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Daucus carota
La carota (Daucus carota L., 1753) è una pianta erbacea dal fusto di colore verde e le radici di colore variabile dal bianco al nero, appartenente alla famiglia delle Apiacee[2]; è anche uno dei più comuni ortaggi, e il suo nome deriva dal latino tardo carōta, a sua volta dal greco antico καρωτόν?, karōton. La carota spontanea (Daucus carota ssp. carota) è diffusa in Europa, in Asia e nel Nord Africa. Allo stato spontaneo è considerata pianta pioniera e infestante delle colture[3] e si trova facilmente in posti assolati ed in zone calde e sassose. Domesticata 5000 anni fa in Afghanistan con colori viola o gialli, oggi ne esistono molte e diverse cultivar che sono coltivate (Daucus carota ssp. sativa)in tutte le aree temperate del globo, le carote di colore arancione sono apparse nel XVII secolo in centro Europa[4].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una specie erbacea biennale, alta fino a 100 cm, che nel secondo anno sviluppa un fusto eretto e ramificato con foglie verdi profondamente divise e villose. Ha grandi ombrelle di forma globulare composte da ombrellette. Queste sono a loro volta formate da fiori piccoli bianchi a cinque petali; il fiore centrale è rosso scuro, un carattere selezionato dalla pianta per indirizzare gli insetti impollinatori ad esso, in modo da poter portare il polline in altri fiori. L'infiorescenza presenta grandi brattee giallastre simili alle foglie. Sono fiori visitati dalle api per il polline ed il nettare.[5] Nei fiori sono presenti delle piccole ghiandole profumate che attirano gli insetti. Le infiorescenze dopo la fecondazione dei fiori si chiudono a nido d'uccello. Fiorisce in primavera da maggio fino a dicembre inoltrato. I frutti sono dei diacheni irti di aculei che aiutano la disseminazione da parte degli animali. La radice è lunga a fittone di colore giallastro, a forma cilindrica, lunga 18–20 cm con diametro intorno ai 2 cm. Nel gergo comune si è soliti riferirsi alla carota come alla parte edibile, di colore arancione/viola/bianco, che è il fittone.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Originaria delle regioni temperate dell'Europa[6] e dell'Asia sud-occidentale, la pianta è stata diffusa in Nord America e Australia. La pianta si trova comunemente lungo i bordi delle strade e nei campi inutilizzati. Prospera meglio al sole o in ombra parziale.[7]
Avversità
[modifica | modifica wikitesto]Le più importanti avversità che colpiscono la carota sono la mosca della carota (Psila rosae), la oiralide defogliatrice (Udea ferrugalis) i funghi Sclerotinia sclerotiorum e Rhizoctonia solani, e gli afidi neri della fava (Aphidoidea fabae).
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Pos. | Nazione | Quantità (in tonnellate) |
---|---|---|
1 | Cina | 17.904.421 |
2 | Uzbekistan | 2.185.113 |
3 | Stati Uniti | 1.497.670 |
4 | Russia | 1.408.348 |
5 | Ucraina | 841.840 |
6 | Regno Unito | 824.731 |
7 | Polonia | 726.370 |
8 | Turchia | 644.367 |
9 | Indonesia | 636.873 |
10 | Germania | 625.357 |
… | ||
Mondo | 39.996.289 |
Usi
[modifica | modifica wikitesto]La parte edibile della carota – che si coltiva due volte l'anno – è la radice (sviluppata a cono rovesciato): le carote precoci vengono raccolte dopo circa quattro mesi mentre le tardive ne richiedono circa sei. In base al tempo di coltivazione la loro lunghezza può variare da un minimo di 3 cm a un massimo di 20 cm. L'uso in cucina della carota è svariato; può essere utilizzata per preparare puree, succhi, minestre, dolci ecc., ma anche cruda in insalata. Ad una temperatura di 0 °C ed un'umidità percentuale tra 90-95 si può conservare per diversi mesi mantenendo inalterate tutte le sue proprietà organolettiche. Se cotta al vapore o consumata cruda conserva ugualmente ogni sua proprietà.
La carota è coltivata a fittone radicale di colore bianco nelle varietà da foraggio ed arancio nelle varietà da ortaggio (il colore è dovuto alla presenza di cristalli di caroteni nei cromoplasti delle cellule parenchimatiche). La carota è ricca di vitamina A (β-carotene), B, C ed E, nonché di sali minerali e zuccheri semplici come il glucosio. Per questo motivo il suo consumo favorisce un aumento delle difese dell'organismo contro le malattie infettive.
Le carote possono essere mangiate in vari modi. Solo il 3% del β-carotene contenuto nelle carote crude viene rilasciato durante la digestione: questa percentuale può essere aumentata al 39% riducendole in purea, cuocendole e aggiungendo olio da cucina.[9] In alternativa possono essere tritate e bollite, fritte o cotte al vapore, aggiunte in zuppe e stufati, nonché in alimenti per neonati e animali domestici. Un piatto molto noto è la julienne di carote.[10] Insieme alla cipolla e al sedano, le carote sono una delle verdure principali utilizzate nel mirepoix per preparare vari brodi.[11]
Dalla fine degli anni '80, le baby carote o mini-carote sono diventate un popolare snack pronto da mangiare disponibile in molti supermercati.[12] Le carote vengono ridotte in purea e utilizzate come alimenti per l'infanzia, o affettate e fritte come le patate per produrre snack.
La dolcezza delle carote consente di utilizzare la verdura in alcuni ruoli simili a quelli di un frutto. Le carote grattugiate vengono utilizzate nelle torte di carote e nel pudding di carote, un piatto inglese che si ritiene abbia avuto origine all'inizio del XIX secolo.[13] Le carote possono anche essere utilizzate da sole o mescolate con la frutta in marmellate e conserve.
La parte centrale color porpora del fiore bianco viene usata dagli artigiani della miniatura. Dai suoi semi si ricava un olio aromatico che viene usato per la produzione di liquori[14].
La carota è molto usata in cosmesi perché antiossidante e ricca di betacarotene, perciò stimola l'abbronzatura prevenendo la formazione di rughe e curando la pelle secca e le sue impurità; la sua polpa è un ottimo antinfiammatorio adatto a curare piaghe, sfoghi cutanei e screpolature della pelle.
Composizione e valore energetico
[modifica | modifica wikitesto]In percentuale per 100 g di carote crude – Fonte Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione[15]:
- Parte edibile 95%
- Acqua 91,6 g
- Proteine 1,1 g
- Lipidi 0,2 g
- Glucidi disponibili 7,6 g
- Fibra alimentare 3,1 g
- Energia 35 kcal
- Energia (kJ): 147
- Sodio 95 mg
- Potassio 220 mg
- Ferro 0,7 mg
- Calcio 44 mg
- Fosforo 37 mg
- Magnesio: 11 mg
- Zinco: 2,92 mg
- Rame (mg): 0,19
- Selenio (µg): 1
- Tiamina (mg): 0,04
- Riboflavina (mg): 0,04
- Niacina (mg): 0,7
- Vitamina A retinolo eq. (µg): 1148 (i livelli variano da 880- 2300)
- Vitamina C (mg): 4
Ecotipi
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Daucus carota, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 25 luglio 2024.
- ^ (EN) Daucus carota, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 25 luglio 2024.
- ^ Daucus carota - Life PollinAction - Università Ca' Foscari, su mizar.unive.it. URL consultato il 16/05/2024.
- ^ Dario Bressanini,Beatrice Mautino, Contro natura. Dagli OGM al «bio», falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola,cap. 5 Quando le carote erano viola, Rizzoli, 2015, ISBN 88-17-08092-6
- ^ (FR) Daucus carota & Apis mellifera, su Florabeilles, 24 settembre 2012. URL consultato il 24 luglio 2019.
- ^ Richard Spellenberg, National Audubon Society Field Guide to North American Wildflowers: Western Region, rev, Knopf, 2001, pp. 338, ISBN 978-0-375-40233-3.
- ^ Daucus carota (Bee's Nest-Plant, Bird's-Nest, Devil's Plague, Queen Anne's Lace, Wild Carrot) | North Carolina Extension Gardener Plant Toolbox, su plants.ces.ncsu.edu. URL consultato il 20 settembre 2024.
- ^ (EN) Crops > Carrots and turnips, su fao.org, FAO 2018. URL consultato il 21 marzo 2020.
- ^ (EN) E. Hedrén, V. Diaz e U. Svanberg, Estimation of carotenoid accessibility from carrots determined by an in vitro digestion method, in European Journal of Clinical Nutrition, vol. 56, n. 5, 2002-05, pp. 425–430, DOI:10.1038/sj.ejcn.1601329. URL consultato l'8 agosto 2024.
- ^ Martino, Robert S., Enjoyable Cooking, AuthorHouse, 2006, p. 19, ISBN 978-1-4259-6658-4.
- ^ Gisslen, Wayne, Professional Cooking, College Version, John Wiley & Sons, 2010, p. 146, ISBN 978-0-470-19752-3.
- ^ Bidlack, Wayne R. e Rodriguez, Raymond L., Nutritional Genomics: The Impact of Dietary Regulation of Gene Function on Human Disease, CRC Press, 2011, p. 321, ISBN 978-1-4398-4452-6.
- ^ Alan Davidson, The Oxford Companion to Food, Oxford University Press, 1999, ISBN 978-0-19-211579-9.
- ^ accademia delle erbe spontanee, su accademiaerbecampagnole.eu. URL consultato l'11 maggio 2020.
- ^ INRAN: Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, Tabelle di composizione degli alimenti composizione e valore energetico, su nut.entecra.it (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2014).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «carota»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla carota
- Wikispecies contiene informazioni sulla carota
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- carota, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.