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Baschenis
La famiglia Baschenis fu una famiglia i cui membri, per diverse generazioni a cavallo tra Quattrocento e Seicento, svolsero la professione di frescanti.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I Baschenis erano originari della Valle Averara, e più precisamente dalla frazione di Colla nell'odierno comune di Santa Brigida, in provincia di Bergamo. La famiglia è un interessante esempio di bottega di frescanti che si tramandarono per secoli di padre in figlio il mestiere; pur modificando nel tempo, e con i nuovi personaggi, lo stile pittorico, essa ebbe la caratteristica di saper tramandare la tecnica dell'affresco e la capacità di sapere dipingere anche grandi superfici, sapendo raccontare storie in sequenza, a volte con epigrafi in lingua volgare, importanti per la narrazione e per la comprensione. Se ai capostipiti va riconosciuta una matrice culturale medioevale, vi è poi nel prosieguo un riproporre da padre in figlio la tecnica tanto da rendere a volte difficile il riconoscere l'esecutore delle opere.[1] Vi era quindi in molta pittura dei Baschenis la volontà di insegnare fatti, che fossero poi di facile lettura. La famiglia si divide in due distinte dinastie di pittori: quella dei Lanfranco e quella dei Cristoforo[2].
- La dinastia di Lanfranco
- Antonio Baschenis (doc. 1450/1490)
- Angelo Baschenis (doc. 1450/1504)
- Giovanni e Battista Baschenis (doc. 1471/1503)
- La dinastia di Cristoforo
- Cristoforo I Baschenis (doc. 1465/1475)
- Dionisio Baschenis (doc. 1493)
- Simone I Baschenis (doc. 1488/1503)
- Cristoforo II Baschenis (doc. 1472/1520)
- Simone II Baschenis (1495 ca. /1555)
- Filippo Baschenis (doc. 1537/ 1596)
- Cristoforo Baschenis il Vecchio (1520 ca/1613 ca.)
- Cristoforo Baschenis il Giovane (1560 ca./1626 ca.)
- Pietro Baschenis (1590 ca./1630)
- Evaristo Baschenis (1617/1677)
I pittori delle due dinastie
[modifica | modifica wikitesto]I primi pittori di entrambe le dinastie (che furono talvolta in rapporto di collaborazione tra loro) si connotano per un linguaggio tardo gotico, d'impronta marcatamente popolare, in grado di assolvere a quella funzione didattica che i loro committenti nelle valli bergamasche e trentine assegnavano all'arte sacra, controllando per due secoli intere aree nella decorazione di palazzi e chiese, riuscendo a trasmettere la propria artigianalità. Essi infatti riuscirono a trasmettere la propria capacità pittorica per via famigliare in maniera professionale, rispondendo alle esigenze dei committenti che sono gli stessi loro compaesani.[3]
Antonio Baschenis risulta essere il primo della famiglia dei Baschenis a operare anche in Trentino a partire almeno dal 1461. Egli fu seguito da molti altri rappresentanti della famiglia, sino almeno a Simone II che fu attivo fin verso il 1550 a Pinzolo e a Carisolo ove dipinse, tra le altre cose, alcune famose scene di Danza macabra. Con Simone II si assiste a un deciso tentativo di aggiornamento del linguaggio pittorico verso i canoni stilistici dell'arte rinascimentale lombarda.
I successivi rappresentanti della famiglia, a partire da Cristoforo Baschenis il Vecchio tennero bottega a Bergamo. Di Cristoforo il vecchio è da menzionare il ciclo di affreschi con le Storie di San Bernardino (1564) a Lallio nella chiesa dedicata al santo; di Cristoforo Baschenis il Giovane sono le Scene della vita di San Giovanni Battista nella chiesa di San Giovanni a Cusio; di Pietro Baschenis è il notevole tramezzo affrescato della Chiesa dell'Incoronata a Martinengo.
L'ultimo e più famoso discendente della dinastia dei Cristoforo fu Evaristo Baschenis. Egli non seguì la tradizione di famiglia delle opere a fresco eseguite a ornamento delle chiese, per dedicarsi soprattutto alla creazione a olio di nature morte. Celebri sono le sue tele dedicate alla raffigurazione di strumenti musicali, che spiccano per la cura dei dettagli e l'assoluto rigore prospettico.
La dinastia di Lanfranco
[modifica | modifica wikitesto]- Antonio Baschenis (doc. 1450-1490)
- Angelo Baschenis (doc. 1450-1490)
- Giovanni Baschenis (doc. 1471-1503)
- Battista Baschenis (doc. 1471-1503)
La dinastia di Cristoforo
[modifica | modifica wikitesto]- Cristoforo I Baschenis (doc. 1465-1475)
- Dionisio Baschenis (doc. 1493)
- Simone I Baschenis (doc. 1488-1503)
- Cristoforo II Baschenis (doc. 1472-1520)
- Simone II Baschenis (1495 ca.-1555)
- Filippo Baschenis (doc. 1537-1596)
- Cristoforo Baschenis il Vecchio (1520 ca.-1613 ca.)
- Cristoforo Baschenis il Giovane (1560 ca.-1626 ca.)
- Pietro Baschenis (1590 ca.-1630)
- Evaristo Baschenis (1617-1677)
- Bartolomeo Baschenis
- Pietro Baschenis (1590 ca.-1630)
- Cristoforo Baschenis il Giovane (1560 ca.-1626 ca.)
- Simone II Baschenis (1495 ca.-1555)
- Cristoforo II Baschenis (doc. 1472-1520)
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Angelo Baschenis, Noli me tangere, Pinzolo, chiesa di San Vigilio
-
Antonio Baschenis, Santi Sebastiano e Giuliano, Carisolo, chiesa di Santo Stefano
-
Cristoforo I Baschenis, Sant'Antonio Abate, Pelugo, chiesa di Sant'Antonio Abate
-
Dionisio Baschenis (?), Scene di vita di Sant'Antonio Abate, Pelugo, chiesa di Sant'Antonio Abate
-
Simone II Baschenis, Danza macabra (particolare), Pinzolo, chiesa di San Vigilio
-
Pietro Baschenis, Storie della vita di Cristo, Martinengo, tramezzo della chiesa dell'Incoronata
-
Evaristo Baschenis, Natura morta con strumenti musicali, Bruxelles, Musées royaux des Beaux-Arts
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Cristoforo II Baschenis, affreschi della chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco di Pergnano
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Francesco Rossi, I Baschenis Ricerca di una identità, in La Rivista di Bergamo, Aprile Maggio Giugno 2020, p. 25..
- ^ Le notizie storiche qui utilizzate sono tratte dal sito I pittori Baschenis, su vallebrembana.com, www.vallebrembana.com. URL consultato il 7 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2012).
- ^ Francesco Rossi, I Baschenis Ricerca di una identità, in La Rivista di Bergamo, Aprile Maggio Giugno 2020, pp. 23-24..
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luigi Loprete, I Bascheris nel Trentino, Giornale italiano d'Europa, 1982.
- Silvana Milesi, La stirpe dei Bascheris:sguardi sul Quattrocento e sul seicento, Bergamo, Carpanove editrice, 1993.
- Francesco Rossi, I Baschenis Ricerca di una identità, in La Rivista di Bergamo, Aprile Maggio Giugno 2020.
- AA.VV., I pittori Baschenis Itinerari bergamaschi, a cura di Giovanni Valagussa, Bergamo, Corponove, settembre 2002, ISBN 9788899219949.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla Famiglia Baschenis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- I pittori Baschenis, su vallebrembana.com, www.vallebrembana.com. URL consultato il 7 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2012).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 173135477 · ULAN (EN) 500353297 |
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