I conquistatori dei sette mari (The Fighting Seabees) è un film del 1944 diretto da Edward Ludwig.
È un film drammatico di guerra statunitense a sfondo propagandistico con John Wayne, Susan Hayward e Dennis O'Keefe. Ottenne una candidatura ai premi Oscar nella categoria migliore colonna sonora (a Walter Scharf e Roy Webb). È incentrato sulle vicende dei cosiddetti Seabees, i componenti del battaglione del genio civile della marina statunitense attivi durante la seconda guerra mondiale.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film, diretto da Edward Ludwig su una sceneggiatura di Borden Chase e Æneas MacKenzie e, non accreditati, Ethel Hill e Dale Van Every con il soggetto dello stesso Chase, fu prodotto da Albert J. Cohen per la Republic Pictures e girato nei Republic Studios a Hollywood, a Port Hueneme, nel Camp Pendleton Marine Corps Base a Oceanside, nell'Iverson Ranch a Los Angeles e a San Diego in California (le scene della parata militare furono girate al Camp Endicott, Rhode Island). Il titolo di lavorazione fu Donovan's Army.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film fu distribuito con il titolo The Fighting Seabees negli Stati Uniti dal 27 gennaio 1944 (première a Los Angeles) al cinema dalla Republic Pictures. Circa 500 copie del film furono distribuite in altri accampamenti militari statunitensi sparsi per il mondo.[1]
Alcune delle uscite internazionali sono state:
- negli Stati Uniti il 27 gennaio 1944
- nel Regno Unito il 10 luglio 1944
- in Svezia il 20 novembre 1944 (Stilla havets hjältar)
- in Portogallo il 9 dicembre 1944 (O Batalhão Suicida)
- negli Stati Uniti il 1º agosto 1948 (riedizione)
- in Finlandia il 4 febbraio 1949 (Tyynenmeren sankarit)
- in Danimarca il 20 marzo 1950
- in Germania Ovest il 27 aprile 1954 (Alarm im Pazifik)
- in Austria nell'agosto del 1954 (Alarm im Pazifik)
- in Giappone il 17 novembre 1959
- in Danimarca il 20 maggio 1963 (riedizione),
- in Belgio (Alerte aux marines, Alarm bij de mariniers e Ceux du Pacifique)
- in Francia (Alerte aux marines)
- in Spagna (Batallón de construcción)
- in Australia (Fighting Seabees)
- in Grecia (Flogismena nisia)
- in Italia (I conquistatori dei sette mari)
Critica
[modifica | modifica wikitesto]Secondo il Morandini "a una rilettura odierna, col senno di poi, è meglio di quel che sembra".[2] Secondo Cesare Zavattini il film è una "modesta produzione" che si regge essenzialmente sul carisma di John Wayne, "ostinato e poi coraggioso animatore della vicenda".[3]
Promozione
[modifica | modifica wikitesto]Le tagline sono:
- "ROMANCE OF THE SEVEN SEAS!".
- "The thrilling story of America's supermen!".
- "HARD-MUSCLED! SOFT-HEARTED! ".
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) I conquistatori dei sette mari - American Film Institute, su afi.com. URL consultato il 2 febbraio 2013.
- ^ I conquistatori dei sette mari - MYmovies, su mymovies.it. URL consultato il 2 febbraio 2013.
- ^ Cesare Zavattini, L'ultimo schermo, Dedalo, 1984, pp. 45-46, ISBN 88-220-5020-7. URL consultato il 2 febbraio 2013.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- I conquistatori dei sette mari, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) I conquistatori dei sette mari, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) I conquistatori dei sette mari, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) I conquistatori dei sette mari, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) I conquistatori dei sette mari, su FilmAffinity.
- (EN) I conquistatori dei sette mari, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) I conquistatori dei sette mari, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) I conquistatori dei sette mari, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
- I conquistatori dei sette mari, su Moving Image Archive, Internet Archive.