John Wayne

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John Wayne nel 1965
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior attore 1970

John Wayne, pseudonimo di Marion Robert Morrison (Winterset, 26 maggio 1907Los Angeles, 11 giugno 1979), è stato un attore, produttore cinematografico e regista statunitense.

Firma di John Wayne

Soprannominato The Duke (il Duca)[1], Wayne è considerato una delle più popolari star nella storia del cinema ed una delle icone più rappresentative della cultura statunitense.[2]

Noto soprattutto per i suoi ruoli nelle pellicole western,[3] durante la sua carriera ha ricevuto il plauso da parte della critica ed ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra i quali un Premio Oscar e tre Golden Globe.

Egli esordì sul grande schermo con il cinema muto negli anni venti,[4] diventando poi un'icona del cinema statunitense tra gli anni quaranta e gli anni settanta. Noto al grande pubblico anche per la collaborazione con il regista John Ford, egli si è cimentato con successo di pubblico e critica anche in altri generi cinematografici oltre al western, come i film d'avventura e alcune commedie.[5][6]

Con 169 apparizioni sul grande schermo, a cui vanno aggiunte altre decine di collaborazioni in svariate pellicole, egli è tra gli artisti più prolifici nella storia del cinema statunitense. La sua immagine venne accostata al ruolo dell'eroe senza macchia e senza paura, rude ma generoso.[1]

L'associazione American Film Institute, lo ha inserito nella lista delle più grandi star della storia del cinema.[7][8]

Infanzia e gioventù

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Wayne nacque a Winterset (Iowa), con il nome di Marion Robert Morrison[9]. Come suo secondo nome venne utilizzato Mitchell quando i genitori decisero di dare il nome Robert a suo fratello minore (Robert Emmet).[10]

John Wayne nel 1940, all'età di 33 anni

Suo padre, Clyde Leonard Morrison (1884-1937), era figlio del veterano della guerra civile Marion Mitchell Morrison (1845-1915). Sua madre, Mary Alberta Brown (1885-1970), proveniva da Lincoln, contea di Lancaster (Nebraska). La famiglia era di religione cristiana presbiteriana e il bisnonno di Wayne, Robert Morrison, nacque nella contea di Antrim (Irlanda del Nord) nel 1782, ed emigrò nel 1801 negli Stati Uniti.[11][12]

La famiglia di John Wayne si spostò in California, prima a Palmdale, e nel 1911 a Glendale, dove il padre lavorò come farmacista; in quel periodo i vicini cominciarono a chiamarlo Big Duke, per la sua abitudine di farsi accompagnare ovunque dal suo cane Airedale Terrier di nome Little Duke. Il soprannome Duke gli piaceva più del nome Marion e gli rimase per tutta la vita. Da adolescente, Duke lavorò in una gelateria per un uomo che produceva ferri di cavallo per Hollywood. Frequentò la Wilson Middle School a Glendale e si appassionò presto al football americano.

Il ragazzo tentò anche di entrare all'Accademia navale di Annapolis, ma non riuscì a raggiungere il punteggio necessario. Decise così di concentrarsi sullo studio e, grazie a una borsa di studio ottenuta per le sue doti atletiche nel football, frequentò con profitto un corso preparatorio in Legge alla University of Southern California, dove divenne membro delle confraternite dei Trojan Knights e del Sigma Chi: presso quest'ultima lavorava anche da cameriere e lavapiatti[13].

In questo periodo, mentre giocava nella squadra di football dell'università (assieme allo studente di Ingegneria e anch'egli futuro attore Ward Bond, con cui strinse una solida amicizia), Wayne iniziò a lavorare negli studi cinematografici, rimediando alcune parti minori grazie al leggendario Tom Mix, a cui in cambio forniva biglietti per le partite di football e a cui dava assistenza sul set in qualità di allenatore. Mentre girava i suoi primi film assieme alla sua squadra di football[14], Wayne fece amicizia con il regista John Ford, di cui diventerà l'interprete prediletto. Conobbe personalmente Wyatt Earp e, divenuto un suo grande ammiratore, per lui fu sempre un riferimento nella carriera di attore.[15] Wayne dovette lasciare gli studi dopo essersi rotto una clavicola facendo surf: non potendo più giocare a football, non gli era stata rinnovata la borsa di studio.

Mentre lavorava alla Fox Film Corporation per 75 dollari a ruolo, nel 1929 Wayne recitò nel film Words and Music e, nei titoli di coda, venne presentato col nome di Duke Morrison. Ma il suo primo ruolo importante fu nel western Il grande sentiero (1930), diretto da Raoul Walsh, il quale dapprima gli suggerì il nome d'arte "Anthony Wayne" (in onore del generale "Mad Anthony" Wayne, che combatté nella guerra d'indipendenza americana), ma poiché il capo della Fox Studios Winfield Sheehan riteneva che il nome suonasse "troppo italiano", alla fine Walsh suggerì John Wayne. Sheehan acconsentì e il nuovo nome d'arte di Duke venne confermato come definitivo, malgrado lo stesso Wayne non fosse presente alla decisione[16].

John Wayne in Vento selvaggio, di Cecil B. De Mille (1942)
John Wayne in La strega rossa, di Edward Ludwig (1948).

Lo stipendio del giovane attore venne incrementato a 105 dollari a settimana. Il grande sentiero venne girato in due versioni, una standard e una innovativa e di migliore qualità in widescreen; sfortunatamente solo pochi cinematografi erano attrezzati per mostrare la seconda versione e gran parte della fatica venne sprecata, tanto che la pellicola venne considerata un flop[17]. Dopo il fallimento del film, Wayne venne relegato a piccoli ruoli, apparendo principalmente in western di modesto rilievo per case di produzione minori, come la Monogram e la Republic Pictures, più precisamente in otto opere tra il 1930 e il 1939, tra cui Il re dei Pecos (1936) e Il sentiero della vendetta (1937), secondo il conteggio dello stesso Duke[18].

L'amicizia con John Ford portò Wayne a lavorare con il regista in venti film su un periodo di trentacinque anni. Sotto la direzione di Ford, l'attore interpretò i suoi ruoli più celebri, a partire da quello di Ringo Kid in Ombre rosse (1939), il western che diede la svolta decisiva alla sua carriera, proseguendo con la trilogia sulla Cavalleria, comprendente Il massacro di Fort Apache (1948), I cavalieri del Nord Ovest (1949) e Rio Bravo (1950), e ancora in Un uomo tranquillo (1952), Sentieri selvaggi (1956), L'uomo che uccise Liberty Valance (1962).

Il primo film a colori di Duke fu Il grande tormento (1941), nel quale lavorò con il suo grande amico Harry Carey. L'anno successivo apparve nel kolossal in technicolor Vento selvaggio (1942), nel quale recitò accanto a Ray Milland e Paulette Goddard. Nel 1948 il regista Robert Rossen gli offrì il ruolo di protagonista nel film Tutti gli uomini del re (1949), ma Duke lo rifiutò, poiché a suo avviso la pellicola evocava sentimenti anti-americani che egli non condivideva[19]. Broderick Crawford, a cui fu affidato infine il ruolo, vinse il premio Oscar al miglior attore protagonista, superando proprio Wayne, che nello stesso anno ricevette la candidatura per Iwo Jima, deserto di fuoco (1949).

John Wayne in Lo squalo tonante, di George Waggner (1951)

Wayne perse inoltre il ruolo di protagonista in Romantico avventuriero (1950), a favore di Gregory Peck, a causa del suo rifiuto di recitare per la Columbia Pictures di Harry Cohn, che lo aveva maltrattato in passato[19]. Uno dei suoi ruoli più popolari fu quello nel film Prigionieri del cielo (1954), diretto da William A. Wellman e basato su un romanzo di Ernest K. Gann, in cui Duke recitò nel ruolo di un eroico copilota. Si era già calato nei panni di un aviatore nei film I falchi di Rangoon (1942), I diavoli alati (1951) e L'isola nel cielo (1953), e recitò in altri ruoli analoghi in Le ali delle aquile (1957) e Il pilota razzo e la bella siberiana (1957).

L'interpretazione del personaggio di Ethan Edwards in Sentieri selvaggi (1956) viene considerata una delle migliori mai offerte da Wayne, che diede il nome di Ethan a uno dei suoi figli.

Nel 1962 acquistò uno yacht, che fece ristrutturare e ribattezzò Wild Goose, Oca Selvaggia. Nel 1963 acquistò una villa nella baia di Newport Beach, sulla Bayshore Dr, dove si trasferì con la famiglia[20][21].

Nel 1964 affiancò Rita Hayworth e Claudia Cardinale in Il circo e la sua grande avventura. Nello stesso anno, a causa della sua abitudine di fumare circa cinque pacchetti di sigarette al giorno, gli venne diagnosticato un tumore al polmone sinistro, che gli comportò un intervento di totale asportazione dell'organo e di due costole. Poco tempo dopo, a inizio 1965, era già sul set de I 4 figli di Katie Elder, con l'aiuto durante le pause di una bombola di ossigeno[3].

Nonostante l'enorme numero di film girati, l'attore vinse il suo unico premio Oscar solo nel 1970 per Il Grinta (1969), mentre nel passato - oltre alla citata candidatura quale migliore attore per Iwo Jima, deserto di fuoco (1950) - ne aveva ricevuta una come produttore per La battaglia di Alamo (1960), ambizioso progetto di cui curò anche la regia. Passò dall'altra parte della cinepresa in un'altra sola occasione, firmando la regia de Berretti verdi (1968), film che decise di girare dopo essere stato in Vietnam nel 1966, in un giro tra le truppe americane.

La pellicola, dal carattere fortemente patriottico, gli costò accuse di militarismo; l'aperto sostegno alla guerra in Vietnam procurò a Wayne una certa impopolarità politica, in un periodo di forti tensioni politiche.

John Wayne in Sentieri selvaggi, di John Ford (1956)

Ultimo periodo

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Nel 1973 si separò da sua moglie Pilar, la quale senza chiedere il divorzio andò via di casa in buoni rapporti, e prese in gestione un ristorante nella zona. Nel 1975 interpretò un ispettore di polizia nel film Ispettore Brannigan, la morte segue la tua ombra, girato a Londra. Nel 1976 durante le riprese de Il Pistolero, di Don Siegel, con la partecipazione di Ron Howard (una sorta di testamento cinematografico in cui Wayne veste i panni di un anziano pistolero di grande fama affetto da un cancro incurabile, che decide di regolare alcuni conti in sospeso prima di morire), durate da gennaio ad aprile, appariva gonfio e percepiva un malessere generale, ma rinunciava a farsi visitare. Convinto a farlo dopo la fine delle riprese, gli vennero diagnosticati insufficienza cardiaca e un problema alla valvola mitrale. Venne curato con digitale e integrazioni di potassio nonché, per ridurre il gonfiore dovuto a liquidi in eccesso, con del lasix. Più tardi gli venne diagnosticata anche l'ipertrofia prostatica, ovvero un allargamento della prostata. Nonostante la cattiva salute affermava insistentemente di stare bene, e in occasione delle primarie nazionali del Partito Repubblicano fece campagna elettorale supportando come candidato presidente Ronald Reagan, salvo poi mostrare supporto al presidente in carica Gerald Ford, vincitore delle elezioni primarie, partecipando anche alla cerimonia conclusiva della sua campagna elettorale domenica 24 ottobre. Alla vittoria, a inizio novembre, del candidato democratico Jimmy Carter, Wayne gli mandò un telegramma di congratulazioni per la "leale opposizione"[22].

A gennaio 1977 dovette risolvere il problema alla prostata con un intervento chirurgico allo Hoag Hospital, di Newport Beach, vicino a casa. Una volta dimesso ricevette l'invito del presidente Carter al suo insediamento a Washington mercoledì 19, al John F. Kennedy Memorial Center for the Performing Arts, durante il quale tenne un breve discorso.

Martedì 22 febbraio Wayne presenziò al funerale del collega e amico Andy Devine, al Pacific View Memorial Park, il cimitero di Newport Beach, ed espresse ai suoi figli il desiderio di voler essere sepolto lì.

Desideroso di recitare in un ultimo film, acquistò i diritti di un romanzo di Buddy Atkinson non ancora pubblicato, Beau John, che avrebbe voluto produrre nonché interpretare al fianco di Ron Howard[23].

Ma nel 1978 i problemi cardiaci aumentarono: a causa del deterioramento della valvola mitrale, mercoledì 29 marzo tre dei suoi figli, Michael, Patrick e Aissa, e la sua segretaria Pat Stacy, con la quale aveva intrapreso una relazione, lo accompagnarono su un jet privato a Boston, dove al Massachusetts General Hospital dovette sottoporsi a un intervento chirurgico di sostituzione che comportò l'impianto di una protesi valvolare cardiaca di maiale. La sera precedente, domenica 2 aprile, uscì per cenare al ristorante francese Maison Robert, mangiando una bistecca, e la mattina seguente, lunedì 3, si sottopose all'intervento, per la durata di circa tre ore. La sera stessa ci fu la cerimonia degli Oscar 1978, alla quale avrebbe dovuto partecipare, e il conduttore Bob Hope espresse l'aspettativa di vederlo camminare con il suo tipico passo lento alla cerimonia dell'anno successivo, poiché "nessun altro è in grado di camminare negli stivali di John Wayne"[24][25].

Il presidente Carter, avendo gradito la stima ricevuta da Wayne, lo invitò alla cerimonia di firma del trattato sul canale di Panama prevista per martedì 18 aprile, ma l'attore, convalescente, non vi poté partecipare. Il recupero procedeva comunque bene, e Wayne ironizzava su se stesso dicendo che avrebbe presto parlato con i grugniti del maiale. La mattina di giovedì 27 tornò a casa; uscendo dall'ospedale a bordo di una macchina diretto all'aeroporto, con in testa un cappello da cowboy, incalzato da alcuni giornalisti trovò il tempo di lodare la struttura ospedaliera bostoniana e di dichiararsi pronto per tornare al lavoro. A maggio però, persistenti febbri gli causarono un nuovo ricovero, stavolta all'abituale Hoag Hospital, dove gli venne diagnosticata un'epatite, causata da inaccurate trasfusioni di sangue in occasione dell'ultima operazione. Tornato nuovamente a casa, trascorse gran parte della convalescenza estiva sul suo yacht Wild Goose[26][27].

Ma un nuovo dolore, stavolta allo stomaco, prese ad avvolgerlo, e problemi gastrici gli rendevano quasi impossibile la nutrizione, causandogli una drastica diminuzione di peso. Timoroso della necessità di una nuova operazione, rinunciò a farsi visitare, finché i dolori divennero insopportabili e mercoledì 10 gennaio 1979 si decise a presentarsi all'abituale Hoag Hospital, dove gli vennero diagnosticati dei calcoli alla cistifellea, la quale avrebbe dovuto essere rimossa. Durante delle visite più accurate venne però scoperto anche un tumore maligno dello stomaco con metastasi ai linfonodi, e si rese necessario il trasferimento a Los Angeles allo UCLA Medical Center. Prima di andarci, si recò al ristorante della moglie Pilar per incontrarsi con lei; ricordando il tempo trascorso insieme, le disse di essere talmente malato da non poter mangiare, e le confidò che quella volta stava morendo; le fece infine promettere di prendersi cura dei loro tre figli.

Venerdì 12, allo UCLA Medical Center oltre che all'intervento di rimozione della cistifellea venne sottoposto a un'operazione di gastrectomia, ovvero di rimozione di gran parte dello stomaco, durata circa nove ore e mezza; da quel momento Wayne si poteva nutrire solo con piccoli pasti, sei al giorno. Tornato nella sua villa di Newport Beach, assistito dalla compagna Pat Stacy, sembrò stabilizzarsi e lunedì 9 aprile 1979, accompagnato dalla figlia Aissa poté recarsi a Los Angeles e presenziare presso il Dorothy Chandler Pavilion (come auguratogli l'anno precedente da Bob Hope) alla cerimonia degli Oscar, condotta però da Johnny Carson; ebbe il compito di introdurre il premio per il miglior film, e al suo scendere la scalinata del palcoscenico venne accolto in sala da una una commozione generale che suscitò una standing ovation[22].

Ma già venerdì 20, a causa di una forte influenza che gli aveva interessato i bronchi, dovette essere nuovamente ricoverato allo Hoag Hospital, venendo dimesso oltre una settimana dopo.

A causa di un'ostruzione intestinale, martedì 1° maggio venne ricoverato all'UCLA Medical Center, e operato il giorno seguente. In seguito anche nell'intestino vennero trovati tessuti cancerosi; divenuto ufficialmente incurabile, ebbe come ultima speranza cure sperimentali e altamente rischiose, alle quali diede l'assenso.

Sabato 5 ebbe la visita del presidente Jimmy Carter, che gli portò "amore, affetto e preghiere non solo di tutti quanti nella nazione ma anche di milioni di persone in tutto il mondo"; il presidente si trattenne per circa un quarto d'ora, anche in presenza dei figli di Wayne, che era di buon umore.

Ma vedendolo deteriorarsi gradualmente, la moglie Pilar pregava Dio affinché se lo prendesse, e Wayne stesso espresse il desiderio di poter avere la sua pistola calibro .38 per togliersi la vita.

Lunedì 14 ricevette a sorpresa la visita di Marcos Gregorio McGrath, arcivescovo di Panama; annunciato dal figlio Patrick, il religioso venne ricevuto favorevolmente da Wayne, e i due si trattennero a lungo. Martedì 22 il suo amico senatore Barry Goldwater lo propose per una medaglia d'oro del Congresso, in quanto “John Wayne ha dedicato la sua intera vita all'America”.

Sabato 9 giugno le energie erano pochissime, ed era prossimo alla morte; il figlio Patrick gli chiese se volesse vedere un prete, e Wayne rispose che era una buona idea. Il figlio chiamò allora padre Robert Curtis, cappellano dell'ospedale, con il quale Wayne decise di convertirsi al cattolicesimo, credo religioso con cui erano cresciuti i suoi figli più giovani, e di avere i sacramenti, che si completarono il giorno seguente, domenica 10. Il pomeriggio del successivo lunedì 11 giugno, John Wayne cadde in coma. Morì alle 5:23[28].

Il funerale si tenne in forma privata nella chiesa di Nostra Signora Regina degli Angeli, la chiesa cattolica di Newport Beach, officiato dall'arcivescovo McGrath con l'ascolto di alcune musiche dei suoi film; in seguito, come da sua volontà, venne sepolto al Pacific View Memorial Park[29].

John Wayne nel 1952

Wayne si sposò tre volte: con Josephine Alicia Saenz, Esperanza Baur e Pilar Palette (figlia di un senatore, incontrata durante le prime location per il progettato film La battaglia di Alamo). Ebbe in totale sette figli, sei dei quali ebbero brevi carriere cinematografiche.

Patrick, Toni, Melinda e Michael Wayne nacquero dal matrimonio con la Saenz, mentre Linda-Assia, Marisa e John Ethan dall'unione con la Palette.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Wayne inizialmente scrisse a John Ford dicendo che voleva arruolarsi, ma non poté andare al fronte perché, come padre di quattro figli, la legge non lo consentiva.

Fu iniziato nella Massoneria di Rito Scozzese[30][31], fino al massimo grado di Gran Maestro[31][32][33][34].

Ideali politici

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John Wayne mentre discute ad una riunione (convention in inglese) del Partito Repubblicano

Con l'attore e amico Ward Bond condivise le idee politiche ed entrambi fecero parte della Società cinematografica per la salvaguardia degli ideali americani, un'associazione il cui programma era quello di denunciare e allontanare i simpatizzanti comunisti dall'industria cinematografica, società di cui divenne presidente nel 1949 (in piena guerra fredda).

In questo ruolo appare nel film L'ultima parola - La vera storia di Dalton Trumbo, interpretato da David James Elliott.

Wayne appoggiò numerose cause conservatrici, una su tutte l'intervento statunitense nel corso della Guerra del Vietnam. Wayne era inoltre un noto sostenitore del diritto alle armi (sancito dal secondo emendamento).

Citazioni su John Wayne

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(EN)

«(John Wayne) become the greatest figure of one of America's greatest native art forms, the western»

(IT)

«(John Wayne) è diventato la più grande star del cinema western»

(EN)

«John Wayne is an American icon»

(IT)

«John Wayne è un'icona americana»

(EN)

«It’s the greatest performance of a great American actor»

(IT)

«(riguardo al film Sentieri selvaggi) è la migliore performance di un grande attore americano»

John Wayne nel trailer de Il giorno più lungo (1962)

Riconoscimenti

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Le impronte di John Wayne sul piazzale del Grauman's Chinese Theatre, Los Angeles (California)
Medaglia d'oro del Congresso - nastrino per uniforme ordinaria
— 26 maggio 1979

Doppiatori italiani

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Nelle versioni in italiano dei suoi film, John Wayne è stato doppiato da:

  • Emilio Cigoli in Ombre rosse, La valle dei monsoni, Lungo viaggio di ritorno, Vento selvaggio, I falchi di Rangoon, I conquistatori dei sette mari, Fiamme a San Francisco, Gli eroi del Pacifico, California Express, Il fiume rosso, La strega rossa, Dopo Waterloo, Iwo Jima, deserto di fuoco, Rio Bravo, Un uomo tranquillo, Marijuana, L'irresistibile Mr. John, L'isola nel cielo, Hondo, Prigionieri del cielo, Gli amanti dei 5 mari, Oceano rosso, Sentieri selvaggi, Il pilota razzo e la bella siberiana, Timbuctù, Il barbaro e la geisha, Un dollaro d'onore, Soldati a cavallo, La battaglia di Alamo, Pugni, pupe e pepite, I comanceros, L'uomo che uccise Liberty Valance, Hatari!, Il giorno più lungo, I tre della Croce del Sud, McLintock!, Prima vittoria, I 4 figli di Katie Elder, Berretti verdi, Uomini d'amianto contro l'inferno, Il Grinta, I due invincibili, Chisum, Rio Lobo, Il grande Jake, I cowboys, Quel maledetto colpo al Rio Grande Express, La stella di latta, È una sporca faccenda, tenente Parker!, Torna "El Grinta", Il pistolero
  • Gualtiero De Angelis in Eroi senza patria, Il club del diavolo, La febbre dell'oro nero, Terra nera, L'ultima conquista, La grande conquista, Lo squalo tonante
  • Mario Pisu ne La taverna dei sette peccati, I cacciatori dell'oro, La signorina e il cow-boy, Il massacro di Fort Apache, I diavoli alati
  • Pietro Barreca nei ridoppiaggi de Il cavaliere del destino, Il giustiziere del West, La valle dell'oro, Acciaio blu, Romanzo del West
  • Stefano Sibaldi in Uragano Express, I dominatori, Il conquistatore
  • Ennio Cerlesi in Sotto i cieli dell'Arizona, I gangsters del Texas, Romanzo del West
  • Giulio Panicali ne La belva umana, Dakota, In nome di Dio
  • Vittorio Sanipoli ne La riva dei peccatori, La grande fiamma, I sacrificati
  • Renato Turi ne La conquista del West, El Dorado, Carovana di fuoco
  • Antonio Colonnello nei doppiaggi tardivi di Verso il West!, L'oro di Picano Valley, Il re dei Pecos
  • Arnoldo Foà in Il sentiero solitario, Le ali delle aquile
  • Michele Gammino nei ridoppiaggi de I sacrificati e Hondo
  • Alberto Lupo in Il sentiero della vendetta
  • Ivo Garrani in Il primo ribelle
  • Sandro Ruffini in I cavalieri del Nord Ovest
  • Rolf Tasna in Il circo e la sua grande avventura
  • Mario Feliciani in Combattenti della notte
  • Glauco Onorato in Ispettore Brannigan, la morte segue la tua ombra
  • Sandro Iovino in Il sentiero solitario (ridoppiaggio)
  • Tony Sansone in Vento selvaggio (ridoppiaggio)
  • Massimiliano Manfredi in I cacciatori dell'oro (ridoppiaggio)
  • Michele Kalamera in La grande conquista (ridoppiaggio)
  • Rodolfo Bianchi in L'isola nel cielo (ridoppiaggio)
  • Romano Malaspina in McLintock! (ridoppiaggio)
  • Romolo Costa negli anni trenta doppiò quasi tutti i suoi film che però successivamente sono stati ridoppiati da Emilio Cigoli
  1. ^ a b Il mio nome è John Wayne - Cinema, su Rai Cultura. URL consultato il 3 giugno 2024.
  2. ^ WAYNE, John - Treccani, su Treccani. URL consultato il 3 giugno 2024.
  3. ^ a b Sky TG24, Gli 8 migliori film di John Wayne, su tg24.sky.it, 10 giugno 2019. URL consultato il 4 giugno 2024.
  4. ^ 26 maggio 1907: nasce John Wayne, il cowboy più famoso del cinema, su La Stampa, 16 maggio 2017. URL consultato il 3 giugno 2024.
  5. ^ Maurizio Porro, «Ombre Rosse» stanotte in tv: cinque ragioni per cui rimane un classico senza tempo, su Corriere della Sera, 25 febbraio 2021. URL consultato il 3 giugno 2024.
  6. ^ Academy Awards Acceptance Speeches - Search Results | Margaret Herrick Library | Academy of Motion Picture Arts & Sciences, su aaspeechesdb.oscars.org. URL consultato il 3 giugno 2024.
  7. ^ (EN) AFI's 50 Greatest American Screen Legends, su afi.com, American Film Institute. URL consultato il 16 novembre 2014.
  8. ^ (EN) RIO BRAVO (1959) – AFI Movie Club, su American Film Institute. URL consultato il 3 giugno 2024.
  9. ^ (EN) Madison County, Iowa, birth certificate
  10. ^ (EN) Copy of Birth certificate on file "Winterset, Madison County, Iowa: Full name of child Marion Robert Morrison. Parents Clyde L. Morrison and Mary A. Brown. Date of birth 26 May 1907.
  11. ^ (EN) John Wayne Ancestry, su washingtonpost.com.
  12. ^ (EN) Ancestry of John Wayne: Fifth Generation, su genealogy.com (archiviato dall'url originale il 6 giugno 2011).
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  21. ^ John Wayne's House Being Razed, su theintelligencer.com.
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  23. ^ ‘Beau John’ — The untold story of John Wayne’s last film project, su medium.com.
  24. ^ (EN) Robert Kistler, From the Archives: John Wayne Dies at 72 of Cancer, su Los Angeles Times, 12 giugno 1979. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  25. ^ John Wayne Leaves Hospital for Dinner, su nytimes.com.
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  27. ^ CBS Boston, WBZ Archives: John Wayne's Stay At MGH In Boston, 27 aprile 2018. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  28. ^ (EN) Stephanie Mott, Faith and Patriotism: John Wayne, su Movieguide | The Family Guide to Movies & Entertainment, 29 novembre 2016. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  29. ^ Obituary for John Wayne (Aged 72), in The Press Democrat, 15 giugno 1979, pp. 6. URL consultato il 2 ottobre 2024.
  30. ^ Attori e Uomini di spettacolo Maestri massoni, su granloggia.it. URL consultato il 4 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2015).
  31. ^ a b List of notable freemasons, su freemasonry.bcy.ca. URL consultato il 4 ottobre 2018 (archiviato il 4 ottobre 2001).
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    «John Wayne, il cavaliere di Hollywood, l'eroe di "Ombre rosse", simbolo del soldato yankee, raggiunse il grado di maestro.»
  33. ^ Lista di massoni celebri, su Loggia No 11 F.A.A.M. di Washington D.C. (archiviato il 16 novembre 2015).
    «33 Deg. Marion McDaniel Lodge No. 56, Tucson, AZ. Came through the system from DeMolay.»
  34. ^ Lista di massoni llustri, su MASTERmason.com. URL consultato il 4 ottobre 2018 (archiviato il 4 gennaio 2016).
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  • (DE) Andreas Baur e Konrad Bitterli, Brave Lonesome Cowboy. Der Mythos des Westerns in der Gegenwartskunst oder: John Wayne zum 100. Geburtstag, Nürnberg, Verlag für moderne Kunst Nürnberg, 2007, ISBN 978-3-939738-15-2.
  • Roberts, Randy, and James S. Olson. John Wayne: American. New York: Free Press, 1995 ISBN 978-0-02-923837-0.
  • Campbell, James T. Print the Legend: John Wayne and Postwar American Culture. Reviews in American History, Volume 28, Number 3, September 2000, pp. 465–477.
  • Shepherd, Donald, and Robert Slatzer, with Dave Grayson. Duke: The Life and Times of John Wayne. New York: Doubleday, 1985 ISBN 0-385-17893-X.
  • Carey, Harry Jr. A Company of Heroes: My Life as an Actor in the John Ford Stock Company. Lanham, Maryland: Scarecrow Press, 1994 ISBN 0-8108-2865-0.
  • Clark, Donald & Christopher Anderson. John Wayne's The Alamo: The Making of the Epic Film. New York: Carol Publishing Group, 1995 ISBN 0-8065-1625-9. (pbk.)
  • Eyman, Scott. Print the Legend: The Life and Times of John Ford. New York: Simon & Schuster, 1999 ISBN 0-684-81161-8.
  • Todd McCarthy. Howard Hawks: The Grey Fox of Hollywood. New York: Grove Press, 1997 ISBN 0-8021-1598-5.
  • Maurice Zolotow., Shooting Star: A Biography of John Wayne. New York: Simon & Schuster, 1974 ISBN 0-671-82969-6.
  • Jim Beaver, John Wayne. Films in Review, Volume 28, Number 5, May 1977, pp. 265–284.
  • McGivern, Carolyn. John Wayne: A Giant Shadow. Bracknell, England: Sammon, 2000 ISBN 0-9540031-0-1.
  • Munn, Michael. John Wayne: The Man Behind the Myth. London: Robson Books, 2003 ISBN 0-451-21244-4.
  • Davis, Ronald L. Duke: The Life and Times of John Wayne. University of Oklahoma Press, 2001. ISBN 0-8061-3329-5.

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Collegamenti esterni

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Predecessore Oscar al miglior attore Successore
Cliff Robertson
per I due mondi di Charly
1970
per Il Grinta
George C. Scott
per Patton, generale d'acciaio
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