Carpiano
Carpiano comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Città metropolitana | Milano |
Amministrazione | |
Sindaco | Loris Carmagnani (ViviCarpiano) dal 10-06-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 45°20′N 9°16′E |
Altitudine | 91 m s.l.m. |
Superficie | 17,24 km² |
Abitanti | 4 168[1] (31-12-2021) |
Densità | 241,76 ab./km² |
Frazioni | Arcagnago, Draghetto, Francolino, Ortigherio, Zunico |
Comuni confinanti | Bascapè (PV), Cerro al Lambro, Landriano (PV), Locate di Triulzi, Melegnano, San Giuliano Milanese, Siziano (PV) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 20074 |
Prefisso | 02 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 015050 |
Cod. catastale | B820 |
Targa | MI |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 557 GG[3] |
Nome abitanti | carpianesi |
Patrono | san Martino e santa Maria Maddalena |
Cartografia | |
Posizione del comune di Carpiano nella città metropolitana di Milano | |
Sito istituzionale | |
Carpiano[4] (Carpian in dialetto milanese, AFI: [karˈpjãː]) è un comune italiano di 4 168 abitanti[1] della città metropolitana di Milano in Lombardia.
È un piccolo paese della bassa milanese, all'interno del Parco Agricolo Sud Milano e dell'Ambito Territoriale di Caccia "Borromeo". Ha una superficie di 17,22 km². Carpiano dista da Milano 19 chilometri e si trova al confine meridionale della città metropolitana. In passato, Carpiano faceva parte di un contado chiamato "Terrarum communium intermediolanum, papie et lande", considerato quasi indipendente. In queste zone ebbero luogo eventi importanti come la Battaglia di Marignano (Melegnano) del 1515, gli scontri tra i Comuni e il Barbarossa, e tra i Torriani e i Visconti. I primi insediamenti umani nella bassa milanese risalgono alla tarda età del ferro. Già nel VI secolo a.C. la zona era dominata dagli Etruschi e dai Galli di Belloveso, che dominarono questa zona fondando le città di Milano e Melegnano e diedero il nome al fiume Lambro.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Carpiano si trova nel centro del Parco Agricolo Sud Milano e dell'Ambito Territoriale di Caccia "Borromeo". Il suo territorio è composto soprattutto da campi fertili e coltivabili irrigati dalle acque del Lambro meridionale, del Lambro Settentrionale, del canale Vettabia e del Lisone, piccolo fiume realizzato dai certosini nel 1300 circa.
Carpiano si trova nella città metropolitana di Milano e dista dal capoluogo solo 19 chilometri ed è l'ultimo paese della città metropolitana di Milano. Carpiano si trova all'interno del quadrilatero compreso tra quattro grandi abbazie della Bassa Milanese: Chiaravalle, Mirasole, San Bassiano e Viboldone. Tutti questi monasteri contribuirono all'insegnamento della religione cattolica e, su tutto, bonificarono tutta la bassa milanese realizzando una fitta rete di canali irrigui prendendo l'acqua dai vicini fiumi.
In queste zone venne realizzata per la prima volta in Italia la "marcita", esattamente a Carpiano. La marcita è una speciale coltura pratense perenne tipica della pianura lombarda. L'impermeabilità del suolo e del sottosuolo ha provocato l'affiorare degli "aves" e il deflusso delle acque in superficie obbligando le popolazioni a regolare e a drenare le acque. Nei secoli scorsi l'affioramento delle falde freatiche hanno dato vita a tantissime sorgenti spontanee che sono state catturate con facilità dall'uomo, questo ha permesso il formarsi delle risorgive o fontanili, permettendo all'intera zona di diventare ampiamente irrigua. La temperatura di queste acque sorgenti è costante, superiore a zero gradi anche in inverno. L'acqua di risorgiva, grazie alla sua temperatura, impedisce il raffreddamento del terreno e consente lo sviluppo della vegetazione anche in inverno. Grazie a tutto questo si possono effettuare sette tagli circa di foraggio all'anno, questo indica una disponibilità annuale di foraggio fresco. Oggi le marcite stanno quasi del tutto scomparendo a causa della sempre più necessità di utilizzare i campi per le colture di riso, grano e mais e dai sempre minori fontanili.
L'habitat umano si è sviluppato in modo che i paesi di una certa importanza come Melegnano sono distanti fra loro circa 5-6 chilometri, intervallati da frazioni o agglomerati minori. Una fitta rete di cascine copre il territorio grazie alla vocazione interamente agricola e alla breve distanza da Milano. Il Comune di Carpiano comprende gli abitati del Villaggio Francolino, Ortigherio, Draghetto e numerose cascine (Arcagnago, Belvedere, Bruciata, Calnago, Ca'Matta, Castello, Faino, Liberia, Longora, Muraglia, Cascina Nuova, Ortigherio, Poiago, Zunico) tuttora abitate e funzionanti e parte del piccolo paese di Gnignano. Il territorio del Comune di Carpiano, come di tutti i paesi confinanti, è prevalentemente costituito da campagne, tutte molto fertili e tutte coltivate a riso (coltivazione principale), mais, grano, soia, a foraggio e alcune a girasoli e erba medica.
I principali allevamenti sono di bovini (soprattutto la razza frisona), suini e alcuni di equini, a cui si aggiungono gli animali da cortile come la gallina, le anatre, le oche, i conigli e i pavoni.
Sono presenti zone ricche di vegetazione lungo gli argini dei fiumi, dei canali, e dei corsi d'acqua. Prevalgono le essenze autoctone quali il pioppo bianco, il pioppo nero, il salice, l'olmo, il carpino bianco, qualche gelso, oltre alle querce farnie e agli aceri campestri. Sono presenti anche numerosi cespugli di biancospino, sanguinello, prugnolo ed altri ancora. La fauna caratteristica si compone di svariati animali, tra cui il ghiro, il riccio, la faina, la volpe, il lepre, la donnola, la cinciallegra, l'airone cinerino, il picchio, la rondine comune, la tortora il fagiano, la gallinella d'acqua e molte altre specie anche nelle roggie e nei piccoli corsi d'acqua, come la rana, il gambero di fiume e svariati pesci di piccole dimensioni come le alborelle.
La forma di dimora dominante nel territorio, a forte vocazione agricola, della bassa milanese è quella riconducibile alla tipologia a "corte", il Caraci definisce questa presenza caratterizzante "uno spazio scoperto, generalmente a forma quadrilatera che dove non sia d'ogni parte circondato dai corpi di fabbrica pertinenti alle abitazioni e ai rustici, è recinto da muri o da siepi, che ne fanno perciò uno spazio chiuso". La tipologia a corte è utilizzata soprattutto per la cascina a corte, caratterizzata dall'essere una grossa fattoria, in cui sono presenti stalle, fienili, silos, magazzini ed abitazioni dei contadini riunite in un'unica struttura. Tali strutture sono sparse in mezzo alla campagna, lontane qualche chilometro dai centri abitati e tra di loro. La pianta di questa struttura è quadrangolare con al centro l'aia, o cortile, attorno al quale si trovano i vari edifici agricoli, nelle cascine più grosse, come Zunico, c'era anche una piccola chiesetta o una scuola.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Carpiano è già citato nei documenti nell'anno 836. Il suo nome risale all'epoca romana, quando ai piccoli centri abitati in genere veniva attribuito il nome dalle principali specie di piante che popolavano i circostanti boschi: il nome Carpiano deriverebbe così da Carpino[5] pianta molto diffusa nelle vicine boscaglie.
Il paese di Carpiano e di Arcagnago e Zunico (questi ultimi fino al 1862)[6][7] facevano parte del distretto V della Provincia di Milano o di Marignano. Tale distretto aveva una superficie di 138 000 pertiche e circa 1 600 abitanti (nel 1855).
Nell'XI secolo Carpiano era soggetta a un certo cavalier Hunger, abitante di Milano[5]
Nel XIV-XV secolo venne realizzata la chiesa di San Martino Vescovo; era sotto la giurisprudenza della pieve di San Giuliano e vi rimase fino al 1442, quando il Cardinale Gerardo Landriani (rappresentante del Papa Eugenio IV nel Ducato di Milano) con una bolla fece erigere a prepositura la chiesa di San Giovanni in Melegnano.
Nel 1300 Carpiano era uno dei feudi della famiglia Pusterla di Milano, giustiziata interamente dai Visconti in seguito ad una sentenza emessa per una fallita congiura. I possedimenti, tra cui il castello di Carpiano, andarono, nel 1395, a Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano, Conte di Pavia e Duca di Lombardia.
I possedimenti di Carpiano furono assegnati dal duca di Milano nel 1396 ai Padri della Certosa di Pavia, insieme ad aziende funzionanti attorno ad un nucleo abitativo consistente. Con l'arrivo dei Certosini, il paese di Carpiano muta il suo volto, divenendo una grangia, ovvero un podere di proprietà della Certosa di Pavia che ospitava sul territorio di Carpiano una casa monastica. La Grangia Castello, così era chiamata, era anche il centro di tutta l'attività rurale del paese, essendo adibita a cascina con la stessa tipologia a corte ricorrente nell'architettura rurale della zona. I Certosini bonificarono queste terre rendendole fertili grazie a nuove tecniche irrigue e al miglioramento del sistema d'irrigazione. Introdussero la tecnica delle marcite.
Nel 1518 venne fondata la parrocchia di S.Martino che appartenne ai reverendi padri della Certosa di Pavia. La chiesa di San Martino, la grangia e i terreni annessi, rimasero sotto l'autorità della Certosa di Pavia fino al 1784, anno in cui l'Imperatore Giuseppe II d'Austria soppresse gli ordini monastici. I vasti territori dei conventi ed il castello andarono al barone Giovanni Alessandro Brambilla, parte di questi, in seguito, all'Ospedale Maggiore e successivamente affittati a diversi esponenti della bassa milanese.
Nel 1575 circa e nel 1630 Carpiano venne colpita dalla peste come tutta la zona, e subì saccheggi, distruzioni ed omicidi al passaggio dei Lanzichenecchi.
Nel 1746 iniziò la dominazione austriaca, che vi istituì una nuova amministrazione dividendo la zona in diverse pievi civili. Questo per la stesura di una guida agli effetti fiscali detto "Catasto".
Nel 1836 Carpiano non sfuggì all'epidemia di colera che colpì quasi tutta la Lombardia (è di questi anni la presunta costruzione del Lazzaretto di Carpiano). Nel 1849 ritornò ancora il colera, nel 1859 iniziò la guerra, nel 1865 ritornò ancora il colera e nel 1872 il vaiolo. In pochi decenni ci furono migliaia di decessi.
Nel 1859 Carpiano entrò nella storia grazie alla II Guerra d'Indipendenza, tra Austriaci e le truppe Franco-Piemontesi, quando le truppe francesi si accamparono sul suo territorio.
L'economia della zona è sempre stata legata all'agricoltura; per questo al governo del paese si succedettero per lo più esponenti del mondo imprenditoriale agricolo. Il maggior esponente fu l'Ing. Cav. Carlo Stabilini rimasto al governo cittadino, come podestà, dal 1874 fino al 1933, anno in cui morì. In questi anni in memoria del suo vice presidente Sen. Avv. Angelo Valvassori Peroni, la Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, fece erigere l'Asilo Infantile nel 1932, affidato all'ordine delle Suore di SS.Maria Consolatrice fino agli anni ottanta.
Durante la II Guerra Mondiale il paese fu occupato dai tedeschi che utilizzarono come base e come prigione il palazzo comunale, fatto erigere negli anni trenta. Nel 1935 viene installata la linea telefonica. Il primo sindaco del dopoguerra fu Giovanni Curti, è di questo periodo l'asfaltatura delle strade del paese.
Il successore fu Mario Bruschi che rimase sindaco fino al 1980. Nel 1955 viene portata la corrente elettrica nelle cascine. E di questi anni la realizzazione del campo sportivo comunale e la nascita della società calcistica A.S. Carpianese. Negli anni'80 viene sistemato e ampliato il Parco delle Rimembranze (oggi eliminato) a ricordo delle vittime carpianesi dei due conflitti mondiali e il nuovo asilo comunale, oggi centro civico. Dal 1980 al 1995 il sindaco di Carpiano fu Marino Bianchi, dal 1995 al 1999 Danilo Lorini, dal 1999 al 2004 Maria Rosa Abbatinali, dal 2004 al 2014 Francesco Ronchi, dal 2014 al 2024 Paolo Branca, dal 2024 e attualmente in carica Loris Carmagnani.
Nel 1995 venne realizzata la palestra accanto al campo sportivo formando un grande centro sportivo raggruppante campo da calcio con relative attrezzature (campo allenamento, spogliatoi, tribuna e magazzini), palestra con relativi spogliatoi, campi di tennis, campo da calcio a cinque, campo da basket e il rettilineo da 100m della pista di atletica.
Ancora oggi l'economia del paese è legata all'attività agricola, tantissime cascine svolgono ancora la loro funzione. Negli ultimi anni sono sorte numerose industrie anche molto importanti con una conseguente aumento della popolazione arrivando ad avere i 3 145 abitanti odierni.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]«D'azzurro, al castello di rosso, mattonato di nero, merlato alla guelfa, formato da tre torri riunite da due cortine di muro, ognuna merlata di tre, la torre centrale più bassa e più larga, merlata di quattro, le torri laterali più alte, merlate di tre e finestrate con finestrella di rosso, la torre centrale chiusa di rosso e sostenente il leone d’oro, poggiante la zampa posteriore sinistra sul secondo e sul terzo merlo, esso castello fondato sulla campagna erbosa di verde, caricata dallo stradello d'oro, posto in banda, unito alla soglia della porta ed esteso fino alla punta. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 6 maggio 1940[8][9] e modificato con DPR del 19 giugno 1998.[10] Vi è rappresentato il castello un tempo appartenuto alla famiglia De Castellatiis, in seguito ai Certosini, e in cui si tramanda fosse stato ucciso un membro dell'antica famiglia dei Bascapè.[10] Il gonfalone è un drappo troncato di rosso e d'azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa di San Martino vescovo
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa dedicata a san Martino vescovo risale al XIV secolo, il secolo successivo venne quasi del tutto ricostruita come la possiamo oggi vedere. Chiesa, di origine quattrocentesca, a sala suddivisa in tre navate con la navata centrale più alta delle lateriali segnando anche la facciata esterna in cotto a salienti sormontata da cinque pinnacoli in mattoni decorati con una croce in ferro. L'esterno fu decorato con opere marmoree provenienti dalla Certosa di Pavia e successivamente con il protiro a pianta quadrata con colonne tortili in marmo di Candoglia (lo stesso del Duomo di Milano e della Certosa di Pavia) che sostengono una copertura a falde con intradosso a semisfera sormontata dalla statuetta della Vergine, che ancora oggi fronteggia la chiesa, che doveva sormontare l'altare campionese posto all'interno della chiesa. L'interno è molto spoglio con pochi dipinti, alcuni del tutto scomparsi o molto deteriorati.
Castello di Carpiano
[modifica | modifica wikitesto]La storia del Castello di Carpiano iniziò nel lontano 1549, quando i suoi abitanti, i Padri Certosini, riedificarono la struttura nella forma originaria che era posseduta dalla famiglia Pusterla (il nome deriva dalle pusterle, le porte d'entrata di Milano) di Milano e successivamente a Gian Galeazzo Visconti, che lo donò assieme ai terreni di Carpiano ai Padri Certosini della Certosa di Pavia. Con il loro avvento da castello fortificato divenne una grangia castello dalla forma rettangolare con quattro torri angolari (oggi sono visibili soltanto tre). Con la sottomissione del Ducato di Milano da parte dell'Impero Austriaco, gli ordini religiosi vennero sciolti e il castello venne donato dall'imperatore Giuseppe II d'Asburgo-Lorena al barone Giovanni Alessandro Brambilla, generale e chirurgo pavese alla corte dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria che lo diede in affitto per alcuni decenni alla famiglia dei nobili Forni di Milano, discendenti di Don Francesco Ambrogio Forni, che aveva proprietà anche ad Ispra, Baggio e Loirano. Successivamente la proprietà fu ceduta dai baroni Brambilla al conte Giacomo Mellerio. Alla sua morte i suoi beni, compreso il castello e i suoi territori, vennero lasciati all'Onorevole Congregazione del legato Pio Mellerio, divenuta poi Onorevole Congregazione di Carità, negli ultimi anni E.C.A. e oggi II.PP.A.B.
Altri monumenti
[modifica | modifica wikitesto]A completare la figura del paese troviamo una Colonna in sarizzo, come era in uso in tutte le grangie dei Padri Certosini, in cui sono incise la scritta GRA CAR e sormontata da un capitello che sostiene il mistico monte dei Certosini che sostiene una croce. Oggi, dopo i lavori degli ultimi anni, la croce è stata sistemata e contiene ai vertici reliquie dei Santi protettori del paese come Santa Maria Maddalena e San Martino affiancati da San Riccardo Pampuri, San Bruno e San Carlo.
Cascine
[modifica | modifica wikitesto]Non si può parlare della storia di Carpiano senza parlare delle sue cascine. Sono antichi complessi architettonici che nei secoli hanno testimoniato la vocazione agricola di questo territorio, la fertile piana irrigua che tanto ha contribuito a fare della nostra provincia una delle più ricche della nazione e dell'intero continente. Sono luoghi con affascinanti storie da raccontare, dal lavoro delle mondine ai tesori artistici scampati alle razzie dell'ultimo conflitto, come successe nella cascina di Zunico, dalla passione per i cavalli dei Moyersoen, dalla grande generosità delle mucche da latte, tra le più produttive della Pianura Padana.
Tra le antiche cascine sparse sul territorio ci sono cascine di grandi dimensioni che furono comuni indipendenti come Arcagnago e Zunico, o cascine che nascondono patrimoni artistici come la Chiesetta Sant'Ambrogio a Zunico risalente al 1570.
Le cascine di Carpiano sono, oltre alle già citate Arcagnago, Zunico, Castello, anche Belvedere, Bruciata, Calnago, Faino, Liberia, Longora', Ca'Matta, Muraglia, Cascina Nuova, Ortigherio e Poiago, ancora tutte funzionanti, a cui si aggiungevano in passato anche le cascine di Francolino, Maiano (inglobata poi con Francolino), Molino Beolchina, Torchio e Cozzolano oggi scomparse, ma ancora visibili alcuni ruderi o edifici.
Tutte le cascine di Carpiano, come le cascine della zona, hanno una disposizione a corte in cui gli edifici si trovano lungo il perimetro del podere attorno alla corte centrale o aia. Nelle cascine a corte si trovano la casa del fattore (situata al centro in modo tale da controllare facilmente l'entrata e si trova vicino alle stalle e ai magazzini), le abitazioni dei salariati (tutte uniformi, prive di comodità ma con orti e pollai privati, suddivisi in Salariati fissi e avventizi), le stalle e le scuderie (poste sui lati del cortile principale), i pollai e i porcili (situati nel cortile dei salariati e ai lati del cortile), le aie (situate o nel centro del cortile principale o comprese in una nuova corte laterale), gli accessi carrai (disposti uno all'entrata e uno all'uscita verso i campi).
Negli ultimi vent'anni la cascina ha subito profonde modifiche dovute al processo di motorizzazione che ha portato uno sviluppo della meccanizzazione, dell'ampliamento delle stalle e ai miglioramenti alle case. Col passare degli anni la manodopera dei salariati ha abbandonato la campagna trasformando la cascina da un nucleo residenziale e produttivo ad un nucleo esclusivamente produttivo. Le abitazioni dei salariati vennero così abbandonate o adibite a magazzini o ad essiccatoio. La stalla rimane nella vecchia sede o se ricostruita ampliandola è decentrata fuori dalla corte.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]- 300 nel 1751
- 831 nel 1805
- 978 dopo annessione di Arcagnago nel 1809
- 1 505 dopo annessione di Zunico e Videserto nel 1811
- 1 163 nel 1853
Abitanti censiti[11]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 247 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
Romania 54 1,38%
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Cinema e televisione
[modifica | modifica wikitesto]Carpiano è stato scena della serie televisiva I misteri di Cascina Vianello con Sandra Mondaini e Raimondo Vianello (1996-1997) dove sono visibili uno scorcio del paese, il piccolo cimitero, il castello e i territori circostanti dove si sono svolte la maggior parte delle riprese, insieme ai comuni di Melegnano e Bascapè.
Eventi
[modifica | modifica wikitesto]Feste: 22 luglio (Santa Maria Maddalena - Festeggiamenti la 3ª settimana di luglio) e 11 novembre (San Martino Vescovo).
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Secondo l'ISTAT, il territorio comunale comprende il centro abitato di Carpiano, la frazione di Gnignano e le località di Cascina Arcagnago, Cascina Calnago, Cascina Longora, Cascina Nuova, Cascina Zunico, Località Draghetto, Villaggio Francolino e Villaggio Ortigherio[12].
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Amministrazioni precedenti
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1985 | 1995 | Marino Bianchi | PCI/PDS | Sindaco | |
1995 | 1999 | Danilo Lorini | PDS-Popolari | Sindaco | [13]. |
1999 | 2004 | Maria Rosa Abbatinali | lista civica | Sindaco | |
2004 | 2014 | Francesco Ronchi | lista civica | Sindaco | |
2014 | 2024 | Paolo Branca | lista civica di centrosinistra "Carpiano per te" | Sindaco | |
2024 | In carica | Loris Carmagnani | lista civica "ViviCarpiano" | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2021 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Luciano Canepari, Carpiano, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
- ^ a b Carlo Erasmo Gatto, Carpiano in mano, Amministrazione comunale di Carpiano, 2004.
- ^ Carpiano cascina Arcagnago, su melegnano.net. URL consultato il 20 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ http://augusto.digitpa.gov.it/gazzette/index/download/id/1862293_PM
- ^ Carpiano, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 9 settembre 2023.
- ^ Bozzetto dello stemma del Comune di Carpiano, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 12 ottobre 2024.
- ^ a b Comune di Carpiano, Storia dello stemma, su Città metropolitana di Milano. URL consultato il 9 settembre 2023.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ ISTAT - Dettaglio località abitate, su dawinci.istat.it. URL consultato il 5 marzo 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- ^ https://elezionistorico.interno.gov.it/index.php?tpel=G&dtel=23/04/1995&tpa=I&tpe=C&ms=S&es3=N&ne3=490500&levsut3=3&lev3=500&lev2=49&ne2=49&es2=S&levsut2=2&lev1=3&ne1=3&es1=S&levsut1=1&lev0=0&es0=S&levsut0=0
- ^ amministratori.interno.gov.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gatto Carlo Erasmo, Carpiano in mano, Amministrazione comunale di Carpiano, 2001.
- Sant'Ambrogio Diego, Carpiano, Vigano Certosino e Selvanesco, Calzolai & Ferrario 1894.
- Beltrami Luca, Alcune osservazioni a proposito dell'attribuzione dell'altare di Carpiano a Giovanni di Campione, Tip. Fr.lli Rivara, 1895.
- Antonella, Gigante, Vacchini, Il Castello di Carpiano. Progetto di conservazione e riuso (Tesi di Laurea), Politecnico di Milano, 1990.
- Bellotti, Castellucchio, Salvemini, Rosa da Silva, Castello di Carpiano (Corso di Restauro), Politecnico di Milano, 2005.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carpiano
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.carpiano.mi.it.
- Carpiano, su sapere.it, De Agostini.
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