Silvio Orlando

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Se stai cercando il rugbista italiano, vedi Silvio Orlando (rugbista).
Niente fonti!
Questa voce o sezione sull'argomento attori italiani non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.

Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
Silvio Orlando al Tokyo International Film Festival 2009.

Silvio Orlando (Napoli, 30 giugno 1957) è un attore italiano.

Nel corso della sua carriera ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile e il Premio Pasinetti al miglior attore alla 65ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per Il papà di Giovanna. Ha inoltre vinto 3 David di Donatello, 3 Nastri d'argento, 2 Globo d'oro e 2 Ciak d'oro.

Nato e cresciuto a Napoli, nel quartiere del Vomero, da padre originario di Pesco Sannita (in provincia di Benevento) e da madre napoletana, che morì prematuramente quando l'attore non aveva che nove anni d'età, nel 1975 esordì come musicista, suonando il flauto traverso nel complesso del Centro Culturale Giovanile del capoluogo campano. L'anno successivo, s'avvia alla carriera attoriale nella scena teatrale napoletana, per poi passare al cinema, in cui lavora con vari registi del cinema italiano, quali Gabriele Salvatores, Nanni Moretti, Daniele Luchetti, Carlo Mazzacurati, Antonello Grimaldi, Paolo Virzì, Sergio Citti, Wilma Labate, Riccardo Milani, Davide Ferrario, Mimmo Calopresti, Pupi Avati, Fausto Brizzi, Michele Placido, Giovanni Veronesi, Valeria Bruni Tedeschi e Roberto Andò. Ha preso parte a diverse serie televisive come Zanzibar, dove interpreta Domenico Tagliuti che è un tranviere napoletano tifoso di Maradona che però si sente settentrionale, Emilio, I vicini di casa (insieme a Teo Teocoli e Gene Gnocchi) e Padri e figli (a fianco di Vittoria Belvedere e Rocco Papaleo).

Nel 1993, diretto per la seconda volta da Gabriele Salvatores, è protagonista insieme con Antonio Catania di Sud. Sempre nel 1993 ha interpretato il suo primo ruolo drammatico in una serie televisiva, Felipe ha gli occhi azzurri 2. Nel 1996 è uno dei protagonisti di uno degli ultimi lavori del regista Sergio Citti I magi randagi (a fianco di Gastone Moschin e Patrick Bauchau), oltre alla partecipazione in Ferie d'agosto, film di Paolo Virzì che analizza i rapporti tra destra e sinistra nell'Italia neo-berlusconiana.

Silvio Orlando nel 1998

Nel 2000 vince il Nastro d'argento come migliore attore protagonista per l'interpretazione nel film Preferisco il rumore del mare di Mimmo Calopresti. L'anno seguente prende parte al film vincitore della Palma d'oro a Cannes La stanza del figlio di Nanni Moretti. Sempre nel 2001 è uno dei protagonisti del film Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni, nel quale per la prima volta affronta il ruolo di "cattivo"; la pellicola gli vale la nomination ai David di Donatello come migliore attore non protagonista. Nel 2006 partecipa come protagonista al film di Nanni Moretti Il caimano, film grazie al quale vince il David di Donatello come migliore attore protagonista.

Nel 2008 esce il film Caos calmo di Antonello Grimaldi (tratto dal libro omonimo di Sandro Veronesi), nel quale recita a fianco del regista Nanni Moretti, di Isabella Ferrari e di Valeria Golino. Sempre nel 2008 interpreta un testo di Giacomo Lubrano all'interno dello spettacolo L'assedio delle Ceneri, diretto da Roberto Paci Dalò e curato da Gabriele Frasca per il Napoli Teatro Festival. Nel settembre 2008 riceve la Coppa Volpi alla 65ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia come miglior attore, per il film Il papà di Giovanna di Pupi Avati. Ha anche diretto due opere teatrali di Peppino De Filippo nel (1998): Don Rafele 'o trumbone e Cupido scherza e spazza.

Nel 2009 ha vinto il Premio Gian Maria Volonté per il miglior attore protagonista al Bif&st di Bari con il film Il papà di Giovanna di Pupi Avati.

Silvio Orlando al Festival del cinema di Roma nel 2010

Nel 2016 Paolo Sorrentino lo ingaggia per il personaggio del cardinal Angelo Voiello, nel suo The Young Pope con l'Oscar Diane Keaton e Jude Law, e nello stesso anno affianca Fabio Volo nel film Un paese quasi perfetto.

Nel 2020 è protagonista del film diretto da Daniele Luchetti, Lacci, per il quale, l'anno successivo, viene candidato al David di Donatello. Nel settembre dello stesso anno, vince il premio "Attori d'oro" alla carriera.

Nel 2021 è protagonista del film diretto da Leonardo Di Costanzo, Ariaferma, per il quale, l'anno successivo, vince il David di Donatello come migliore attore protagonista.

Nel 2022 porta in scena La vita davanti a sé, un monologo tratto dal romanzo di Romain Gary, in diversi teatri italiani, nel quale interpreta il protagonista Momò.

Il 6 ottobre 2008 si è unito in matrimonio con l'attrice Maria Laura Rondanini. Le nozze si sono tenute a Venezia presenziate dal sindaco Massimo Cacciari.[1] È lo zio dell'attore e drammaturgo Francesco Brandi.

Cortometraggi

[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Confetti in gondola per Silvio Orlando le nozze celebrate da Massimo Cacciari, su la Nuova di Venezia e Mestre, 6 ottobre 2008.
  2. ^ Ciak d'oro 2006, su news.cinecitta.com. URL consultato il 16-06-06.
  3. ^ Ciak d'Oro 2022, le classifiche finali, su ciakmagazine.it, 15 dicembre 2022. URL consultato il 16 dicembre 2022.
  4. ^ Ecco i Ciak d'oro 2022, su ciakmagazine.it, 15 dicembre 2022. URL consultato il 16 dicembre 2022.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore David di Donatello per il miglior attore protagonista Successore
Toni Servillo
per Le conseguenze dell'amore
2006
per Il caimano
Elio Germano
per Mio fratello è figlio unico
I
Elio Germano
per Volevo nascondermi
2022
per Ariaferma
Fabrizio Gifuni
per Esterno notte
II

Predecessore David di Donatello per il miglior attore non protagonista Successore
Leo Gullotta
per Il carniere
1998
per Aprile
Fabrizio Bentivoglio
per Del perduto amore
Controllo di autoritàVIAF (EN80618945 · ISNI (EN0000 0000 7823 1133 · SBN RAVV093995 · LCCN (ENno2003084415 · GND (DE136239145 · BNE (ESXX1110088 (data) · BNF (FRcb14212742m (data) · J9U (ENHE987007429434605171 · CONOR.SI (SL244747619