Busca
Busca comune | |
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L'abitato di Busca visto dall'Eremo di Belmonte | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Cuneo |
Amministrazione | |
Sindaco | Ezio Donadio (lista civica) dal 10-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 44°31′N 7°28′E |
Altitudine | 500 m s.l.m. |
Superficie | 65,85 km² |
Abitanti | 10 205[1] (30-4-2024) |
Densità | 154,97 ab./km² |
Frazioni | Attissano, Bicocca, Bosco, Castelletto, Loreto, Madonna del Campanile, Morra San Bernardo, Morra San Giovanni, Roata Raffo, San Barnaba, San Chiaffredo, San Defendente, San Giacomo, San Giuseppe, San Martino, San Mauro, San Quintino, San Rocco, San Vitale, Sant'Alessio, Santo Stefano, Valmala |
Comuni confinanti | Brossasco, Caraglio, Costigliole Saluzzo, Cuneo, Dronero, Melle, Roccabruna, Rossana, Tarantasca, Venasca, Villafalletto, Villar San Costanzo |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 12022 |
Prefisso | 0171 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 004034 |
Cod. catastale | B285 |
Targa | CN |
Cl. sismica | zona 3s (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 935 GG[3] |
Nome abitanti | buschesi |
Patrono | La Madonnina[la statua? Perché viene venerata? O c'è un collegamento per qualche funzione?] |
Giorno festivo | prima domenica di agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Busca nella provincia di Cuneo | |
Sito istituzionale | |
Busca (Busca in piemontese) è un comune italiano di 10 205 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte.
Già parte della comunità montana Valli Grana e Maira[4], a seguito della soppressione di tale ente, nel mese di marzo 2015 entra a far parte dell'Unione montana Valle Varaita[5]. Dal primo gennaio 2019 ha incorporato il comune limitrofo di Valmala.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il comune si trova al termine della valle Maira ed al limite della pianura cuneese. A poca distanza dall'abitato scorre il torrente Maira.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le origini di Busca risalgono almeno al periodo romano, ma con testimonianze anche preromane, e i reperti archeologici rinvenuti nelle zone limitrofe sono numerosi: ritrovamento di una stele detta Stele di Busca in lingua etrusca, ritrovamenti di necropoli, di lapidi e di resti di mura sono la testimonianza del processo di romanizzazione del territorio. Le aree più interessanti dal punto di vista archeologico sono S. Martino e S. Quintino. Durante il periodo di dominazione romana, le villae che sorgevano sulle colline limitrofe all'attuale città, costituivano forse un nucleo chiamato Antilia.
Con le invasioni barbariche del IV - V secolo, la città fu distrutta e della "bella Antilia" rimasero soltanto dei fuscelli, da cui una possibile etimologia del nuovo nome: "Busca" (il termine potrebbe derivare dal piemontese "buscaja", che sta a significare ramaglia, scheggia di legno[6], rimasuglio). Il suo nome, infatti, non è di chiara derivazione e ci sono diverse altre spiegazioni: l'origine preromana, quella latina oppure quella più attendibile, celtica, che lo identifica col termine germanico "busk". Termine simile, con significato attinente, ovvero cespuglio, risulta essere il termine piemontese "bucc"; altro termine simile si riscontra, ad esempio, nella parola inglese "bush", ossia cespuglio, ramoscello.
Le prime testimonianze scritte sulla cittadina risalgono al X secolo. I primi Signori di Busca nel X sec. furono gli Alinei da non confondere con i del Vasto Marchesi di Busca, i quali succedettero agli Alinei solamente nel XII sec.[7]. Gli Alinei, casata franca di nazione e legge salica, che aveva come capostipite Alineo, figlio di Robaldo originario della Neustria, che dall'843 fu Cavaliere di Carlo il Calvo[8]. Alineo già Vassallo in Neustria dei fratelli Ruggero e Arduino, venne in Piemonte verso il 900 in compagnia dei due fratelli Arduinici e divenne Visconte d'Auriate[8]. Nel 904 il Marchese Odelrico Manfredi degli Arduinici cedeva il territorio di Busca ad Alineo e a Robaldo degli Alinei, che tennero la signoria di Busca per più di un secolo[7]. Nel XII sec. con l'avvento del dominio dei del Vasto Marchesi di Busca, gli Alinei divennero loro Vassalli. I discendenti di Alineo Visconte d'Auriate furono i primi Signori d'Agliano, che in seguito furono Castellani e Vassalli in Agliano dei Marchesi del Vasto Aleramici[9].
Con il documento del 6 marzo 1123 viene sancito il dominio di Busca sulla valle Maira, parte del Saluzzese e Villafalletto. Benché anticamente parte della marca arduinica, divenne poi feudo di Bonifacio del Vasto, che lasciò Busca ed altri territori al figlio Guglielmo, capostipite dei marchesi di Busca e Lancia. Il marchesato viene schiacciato di lì a poco da Cuneo e da Saluzzo, mentre i marchesi trovano nuova fortuna in Sicilia alla corte di Federico II. Nel 1361 Busca passa sotto il controllo dei Savoia. Nel Cinquecento le vicende del Piemonte hanno effetti anche sulla storia della città di Busca, che vede il passaggio delle truppe spagnole (1536 -1552), poi nel 1557 (assedio di Cuneo) delle truppe francesi.
Lo sviluppo della città arriva con il nuovo secolo, quando le coltivazioni del grano, della vite e di altre piante da frutto permettono alla città di espandersi e di arricchirsi. A fine Seicento - inizio Settecento tornano i francesi, le occupazioni e le guerre conseguenti.
Busca venne elevata al rango di città da Carlo Emanuele III di Savoia con lettere patenti datate 18 novembre 1762. Lo stesso sovrano concesse la città di Busca in appannaggio (e dunque non in feudo) al proprio secondogenito Benedetto di Savoia, duca del Chiablese, con il titolo di principe, mediante lettere patenti datate 8 febbraio 1763.[10]
Durante la seconda guerra mondiale diversi bombardamenti distruggono la città. In particolare si segnala una mancata strage in quanto centinaia di bombe lanciate da migliaia di metri di quota finiscono nei campi e una zona scarsamente abitata appena fuori dal centro abitato, alcune case vengono colpite e sono segnalate vittime.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 13 marzo 2006 [11]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Partendo dalla via centrale parzialmente porticata (Via Umberto I) si arriva in piazza XX Settembre (chiamata anche "Piazza della Rossa") alla chiesa della SS. Trinità (conosciuta come "La Rossa"). Al suo interno è custodito un sacello dedicato alla "Madonnina" che, secondo la tradizione popolare, liberò la città dalla pestilenza nel 1745. Francesco Gallo (artefice della cupola del santuario di Vicoforte a Mondovì) ha lavorato in Busca: la chiesa della Santissima Annunziata (chiamata anche "La Bianca") ad esempio è un esempio di architettura barocca piemontese con pianta a croce greca; il Gallo lavorò anche nella parrocchiale di Maria Vergine Assunta tra il 1717 ed il 1728. Nelle sue vicinanze si può ancora notare la porta dell'antica cinta muraria, con arco in pietra squadrata.
Nei dintorni, in direzione di Villafalletto sorge l'antica Cappella di San Sebastiano in stile tardo romanico e gotico. Al suo interno si possono osservare gli affreschi quattrocenteschi. In direzione di Rossana sorge la cappella di Santo Stefano. In direzione di Saluzzo si arriva al castello del Roccolo, disegnato da Roberto D'Azeglio in stile gotico-moresco. Poco prima di Costigliole Saluzzo, sulle pendici collinari, si trova la Cappella di San Martino, triabsidata, con una facciata romanica in pietre squadrate, portale con lunetta affrescata e finestra sovrastante a bifora.
Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale di Maria Vergine Assunta, conserva la pala di San Vitale, eseguita nel 1729 da Giovan Francesco Gaggini da Bissone.
- Chiesa della Santissima Trinità, detta la Rossa
- Chiesa della Santissima Annunziata, detta la Bianca
- Chiesa di Santo Stefano
- Cappella di San Sebastiano
- Cappella di San Martino (X sec.)
- Cappella della Madonna del Campanile
- Chiesa parrocchiale Santa Maria Maddalena di Castelletto
- Chiesa parrocchiale di San Chiaffredo
- Chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine Assunta di Bosco
- Eremo di Belmonte
Architetture gentilizie
[modifica | modifica wikitesto]- Castello e Parco del Roccolo - Posto in zona collinare, è situato alle spalle dell'abitato. Fu edificato a partire dal 1831 dal marchese Roberto Tapparelli d'Azeglio, fratello del più celebre Massimo. È inserito in un parco plurisecolare di circa 500.000 m² nel quale, per un particolare microclima cresce l'olivo, pianta abitualmente non coltivata in queste zone. Il maniero è di stile neogotico ed ha tre torri di imponenti dimensioni.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[12]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Busca sono 812[13], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[14]:
Eventi
[modifica | modifica wikitesto]Concorso Internazionale Musicale Alpi Marittime[15]
Cinema sotto le stelle - Notti da Oscar[16]
In Coro per un sogno[17]
Economia
[modifica | modifica wikitesto]In passato, ingente e redditizia è stata l'estrazione dai territori collinari circostanti dell'alabastro carbonatico chiamato "Onice di Busca", commercializzato ed esportato in tutto il mondo come materiale lapideo ornamentale e ormai quasi completamente esaurito[18].
A partire dal dopoguerra si sono verificate trasformazioni nell'ambito dello sfruttamento economico delle risorse di questa terra. Accanto all'agricoltura e all'allevamento tradizionali, è stata potenziata la coltivazione di alberi da frutto, che hanno trovato nella zona di Busca un ambiente funzionale al loro sviluppo. Inoltre non bisogna trascurare il settore artigianale, rappresentato in Busca da aziende e piccole fabbriche tipografiche, laboratori per la produzione di ceramiche e di materiale edile.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]La stazione di Busca, posta lungo la ferrovia Savigliano-Saluzzo-Cuneo, che fra il 1912 e il 1982 fungeva da località di diramazione della Ferrovia Busca-Dronero, risulta priva di traffico passeggeri dal 2012.
Tra il 1880 e il 1948 la città era inoltre servita dalla tranvia Saluzzo-Cuneo.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Angelo Rosso | Centro | Sindaco | [19] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Luca Gosso | Lista civica | Sindaco | [19] |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Luca Gosso | Lista civica | Sindaco | [19] |
26 maggio 2014 | 10 giugno 2024 | Marco Gallo | Centro-destra | Sindaco | [19] |
10 giugno 2024 | in carica | Ezio Donadio | Lista civica | Sindaco | [19] |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]Busca è gemellata con le seguenti città:
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Municipio - Palazzo San Martino (XVIII sec.)
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Via Brofferio
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Torrente Maira
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Porta Santa Maria (XV/XVI sec.)
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Chiesa parrocchiale Maria Vergine Assunta (XVIII sec.)
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Confraternita Santissima Trinità (XVII sec.) e Torre Rossa (XIII sec.)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Comunità montana Valli Grana e Maira- Amministrazione - Statuto, su vallemaira.cn.it. URL consultato il 29 giugno 2011 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2009).
- ^ Unione Valle Varaita, su unionevallevaraita.it. URL consultato il 17 maggio 2018.
- ^ Savej (Fundassiun cultüral Piemunteisa), Definizione tratta dal Dizionario online Piemontese-Italiano Italiano-Piemontese, utilizzante la grafia denominata mincadì ("quotidiana")., su piemunteis.it.
- ^ a b Giuseppe Manuel di San Giovanni,"Memorie storiche di Dronero e della valle di Maira", 1868 Torino p.29 e.s.
- ^ a b Giovanni Battista Adriani,"Degli Antichi Signori di Sarmatorio Manzano Monfalcone indi degli Operti di Fossano Memorie-Storico-Genealogiche", 1853 Torino, p.13 e.s.
- ^ Francesco Guasco "Dizionario Feudale degli Antichi Stati Sardi e della Lombardia", 1911 Pinerolo
- ^ Alberto Casella, Cadetti della Real Casa, feudatari del Papa e dell’Imperatore, principi - vescovi. Il titolo di principe in Piemonte (prima parte) (PDF), in Rivista del Collegio Araldico, anno CXIX, 1 (giugno 2022), pp. 181-182.
- ^ Comune di Busca, Medaglia d'argento al merito civile, su quirinale.it.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 21 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2017).
- ^ Dati superiori alle 20 unità
- ^ http://www.concorsomusicalealpimarittime.it
- ^ Notti da Oscar– Cinema sotto le stelle, su comune.busca.cn.it. URL consultato il 14 maggio 2018.
- ^ In coro per un sogno - 2017 | La Fabbrica dei Suoni, su lafabbricadeisuoni.it. URL consultato il 14 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2018).
- ^ Alabastro di Busca - Museo appunti - Cuneo, su www.museoappunti.it. URL consultato il 7 novembre 2024.
- ^ a b c d e http://amministratori.interno.it/
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Busca
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.busca.cn.it.
- Busca, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 145606203 · SBN TO0L004335 · LCCN (EN) n99830509 · J9U (EN, HE) 987007498946205171 |
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