Per la stagione 1949-50 vengono acquistati, grazie all'abilità del presidente Umberto Trabattoni, i campioni olimpici svedesi Nils Liedholm e Gunnar Gren, che si aggiungono a Gunnar Nordahl, già in rossonero dal gennaio 1949: si forma così il trio d'attacco svedese che viene ribattezzato Gre-No-Li, dalla contrazione delle iniziali dei tre giocatori. Tra gli altri acquisti, c'è quello del portiere Lorenzo Buffon. In questa stagione il Milan gioca le gare casalinghe anche all'Arena Civica: a San Siro disputa gli incontri dove ci si aspettava l'arrivo di molti spettatori.
Questa è una stagione di svolta per il Milan: da società che fa fatica a stare al passo con i tempi e che non ha completato la trasformazione da società dilettantistica a società moderna, i rossoneri colmano il gap con le altre squadre e sono pronti per rivincere lo scudetto, che manca dalle bacheche del Milan da più di 40 anni. Ai rossoneri, nei decenni precedenti, mancava infatti quella maturità che avrebbe evitato molte sconfitte con le società minori, a fronte di ottimi risultati con le squadre più blasonate: questa contraddizione ha poi impedito al Milan di vincere il titolo nazionale per decenni.
Grazie a questo cambiamento di rotta, e ai successi che sarebbero arrivati, nel corso dei decenni seguenti, il numero dei tifosi rossoneri si moltiplicherà, travalicando i confini lombardi e assumendo una dimensione nazionale. Altro cambiamento importante di questo periodo è nella filosofia di gioco: da squadra operaia e corsara che si basa molto sulla forza fisica, il Milan diventa depositario di una tradizione che predilige l'organizzazione di squadra e il bel gioco.
Nella Serie A 1949-1950, primo torneo dopo la tragedia di Superga, viene stabilito il record del Milan per quanto riguarda il maggior numero di reti segnate in un campionato: 118. In questa stagione, il 5 febbraio 1950, il Milan batte per 7-1 la Juventus sul suo campo, in quella che è la prima gara italiana trasmessa in TV.[1]. Questo risultato consente al Milan guidato da Lajos Czeizler di portarsi a un punto dalla Juventus capolista: ciò però non è sufficiente per aggiudicarsi il titolo nazionale. I Diavoli chiudono infatti poi secondi a 5 lunghezze dai bianconeri. Nordahl vince il suo primo titolo di capocannoniere in virtù delle 35 reti segnate.
Nel 1949 il Milan trasferisce la sua sede dal "Telegrafo Calciomilano" di via Del Lauro 4 a corso Venezia 36[2].