Coordinate: 45°00′50.49″N 8°38′44.96″E

Valenza (Italia)

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Valenza
comune
Valenza – Stemma
Valenza – Bandiera
Valenza – Veduta
Valenza – Veduta
Piazza XXXI Martiri
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Alessandria
Amministrazione
SindacoMaurizio Oddone (Lega Nord) dal 5-10-2020
Territorio
Coordinate45°00′50.49″N 8°38′44.96″E
Altitudine125 m s.l.m.
Superficie48,49 km²
Abitanti18 040[1] (31-3-2023)
Densità372,04 ab./km²
FrazioniMonte Valenza, Villabella
Comuni confinantiAlessandria, Bassignana, Bozzole, Frascarolo (PV), Giarole, Mirabello Monferrato, Pecetto di Valenza, Pomaro Monferrato, San Salvatore Monferrato, Suardi (PV), Torre Beretti e Castellaro (PV)
Altre informazioni
Cod. postale15048
Prefisso0131
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT006177
Cod. catastaleL570
TargaAL
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 587 GG[3]
Nome abitantivalenzani
Patronosan Giacomo, san Massimo
Giorno festivo25 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Valenza
Valenza
Valenza – Mappa
Valenza – Mappa
Mappa del comune di Valenza all'interno della provincia di Alessandria
Sito istituzionale

Valenza Po"' (Valénsa in piemontese) è un comune italiano di 18 040 abitanti della provincia di Alessandria, in Piemonte, situato sulla destra del Po, a ridosso delle estreme propaggini collinari del Monferrato, sul confine con la Lomellina e la provincia di Pavia. È talvolta indicata impropriamente col toponimo di Valenza Po.

Palazzo Pelizzari, sede del municipio.

Avamposto dei Liguri, fu conquistata dai romani nel II secolo a.C., divenne foro (Forum Fulvii quod Valentinum), ovvero luogo dove ci si riuniva per adempiere a funzioni di carattere giuridico e per partecipare ai mercati. Il suo nome deriva dal console Marco Fulvio Nobiliore, che fece della città una piazzaforte militare da cui controllare il traffico sul fiume Po.

Verosimilmente verso il V secolo d.C., la sua popolazione scese, dalla zona tra le colline di Astigliano, a costituire un nucleo urbano compatto nella zona dove attualmente sorge la città. La tradizione popolare ne attribuisce il merito a San Massimo[non chiaro] che avrebbe deciso l'accentramento degli abitanti nel luogo in cui si fosse posata una colomba appositamente lasciata libera, cosa che avvenne in quella località che, ancora oggi, è chiamata "Colombina".

Sottomessa da Odoacre e Teodorico, subì le devastazioni dei Burgundi e il dominio longobardo. Sotto i Franchi entrò a far parte della marca del Monferrato.

Messa in ombra dalla crescente potenza della vicina Alessandria, attirò l'interesse dei Visconti di Milano, e un tentativo di consegnare la città a Galeazzo Visconti fallì con la condanna a morte dei cospiratori. I Visconti riuscirono tuttavia a impadronirsene dopo un breve assedio nel 1370[4].

Il feudo appartenne per qualche tempo alla duchessa Beatrice d'Este, per donazione del marito Ludovico il Moro.[5] Saccheggiata dalle truppe francesi (1499), da quelle di Francesco I di Francia (1515), riconquistata dagli spagnoli (1521) di Carlo V e poi di nuovo ripresa dai francesi (1523), la città passò in quell'anno, come feudo imperiale, sotto Carlo V.

Arresasi di nuovo ai Francesi nel 1557, fu definitivamente assegnata agli Spagnoli dal trattato di Cateau-Cambrésis del 1559.

Nel 1635 nel corso della guerra dei trent'anni, Valenza resistette per 60 giorni all'assedio degli eserciti di Francia, del Ducato di Parma e di quello dei Savoia. Resistette ancora all'assedio francese del 1641. Dovette invece capitolare dopo 70 giorni nel 1656 nell'assedio delle truppe di Francia, di Savoia e di Modena. Subì un nuovo assedio nel 1696, durante la guerra della Lega d'Austria contro Luigi XIV, ma francesi e sabaudi non riuscirono ad espugnarla.

Nel 1707, durante la guerra di successione spagnola, fu conquistata da Vittorio Amedeo II di Savoia, possesso confermato nel 1713 dal trattato di Utrecht.[6]

Nel 1955 lungo le rive del fiume Po, furono girate alcune scene del film Guerra e Pace, di cui uno degli sceneggiatori era Mario Soldati; per l'occasione furono costruiti dei ponti poi abbattuti per le riprese della battaglia della Beresina.

Lo stemma e il gonfalone di Valenza sono stati concessi con il decreto del presidente della Repubblica del 7 aprile 2003.[7]

«Stemma di rosso, alla torre alta e stretta d'oro, murata di nero, merlata alla ghibellina di tre, munita di due forti marcapiani, finestrata e chiusa di nero, fondata sulla pianura di azzurro, sostenuta da due leoni controrampanti d'oro, allumati e linguati di rosso, il leone posto a destra con la zampa posteriore destra sostenuta dalla pianura, il leone posto a sinistra con la zampa posteriore sinistra ugualmente sostenuta, la pianura caricata dalla lettera maiuscola V d'oro, essa torre accompagnata in capo da due lettere maiuscole F d'oro, una a destra, l'altra a sinistra. Lo scudo è sormontato dalla corona comitale d'oro, con nove perle al naturale visibili sostenute da punte. Sotto lo scudo, due fronde di alloro e di quercia, di verde, fruttate d'oro, decussate in punta, legate dal nastro tricolorato dai colori nazionali.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

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  • La chiesa della Santissima Annunziata fu ricostruita nel 1699 dopo uno dei numerosi assedi di cui fu vittima la città; ha una facciata in stile barocco piemontese, caratterizzato dal mattonato a vista. All'interno una cripta sepolcrale ospita i resti delle suore di clausura
  • Palazzo Pastore, in stile barocco è il palazzo più antico di Valenza. Sorge nel centro storico e attualmente è oggetto di discussioni in merito al suo riutilizzo

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[8]

Palazzo Valentino

Dalla fine dell'Ottocento, grazie al lavoro di Francesco Caramora nonché alla prima produzione industriale di Vincenzo Melchiorre e dopo Luigi Illario, Valenza è il più importante centro in Italia e in Europa per la lavorazione artigianale di gioielleria e oreficeria. Gran parte dell'economia dell'area della città ruota intorno alla produzione e al commercio dei preziosi.[9] La percentuale di produzione esportata si attesta su circa l’80% del totale. L’economia della città contribuisce da sola a 1/3 dell’esportazione commerciale della provincia di Alessandria, per un controvalore di circa 1,3 miliardi di euro annui. Inoltre la città dispone del più grande stabilimento manifatturiero di oreficeria al mondo: la fabbrica di Bulgari dell’omonimo marchio di gioielli, ubicata nell’ex laboratorio dell'orafo Francesco Caramora.[10][11] Nel gennaio 2023 anche Cartier decide di investire in città e di edificare un suo sito produttivo a Valenza.[12]

Infrastrutture e trasporti

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Valenza è servita dall'omonima stazione ferroviaria, posta lungo la ferrovia Novara-Alessandria e servita dai treni regionali effettuati da Trenitalia nell'ambito del contratto di servizio stipulato con la Regione Piemonte.

Fra il 1914 e il 1947 la stazione era unita al centro cittadino grazie alla tranvia di Valenza, una linea a trazione elettrica che aveva capolinea nella centrale Piazza Vittorio Emanuele[13].

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
24 dicembre 1985 18 giugno 1991 Cesare Baccigaluppi Partito Socialista Italiano Sindaco [14]
5 luglio 1991 24 novembre 1993 Mario Manenti Democrazia Cristiana Sindaco [14]
30 novembre 1993 24 giugno 1996 Germano Tosetti Partito Democratico della Sinistra Sindaco [14]
24 giugno 1996 1º maggio 2000 Germano Tosetti Partito Democratico della Sinistra Sindaco [14]
2 maggio 2000 5 aprile 2005 Germano Tosetti Democratici di Sinistra Sindaco [14]
5 aprile 2005 28 marzo 2010 Gianni Raselli La Margherita Sindaco [14]
13 aprile 2010 14 giugno 2015 Sergio Cassano Il Popolo della Libertà Sindaco [14]
14 giugno 2015 20 settembre 2020 Gianluca Mario Francesco Barbero Partito Democratico Sindaco [14]
20 settembre 2020 in carica Maurizio Oddone Lega Sindaco [14]
  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ (EN) Fabio Romanoni, "Intrare vel exire non poterant nisi aves". L'assedio di Casale del 1370- in "Monferrato Arte e Storia", XXVI (2014).. URL consultato il 9 marzo 2019.
  5. ^ Francesco Malaguzzi Valeri, La corte di Lodovico il Moro: la vita privata e l'arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento, vol. 1, Milano, Hoepli, 1913, p. 381.
  6. ^ 1-62.cdr
  7. ^ Valenza (Alessandria) D.P.R. 07.04.2003 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 2 novembre 2021.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  9. ^ Distretto orafo di Valenza, su Osservatorio Nazionale Distretti Italiani, Unioncamere Veneto. URL consultato il 1º maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2014).
  10. ^ Bulgari, manifattura
  11. ^ Bulgari, nasce la più grande manifattura al mondo per la creazione di gioielli
  12. ^ Cartier a Valenza
  13. ^ Franco Castiglioni, In tram nella città dell'oro, in "I Treni" n. 241 (ottobre 2002), pp. 30-32.
  14. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
Approfondimenti

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN140712704 · LCCN (ENn80001309 · BNF (FRcb124896280 (data) · J9U (ENHE987007557358505171
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