Giro di Svizzera
Giro di Svizzera Tour de Suisse | |
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Sport | |
Tipo | Gara individuale |
Categoria | Uomini Elite, UCI World Tour |
Federazione | Unione Ciclistica Internazionale |
Paese | Svizzera |
Luogo | Svizzera |
Organizzatore | IMG |
Cadenza | Annuale |
Apertura | giugno |
Chiusura | giugno |
Partecipanti | Variabile |
Formula | Corsa a tappe |
Sito Internet | tourdesuisse.ch |
Storia | |
Fondazione | 1933 |
Numero edizioni | 87 (al 2024) |
Detentore | Adam Yates |
Record vittorie | Pasquale Fornara (4) |
Ultima edizione | Giro di Svizzera 2024 |
Prossima edizione | Giro di Svizzera 2025 |
Il Giro di Svizzera (nome ufficiale fr.: Tour de Suisse) è una corsa a tappe di ciclismo su strada maschile che si svolge in Svizzera ogni anno nel mese di giugno. Si corre nell'arco di una settimana ed inizia in genere tre settimane prima del Tour de France. Dal 2005 al 2008 fu inserito nel calendario UCI ProTour; dal 2009 è valido come prova del Calendario mondiale UCI/UCI World Tour. Per il suo prestigio viene talvolta definito il Quarto Grande Giro.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La prima edizione del Giro di Svizzera si svolse nel 1933, nell'arco di cinque tappe, tra fine agosto e inizio settembre, e fu vinta dall'austriaco Max Bulla.[1] Per lo svolgersi della Seconda guerra mondiale nei Paesi circostanti, la gara non si svolse nel 1940 e dal 1943 al 1945. Nel 1941 e nel 1942 si tenne invece in forma ridotta: tre tappe nell'arco di due giorni nell'edizione 1941, con solo 44 professionisti al via e uno spareggio indoor per decretare il vincitore allo Hallenstadion di Zurigo, e cinque tappe in altrettanti giorni di gara nel 1942.[1][2]
Nell'immediato dopoguerra la corsa si affermò come terzo Giro per importanza dopo Tour de France e Giro d'Italia.[3][4] Gino Bartali si impose nel 1946 e nel 1947, dominando sulle montagne e vincendo con distacchi record,[5] mentre negli anni subito seguenti la corsa raggiunse il picco di popolarità con i duelli tra gli svizzeri Ferdi Kübler e Hugo Koblet: entrambi vinsero la corsa tre volte, ciascuno aggiudicandosi undici tappe e vestendo la maglia di leader per quattordici frazioni.[1] Negli stessi anni si affermò anche l'italiano Pasquale Fornara, che con quattro successi, nel 1952, 1954, 1957 e 1958, risulta ancora il plurivittorioso della corsa.[5]
Negli anni 1960 la gara risultò appannaggio di numerosi ciclisti di livello, tra cui Hans Junkermann (vincitore nel 1959 e 1962), Franco Bitossi (nel 1965) e Vittorio Adorni (nel 1969 in maglia iridata).[5] Nel 1974 l'organizzatore Sepp Voegeli riuscì a convincere Eddy Merckx a partecipare per la prima volta alla corsa: pur avendo vinto solo quattro giorni prima il Giro d'Italia, il "Cannibale" vinse tre tappe, vestì di giallo dal primo all'ultimo giorno e vinse la classifica generale e le classifiche accessorie della gara svizzera.[1] Fu questo il suo unico successo; nelle stagioni seguenti e negli anni 1980 si imposero al Giro di Svizzera specialisti delle corse di un giorno come Roger De Vlaeminck, Hennie Kuiper e Sean Kelly (due volte), ma anche scalatori come Michel Pollentier, Beat Breu e Andrew Hampsten (entrambi due volte) e passisti come Giuseppe Saronni.
Nel 1991 Sepp Voegeli diresse per l'ultima volta la corsa, morì l'anno dopo.[1] Gli anni 1990 videro imporsi tra gli altri Pascal Richard, Pavel Tonkov e Stefano Garzelli, mentre nel decennio seguente si ebbero i successi dei campioni da Grandi Giri Lance Armstrong (titolo revocato), Alex Zülle, Aleksandr Vinokurov, Jan Ullrich (due vittorie, di cui una revocata) e Aitor González.[2] Lo specialista delle cronometro Fabian Cancellara si mise anch'egli in evidenza vincendo, tra il 2003 e il 2016, undici tappe (oltre alla classifica finale nel 2009) ed eguagliando così il primato di successi parziali detenuto da Kübler e Koblet.[1] Il primato assoluto di vittorie di tappa è stato quindi superato durante il Tour de Suisse 2016 da Peter Sagan. Dal 2015 la corsa è organizzata da InfrontRingier Sports & Entertainment AG, società svizzera di gestione sportiva.[6]
Nel 1948 (eccetto le edizioni 1949 e 1954) la corsa venne spostata da luglio/agosto a metà giugno.[2] Negli ultimi anni si conclude in genere una-due settimane prima del Tour de France e due-tre settimane dopo il Giro d'Italia; tale collocazione in calendario ha reso la gara svizzera un'importante prova di preparazione al Tour de France.[5] Dal 2004 si svolge in parziale sovrapposizione con il Giro del Delfinato, altra prova di preparazione al Tour.[4][7]
Percorso
[modifica | modifica wikitesto]La corsa è generalmente formata da otto o nove tappe, tra le quali una breve cronometro iniziale, spesso un'ulteriore tappa a cronometro, e alcune tappe con arrivo in salita.
Maglie
[modifica | modifica wikitesto]I leader delle diverse classifiche vestono durante la gara particolari maglie distintive:
- La maglia gialla per il corridore con il miglior tempo cumulativo (leader della classifica generale).
- La maglia nera per il corridore che conquista più punti nei traguardi intermedi e sugli arrivi (leader della classifica a punti).
- La maglia rossa per il corridore che conquista più punti e bonus sulle cime (leader della classifica della montagna).
- La maglia bianca per il corridore Under-25 con il miglior tempo cumulativo (leader della classifica dei giovani).
Albo d'oro
[modifica | modifica wikitesto]Aggiornato all'edizione 2024.[2][8]
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Vittorie per nazione
[modifica | modifica wikitesto]Aggiornato all'edizione 2024.
Pos. | Nazione | Vittorie |
---|---|---|
1 | Svizzera | 23 |
2 | Italia | 19 |
3 | Belgio | 8 |
4 | Germania | 4 |
5 | Austria | 3 |
Portogallo | 3 | |
Stati Uniti | 3 | |
8 | Australia | 2 |
Colombia | 2 | |
Francia | 2 | |
Irlanda | 2 | |
Russia | 2 | |
Slovenia | 2 | |
Spagna | 2 | |
Gran Bretagna | 2 | |
16 | Kazakistan | 1 |
Lussemburgo | 1 | |
Paesi Bassi | 1 | |
Rep. Ceca | 1 | |
Ecuador | 1 | |
Danimarca | 1 | |
Non assegnati | 2 |
Plurivincitori
[modifica | modifica wikitesto]- 4 successi:
- Pasquale Fornara (1952, 1954, 1957, 1958)
- 3 successi:
- 2 successi:
- Gino Bartali (1946, 1947)
- Beat Breu (1981, 1989)
- Andrew Hampsten (1986, 1987)
- Hans Junkermann (1959, 1962)
- Sean Kelly (1983, 1990)
- Louis Pfenninger (1968, 1972)
- Simon Špilak (2015, 2017)
Vittorie di tappa
[modifica | modifica wikitesto]Aggiornato all'edizione 2023.
Pos. | Nome | Nazione | Vittorie |
---|---|---|---|
1 | Peter Sagan | Slovacchia | 18 |
2 | Fabian Cancellara | Svizzera | 11 |
Hugo Koblet | Svizzera | 11 | |
Ferdi Kübler | Svizzera | 11 | |
5 | Roger De Vlaeminck | Belgio | 9 |
Urs Freuler | Svizzera | 9 | |
Michel Pollentier | Belgio | 9 | |
8 | Franco Bitossi | Italia | 8 |
Erik Zabel | Germania | 8 | |
10 | Robbie McEwen | Australia | 7 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f (EN) Milestones, su tourdesuisse.ch. URL consultato il 24 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2019).
- ^ a b c d (FR) Tour de Suisse (Sui) - Cat. WT, su memoire-du-cyclisme.eu. URL consultato il 24 giugno 2019.
- ^ Per fama e per fame: Gino Bartali al Giro di Svizzera, su cyclemagazine.eu. URL consultato il 24 giugno 2019.
- ^ a b Tour de Suisse, il gigante che dorme, su laclassica.com. URL consultato il 24 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2019).
- ^ a b c d Giro di Svizzera: chiamatela corsa degli Italiani, su gazzetta.it. URL consultato il 24 giugno 2019.
- ^ Organisation, su tourdesuisse.ch. URL consultato il 24 giugno 2019.
- ^ (FR) Critérium du Dauphiné (Fra) - Cat.2.UWT, su memoire-du-cyclisme.eu. URL consultato il 24 giugno 2019.
- ^ (EN) Hall of Fame, su tourdesuisse.ch. URL consultato il 24 giugno 2019.
- ^ a b Il 26 ottobre 2012 l'UCI, preso atto dei risultati dell'inchiesta della USADA relativa all'uso di sostanze dopanti da parte di Armstrong e di diversi altri ciclisti, stabilì la non alterabilità di tutte le classifiche generali, così come delle vittorie di tappa, relative a tutti gli eventi sportivi inerenti al periodo 1998-2005. La stessa UCI dispose quindi la non riassegnazione di tutte le vittorie o dei piazzamenti conseguiti dagli atleti squalificati per doping nel periodo sopra menzionato. Cfr. (EN) Brian Homewood, No winner for 1999-2005 Tours, says UCI, in Reuters.com, 26 ottobre 2012. URL consultato il 17 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2015). (EN) UCI to leave Tour de France winner list blank from 1999-2005, in Ctvnews.ca, 26 ottobre 2012. URL consultato il 17 giugno 2015.
- ^ a b Il 22 ottobre 2012 l'UCI riconosce la sanzione imposta dall'USADA a Lance Armstrong, accusato di aver utilizzato sostanze dopanti durante la sua permanenza alla US Postal Service, e conferma di fatto la cancellazione dei suoi piazzamenti e delle vittorie dall'agosto del 1998 fino al termine della carriera. Cfr. (EN) Laura Weislo, USADA's reasoned decision on Lance Armstrong follows the money trail, in Cyclingnews.com, 10 ottobre 2012. URL consultato il 26 ottobre 2012. (EN) The UCI recognises USADA decision in Armstrong case, in Uci.ch, 22 ottobre 2012. URL consultato il 26 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2013). (EN) UCI backs stripping Lance Armstrong of Tour de France wins, in Usatoday.com, 22 ottobre 2012. URL consultato il 26 ottobre 2012. Il 26 ottobre la stessa UCI ufficializza la decisione di non attribuire ad altri corridori le vittorie ottenute dallo statunitense e nemmeno di modificare i piazzamenti degli altri corridori. Cfr. (EN) Press release: UCI takes decisive action in wake of Lance Armstrong affair, in Uci.ch, 26 ottobre 2012. URL consultato il 26 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2012).
- ^ a b Il 9 febbraio 2012 il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) riconosce Ullrich colpevole di pratiche dopanti nell'ambito dell'inchiesta denominata Operación Puerto e lo condanna (con formula retroattiva) a due anni di squalifica, annullando pertanto tutti i risultati da lui ottenuti dal 1º maggio 2005 fino al suo ritiro dal professionismo, avvenuto il 26 febbraio 2007. Tra questi ci sono la vittoria finale al Tour de Suisse 2006, il terzo posto nel 2005 e le vittorie di tappa, una nel 2005 e una nel 2006. Cfr. (FR) Hall of Fame, in www.tourdesuisse.ch. URL consultato il 6 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2014).
- ^ Coronavirus, calendario stravolto: l’elenco delle corse cancellate, su cyclingpro.net.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su tourdesuisse.ch.
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