Indice
Jean-Marie Pfaff
Jean-Marie Pfaff | ||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Pfaff nel 2007 | ||||||||||||||||
Nazionalità | Belgio | |||||||||||||||
Altezza | 180 cm | |||||||||||||||
Peso | 78 kg | |||||||||||||||
Calcio | ||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex portiere) | |||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 1990 - giocatore 4 febbraio 1999 - allenatore | |||||||||||||||
Carriera | ||||||||||||||||
Squadre di club1 | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Nazionale | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Carriera da allenatore | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
Palmarès | ||||||||||||||||
| ||||||||||||||||
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||||||||||||||||
Jean-Marie Pfaff (Lebbeke, 4 dicembre 1953) è un ex calciatore e allenatore di calcio belga, di ruolo portiere.
Portiere dell'anno IFFHS nel 1987,[1] è considerato tra i più forti estremi difensori di tutti i tempi.[2][3] Nel 2004 è stato inserito da Pelé nel FIFA 100, una lista di 125 tra i più grandi calciatori viventi.
Bandiera del KSK Beveren e del Bayern Monaco, titolare della nazionale belga dal 1976 al 1986, è stato tra i protagonisti del quarto posto del Belgio al campionato del mondo di Messico 1986, da cui tornò con il soprannome di El Simpático in quanto sempre sorridente.[4]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Trascorre l'infanzia in una roulotte nel centro di Anversa insieme alla sua numerosa famiglia, con cinque fratelli e sei sorelle.[5] Il padre muore quando Jean-Marie è ancora piccolo.[5]
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]Portiere dal carattere estroverso, Pfaff era abile nelle uscite e nella direzione della difesa.[6]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Incomincia a giocare in porta a causa del sovrappeso.[5] Entra presto nelle giovanili del Beveren, ma inizialmente il calcio è solo un hobby: si mantiene infatti facendo vari lavori, e raggiunge il campo dopo aver percorso venticinque chilometri al giorno in bicicletta.[4]
Dopo essere stato in rosa anche nella stagione precedente, gioca la prima partita di campionato nella Division I 1973-1974, nella quale il Beveren è neopromosso. Diventa presto titolare, vincendo con il club la Coupe de Belgique nel 1978 (quando viene anche nominato calciatore dell'anno) e il titolo belga nella stagione successiva; disputa inoltre, dopo aver eliminato anche l'Inter, la semifinale nella Coppa delle Coppe 1978-1979.
Nell'estate 1982 si trasferisce nel Bayern Monaco: sebbene l'avventura in Germania Ovest non inizi nel migliore dei modi (il Bayern esce sconfitto per 1-0 a Brema contro il Werder Brema a causa di un suo autogol[5][7]) si fa presto apprezzare dai tifosi per il suo comportamento fuori e dentro il campo.[4] Con i Rossi vince due DFB-Pokal e tre campionati, nel 1985, nel 1986 e nel 1987, e disputa anche la finale, persa 2-1, della Coppa dei Campioni 1986-1987. Della partita, giocata a Vienna contro il Porto, rimane famoso[8] il gol del pareggio portoghese, che Pfaff subisce di tacco da Rabah Madjer. Intanto nel 1987 viene nominato portiere dell'anno IFFHS.
Pfaff torna in Belgio nel 1988 firmando col neopromosso Lierse, che conclude il campionato al decimo posto. Termina infine la carriera in Turchia nel 1990, dopo un terzo posto col Trabzonspor.
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Pfaff disputa la prima partita in nazionale il 22 maggio 1976 contro i Paesi Bassi.[9] Gioca da titolare negli Europei italiani, quando il Belgio viene sconfitto in finale dalla Germania Ovest. Gioca anche nei Mondiali spagnoli e in quelli messicani; in questi ultimi è protagonista ai tiri di rigore nei quarti contro la Spagna[10] ma poi il Belgio viene eliminato in semifinale dall'Argentina da due gol di Diego Armando Maradona: il Pibe de Oro ne aveva appena segnati altrettanti (il gol del secolo e la Mano de Dios) nella vittoriosa gara con l'Inghilterra. Il Belgio termina comunque la manifestazione classificandosi quarto.
Con la nazionale Pfaff è protagonista di un curioso episodio nel 1987: durante una gara nei Paesi Bassi è oggetto di lanci di ortaggi e frutta dagli spalti, e lui si mangia, appoggiato al palo, una mela raccolta da terra.[5][11]
Dopo il ritiro
[modifica | modifica wikitesto]Ha partecipato al reality show De Pfaffs , andato in onda nel 2003 e basato sulle vicende della sua famiglia.[5]
È apparso come guest star nella serie televisiva tedesca Tempesta d'amore, interpretando se stesso.
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia presenze e reti in nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]- Beveren: 1972-1973
- Beveren: 1977-1978
- Beveren: 1978-1979
- Bayern Monaco: 1987
Individuale
[modifica | modifica wikitesto]- Soulier d'or: 1
- 1978
- 1987
- Inserito nel FIFA 100 (2004)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Furio Zara, Jean Marie Pfaff, portiere della metà degli Anni '80, su corrieredellosport.it, 4 dicembre 2011. URL consultato il 26 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ (EN) IFFHS' Century Elections - World - Keeper of the Century, su rsssf.com. URL consultato il 25 marzo 2016.
- ^ Rossano Donnini, La top 100 dei portieri, in Guerin Sportivo, Bologna, novembre 2013.
- ^ a b c I 61 anni del simpatico Pfaff, su it.uefa.com. URL consultato il 30 marzo 2017.
- ^ a b c d e f La roulotte di Jean-Marie Pfaff, su carotenuto.blogautore.repubblica.it. URL consultato il 30 marzo 2017.
- ^ Gianni Mura, Da Pfaff a Valdano ecco i Mr. Universo, in la Repubblica, 28 giugno 1986, p. 39. URL consultato il 26 novembre 2014.
- ^ (DE) SV Werder Bremen - FC Bayern München 1-0, su fussballdaten.de. URL consultato il 30 marzo 2017.
- ^ Il momento magico di Madjer, su it.uefa.com. URL consultato il 12 settembre 2014.
- ^ (DE) Jean-Marie Pfaff - International Appearances, su rsssf.com. URL consultato il 30 marzo 2017.
- ^ Pfaff: «Messi? Maradona è un'altra cosa», su ilmessaggero.it. URL consultato il 30 marzo 2017.
- ^ Il numero 1..., su ilnumero1.blogspot.it. URL consultato il 30 marzo 2017.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jean-Marie Pfaff
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su jeanmariepfaff.be.
- Jean-Marie Pfaff, su UEFA.com, UEFA.
- (EN) Jean-Marie Pfaff, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Jean-Marie Pfaff (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Jean-Marie Pfaff (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Jean-Marie Pfaff, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN) Jean-Marie Pfaff, su dfb.de, Federazione calcistica della Germania.
- (EN) Jean-Marie Pfaff, su belgianfootball.be, Federazione calcistica del Belgio.
- (DE) Jean-Marie Pfaff, su fussballdaten.de, Fussballdaten Verlags GmbH.
- (EN, RU) Jean-Marie Pfaff, su eu-football.info.
- (EN) Jean-Marie Pfaff, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 30726254 · ISNI (EN) 0000 0000 2277 4809 · GND (DE) 133407403 |
---|