Coordinate: 39°41′57.64″N 9°06′02.53″E

Gergei

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Gergei
comune
(IT) Gergei
(SC) Xrexrèi
Gergei – Stemma
Gergei – Bandiera
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Amministrazione
SindacoRossano Zedda (lista civica) dal 16-5-2011 (3º mandato dall'11-10-2021)
Territorio
Coordinate39°41′57.64″N 9°06′02.53″E
Altitudine374 m s.l.m.
Superficie36,18 km²
Abitanti1 099[1] (29-2-2024)
Densità30,38 ab./km²
Comuni confinantiBarumini, Escolca, Gesturi, Isili, Mandas, Serri
Altre informazioni
Cod. postale09055
Prefisso0782
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT111025
Cod. catastaleD982
TargaSU
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 357 GG[3]
Nome abitanti(IT) gergeesi
(SC) xrexeresus
Patronosan Vito
Giorno festivo15 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Gergei
Gergei
Gergei – Mappa
Gergei – Mappa
Posizione del comune di Gergei nella provincia del Sud Sardegna
Sito istituzionale

Gergei (/ʤerˈʤɛi/, Xrexrei in sardo[4]) è un comune italiano di 1 099 abitanti della provincia del Sud Sardegna.

Area abitata già in epoca nuragica e romana, per la presenza nel territorio di un piccolo villaggio nuragico e di tombe romane, le prime testimonianze sul paese risalgono al Medioevo, indicandoci che esso apparteneva al Giudicato di Cagliari e faceva parte della curatoria di Siurgus, come testimonia anche il non lontano castello di Las Plassas, e che aveva un'economia locale stabile. Alla caduta del giudicato (1258) il paese entrò a far parte delle terre gestite direttamente da Pisa e, dopo la conquista della Sardegna da parte degli Aragonesi, Gergei fu trasformato in un feudo, concesso alla famiglia Carroz. La seconda metà del XIV secolo vede la riconquista del paese da parte dei sardi, ovvero del Giudicato di Arborea, ma nel 1404 esso viene definitivamente acquisito dalla Corona di Aragona. Fu successivamente unito al marchesato di Mandas, trasformatosi in ducato nel 1603 prima sotto i Maza e poi sotto i Tellez Giron di Alcantara, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.

Ai sensi della Legge Regionale n. 9 del 12 luglio 2001, che ha previsto l'istituzione delle nuove province sarde, il comune di Gergei, che era in provincia di Nuoro, avrebbe dovuto essere aggregato alla neonata provincia del Medio Campidano; con successiva Legge Regionale n. 10 del 13 ottobre 2003 si stabilì invece che passasse a quella di Cagliari, di cui fece parte fino alla successiva riforma del 2016.

Lo stemma, il gonfalone e la bandiera del comune di Gergei sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 gennaio 2004.[5]

«Stemma d'azzurro, alle due spade decussate, poste all'altezza del punto d'onore, d'argento, guarnite d'oro, la spada in banda attraversante, accompagnate in punta dalla fiamma al naturale, ritondata all'ingiù. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è costituito da un drappo di bianco con la bordatura di azzurro, la bandiera è un drappo di bianco vestito di azzurro, con lo stemma comunale posto sul bianco.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[6]

Lingue e dialetti

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La variante del sardo parlata a Gergei è il campidanese occidentale.

L'economia del paese si basa sull'agricoltura, con coltivazioni di carattere cerealicolo e soprattutto olivicolo, e sulla pastorizia.

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 302, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Gergei (Nuoro) D.P.R. 09.01.2004 concessione di stemma, gonfalone e bandiera, su presidenza.governo.it. URL consultato il 16 dicembre 2021.
  6. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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