Indice
Pianello del Lario
Pianello del Lario comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Como |
Amministrazione | |
Sindaco | Dino Giucastro (lista civica Voi con noi per Pianello) dal 5-6-2016 (2º mandato dal 3-10-2021) |
Territorio | |
Coordinate | 46°06′10.44″N 9°16′35.4″E |
Altitudine | 200 m s.l.m. |
Superficie | 9,8 km² |
Abitanti | 1 055[1] (30-11-2020) |
Densità | 107,65 ab./km² |
Frazioni | Bellera, Belmonte, Calozzo, Camlago, Coslia, Crotti, Garuso, Maggiana, Mianico, Nasina, Riva, Saliana, Sant'Anna, Tre Terre. |
Comuni confinanti | Colico (LC), Cremia, Dervio (LC), Dongo, Dorio (LC), Garzeno, Musso |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 22010 |
Prefisso | 0344 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 013183 |
Cod. catastale | G556 |
Targa | CO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 236 GG[3] |
Nome abitanti | pianellesi |
Patrono | san Martino |
Giorno festivo | 11 novembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Pianello del Lario nella provincia di Como | |
Sito istituzionale | |
Pianello del Lario (Pianell in dialetto comasco, AFI: /pjaˈnɛl/) è un comune italiano di 1 055 abitanti della provincia di Como in Lombardia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Per via dei loro nomi, frazioni come quelle di Maggiana Saliana e Maggiana risalirebbero al periodo romano.[4]
Nell’Alto Medioevo Pianello costituiva una regia corte dell'abitato di Musso, il quale era stato regalato dal re Liutprando al monastero della Basilica di San Carpoforo a Como,[5] ancora proprietaria del territorio nel 1040.[4] In questo periodo, il centro di Pianello comprendeva il palazzo dell'abbazia, un castello dotato di cinta muraria e fossato e la chiesa di San Martino con annesso un piccolo cimitero.[4]
Ai tempi del Ducato di Milano, nel primo quarto del XVI secolo Pianello faceva parte della pieve di Dongo,[6] entro cui figura nuovamente nel 1757, nel 1786 e nel 1791.[7] Dal 1644 fece invece parte della Squadra di Rezzonico, entro cui rimase fin'oltre la metà del secolo successivo.[6]
Nel 1751 Pianello non figura più essere infeudato, mentre il suo territorio risulta estendersi ai cassinaggi di Camlago, Belmonte, “Sagliana e Masnego”, Magiana, Scarpagiano, Rovezano e Coslia.[6]
Dalla fine del Settecento a Pianello si sviluppò la coltivazione della vite e del gelso, con quest'ultimo che, con alti e bassi, rappresentò un settore di forte impiego dei pianellesi fino alla metà del XX secolo.[4]
Un decreto di riorganizzazione amministrativa del Regno d'Italia napoleonico datato 1807 sancì, per Pianello, l'annessione dei soppressi comuni di Cremia e Musso,[8] decisione che fu tuttavia abrogata con la Restaurazione.[9][10]
Successivamente all'unità d'Italia, nel 1863 il comune assunse l'attuale denominazione di Pianello del Lario (R.D. 8 febbraio 1863, n. 1192).[11]
Dal 1881 al 1890 Pianello ebbe come parroco Don Luigi Guanella, che qui vi fondò un istituto per anziani,[4] raccogliendo l'eredità del precedente parroco che aveva avviato un ricovero in cui si ospitavano anche orfanelli e malati.[5]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 22 luglio 1991.
«Semipartito troncato: nel primo, d'oro, alla lettera maiuscola P d'azzurro; nel secondo, di rosso, alle due stelle di otto raggi d'oro, poste in banda; nel terzo, d'azzurro, ai tre gelsi di verde, fustati al naturale, nodriti nella pianura verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
La lettera P è l'iniziale del paese, di colore azzurro per ricordare il lago di Como rievocato dal determinante del toponimo del Lario; le stelle sono simbolo del valore civile e militare; i gelsi alludono alla bachicoltura che diede avvio a una fiorente industria tessile.
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di verde.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa di San Martino
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa di San Martino fu ricostruita nel XVI secolo[5][12] sulla base di un oratorio di origine medievale,[13] il quale già nel 1496 ospitava una parrocchia[14] staccatasi dalla plebana di Dongo nel 1472.[4][5] L'edificio originario era una cappella con la stessa dedicazione e già attestata nel 1153[15].
La chiesa, attualmente a singola navata[15] in origine si doveva probabilmente presentare con una facciata a capanna, dotata di rosone centrale.[15] Tuttavia, l'aspetto originario fu stravolto da una serie di ristrutturazioni iniziate già alla fine del XV secolo e proseguite nei secoli fino al 1954, anno in cui fu sistemato il porticato a colonne anticamente usato come cimitero.[15] Nel mezzo, altri interventi riguardarono un rifacimento del portale maggiore (1534) e del fonte battesimale (1578), la realizzazione un protiro e di due cappelle laterali (XVII secolo[5]), la costruzione di un ossario (XVII secolo[5]), l'esecuzione di numerosi affreschi e decorazioni (finanziati dagli emigrati pianellesi emigrati a Genova, nel Veneto e a Milano) (XVII secolo), l'aggiunta di un organo Serassi (XVIII secolo) e la sostituzione del tetto a capriate con una copertura a volta (XIX secolo).[15] Nel XX secolo si registrarono una serie di modifiche interne, tra le quali la dedicazione della cappella di destra (un tempo intitolata a San Giuseppe e prim'ancora a San Fermo) a San Luigi Guanella.[15] Agli anni Sessanta dello stesso secolo risalgono le vetrate, opera di Eugenio Rossi[5].
Internamente, la chiesa conserva una serie di dipinti realizzati da Isidoro Bianchi (sulla volta e sulle pareti del presbiterio[5]) e da artisti della zona come G. B. Pozzo, Caracciolo da Vercana (autore degli affreschi della cappella del battistero[5]), Gian Battista Tagliaferri[5] e Giovan Battista Bottiggio.[15] La sacrestia ospita un armadio ligneo barocco.[15] La chiesa conserva inoltre un tabernacolo in marmo del XVI secolo, opera di Bernardo Catanio di Saliana,[5] e un trittico rinascimentale in cui sono rappresentati Maria tra i santi Antonio e Bernardo[5].
Chiesa della Madonna della Neve
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa della Madonna della Neve (XVI secolo)[16] fu costruita sulla base di una precedente cappella probabilmente già esistente nella seconda metà del Cinquecento.[17] I lavori di ampliamento dell'edificio avvennero attorno al secondo decennio del XVIII secolo, con il contributo di alcuni pianellesi emigrati a Genova e nel Veneto.[17] Internamente, l'altare ospita un dipinto della Madonna del latte tra S. Rocco e S. Sebastiano, mentre la volta è affrescata con raffigurazioni dell’Assunta e della Resurrezione.[17]
Chiesa di Sant'Anna
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa di Sant'Anna (XVII secolo),[18] costruita negli anni 1636-1652 su impulso di alcuni emigrati pianellesi a Genova e Milano, conserva una tela d’altare del 1661 raffigurante La Vergine, il Bimbo e Sant’Anna[19]
Oratorio di San Bernardino
[modifica | modifica wikitesto]La località Nassina ospita la chiesetta di San Bernardino, riedificata nel 1766 sulla base di un precedente oratorio a sua volta costruito su una cappella già esistente prima del 1582.[20]
Chiesa del Sacro Cuore
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa del Sacro Cuore, in stile neogotico, fu commissionata da Don Luigi Guanella all'inizio del Novecento in sostituzione della precedente cappella che, dal 1893, si trovava nell'istituto fondato dal sacerdote.[21] La chiesa si presenta con facciata a capanna dotata di rosone e sormontata da tre pinnacoli.[21]
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Ex-filanda Erba (metà XIX secolo), oggi sede del MuseoBarca Lariana[22]
- Palazzo Perpenti[5]
- Architetture rurali in frazione Tre Terre[13]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Demografia pre-unitaria
[modifica | modifica wikitesto]- 1751: 470 abitanti[6]
- 1771: 645 abitanti[7]
- 1805: 728 abitanti[8]
- 1809: 1 827 abitanti (dopo l'annessione di Cremia e Musso)[8]
- 1853: 940 abitanti[23]
Demografia post-unitaria
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[24]
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b c d e f Storia del Comune, su Comune di Pianello del Lario.
- ^ a b c d e f g h i j k l m Borghese, pp. 365-366.
- ^ a b c d Comune di Pianello, sec. XVI - 1757, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ a b Comune di Pianello, 1757 - 1797, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ a b c Comune di Pianello, 1798 - 1815, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ Comune di Cremia, 1816 - 1859, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 2 maggio 2020.
- ^ Comune di Musso, 1816 - 1859, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 9 maggio 2020.
- ^ Comune di Pianello del Lario, 1859 - [1971], su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ Chiesa di S. Martino - complesso, Piazza dei Caduti - Pianello del Lario (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ a b TCI, Guida d'Italia [...], p. 328.
- ^ Parrocchia di San Martino, sec. XVI - [1989] – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ a b c d e f g h Chiese Pianello del Lario – COMUNITÀ Pastorale San Luigi Guanella, su comunitasanluigiguanella.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ Chiesa della Madonna della Neve, Pianello del Lario (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ a b c Chiesa Madonna della Neve – COMUNITÀ Pastorale San Luigi Guanella, su comunitasanluigiguanella.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ Chiesa di S. Anna, Via Sant'Anna - Pianello del Lario (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ Chiesa S. Anna – COMUNITÀ Pastorale San Luigi Guanella, su comunitasanluigiguanella.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ Chiesa di San Bernardino – COMUNITÀ Pastorale San Luigi Guanella, su comunitasanluigiguanella.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ a b Chiesa del Sacro Cuore – COMUNITÀ Pastorale San Luigi Guanella, su comunitasanluigiguanella.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ a b Museo Barca Lariana - complesso, Via Calozzo, 139 - Pianello del Lario (CO) – Architetture – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ Comune di Pianello, 1816 - 1859 – Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 10 maggio 2020.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annalisa Borghese, Pianello del Lario, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, pp. 365-366.
- Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN 88-365-1325-5.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pianello del Lario
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comunepianellovaltidone.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 143256241 · LCCN (EN) n2001027228 · J9U (EN, HE) 987007491983605171 |
---|