La stagione inizia con le 3 partite del primo turno di Coppa Italia, dove il Milan, nel girone 4 con Brescia, Mantova e Varese ottiene altrettante vittorie,[6][7] qualificandosi così ai quarti di finale.
In campionato il Milan, dopo 2 pareggi nelle prime 2 giornate,[8] ottiene 5 vittorie consecutive,[9] e si porta al secondo posto in classifica alle spalle del Napoli[10] anche grazie alla vittoria a Torino contro la Juventus per 2-0 e nel derby con l'Inter per 3-0. Nella 10ª giornata i rossoneri battono i partenopei al San Paolo (0-1, poi 0-2 su delibera del giudice sportivo per lancio di petardi[11]) e li superano in classifica. Alla fine del girone d'andata il Milan è imbattuto[4]campione d'inverno[3] con 24 punti, 2 in più del Napoli e 3 in più dell'Inter.[12] Alla 20ª giornata proprio i nerazzurri battono i rossoneri per la prima volta nel corso del campionato[3] e si portano a un solo punto dai cugini.[13] Due turni più tardi l'Inter aggancia il Milan in vetta alla graduatoria[14][15] e nella giornata seguente lo supera complice la sconfitta dei rossoneri in casa contro il Varese.[16][17] L'Inter mantiene la testa della classifica fino all'ultima gionata e il Milan chiude al 2º posto a quattro punti dai cugini,[3][4], che vale la qualificazione per la prima edizione della Coppa UEFA.
La stagione si conclude, tra maggio e giugno 1971, con le partite del girone finale di Coppa Italia, cui il Milan accede dopo aver eliminato il Livorno nei quarti di finale (vittorie per 2-0 in casa alla fine di settembre e per 4-0 in trasferta all'inizio di novembre).[18][19] I rossoneri, nel girone con Fiorentina, Napoli e Torino totalizzano 3 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte e chiudono al primo posto in classifica con 7 punti, a pari merito con i granata.[18][20] Per l'assegnazione del trofeo si rende necessario uno spareggio tra Milan e Torino, che si affrontano il 27 giugno 1971 al Ferraris di Genova; i torinesi, dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e supplementari, vincono ai rigori[3] per 5-3[18][21] e si aggiudicano così la loro 4ª Coppa Italia.[22]Gianni Rivera, che nello spareggio si fa parare due rigori su cinque dal portiere torinista Luciano Castellini (il regolamento dell'epoca permetteva infatti di far calciare più di un rigore consecutivo ad un unico giocatore), è capocannoniere della manifestazione con 7 reti per la seconda volta.
Poco prima della fine della stagione Franco Carraro lascia la carica di presidente della società, che viene assunta da Federico Sordillo, in precedenza vice dello stesso Carraro.[3] Carraro inizia così la sua carriera nelle massime organizzazioni calcistiche.
La divisa è una maglia a strisce verticali della stessa dimensione, rosse e nere, con pantaloncini bianchi e calzettoni neri con risvolto rosso. La divisa di riserva è una maglia bianca con colletto e bordi delle maniche rossi e neri, pantaloncini bianchi e calzettoni bianchi con una riga rossa e nera sul risvolto.
N.B.: I cartellini gialli e rossi vennero introdotti a partire dal Campionato mondiale di calcio 1970, mentre i giocatori potevano già essere allontanati dal campo per grave fallo di gioco o condotta violenta. Durante la stagione fu allonato dal campo una sola volta Benetti.
^Aggancio! L'Inter ce l'ha fatta (PDF), su archiviostorico.unita.it, l'Unità, 22 marzo 1971, p. 7. URL consultato il 26 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
^Inter: sorpasso da due punti (PDF), su archiviostorico.unita.it, l'Unità, 29 marzo 1971, p. 7. URL consultato il 26 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
^ Stefano Porcù, Maddè (dal dischetto) fa meglio di Rivera (PDF), su archiviostorico.unita.it, l'Unità, 28 maggio 1971, p. 7. URL consultato il 26 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).