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Manti (gastronomia)
Manti | |
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Piatto di manti in Kazakistan | |
Origini | |
Luogo d'origine | |
Regione | Asia Centrale |
Diffusione | Turchia, Caucaso, |
Dettagli | |
Categoria | primo piatto |
Il manti (in turco Mantı; in kazako Мәнті?, Mánti; in armeno մանթի?; in russo ? e in kirghiso манты?, mantı; in arabo منتو?, mantu; in uiguro مانتا, manta) è un tipo di pasta ripiena tipico della cucina turca, delle cucine caucasiche e dell'Asia centrale (in particolare della kazaka, Turkmena e uzbeka), della cucina uigura e della cucina russa.
Consistono in ravioli ripieni di carne di agnello, cavallo o manzo macinata e speziata che vengono bolliti o cotti al vapore. Dimensioni e forma dei Manti variano da luogo a luogo.
I manti sono strettamente imparentati etimologicamente ai mantou cinesi ma assomigliano molto di più ai jiaozi, al Buuz mongolo, al Momo nepalese e al Mandu coreano.
Varianti regionali
[modifica | modifica wikitesto]Asia centrale
[modifica | modifica wikitesto]Nelle cucine dell'Asia centrale i manti sono più grandi, e sono prevalentemente cotti al vapore in una pentola chiamata Mantovarka.[1]
In Kazakistan sono tipicamente ripieni con carne di agnello (o cavallo) e pepe nero, e vengono serviti con burro, panna acida o salsa di cipolle.[2]
Nelle cucine uzbeka, kirghisa, russa e tagika i manti sono di solito ripieni di agnello, manzo, patate o zucca e grasso. Vengono conditi con burro, panna acida o una salsa fatta mescolando aceto e peperoncino in polvere.
In Uzbekistan i manti sono chiamati anche kaskoni.[3]
Afghanistan
[modifica | modifica wikitesto]In Afghanistan i manti vengono cotti al vapore e serviti con una salsa tipica a base di yogurt,[4] menta, succo di limone e aglio (seer moss). In genere, con questa salsa viene aggiunta anche della passata di pomodoro.
Turchia e Armenia
[modifica | modifica wikitesto]A differenza delle varietà dell'Asia centrale, i manti dell'Anatolia e della Transcaucasia sono solitamente bolliti o cotti al forno piuttosto che al vapore e tendono ad essere di piccole dimensioni. Nella cucina turca moderna, i manti sono tipicamente serviti conditi con yogurt e aglio, speziati con pepe rosso in polvere e burro fuso e conditi con sumac macinato e/o menta secca.
Allo stesso modo, i manti armeni, talvolta indicati anche come monta, sono solitamente serviti con yogurt (matzoon) o panna acida (ttvaser) e aglio, accompagnati da una zuppa chiara (mantapour). I manti sono più comuni tra gli armeni occidentali (ciliciani), mentre tra gli armeni orientali e i georgiani sono più diffusi fagottini simili chiamati khink'ali.
Un tipo popolare di manti turchi è conosciuto come Kayseri mantısı, una particolarità culturale di Kayseri, città dell'Anatolia centrale. Il mantı di Kayseri è piccolo e viene servito con yogurt, burro fuso (tipicamente aromatizzato con menta o pepe di Aleppo) e condito con menta secca e pepe di Aleppo in scaglie.[5] In alcune regioni della Turchia i mantı possono essere preparati con carne di quaglia, pollo o oca, mentre i mantı boş ("fagottini vuoti") sono completamente privi di ripieno.
La cucina turca comprende anche altri fagottini simili al manti, come l'hingel e il böreği tataro. Questi sono tipicamente più grandi dei mantı di Kayseri.[6][7]
Fagottini simili si trovano anche in altre cucine turche. Ne sono un esempio i dushbara della cucina azera (chiamati chuchvara in Uzbekistan).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Come cucinare manti senza mantovarky, su poradymoit.bitballoon.com. URL consultato il 6 giugno 2018.
- ^ Cucina del Kazakhstan, su unesco-ticino-club.ch. URL consultato il 6 giugno 2018.
- ^ (EN) Uzbekistan Country Study Guide Volume 1 Strategic Information and Developments, 2013, ISBN 1438775881. URL consultato il 6 giugno 2018.
- ^ (EN) Handmade Manti - So Much More Than Just Turkish Ravioli With Yoghurt, su The Istanbul Insider. URL consultato il 6 giugno 2018.
- ^ Claudia Roden, The New Book of Middle Eastern Food, Knopf Doubleday Publishing Group, 24 dicembre 2008, ISBN 978-0-307-55856-5.
- ^ Tatar böreği, su Lezzet. URL consultato il 3 febbraio 2020.
- ^ Mehmet YAŞİN, Leblebi diyarı Çorum, su hurriyet.com.tr. URL consultato l'8 novembre 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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