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Nitroderivati
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I nitrocomposti, o nitroderivati, sono una categoria di composti organici contenenti il gruppo funzionale "−NO2",[1] detto gruppo nitro o "nitrogruppo", o anche più di uno, che si unisce al resto della molecola a un atomo di carbonio di un residuo organico R (alchile o arile).[2][3]
I nitrocomposti che non contengano altri gruppi funzionali sono isomeri strutturali dei nitriti alchilici o arilici (esteri dell'acido nitroso), di formula R−O−N=O, e non vanno confusi con essi.
Proprietà e reattività
[modifica | modifica wikitesto]Il nitrogruppo che caratterizza i nitrocomposti è lo stesso di quello presente nell'acido nitrico (HO−NO2), sebbene in esso sia legato a un ossigeno di un ossidrile, invece che al carbonio, come nei nitrocomposti. In ogni caso, l'atomo di azoto è pentavalente e ibridato sp2[4] ma, a differenza che nell'acido nitrico, nei nitrocomposti esso è allo stato di ossidazione +3, e non +5.
Per la presenza del nitrogruppo, i nitrocomposti (alifatici o aromatici) sono molecole o liquidi molto polari:[5] il nitrometano ha un momento dipolare μ = 3,54 D e costante dielettrica εr = 39,40, il nitrobenzene ha μ = 4,28 D[6] e εr = 34,80.[7] Questa polarità abbassa la tensione di vapore dei nitrocomposti, che in tal modo sono liquidi parecchio meno volatili o più altobollenti rispetto agli idrocarburi di comparabile complessità molecolare (e quindi comparabile massa molecolare):[5] il nitrometano (M ≈ 61 u) bolle a 103 °C, mentre il butano (M ≈ 58 u) bolle a ≈ 0°C.
I nitrocomposti sono sostanze che presentano una certa tendenza all'esplosione, tanto maggiore quanto maggiore è il grado di nitrazione. Il 2,4,6-trinitrotoluene, più comunemente noto come tritolo o anche con la sigla TNT, con tre gruppi nitro sull'anello aromatico, è un noto esplosivo.[8]
Gruppo Nitro
[modifica | modifica wikitesto]Nel gruppo funzionale −NO2 è presente la risonanza che coinvolge i legami π tra N e O e le coppie solitarie sugli atomi di ossigeno: i legami π e le coppie solitarie si scambiano di posto nelle due forme limite, facendo sì che i due atomi di ossigeno risultino equivalenti e ciascuno con carica formale -1/2:[5]
O=N+−O− ↔ −O−N+=O
Il nitrogruppo è elettronegativo, con effetto induttivo -I,[4] ma è anche fortemente elettronattrattore per effetto mesomero -M,[9] molto più di un carbonile.[10] Questo si deve al fatto che l'atomo di azoto con cui tale gruppo si lega, oltre ad essere più elettronegativo del carbonio, porta una carica formale positiva, il che aumenta la sua elettronegatività e quindi l'attrazione per gli elettroni di legame.[11] Inoltre, il gruppo può delocalizzare sugli ossigeni una carica negativa che si formi sul carbonio in alfa ad esso in seguito ad una deprotonazione e in tal modo il carbanione che si forma, l'anione nitronato, risulta stabilizzato:
>C−−N+(=O)−O− ↔ >C=N+(−O−)2
Reattività dei nitrocomposti
[modifica | modifica wikitesto]Tautomeria
[modifica | modifica wikitesto]Questa stabilizzazione rende possibile l'instaurarsi di un equilibrio tautomerico per i nitrocomposti alifatici aventi almeno un atomo di idrogeno in alfa; in questi un protone (H+) si stacca dall'atomo di carbonio e, tramite riorganizzazione elettronica dei legami, viene ripreso da un atomo di ossigeno, e viceversa:
>CH−N+(=O)−O− ⇌ >C=N+(−O−)(−OH)
La prima forma tautomera è detta forma «nitro» e la seconda forma «aci» o, più propriamente, acido nitronico. Questo equilibrio, che nei nitroalcani è fortemente spostato a sinistra (forma nitro), è del tutto analogo all'equilibrio che si ha nella tautomeria cheto-enolica.
Acidità
[modifica | modifica wikitesto]Per i nitroalcani, come anche per aldeidi e chetoni (purché sia presente un H in alfa), la stabilizzazione del carbanione ( nitronato o enolato, isoelettronici) favorisce la deprotonazione e li rende quindi sensibilmente acidi: il nitrometano (CH3NO2) ha pKa = 10,2; il dinitrometano (O2N−CH2−NO2), con due nitrogruppi, ha pKa = 3,6[12] ed è quindi circa 10 volte più forte dell'acido acetico (pKa = 4,76), pur essendo un acido al carbonio (invece che all'ossigeno). Tuttavia, c'è una significativa differenza quantitativa: il nitrogruppo stabilizza il carbanione in alfa decisamente più del carbonile: il pKa dell'acetaldeide (CH3CHO) è 13,57,[13] quindi il nitrometano è circa 2300 volte più acido.
Questo non ha una corrispondenza nei nitrocomposti aromatici, dato che non hanno un H in alfa.
Addizioni nucleofile al carbonile
[modifica | modifica wikitesto]L'anione nitronato, che si forma facilmente trattando un nitrocomposto avente un H in alfa con una base forte (NaOH, NaOMe, etc.), è un buon nucleofilo e può addizionarsi al carbonile di aldeidi e chetoni dando dando β-nitroalcoli (Reazione di Henry, nota anche come reazione nitroaldolica):[14][15]
R−CH=O + −CH2–NO2 (+H+) → R−CH(OH)−CH2–NO2
I β-nitroalcoli sono utili dal punto di vista sintetico: a) possono subire una facile disidratazione a dare nitroalcheni; b) possono subire una riduzione a dare β-amminoalcoli; c) possono subire un'ossidazione a dare α-nitrochetoni.
Sostituzioni nucleofile al carbonile
[modifica | modifica wikitesto]L'anione nitronato si addiziona anche a composti carbonilici in cui è presente un gruppo uscente, quali gli alogenuri acilici (RCO−X), le anidridi (RCO−O−COR'), gli esteri (RCO−OR'), ed altri, formando α-nitrochetoni:[16]
R−CO−OR' + −CH2–NO2 (+H+) → R−CO−CH2–NO2 + R'OH
Sostituzioni elettrofile e nucleofile aromatiche
[modifica | modifica wikitesto]Anche per i nitrocomposti aromatici l'effetto induttivo del nitrogruppo e specialmente quello mesomero caratterizzano la loro reattività: entrambi gli effetti impoveriscono la densità elettronica nell'anello e lo disattivano verso le reazioni di sostituzione elettrofila aromatica (SEAr), mentre al tempo stesso favoriscono le reazioni di sostituzione nucleofila aromatica (SN2Ar), in presenza di un gruppo uscente sull'anello.
Nelle SEAr il nitrogruppo presente disattiva le posizioni orto e para dell'anello indirizzando l'elettrofilo entrante nelle posizioni meta. Nelle SN2Ar le posizioni orto e para sono quelle attivate: se una di queste è occupata da un gruppo uscente (ad esempio, un alogeno) il nucleofilo entrante lo può sostituire.
Riduzione
[modifica | modifica wikitesto]La riduzione dei nitrocomposti con idrogeno molecolare in presenza di catalizzatori metallici (Ni, Pd) porta alla formazione di ammine primarie:
R−NO2 (+ 3 H2/cat.) → R−NH2 + 2 H2O
Un'altra possibilità per la riduzione ad ammina è il trattamento con zinco metallico e HCl (Sn, Fe, o altri metalli attivi).[17]
Questa reazione è importante specialmente per l'ottenimento di ammine aromatiche a partire dai corrispondenti nitrocomposti, dato che l'introduzione diretta di un gruppo amminico con una sostituzione elettrofila non è possibile.
Sintesi
[modifica | modifica wikitesto]La reazione per inserire un nitrogruppo su un composto arilico si chiama nitrazione, in cui si usa la miscela solfonitrica (o semplicemente solfonitrica), ovvero una miscela di acido nitrico e acido solforico. I nitroalcani sono generalmente preparati per sostituzione nucleofila di alogenoalcani con ioni nitrito, eventualmente in presenza di nitrato di argento.
Alcuni nitrocomposti
[modifica | modifica wikitesto]- Nitrobenzene
- β-Nitrostirene
- Trinitrotoluene (tritolo)
- Acido 2,2'-dinitro-5,5'-ditiodibenzoico
- Acido 3,5-dinitrobenzoico
- 1-fluoro-2,4-dinitrobenzene o reattivo di Sanger
- 2-nitrobenzaldeide
- 3-nitrofenolo
- 4-nitrodifenile
Nitroglicerina e tetranitrato di pentaeritrite (PETN) non sono propriamente nitrocomposti, dato che non hanno un legame diretto carbonio-azoto nella molecola. Possono essere considerati nitrati organici, ovvero esteri di alcoli e acido nitrico.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Jonathan Clayden, Nick Greeves e Stuart Warren, Organic chemistry, 2nd ed, Oxford university press, 2012, p. 30, ISBN 978-0-19-927029-3.
- ^ nitro group (CHEBI:29785), su ebi.ac.uk. URL consultato il 14 febbraio 2025.
- ^ (EN) Henry Feuer (a cura di), Nitro and Nitroso Groups: Vol. 2 (1970), in Chemistry of Functional Groups, 1º gennaio 1970, DOI:10.1002/9780470771174. URL consultato il 14 febbraio 2025.
- ^ a b R.O.C. Norman, CHIMICA ORGANICA Principi e Applicazioni alla Sintesi, traduzione di Paolo Da Re, Piccin, 1973, pp. 48-50.
- ^ a b c R. Fusco, G. Bianchetti e V. Rosnati, 16. - Nitrocomposti, Diazocomposti e altri derivati azotati, in CHIMICA ORGANICA, volume primo, L. G. Guadagni, 1974, pp. 720-726.
- ^ nitromethane, su stenutz.eu. URL consultato il 14 febbraio 2025.
- ^ nitrobenzene, su stenutz.eu. URL consultato il 14 febbraio 2025.
- ^ (EN) PubChem, Trinitrotoluene, su pubchem.ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 14 febbraio 2025.
- ^ R.O.C. Norman, CHIMICA ORGANICA Principi e Applicazioni alla Sintesi, traduzione di Paolo Da Re, Piccin, 1973, pp. 50-52.
- ^ Jonathan Clayden, Nick Greeves e Stuart Warren, Organic chemistry, 2nd ed, Oxford university press, 2012, p. 511, ISBN 978-0-19-927029-3.
- ^ J. E. Huheey, E. A. Keiter e R. L. Keiter, Chimica Inorganica, Principi, Strutture, Reattività, Piccin, 1999, pp. 188-191, ISBN 88-299-1470-3.
- ^ Michael Smith e Jerry March, March's advanced organic chemistry: reactions, mechanisms, and structure, Eighth edition, John Wiley & Sons, Inc, 2020, p. 240, ISBN 978-1-119-37180-9.
- ^ CRC handbook of chemistry and physics: a ready-reference book of chemical and physical data, 97th edition, CRC Press, 2017, ISBN 978-1-4987-5429-3.
- ^ László Kürti e Barbara Czakó, Strategic applications of named reactions in organic synthesis: background and detailed mechanisms ; 250 named reactions, Nachdr., Elsevier Acad. Press, 2009, pp. 202-203, ISBN 978-0-12-369483-6.
- ^ Noboru Ono, The nitro group in organic synthesis, collana Organic nitro chemistry series, Wiley-VCH, 2001, pp. 30-69, ISBN 978-0-471-31611-4.
- ^ Roberto Ballini, Giovanna Bosica e Dennis Fiorini, Acyclic α-nitro ketones: a versatile class of α-functionalized ketones in organic synthesis, in Tetrahedron, vol. 61, n. 38, 19 settembre 2005, pp. 8971–8993, DOI:10.1016/j.tet.2005.06.033. URL consultato il 14 febbraio 2025.
- ^ Michael B. Smith, March's Advanced Organic Chemistry: Reactions, Mechanisms, and Structure, eighth edition, Wiley, 2020, pp. 1558-1559, ISBN 978-1-119-37180-9.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) nitro compound, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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