Setzu comune | |
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(IT, SC) Setzu | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Sandro Palla (lista civica) dall'11-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 39°43′21″N 8°56′18.3″E |
Altitudine | 206 m s.l.m. |
Superficie | 7,77 km² |
Abitanti | 128[1] (31-3-2024) |
Densità | 16,47 ab./km² |
Comuni confinanti | Genoni, Genuri, Gesturi, Tuili, Turri |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09029 |
Prefisso | 070 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111080 |
Cod. catastale | I705 |
Targa | SU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) setzesi (SC) setzesus |
Patrono | san Leonardo |
Cartografia | |
Posizione del comune di Setzu all'interno della provincia del Sud Sardegna | |
Sito istituzionale | |
Setzu è un comune italiano di 128 abitanti[1] della provincia del Sud Sardegna, nella subregione storica della Marmilla. Faceva parte della XXV Comunità Montana della Giara. Partecipa per 244 ettari al territorio della Giara e le sue case sono le tipiche abitazioni contadine del Campidano note appunto come case campidanesi, con il portale d'ingresso sul cortile e di fronte l'abitazione con la «lolla». L'agricoltura era una delle maggiori fonti di sostentamento del luogo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La zona era popolata già in età antica, ancora oggi si possono ritrovare domus de janas e resti di torri nuragiche. Di rilevanza turistico archeologica sono proprio le domus de janas di Domu ‘e S'Orcu e Grutta sa Perda. Probabilmente era conosciuta anche da fenici e punici.
Nel periodo Medievale appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Marmilla. Alla caduta del giudicato (1420) passò sotto il dominio aragonese, e fu incorporato nell'Incontrada di Marmilla, feudo dei Carroz conti di Quirra. Nel 1603 entrò a far parte del Marchesato di Quirra, feudo dei Centelles. Successivamente la signoria passò agli Osorio de la Cueva, che lo tennero fino all'abolizione del feudalesimo (1839) quando fu riscattato all'ultimo feudatario Filippo Osorio. Col riscatto dalla feudalità divenne un comune libero, amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Setzu sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 gennaio 2001.[3]
Il gonfalone è un drappo di giallo bordato di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]Ha due chiese: la più importante è dedicata al suo patrono San Leonardo ed è una chiesa seicentesca con volta a botte, l'altra è dedicata a San Cristoforo.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[4]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata a Setzu è il campidanese occidentale.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Cucina
[modifica | modifica wikitesto]La gastronomia locale è rinomata per le carni, i funghi e le lumache.
Eventi
[modifica | modifica wikitesto]Feste e sagre
[modifica | modifica wikitesto]- Sant'Ignazio da Laconi (29, 30, 31 agosto)
- Festa dell'emigrante (fine agosto, inizi settembre)
- San Leonardo (6 novembre)
- Sagra della fregola e de su pani indorau (19 agosto)
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Rosanna Pitzalis | lista civica | Sindaco | [5] |
27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Leonardo Congiu | lista civica | Sindaco | [6] |
13 maggio 2001 | 28 maggio 2006 | Rosanna Pitzalis | lista civica | Sindaco | [7] |
28 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Annarita Cotza | lista civica | Sindaco | [8] |
15 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Annarita Cotza | lista civica "Insieme per Setzu" | Sindaco | [9] |
5 giugno 2016 | 10 ottobre 2021 | Francesco Cotza | lista civica "Uniti per il Futuro di Setzu" | Sindaco | [10] |
10 ottobre 2021 | in carica | Sandro Palla | lista civica "Uniti per il Futuro di Setzu" | Sindaco | [11] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Setzu, decreto 2001-01-09 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 28 luglio 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 12-05-2023.
- ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato l'11 maggio 2022.
- ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato l'11 maggio 2022.
- ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato l'11 maggio 2022.
- ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato l'11 maggio 2022.
- ^ Comunali 15/05/2011, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato l'11 maggio 2022.
- ^ Comunali 05/06/2016, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato l'11 maggio 2022.
- ^ Comunali 10/10/2021, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato l'11 maggio 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Setzu
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna URL consultato in data 02-01-2013.