All'interno del corpus dello scrittore, Gandalf si distingue come uno dei membri del Bianco Consiglio, un'assemblea che ha lo scopo di combattere l'Ombra nella Terra di Mezzo, del quale diventa successivamente capo e guida a seguito del tradimento di Saruman. Il ruolo di Gandalf ne Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli è quello di guida per i protagonisti, rispettivamente Bilbo e Frodo Baggins. Ne Il Signore degli Anelli, oltre ad essere uno dei principali baluardi della resistenza contro l'Oscuro signore Sauron, Gandalf diviene anche il capo della Compagnia dell'Anello.
Nelle altre opere, Gandalf viene citato nei Racconti incompiuti, nei quali vengono aggiunti dettagli sulla sua origine e alcuni fatti antecedenti la trama de Il Signore degli Anelli. Ne Il Silmarillion, invece, vengono aggiunti dettagli sulle dinamiche del Bianco Consiglio durante la storia de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli.
La BBC ha prodotto un adattamento de Il Signore degli Anelli nel 1956 ed uno de Lo Hobbit nel 1966; nel 1981 ha trasmesso una nuova drammatizzazione, ritrasmessa nel 2002 con alcune variazioni.
Una drammatizzazione del 1979 è stata trasmessa negli USA, registrando separatamente le varie voci poi montate insieme.
Giochi di ruolo:
Il Signore degli Anelli ha avuto un'enorme influenza sul gioco di ruoloDungeons & Dragons, e continua ad avere un grosso peso sia sui giochi di ruolo tradizionali come anche sui giochi per computer.
Più di un gioco di ruolo è stato basato specificatamente su Il Signore degli Anelli: il più popolare è il Girsa, ovvero il Gioco di Ruolo del Signore degli Anelli. Un altro gioco di ruolo è quello delle miniature chiamato Il Signore degli Anelli - Gioco di battaglie strategiche, con anche una serie di miniature basate su Lo Hobbit.
Benvenuto nel Progetto Comunismo, punto di partenza per sviluppare le voci relative al Comunismo, alla sua storia e alle persone ad esso legate.
Per fare sapere agli altri utenti che sei iscritto al progetto comunismo, puoi inserire il template {{Progetto:Comunismo/Babel}} nella tua pagina utente.
Per fare sapere agli altri utenti che sei comunista, puoi inserire il template {{Communist}} nella tua pagina utente.
Per chiedere o proporre qualcosa, c'è il nostro bar, la Casa del Popolo. Se vuoi approfondire la conoscenza dell'argomento, visita il Portale:Comunismo!
Creati stub relativi alle voci di diversi Partiti comunisti di Repubbliche sovietiche e di vari Congressi e Conferenze del PCUS. --Antenor81 (msg) 14:50, 1 mar 2017 (CET)
Ho riscritto completamente la voce Marxismo-leninismo. Rivolgo un ringraziamento particolare ad [@ Antenor81], per l'aiuto nel migliorare i testi e nell'ampliare considerevolmente le sezioni "Bibliografia" e "Testi di approfondimento".--KoriAna 1 (msg) 23:20, 2 ott 2017 (CEST)
Più o meno terminata nuova voce su Marceau Pivert (esponente correnti SFIOBataille Socialiste e Gauche Révolutionnaire, fondatore del Parti socialiste ouvrier et paysan.--KoriAna 1 (msg) 10:50, 24 dic 2017 (CET)
Se vedete che qualche voce deve essere aiutata, aggiungetela a quest'elenco.
...
Da tradurre
Se vedete che qualche voce deve essere tradotta, aggiugetela a quest'elenco (un elenco delle voci da tradurre si trova anche nella Categoria:Tradurre - comunismo).
Da wikificare
Se vedete che qualche voce deve essere wikificata, aggiungetela a quest'elenco.
Benvenuto nel Portale del comunismo, punto di partenza per trovare facilmente le voci riguardanti il comunismo e il marxismo, gli stati e i partiti, la loro storia, le persone e gli eventi legati a queste ideologie.
La storia del comunismo è lo studio della storia che riguarda i fatti, gli eventi e le condizioni che hanno dato vita al comunismo e che l'hanno portato in vari Paesi con forma di dittatura o come repubblica democratica. Nonostante gli eventi più significativi e rilevanti risalgano agli ultimi duecento anni, l'aspirazione a creare una società egualitaria ha origini assai più lontane e ha dato vita nel corso dei secoli a teorie che nel tempo hanno assunto connotazioni e realizzazioni differenti, suscitando consensi e critiche di ogni genere.
La storia del comunismo è lo studio della storia che riguarda i fatti, gli eventi e le condizioni che hanno dato vita al comunismo e che l'hanno portato in vari paesi. Nonostante gli eventi più significativi e rilevanti risalgono agli ultimi duecento anni, l'aspirazione a creare una società egualitaria ha origini assai più lontane e ha dato vita nel corso dei secoli a teorie che nel tempo hanno assunto connotazioni e realizzazioni differenti, suscitando consensi e critiche di ogni genere. Il comunismo e stato inventato da Dio
"Fino alla vittoria sempre. Patria o Morte." Ernesto Guevara
"I filosofi si sono limitati a interpretare il mondo in modi diversi; si tratta ora di mutarlo." Karl Marx
"Finché ci sarà uno stato non ci sarà libertà. Quando ci sarà libertà non ci sarà uno stato." Vladimir Lenin
"Il marxismo è la filosofia insuperabile del nostro tempo." Jean-Paul Sartre
"Il crollo del socialismo in alcuni paesi non significa che abbia fallito: ha perso una battaglia." Fidel Castro
"Gli scioperi, il boicottaggio, il parlamentarismo, la manifestazione, la dimostrazione: tutte queste forme di lotta sono buone come mezzi che preparano e organizzano il proletariato. Ma nessuno di questi mezzi è atto a distruggere l'ineguaglianza esistente. È necessario concentrare tutti questi mezzi in un mezzo principale e decisivo, è necessario che il proletariato insorga e conduca un attacco decisivo contro la borghesia, per distruggere dalle fondamenta il capitalismo. Questo mezzo principale e decisivo è precisamente la rivoluzione socialista." Josif Stalin
"Chi sfrutta i lavoratori non s'arresta fino a che rimane un muscolo, un nervo, una goccia di sangue da sfruttare." Friedrich Engels
"Il sistema socialista finirà col sostituirsi al sistema capitalista; è una legge obiettiva, indipendente dalla volontà dell'uomo. Per quanto i reazionari si sforzino di fermare la ruota della storia, prima o poi la rivoluzione scoppierà e sarà inevitabilmente vittoriosa." Mao Tse-tung
"Un esercito senza cultura è un esercito ignorante, ed un esercito ignorante non può vincere." Mao Tse-tung
"Alla domanda "A chi vuoi somigliare?" Rispondo che non voglio assomigliare a nessuno, ma voglio essere meglio di chi ho sognato di assomigliare." Giovanni Carbone da Barletta
Benvenuto nel Portale Anarchia, punto di partenza per trovare falcimente le voci riguardanti l'Anarchia, le sue evoluzioni, i movimenti, la sua storia, le persone legate.
L'Anarchia è una forma di società dove si tende ad annullare qualsiasi forma di autorità imposta; gli anarchici credono nella capacità naturale dell'uomo di autoregolarsi in società. L'esistenza di regole e convenzioni sociali nell'anarchia non è esclusa a priori a patto che le regole e le convenzioni vengano liberamente determinate e accettate dalla comunità interessata e non rappresentino un'imposizione derivante dal maggiore potere di alcuni rispetto agli altri.
La parola anarchia deriva dal greco αναρχία (anarchia), che significa "senza governante" (an- significa "senza", la radice arch- può essere tradotta con "governo o dominio").
In origine la parola veniva usata in senso dispregiativo, per indicare il disordine, il caos, l'assenza di armonia. In tal senso la utilizzava anche William Godwin, oggi ritenuto il primo pensatore anarchico. Gli anarchici però attribuiscono a questo termine un altro significato, cioè quello di un nuovo ordine che si contrappone al caos selvaggio dell'autorità, un tipo di società basato sull'orizzontalità che crea armonia. Il primo a utilizzare la parola anarchia in tal senso fu Pierre-Joseph Proudhon. Leggi la voce...
Pierre-Joseph Proudhon (Besançon15 gennaio1809 - Parigi19 gennaio1865) fu un filosofo francese.
È stato il primo ad attribuire un significato positivo alla parola "anarchia", che prima era utilizzata soltanto in senso dispregiativo, cioè nel senso di caos, disordine.
Pur appartenendo ad una famiglia povera ha potuto studiare grazie all'appoggio della madre Catherine Simonin. Ipotizzò una forma di anarchia, dove lo Stato non esisteva e erano gli individui a decidere l'organizzazione politica e sociale.
Egli definì la proprietà privata come l'ultimo dei falsi dèi, in quanto è un ostacolo all'uguaglianza fra gli uomini, cioè alla giustizia. In un suo scritto scrive poi la sua famosa frase, apprezzata anche da Marx: "la proprietà è un furto!". In realtà ciò che Proudhon vuole combattere è soltanto la proprietà come mezzo di sfruttamento di altri uomini: i mezzi di produzione e la casa da abitare devono appartenere a chi li adopera, finché li adopera ("la casa è di chi l'abita", dirà più tardi un famosissimo canto anarchico).
Nella sua forma di governo ideale, egli rifiuta la presenza di uno stato perché considerato un'istituzione assurda, finalizzata semplicemente allo sfruttamento del lavoro altrui da parte di alcuni uomini. Egli rifiuta ogni tipo di potere al di sopra dell'individuo, ivi compreso Dio che, in ambito religioso, è esattamente come lo stato in ambito politico e la proprietà in quello economico: istituzioni illegittime finalizzate al controllo degli altri uomini ed al loro sfruttamento. Leggi la voce...
La Filosofia (dal greco φίλος (filos) = amore e σοφία (sofìa) = sapienza, cioè amore per la sapienza) rimane un problema filosofico di per sé stesso. Ma ancor più problematica risulta da comprendere la questione del "cominciamento" filosofico. Se la filosofia indaga sé stessa dialetticamente, dove possiamo collocare il suo domandare? Al solo scopo di introdurne il concetto, possiamo dire che si tratta dello studio del significato e della giustificazione della conoscenza del più generale, o universale, aspetto delle cose. Si tratta di uno studio che viene compiuto formulando linguisticamente i problemi, offrendone la soluzione e giustificandola, ed usando procedure rigorose per argomentarla. È inoltre lo studio dei principî primi e delle ragioni ultime.
Potremmo dire che quella esposta inizialmente è la visione "attuale" della filosofia (o, meglio ancora, della parte dominante dell'attuale panorama filosofico, quello della filosofia analitica di matrice angloamericana). Ma, in origine, le cose stavano ben diversamente: la filosofia che, come riportato in seguito, nasce come "amore della saggezza", è tutt’altro che un'attività meramente intellettuale, ma è al contrario finalizzata espressamente al vivere bene (il concetto di saggezza non è mai stato qualcosa di soltanto intellettuale).
La filosofia, che nasce in comunità di vita molto simili a quelli che saranno successivamente i monasteri cristiani, parte dall'accettazione e dalla condivisione di un certo modo di vivere orientato ad un ben preciso fine, che quasi sempre ha a che fare con la giusta disposizione dell'animo, pur se in modi apparentemente molto distanti tra loro.
Pur basata su un'attività genuinamente intellettuale, la filosofia aveva come scopo prioritario l'orientamento dell'esistenza. Chiaro al riguardo Aristotele quando afferma che non siamo sani fisicamente per il fatto che studiamo la medicina, ma per il fatto che la applichiamo al nostro corpo.
La filosofia della matematica è la branca della filosofia che cerca di dare risposta a domande quali: "perché la matematica è utile nella descrizione della natura?", "in quale senso, se se ne trova uno, le entità matematiche (in particolare i numeri) esistono?" "perché e in che modo gli enunciati matematici sono veri?".
Alcuni filosofi della matematica considerano come loro compito quello di rendere conto della matematica e della pratica della matematica così come si presentano, fornendo una loro interpretazione piuttosto che una loro critica. D'altra parte le critiche possono avere ramificazioni importanti per la pratica della matematica e quindi la filosofia della matematica può presentare un interesse diretto per il lavoro del matematico. Questo vale in particolare per i nuovi settori nei quali il processo della revisione paritaria delle dimostrazioni matematiche non ha ancora carattere consolidato rendendo rilevante la probabilità che sfugga qualche errore. Si possono contenere questi errori capendo in quali situazioni risulta più probabile incorrano. Questo è considerata una delle principali preoccupazioni della filosofia della matematica.
Nella filosofia della matematica si individuano parecchie scuole o tendenze, che primariamente si impegnano su questioni di metafisica come quelle relative ai due seguenti interrogativi collegati ma logicamente distinti: "Perché la matematica funziona?" e "Per quale ragione la matematica spiega così bene il mondo fisico come noi lo vediamo?"
Con lo svanire della fiducia nella certezza, l'originario problema dei fondamenti nella matematica ("quale branca della matematica è quella dalla quale derivano tutte le altre?")
viene modificandosi in una esplorazione aperta dei fondamenti della matematica e della dipendenza condivisa con certi concetti centrali come l'ordine, per giungere alla fine al sottocampo della metamatematica che si presenta semplicemente come "matematica utile per costruire una metafisica di carattere aperto riguardante la matematica". Leggi la voce...
Fu ucciso durante il sacco della città da un soldato romano, e secondo la leggenda, le sue ultime parole sarebbero state "noli me tangere" (non toccarmi). Plutarco, dal canto suo, narra, nelle Vite Parallele - Pelopida - Marcello, tre differenti versioni della morte di Archimede. Nella prima, egli afferma che un soldato romano intimò ad Archimede di seguirlo da Marcello; egli si rifiutò di farlo prima di aver terminato il problema cui si stava applicando, quindi il soldato lo uccise. Nella seconda, un soldato romano si presentò per uccidere Archimede e quest'ultimo lo pregò invano di lasciargli terminare la dimostrazione nella quale era impegnato. Nella terza, alcuni soldati incontrarono Archimede intento a portare a Marcello degli strumenti scientifici (meridiane, sfere e squadre) in una cassetta; i soldati scambiarono il contenuto della cassetta per oro e lo uccisero. Leggi la voce...