombe dei Nobili, benché raggruppate in un'unica area, sono di fatto distribuite su più necropoli distinte.
- ^ Le note, sovente di inquadramento topografico della tomba, sono tratte dal "Topographical Catalogue" di Gardiner e Weigall, ed. 1913 e fanno perciò riferimento alla situazione dell'epoca.
- ^ Era compito dei preti "lettori" l'organizzazione delle cerimonie e la recitazione ad alta voce, durante le cerimonie sacre, degli inni previsti. Proprio per tale conoscenza delle invocazioni giuste e corrette, i "lettori" venivano considerati detentori di poteri magici.
- ^ Con il termine omdeh si indica, in Egitto, il capo-villaggio.
- ^ In planimetria i riferimenti alle due tombe sono differenziati in diverso colore, rosso per la TT177 e nero per la TT176.
- ^ Fino a tempi molto recenti, alcune delle tombe vennero adibite ad abitazioni o a pertinenze di abitazioni, come stalle, cantine, depositi e magazzini. Tale impiego, protrattosi per millenni, come è intuibile, ha ulteriormente favorito il danneggiamento di già precarie rappresentazioni parietali o, in taluni casi, ha addirittura causato la perdita o la demolizione di pareti o colonne, o pilastri.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Porter e Moss 1927, p. 283.
- ^ Gardiner e Weigall 1913.
- ^ Donadoni 1999, p. 115.
- ^ a b Porter e Moss 1927, p. 283.
- ^ Gardiner e Weigall 1913, p. 32.
- ^ Gardiner e Weigall 1913, pp. 32-33.
- ^ Gardiner e Weigall 1913, p. 33.
- ^ Calcoen 2014, pp. 66-70.
- ^ Calcoen 2012, pp. 66-70.
- ^ Porter e Moss 1927, pp. 281-283.
- ^ Calcoen 20144.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Donadoni, Tebe, Milano, Electa, 1999, ISBN 88-435-6209-6.
- Mario Tosi, Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto - 2 voll.-, Torino, Ananke, 2005, ISBN 88-7325-115-3.
- (EN) Alexander Henry Rhind, Thebes, its Tombs and their tenants, Londra, Longman, Green, Longman & Roberts, 1862.
- (EN) Nicholas Reeves e Araldo De Luca, Valley of the Kings, Friedman/Fairfax, 2001, ISBN 978-1-58663-295-3.
- (EN) Nicholas Reeves e Richard Wilkinson, The complete Valley of the Kings, New York, Thames & Hudson, 2000, ISBN 0-500-05080-5.
- (EN) Alan Gardiner e Arthur E.P. Weigall, Topographical Catalogue of the Private Tombs of Thebes, Londra, Bernard Quaritch, 1913.
- (EN) Donald Redford, The Oxford Encyclopedia of Ancient Egypt, Oxford, Oxford University Press, 2001, ISBN 978-0-19-513823-8.
- (EN) John Gardner Wilkinson, Manners and Customs of the Ancient Egyptians, Londra, John Murray, 1837.
- (EN) Bertha Porter e Rosalind L.B. Moss, Topographical Bibliography of Ancient Egyptian hierogliphic texts, reliefs, and paintings. Vol. 1, Oxford, Oxford at the Clarendon Press, 1927.
- (EN) David O'Connor e Eric H. Cline, Thutmose III: A New Biography, Ann Arbor (Michigan), University of Michigan Press, 2006, ISBN 978-0472114672.
- (EN) William J. Murnane, Texts from the Amarna Period in Egypt, New York, Society of Biblical Literature, 1995, ISBN 1-55540-966-0.
- (EN) Lyla Pinch Brock, The Tomb of Userhat in The Tombs and the Funerary Temples of Thebes West, pp. 414-417, il Cairo, American University in Cairo Press, 2001.
- (EN) Norman de Garis Davies, Two Ramesside Tombs at Thebes, pp. 3-30, New York, 1927.
- (EN) Norman de Garis Davies, The Tomb of Nakht at Thebes, New York, Metropolitan Museum of Art, 1917.
- (EN) Jiro Kondo, The Re-use of the Private Tombs on the Western Bank of Thebes and Its Chronological Problem: The Cases of the Tomb of Hnsw (no. 31) and the Tomb of Wsr-h3t (no. 51), in Orient n.ro 32, pp. 50-68, 1927.
- (EN) Kent R. Weeks, The Treasures of Luxor and the Valley of the Kings, pp. 478-483, il Cairo, American University in Cairo Press, 2005.
- (EN) Lise Manniche, The wall decoration of three Theban Tombs (TT77,175 and 243), in The Carsten Nieburh Institute of Ancient Near Eastern Studies, p. 31-43, Copenaghen, Museum Tusculanum Press, 1988.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Elenco delle tombe dei nobili visitabili:, su egittopercaso.net. URL consultato il 20.12.2017.
- (EN, FR) Informazioni sulla TT177:, su osirisnet.net. URL consultato il 21.02.2018.