Secondo un'antica definizione scolastica la politica è l'Arte di governare le società. Il termine, di derivazione greca (da polis "πόλις", città), si applica tanto alla attività di coloro che si trovano a governare (per scelta popolare in democrazia, o in altri modi in differenti sistemi), quanto al confronto ideale finalizzato all'attività di governo o di opposizione. Volendo tentare una definizione potremmo dire che la politica è quell'attività umana, che si esplica in una collettività, il cui fine ultimo è incidere sulla distribuzione delle risorse materiali e immateriali. Altre definizioni, che si basano su aspetti peculiari della politica, sono state date da numerosi teorici: per Max Weber la politica non è che aspirazione al potere e monopolio legittimo dell'uso della forza; per David Easton essa è la allocazione di valori imperativi nell'ambito di una comunità; per Giovanni Sartori la politica è la sfera delle decisioni collettive sovrane. |
Un colpo di Stato (con i sinonimi, utilizzati a livello internazionale, di coup d'état, golpe o putsch) consiste in un atto violento, o comunque illegale, posto in essere da un potere dello Stato, diretto a provocare un cambiamento di regime. Tre sono gli elementi essenziali di un colpo di Stato:
Il colpo di Stato avviene solitamente in modo violento, con la conquista, attraverso l'uso o la minaccia dell'utilizzo delle armi, dei centri di potere di uno Stato: la sede del governo e delle sue rappresentanze territoriali, il parlamento, le sedi dei principali organi di giustizia, dei mezzi di informazione e dei centri di potere militare ed economico. In tal modo i golpisti vogliono da un lato impedire ad eventuali oppositori di reagire militarmente e dall'altro occupare gli organismi che possono assicurare loro il controllo di ogni forma di potere. Così il colpo di Stato prevede sempre la sostituzione del governo in carica con un nuovo governo, scelto dai golpisti, che puntano anzitutto a porre sotto il proprio controllo il potere esecutivo. |
José Luis Rodríguez Zapatero (Valladolid, 4 agosto 1960) è un uomo politico spagnolo, presidente del Governo dal 2004 al 2011. Nato da una famiglia di simpatie socialiste (il nonno combatté nella Guerra civile spagnola e fu ucciso dai franchisti), Zapatero aderì al PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) nel 1979, poco dopo la morte di Francisco Franco e il ritorno alla democrazia. Nel 1982 si laureò in diritto e divenne, qualche mese dopo, docente universitario a León, ma la passione per la politica prevalse e, raggiunta l'età in cui non poteva più essere chiamato a svolgere il servizio militare, terminò la carriera accademica. |
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