Coordinate: 46°08′27″N 12°12′56″E

Provincia di Belluno

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Disambiguazione – Se stai cercando l'omonima provincia del Regno Lombardo-Veneto, vedi Provincia di Belluno (Lombardo-Veneto).
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Provincia di Belluno
provincia montana di confine
Provincia di Belluno – Stemma
Provincia di Belluno – Bandiera
Provincia di Belluno – Veduta
Provincia di Belluno – Veduta
Il monte Pelmo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Amministrazione
CapoluogoBelluno
PresidenteRoberto Padrin (centro-sinistra) dal 10-9-2017
Data di istituzione1866
Territorio
Coordinate
del capoluogo
46°08′27″N 12°12′56″E
Superficie3 610,20 km²
Abitanti197 590[1] (31-7-2024)
Densità54,73 ab./km²
Comuni60 comuni
Province confinantiDistretto di Lienz (AT-7), Distretto di Hermagor (AT-2), Trento, Bolzano, Treviso, Vicenza, Pordenone, Udine
Altre informazioni
LingueItaliano, veneto, ladino, cimbro
Cod. postale32100 Belluno, 32010-32047 provincia
Prefisso0435, 0436, 0437, 0439
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-BL
Codice ISTAT025
TargaBL
PIL procapite(nominale) 29453 €
Cartografia
Provincia di Belluno – Localizzazione
Provincia di Belluno – Localizzazione
Provincia di Belluno – Mappa
Provincia di Belluno – Mappa
Posizione della Provincia di Belluno all’interno del Veneto.
Sito istituzionale

La provincia di Belluno è una provincia italiana del Veneto di 197 590 abitanti[1]. Il territorio, amministrativamente il più vasto della regione, è totalmente montano e si estende per 3610,20 km² nel settore delle Alpi Sud-orientali, dove è compresa la maggior parte dei gruppi dolomitici per cui può essere ritenuta la provincia delle Dolomiti. Il Piave, che la attraversa da nord a sud nell'omonima valle, costituisce il principale bacino idrografico della provincia.

Secondo l'indagine annuale de Il Sole 24 Ore, la provincia di Belluno si è classificata al primo posto fra le province italiane per qualità della vita nel 2017[2], replicando il primato del 2009[3] e migliorando altresì le posizioni del 2008 e 2007 che la avevano vista comunque al secondo e quarto posto.

Nell'annuale classifica delle province italiane per la migliore qualità di vita, redatta da ItaliaOggi con la collaborazione dell'Università "La Sapienza", nel 2017 si piazza al terzo posto dietro a Bolzano e Trento.[4] Il PIL pro capite nominale, secondo dati Unioncamere relativi al 2009, si attesta sui 29 453 [5]. Nonostante una buona qualità della vita, la provincia soffre da anni di spopolamento[6].

L'Ente ha sede nello storico Palazzo Piloni[7], in Piazza Duomo a Belluno.

Nella località di Lagole, a Calalzo, si trova un sito paleoveneto con i resti di un santuario dedicato ad una divinità sanante, risalente a circa il V secolo a.C. Un secondo sito di maggiori dimensioni è stato rinvenuto a Mel. La Necropoli di Mel, utilizzata in modo continuativo dai Veneti Antichi dall'VIII al V secolo a.C. fu scoperta nel 1958. Fino all'inizio degli anni ottanta sono state scavate circa 80 tombe, nel 1962 furono inoltre messi in luce, nella zona meridionale della necropoli, verso la strada provinciale che da Mel conduce a Belluno, sette recinti, definiti circoli; in seguito furono riconosciute le tracce di almeno altri due recinti parzialmente conservati. Molti reperti hanno rivisto la luce, soprattutto statuette di bronzo e un elevato numero di iscrizioni venetiche tuttora esposte al Museo archeologico cadorino a Pieve di Cadore e al Museo Civico Archeologico di Mel.

Feltre è invece di probabile origine retica, come Trento e Verona, così come riportato da Plinio il Vecchio.

I primi insediamenti nella zona di Belluno furono favoriti dalla difendibilità del luogo, mentre prima dei quali il territorio era un luogo di passaggio, fatto di piccoli centri non stabili.

Diversi sono poi i siti archeologici che testimoniano la presenza, già dall'età della pietra, di insediamenti umani. I primi abitatori stabili della zona furono i Paleoveneti, popolazione italica indoeuropea. In generale reperti archeologici testimoniano una forte influenza della cultura celtica.

Gli stessi Celti furono poi cacciati dai Romani, che a partire dal 181 a.C. dominarono l'intero Bellunese. Al declino dei Romani seguì un lungo periodo di conquiste, passaggi di mano, e invasioni; una stabilità si ritrovò alla morte di Teodorico.

L'attuale provincia di Belluno fu un territorio con diverse località interessate dalle vicende umane e storiche che si svolsero tra il XI secolo e il XIII secolo e dalle numerose proprietà che videro protagonisti i vari componenti della famiglia degli Ezzelini. Proprietà che furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1260. Dal 1404 al 1797 il Bellunese fa parte della Serenissima Repubblica di Venezia (il Cadore con Ampezzo, prima dipendenti dal Principato patriarcale di Aquileia, dal 1420), e, dopo la parentesi napoleonica, dell'Austria fino al 1866, per poi entrare a fare parte, per la quasi totalità dei suoi comuni, del Regno d'Italia. Nel 1923 alla provincia sono aggregati i comuni di Cortina d'Ampezzo, Colle Santa Lucia e Livinallongo del Col di Lana, per i secoli precedenti parti dell'Austria Ungheria (Tirolo) e (dal 1918 al 1923) del Trentino-Alto Adige[8]. Dal dicembre 2017 il comune di Sappada è passato al Friuli-Venezia Giulia.

Il 22 ottobre 2017, in concomitanza con il referendum sull'autonomia del Veneto, la provincia di Belluno ha organizzato un referendum consultivo per il rafforzamento della specificità provinciale.[9]

Attestazione di pubblica benemerenza del Dipartimento della protezione civile conferita a titolo collettivo - nastrino per uniforme ordinaria
«Partecipazione ai soccorsi durante gli eventi atmosferici nella Regione Veneto, 30 gennaio – 18 febbraio 2014»
— Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, 18 luglio 2016 [10]

Geografia fisica

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Le singole voci sono elencate nella Categoria:Geografia della provincia di Belluno.
Monte Civetta
Il Passo di Giau visto dal Nuvolau
Il fiume Piave tra Mel e Santa Giustina
Il lago del Corlo con l'abitato di Rocca
Veduta dell'abitato di Cortina d'Ampezzo
Le Tre Cime di Lavaredo dal lago di Misurina

Posta nella parte settentrionale della regione, la provincia, estesa ed interamente montana con le sue valli alpine tra Dolomiti, Alpi Carniche e Prealpi Venete, si suddivide in nove regioni storico-geografiche:

Mappa della provincia di Belluno per aree culturali.

     Feltrino

     Agordino

     Fodom

     Valbelluna

     Alpago

     Zoldo

     Ampezzo

     Cadore

     Comelico

Si notino i territori di Selva di Cadore e di Zoppè di Cadore, il primo di transizione tra Agordino e Cadore, il secondo tra Zoldano e Cadore.

La provincia di Belluno confina a nord con l'Austria (Tirolo e, per pochi chilometri, Carinzia), a est con il Friuli-Venezia Giulia (ex province di Udine e Pordenone), a sud con le province venete di Treviso e Vicenza, a ovest con il Trentino-Alto Adige (province di Trento e Bolzano). Ad eccezione dei settori sudoccidentale e centro-orientale, i confini amministrativi sono in larga parte coincidenti con quelli del bacino del Piave.

Gran parte della provincia è occupata dalle Dolomiti, patrimonio dell'umanità dell'UNESCO, con le vette delle Tofane, delle Tre Cime di Lavaredo, del Monte Pelmo, del Monte Civetta, della Moiazza, del monte Antelao, del Cristallo, del gruppo delle Marmarole, del Sorapis, dei Cadini di Misurina, della Croda Rossa d'Ampezzo, del Sella della Marmolada e delle Pale di San Martino (queste ultime tre al confine con il Trentino-Alto Adige).

Nella parte più meridionale sorge la catena delle Prealpi bellunesi con il Col Visentin, il monte Cesen, il Monte Grappa, il Col Nudo. Nella parte meridionale della provincia si estende la Valbelluna, la valle più ampia e maggiormente abitata della provincia in cui sorge anche il capoluogo e sulla quale si stagliano, a sud a ed est, le citate Prealpi Bellunesi e, a nord, le prime vette dolomitiche del Gruppo della Schiara, ricomprese nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.

Di seguito vengono elencate le principali cime oltre i 3000 m s.l.m., limitandosi nel caso di più cime appartenenti allo stesso gruppo alla cima più elevata.

Cima Quota (m s.l.m.) Gruppo
Punta Penia 3348 Marmolada
Antelao 3264 Antelao
Tofana di Mezzo 3244 Tofane
Cristallo 3221 Cristallo
Civetta 3220 Civetta
Punta Sorapiss 3205 Sorapiss
Vezzana 3192 Pale di San Martino
Pelmo 3168 Pelmo
Piz Boè 3152 Sella
Croda Rossa d'Ampezzo 3146 Croda Rossa d'Ampezzo
Croda dei Toni 3094 Croda dei Toni
Cima Undici 3092 Popera

Passi e valichi

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In virtù della conformazione montana, numerosi sono i passi e i valichi che permettono i collegamenti tra il bellunese e le province confinanti oppure interni. Nel settore settentrionale i collegamenti con la provincia di Bolzano sono garantiti dai passi Campolongo, Valparola (nell'Agordino), Cimabanche (Ampezzo) e Monte Croce di Comelico (Comelico); ad est quelli con la provincia di Udine dai valichi di Cima Sappada (sito in territorio friulano a seguito del passaggio del comune di Sappada al Friuli-Venezia Giulia), Forcella Lavardet e Passo della Mauria mentre per raggiungere il pordenonese attraverso la Valcellina è necessario percorrere il Passo di Sant'Osvaldo, sito però in territorio friulano. A sud, la Sella di Fadalto e il Passo di San Boldo ed il Passo di Praderadego, poco conosciuto, raggiungibile salendo da Gus e svoltando a destra una volta arrivati a Carve, garantiscono i collegamenti con il trevigiano e la pianura veneta (vi sono però anche collegamenti attraverso la valle del Piave privi di valichi). Ad ovest i passi Valles, San Pellegrino (situato però in provincia di Trento), Pordoi e Fedaia consentono di raggiungere il Trentino.

All'interno della provincia rivestono importanza i passi Giau e Falzarego (tra Ampezzo e Agordino), Duran e Staulanza (tra Agordino e Zoldo), Cibiana (tra Zoldo e Cadore), Forcella Aurine (interna all'Agordino) e Tre Croci (tra Cadore e Ampezzo). Alcuni dei passi citati, situati nella parte settentrionale della provincia, superano i 2000 m s.l.m.:

Passo Altezza (m s.l.m.) Collegamento
Passo Pordoi 2239 Arabba (Livinallongo del Col di Lana), Canazei
Passo di Giau 2232 Cortina d'Ampezzo, Selva di Cadore
Passo di Valparola 2192 Passo di Falzarego, Alta Badia
Passo di Falzarego 2117 Livinallongo del Col di Lana, Cortina d'Ampezzo
Passo Fedaia 2057 Rocca Pietore, Canazei
Passo Valles 2032 Falcade, Predazzo

La provincia ricade per la maggior parte (92,8%)[11] nel bacino del Piave: dei 63 comuni, solo 3 (Arsiè, Fonzaso e Lamon, appartenenti al bacino del Brenta) non ricadono almeno parzialmente in tale area. La rimanente parte della provincia si estende parzialmente anche sui bacini di Adige, Livenza e Tagliamento.

Il Piave è il principale corso d'acqua che attraversa la provincia, sia per portata, ampiezza di bacino e lunghezza, sia per la rilevanza economica che il fiume ha avuto nel corso dei secoli per le popolazioni rivierasche. Altri corsi d'acqua importanti sono, ordinati secondo la portata media, il Cordevole, il Boite, l'Ansiei e il Maè, tutti tributari del Piave. A questi va aggiunto il Cismon, che attraversa il Feltrino e confluisce poi nel Brenta.

Numerosi sono anche i laghi, sia naturali che artificiali (questi ultimi realizzati tutti prima del 1963, anno in cui la strage del Vajont bloccò i programmi per la costruzione di nuovi impianti). Tra i laghi naturali figurano quello di Misurina, Alleghe e Santa Croce (questi ultimi due sono di origine naturale, ma in seguito sono stati chiusi da dighe artificiali per permettere il controllo del deflusso e aumentarne la capacità d'invaso); tra i laghi artificiali vi sono quelli di Auronzo, del Centro Cadore, di Fedaia, del Mis, della Stua e del Corlo.

Centri abitati

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Il principale centro abitato della provincia è Belluno (35 833 ab.); secondo per popolazione è Feltre (20 560 ab.), capoluogo del Feltrino; terzo Borgo Valbelluna (13 699 ab.). Gli altri centri importanti ricadono nei capoluoghi di vallata: Agordo, capoluogo dell'Agordino (4 117 ab.), Pieve di Cadore, capoluogo del Cadore (3 753 ab.), Cortina d'Ampezzo, capoluogo d'Ampezzo (5 842 ab.). La parte più abitata dalle provincia è la Valbelluna dove 7 comuni superano la popolazione di 5 000 abitanti: Alpago, Limana, Longarone, Borgo Valbelluna, Santa Giustina, Sedico e Ponte nelle Alpi.

Rete di monitoraggio

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La rete di rilevazione delle grandezze meteorologiche nella provincia di Belluno è composta da 50 stazioni meteorologiche automatiche gestite dall'ARPA Veneto che inviano i dati ai centri di Teolo e Belluno. A questa rete va aggiunta la rete nivometeorologica, che consta di 10 stazioni che trasmettono i dati al centro di Arabba. Vi è infine un progetto, che coinvolge l'ARPA Veneto ed altri enti ed associazioni amatoriali, che effettua il monitoraggio di numerose doline del Triveneto: è nell'ambito di questo progetto che nel dicembre 2010, nelle Pale di San Martino è stata registrata la temperatura minima registrata in Italia di -48,3 °C. A queste si affianca una fitta rete di stazioni meteorologiche amatoriali.

Descrizione climatica

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Classificazione climatica

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Dei 60 comuni della provincia, 59 ricadono in zona F, mentre Borgo Valbelluna appartiene alla zona E. Il comune con il valore più elevato di gradi giorno è Zoppè di Cadore (4891) mentre quello con il valore minimo è Borgo Valbelluna (2879).

La provincia di Belluno presenta, in virtù della conformazione orografica, caratteristiche climatiche assai diverse da zona a zona. Per quanto riguarda le temperature, viene di seguito fatta una distinzione in base alla quota.

  • Fondovalle, fino a 700 m s.l.m. In queste aree il clima è meno rigido rispetto alle zone prettamente montane, segnando il passaggio da quello oceanico (Cfb) a quello continentale umido (Dfb). La temperatura media annuale è compresa tra 9 °C (registrati nelle zone più elevate) e 11,9 °C (registrati nel Feltrino)[senza fonte]. Nella stagione invernale le temperature minime vanno regolarmente sotto zero mentre i giorni di ghiaccio non sono molto frequenti e solitamente concentrati a gennaio e febbraio. In estate, specialmente nei fondovalle, le temperature possono superare i 30 °C, mentre la media delle massime è compresa tra i 24 e i 28 °C delle zone più calde (bassa Valbelluna, Feltrino e Longaronese).
  • Valli interne, da 700 a 1500 m s.l.m. In queste zone il clima è continentale umido (Dfb). Gli inverni sono piuttosto rigidi, localmente anche a quote inferiori ai 1000 m s.l.m. (come ad esempio Santo Stefano di Cadore), con temperature medie minime nei mesi più freddi che possono raggiungere i -10 °C; la media minima scende sotto lo zero da novembre a marzo (localmente aprile, come Sappada). In estate le medie massime oscillano tra i 19 e i 24 °C e le giornate di calura si registrano solo nelle stazioni alle quote più basse.
  • Valli tra 1500 e 1900 m s.l.m. In questi territori il clima è continentale freddo (Dfc). Gli inverni sono lunghi, con precipitazioni nevose che possono avvenire da settembre a maggio. Nei mesi invernali sono frequenti le giornate di ghiaccio, le temperature medie minime annuali possono essere inferiori a 0 °C. Le estati sono brevi, con possibili giorni di ghiaccio anche in giugno e agosto; la temperatura media minima è compresa tra 7 e 10 °C, mentre la massima oscilla a seconda delle zone da 16 a 20 °C.
  • Alta montagna. Sopra i 1900 m s.l.m. c'è il clima freddo della tundra di altitudine (ET); ad eccezione delle attività turistiche localizzate in corrispondenza dei principali passi, non vi sono più insediamenti abitati permanentemente. Gli inverni sono lunghi e con temperature medie massime inferiori a 0 °C da dicembre a febbraio-marzo. Le estati sono fresche, con temperature notturne che a 1900–2200 m s.l.m. sono comprese tra 6 e 8,5 °C e che, oltre i 3000 m, possono essere inferiori allo 0; la media delle massime difficilmente supera i 15 °C alle quote più basse mentre non supera i 5 alle quote più elevate.

Valutando la medie annuale, le escursioni termiche sono più marcate nelle valli (10-12 °C) che in quota (6-7 °C) e nella stagione calda che in quella fredda. A livello di microclima, è possibile trovare località con valori estremi delle temperature minimi molto bassi se rapportati alla quota: ad esempio, nel 2005, vennero registrati -35 °C in Cansiglio (loc. Valmenera, ad quota di circa 900 m s.l.m.) in tali ambiti si registrano escursioni termiche molto ampie, con variazioni di temperatura repentine in pochi minuti.[13]

Precipitazioni

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Le precipitazioni, in accordo con il regime caratteristico delle Alpi, sono piuttosto scarse nel periodo invernale e più abbondanti nel periodo estivo, con un massimo autunnale meno marcato nel settore nordoccidentale. A livello di provincia, le precipitazioni risultano più abbondanti nel settore prealpino (Feltrino, Alpago) con accumuli annuali che raggiungono i 1600–1800 mm e con massimi mensili tra ottobre e novembre di 200–250 mm. Spostandosi verso nord gli accumuli scendono a 1300 mm, con punte minime tra Ampezzano e alto Agordino inferiori ai 1100 mm. I giorni di pioggia sono compresi ovunque tra 105 e 115 per anno.

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti

Gonfalone provinciale

Appartengono alla provincia di Belluno 60 comuni:

Comuni più popolosi

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Di seguito è riportata la lista dei 10 comuni più popolosi della provincia aggiornata al 31 gennaio 2024[14].

Posizione Stemma Comune di Popolazione (ab) Superficie (km²) Densità (ab/km²) Altitudine (m s.l.m.)
Belluno 35 471 147,22 240,94 389
Feltre 20 453 99,79 204,96 325
Borgo Valbelluna 13 480 167,69 80,39 362
Sedico 10 150 91,20 111,29 317
Ponte nelle Alpi 7 932 58,14 136,43 397
Alpago 6 635 80,34 82,59 690
Santa Giustina 6 585 35,92 183,32 306
Setteville 5 824 82,44 70,65 288
Cortina d'Ampezzo 5 504 252,81 21,77 1.211
10º Limana 5 423 39,12 138,62 349

Etnie e minoranze straniere

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Al 31 dicembre 2018 la popolazione straniera residente in provincia contava 12 493 persone[15], pari al 6,16% della popolazione totale. Queste erano le nazionalità più numerose:

  1. Romania 2 041
  2. Ucraina 1 397
  3. Marocco 1 383
  4. Albania 954
  5. Cina 922
  6. Macedonia del Nord 713
  7. Moldavia 597
  8. Kosovo 546
  9. Croazia 328
  10. Brasile 231

Al 31 dicembre 2018 i comuni con la più alta percentuale di stranieri sul totale della popolazione erano Alano di Piave (13,98%) e Quero Vas (12,92%), entrambi in territorio Feltrino.

Minoranze linguistiche

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Lo stesso argomento in dettaglio: Comuni italiani di lingua ladina.
I comuni riconosciuti nell'ambito della cosiddetta Ladinia storica.

Nella provincia ci sono alcune minoranze linguistiche, tutelate dallo statuto provinciale:

Amministrazione

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Presidenti della Provincia dal 1951

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La cattedrale di Belluno e, a sinistra, Palazzo Piloni[7], sede della provincia
Sindaco Immagine Partito Periodo Elezione
? ? 1951-?
Alessandro Da Borso Democrazia Cristiana ?-1965 1960
Gianfranco Orsini Democrazia Cristiana 1965-1967 1964
Giovanni Fontana Democrazia Cristiana 1967-1970 1964
Gianfranco Orsini Democrazia Cristiana 1970-1972 1970
Andrea Baratto Democrazia Cristiana 1972-1975 1970
Dino Riva Partito Socialista Democratico Italiano 1975-1976 1975
Mario Paolini Partito Socialista Democratico Italiano 1976-1980 1975
Renato Costantini Partito Socialista Italiano 1980-1985 1980
Elio Daurù Democrazia Cristiana 1985-1990 1985
Oscar De Bona Partito Socialista Italiano 1990-1995 1990
Presidenti eletti direttamente dai cittadini (dal 1995)
Oscar De Bona Centro-sinistra 1995-2004 1995
Lista civica-SDI-PPI-LVR 1999
Sergio Reolon Centro-sinistra 2004-2009 2004
Gianpaolo Bottacin Lega Nord 2009-2011 2009
Vittorio Capocelli (Commiss. straordinario) 2011-2014
Presidenti eletti dai sindaci e consiglieri della provincia (dal 2014)
Daniela Larese Filon Partito Socialista Italiano 2014-2017
Roberto Padrin Lista civica 2017-in carica

Unioni montane

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Prima della pubblicazione della L.R. 28 settembre 2012, n. 40 "Norme in materia di unioni montane" (modificata dalla L.R. 49/2012), tutti i comuni della provincia erano raggruppati in nove comunità montane successivamente trasformate in unioni montane.

Unioni montane della provincia di Belluno
Unione montana Sede Numero comuni Sito web
Unione montana Agordina Agordo 16 [1]
Unione montana Alpago Puos d'Alpago 3 [2]
Unione montana Bellunese-Belluno Ponte nelle Alpi Belluno 2 [3]
Unione montana Cadore Longaronese Zoldo Longarone 6 [4]
Unione montana Centro Cadore Auronzo di Cadore 8 [5]
Unione montana Comelico Santo Stefano di Cadore 5 [6]
Unione montana Feltrina Feltre 13
(di cui uno in provincia di Treviso)
[7]
Unione montana Val Belluna Sedico 4 [8]
Unione montana Valle del Boite Borca di Cadore 5 [9]

In occasione della riforma, Cortina d'Ampezzo ha deciso di recedere dall'ex comunità montana Valle del Boite: il comune è l'unico della provincia a non appartenere a un'unione montana.

Attestazione di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile a titolo collettivo - nastrino per uniforme ordinaria
«Eventi atmosferici nella Regione Veneto, 30 gennaio — 18 febbraio 2014

— 18 luglio 2016

[10]»
Belluno
Feltre
Pieve di Cadore
Agordo
Una fetta di formaggio Piave vecchio selezione oro

L'attività agricola della provincia oggi, seppur ridimensionata, è caratterizzata in settori d'eccellenza come la coltivazione del Fagiolo di Lamon (IGP) nell'omonimo altipiano, il Fagiolo Gialet e il Mais Sponcio nella Valbelluna. L'allevamento di bovini e suini nei pascoli per la produzione del Pastin o dell'Agnello d'Alpago (specie autoctona) nell'omonima conca. Importante è la produzione di latticini come il formaggio Piave (DOP), il formaggio Dolomiti, il Formaggio agordino di malga e il Renaz.
Importanti le attività legate alla produzione del Miele delle Dolomiti Bellunesi e la coltivazione della patata di Cesiomaggiore.

Nel Bellunese c'è uno dei distretti industriali più importanti del Nord-est, quello dell'occhiale, in particolare nelle zone dell'Agordino e del Cadore. Ad Agordo è nata la Luxottica, leader nella produzione di occhiali, a Longarone si annoverano invece la Marcolin, il Gruppo De Rigo e il maggiore stabilimento della Safilo. Oltre al settore dell'occhialeria di fondamentale importanza sono i settori della refrigerazione industriale (De Rigo Refrigeration, Epta , Zanussi) e dei sanitari (Ideal Standard, Ceramica Dolomite). Degno di nota è anche il settore lattiero-caseario (Lattebusche).

La provincia di Belluno fa parte del club dei 15, cioè le quindici province italiane più industrializzate secondo questi criteri:

  • alto reddito (20 000 euro per abitante – primo quartile per l'Italia);
  • contributo dell'industria (comprese costruzioni) al valore aggiunto superiore al 35% - la UE 25 ha una media del 29% (Italia 28%) ed individua la soglia dei territori industriali al 30%;
  • quota dell'occupazione industriale superiore al 40% - la UE 25 ha una media del 27% (Italia 31%).

Un settore importante per l'economia è il turismo: la provincia può vantare alcune delle stazioni turistiche montane più note a livello nazionale, tra cui Cortina d'Ampezzo, lo SkiCivetta con Selva di Cadore, Alleghe e Val di Zoldo, Auronzo di Cadore, Falcade, Arabba, Marmolada, Alpe del Nevegal, Forcella Aurine e in generale le zone del Cadore e dell'Agordino.

Infrastrutture e trasporti

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Numero Soprannome Inizio Fine
A27 di Alemagna innesto dalla tangenziale di Mestre innesto nella SS 51 a Pian di Vedoia

Strade statali

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L'elenco non comprende le strade statali declassate a strada regionale o a strada provinciale (registrate però nelle apposite sezioni). Questo elenco tratta le soli strade gestite dall'ANAS.

Numero Denominazione Inizio Fine
SS 50 del Grappa e del Passo Rolle* innesto dalla SS 51 a Ponte nelle Alpi innesto nella SS 48 a Predazzo
SS 50 bis del Grappa e del Passo Rolle innesto dalla SS 50 a Arsiè innesto nella SS 47 a Primolano
SS 51 di Alemagna innesto dalla SS 13 a Conegliano innesto nella SS 49 a Dobbiaco
SS 51 bis di Alemagna innesto dalla SS 51 a Tai di Cadore innesto nella SS 52 a Lozzo di Cadore
SS 52 Carnica innesto dalla SS 13 a Carnia innesto nella SS 49 a San Candido

*Solo da Ponte nelle Alpi a Fonzaso. Da Fonzaso la gestione passa a Veneto Strade e quindi diventa SR 50.

Strade regionali

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Le strade regionali sono strade gestite dalla società Veneto Strade e sono tutte strade statali declassate. Oltre alla già citata SR 50 nel territorio della provincia di Belluno ci sono:

Numero Denominazione Inizio Fine
SR 48 delle Dolomiti innesto dalla SS 12 a Ora innesto nella SS 52 a Cima Gogna
SR 203 Agordina innesto dalla SS 50 a Sedico innesto nella SR 48 a Cernadoi
SR 204
(ex SS 203 dir)
Belluno-Mas innesto dalla SR 203 a Vignole innesto nella SS 50 a Belluno
SR 348 Feltrina innesto dalla SS 53 a Treviso innesto nella SS 50 a Feltre
SR 355 della Val Degano innesto dalla SS 52 a Villa Santina innesto nella SS 52 a Santo Stefano di Cadore

Strade provinciali

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Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della provincia di Belluno.

Trasporto pubblico su gomma

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Il servizio pubblico su gomma viene svolto prevalentemente dalla DolomitiBus che garantisce tutti i collegamenti interni alla provincia, i servizi urbani di Auronzo di Cadore, Belluno, Cortina d'Ampezzo, Feltre e Pieve di Cadore, oltre ad alcuni collegamenti a media percorrenza con Vittorio Veneto, con l'aeroporto di Venezia e, nella stagione estiva, con Jesolo.

I collegamenti con le province confinanti vengono garantiti anche da altre compagnie:

In provincia si trovano diverse funivie, tra cui una delle più importanti è la funivia del Lagazuoi che collega il passo di Falzarego (2.117 m) con il rifugio Lagazuoi (2.752 m), nei pressi del Piccolo Lagazuoi, nel territorio comunale di Cortina d'Ampezzo.

Vi si trovano inoltre due delle sei funivie italiane che superano i 3.000 metri: la funivia della Marmolada, che raggiunge la quota di 3.265 metri alla stazione di Punta Rocca, e la Funivia della Tofana che da Cortina d'Ampezzo sale ai 3.244 metri della Tofana di Mezzo.

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Stazioni ferroviarie della provincia di Belluno.

La provincia è attraversata dalle seguenti linee:

Entrambe le linee sono a binario unico, elettrificate nel tratto Belluno-Ponte nelle Alpi-Conegliano. L'elettrificazione è in corso anche sulla tratta Belluno-Montebelluna, con completamento previsto entro dicembre 2025.[16] La principale stazione è quella di Belluno; altre stazioni importanti sono quelle di Feltre, Calalzo (stazione terminale della linea) e Ponte nelle Alpi (dove si diramano le linee per il Cadore e per Conegliano).

Il trasporto regionale è gestito da Trenitalia, che garantisce collegamenti diretti con Conegliano, Treviso, Venezia e Padova, mentre dal dicembre 2023 è presente anche il treno Espresso stagionale Calalzo - Roma Termini di Treni Turistici Italiani.[17]

Tra il 1925 e il 1955 fu attiva la linea Bribano-Agordo[18], mentre dal 1921 al 1964 fu attiva la Ferrovia delle Dolomiti tra Calalzo di Cadore e Dobbiaco via Cortina; entrambe queste linee erano a binario unico ed elettrificate (la linea tra Calalzo e Dobbiaco era a scartamento ridotto).

Tra il 1955 e il 1999 fu attiva la Freccia delle Dolomiti, un collegamento diretto tra Calalzo di Cadore e Milano[19]. Fino al 2011 è esistito anche un treno espresso diretto tra Calalzo e Roma[20].

Lo stesso argomento in dettaglio: Aeroporto di Belluno e Aeroporto di Cortina.

In provincia di Belluno esistono due aeroporti: quello di Belluno (civile e turistico, con pista in erba) e quello di Cortina d'Ampezzo, sito in località Fiames (civile, in conglomerato bituminoso, inattivo dal 1976; è in corso la riconversione a eliporto). Attualmente è stato inaugurato un campo di volo nelle vicinanze di Sedico la località è PRAPAVEI, 2 km da Sedico.

La tradizione sportiva della provincia è soprattutto legata alle discipline invernali sia a livello di atleti che di manifestazioni: nel 1956 a Cortina d'Ampezzo si svolsero i VII Giochi olimpici invernali e nel 1985 Belluno (Alpe del Nevegal) fu sede della XII Universiade invernale. La località ampezzana ha ospitato anche campionati mondiali di bob, sci alpino, sci nordico e curling. In queste discipline risultati importanti sono stati ottenuti da diversi atleti quali Eugenio Monti (bob), Kristian Ghedina (sci alpino), Maurilio De Zolt, Silvio Fauner e Pietro Piller Cottrer (sci nordico). Nelle discipline di squadra (curling, hockey su ghiaccio) molti sono i giocatori dati alla nazionale e gli scudetti conquistati. Le principali squadre di hockey su ghiaccio della provincia sono la SG Cortina, l'HC Alleghe, l'USG Zoldo, l'HC Auronzo e l'HC Feltreghiaccio. A Belluno si trova inoltre una squadra di broomball, campione d'Europa nel 2019[21].

All'infuori delle discipline invernali negli sport di squadra si registrano partecipazioni al massimo campionato italiano nella pallavolo maschile (5 stagioni per la Pallavolo Belluno negli anni settanta-ottanta più un campionato nella stagione 2011-12 con la Sisley Volley nel suo ultimo anno di attività) e nel calcio femminile (Belluno Femminile, 2 stagioni nel 1980 e 1981). Buoni risultati sono stati ottenuti nel calcio a 5 grazie alla Canottieri Belluno e nel rugby (7 stagioni per il Rugby Belluno, l'ultima nel 2000-01) nel campionato di serie A2. Nel calcio a 11 maschile disputarono la serie C nel secondo dopoguerra la Feltrese e il Belluno (il Belluno disputò poi due stagioni in C2 nei primi anni 2000). Nel basket non sono stati invece raccolti risultati di particolare rilievo.

La provincia viene attraversata regolarmente dal Giro d'Italia e spesso i suoi passi costituiscono la Cima Coppi (addirittura 13 volte il Passo Pordoi). L'unico ciclista bellunese ad essere riuscito a vincere una tappa di questa manifestazione è stato Giovanni Knapp nel 1966.

Scuola e università

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Nel territorio provinciale sono distribuite in maniera abbastanza uniforme le scuole dell'obbligo, dalla scuola dell'infanzia alle scuole superiori.

Per quanto riguarda la formazione postsuperiori esistono alcuni centri specializzati, mentre per quanto riguarda l'università c'è una succursale dell'Università degli Studi di Padova a Feltre. In particolare si contano i seguenti corsi universitari: il corso di laurea in Infermieristica, il corso di laurea in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, il master di primo livello in Prevenzione ed emergenza in territorio montano e d'alta quota e parzialmente il master di primo livello in Infermiere specialista in patologia e endoscopia dell'apparato digerente.

Giornali locali

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Sono diffusi due quotidiani e un settimanale:

  • Il Gazzettino (quotidiano)
  • Il Corriere delle Alpi (quotidiano)
  • L'Amico del Popolo (settimanale)
  • Bellunopress (quotidiano on line)

Televisione locale

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È attiva una televisione locale, denominata Telebelluno Dolomiti.

Sono diffuse le seguenti radio locali:

  • Radio Belluno (Belluno)
  • Radio Cortina (Cortina d'Ampezzo)
  • Radio club 103 (Valle di Cadore)
  • Radio Piave in blu (Belluno)
  • Radio Più (Taibon Agordino)
  • Radio Valbelluna (Belluno)
  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Belluno prima per qualità della vita, scendono le grandi città, su ilsole24ore.com, Il sole 24 ore. URL consultato il 1º gennaio 2018.
  3. ^ Qualità della vita 2008, su ilsole24ore.com, Il sole 24 ore. URL consultato il 29 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2011).
  4. ^ I risultati della 19ª classifica di ItaliaOggi, la più completa indagine sulla Qualità della vita (PDF) [collegamento interrotto], su italiaoggi.it.
  5. ^ Pil pro capite nominale province italiane, dati Unioncamere 2010 (PDF), su go.camcom.gov.it. URL consultato il 7 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2012).
  6. ^ Il bellunese precipita sotto i 200 mila abitanti. Nel 2020 ne ha persi oltre 1.500: l'allarmante trend in caduta libera fotografato dall'Istat, su il Dolomiti, 12 marzo 2021. URL consultato il 24 aprile 2022.
  7. ^ a b Jacopo De Pasquale, Simone Osta e Giorgio Reolon, Palazzo Piloni: storia, architettura, arte, in Dolomiti - Rivista di cultura e attualità della Provincia di Belluno, n. 2/2023, Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali.
  8. ^ Regio Decreto 21 gennaio 1923, n. 93, art. 2
  9. ^ Referendum consultivo della Provincia di Belluno, su provincia.belluno.it, 29 agosto 2017. URL consultato il 25 settembre 2017.
  10. ^ a b Copia archiviata (PDF), su protezionecivile.gov.it. URL consultato il 14 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
  11. ^ Scheda del fiume Piave sul sito dell'ADBVE.
  12. ^ Salvo diversa indicazione, le informazioni sono state tratte dal sito dell'ARPA Veneto
  13. ^ Progetto doline, su doline.meteotriveneto.it. URL consultato il 29 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2013).
  14. ^ Bilancio demografico anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it. URL consultato il 19 aprile 2024.
  15. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 16 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
  16. ^ Il piano delle Fs per le Olimpiadi: via ai lavori da 1 miliardo, ecco le opere-cardine, su www.ilgazzettino.it, 6 marzo 2024. URL consultato il 13 maggio 2024.
  17. ^ Lorenzo Pallotta, Ferrovie: Treni Turistici Italiani, si parte! Ecco tutte le info del Roma - Calalzo, su Ferrovie.Info, 18 novembre 2023. URL consultato il 13 maggio 2024.
  18. ^ Breve storia della ferrovia Bribano Agordo sul sito Trenibelluno.it.
  19. ^ Freccia delle Dolomiti sul sito Trenibelluno.it.
  20. ^ Orario 2012, la scure sui servizi non-AV di Trenitalia su ferrovie.it.
  21. ^ Broomball Club Belluno campione fra le squadre europee, in L'Amico del Popolo, 3 novembre 2019. URL consultato il 3 giugno 2021.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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