Wilhelm Herman Björn Bogner detto Willy o Willi (Monaco di Baviera, 23 gennaio 1942) è un imprenditore, regista cinematografico, dirigente sportivo ed ex sciatore alpino tedesco. A volte è indicato come Willy Bogner junior per distinguerlo dall'omonimo padre, sciatore nordico, a sua volta sciatore di alto livello e imprenditore[1][2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Carriera sciistica
[modifica | modifica wikitesto]Willy Bogner | |
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Nazionalità | Germania Ovest |
Altezza | 182 cm |
Peso | 70 kg |
Sci alpino | |
Specialità | Discesa libera, slalom gigante, slalom speciale, combinata |
Squadra | MSV München |
Termine carriera | 1966 |
Durante la sua carriera agonistica gareggiò per la Nazionale di sci alpino della Germania Ovest e, in sede olimpica, per la Squadra Unificata Tedesca.
Stagioni 1959-1960
[modifica | modifica wikitesto]Sciatore polivalente, Bogner debuttò in campo internazionale in occasione dell'Internationalen Adelbodner Skitage 1959 (Adelboden, 4-5 gennaio), dove si classificò 23º nello slalom gigante e non completò lo slalom speciale[3], e nel prosieguo di quella stagione vinse la discesa libera del trofeo Ruben Blan (Sankt Moritz, 23-25 gennaio)[4].
Nella successiva stagione 1959-1960 vinse, non ancora diciottenne, la classica discesa libera del trofeo del Lauberhorn disputata sull'omonima pista di Wengen, piazzandosi anche 2º nella combinata (9-10 gennaio)[5], fu 3º nello slalom speciale disputato sulla pista Ganslern di Kitzbühel, dietro al francese Adrien Duvillard e all'austriaco Josef Stiegler, valido per il trofeo dell'Hahnenkamm (15-17 gennaio)[6], e partecipò agli VIII Giochi olimpici invernali di Squaw Valley 1960: in quella sua prima presenza olimpica e iridata si classificò 9º nella discesa libera e non concluse lo slalom gigante e lo slalom speciale dopo aver marcato, in quest'ultima specialità, il miglior tempo nella prima manche[1].
Stagioni 1961-1966
[modifica | modifica wikitesto]Nella stagione 1960-1961 si piazzò 3º nello slalom speciale del Critérium de la première neige (Val-d'Isère, 16-18 dicembre)[7]; l'anno dopo ai Mondiali Chamonix 1962 fu 15º nella discesa libera, 32º nello slalom gigante, 9º nello slalom speciale e 6º nella combinata[8] e conquistò la medaglia d'oro nello slalom speciale e nella combinata alla II Universiade invernale di Villars-sur-Ollon[1]. Nella stagione 1962-1963 non gareggiò[9].
Nel 1964, dopo aver vinto la prima discesa libera della 3-Tre a Madonna di Campiglio (18 gennaio)[10][11], partecipò ai IX Giochi olimpici invernali di Innsbruck 1964, sua ultima presenza olimpica, dove si classificò 9º nella discesa libera e non concluse lo slalom gigante; sul finire della stagione fu coinvolto nell'incidente nel quale persero la vita la sua fidanzata Barbara Henneberger e lo statunitense Buddy Werner: i due furono travolti da una valanga il 12 aprile a Celerina durante le riprese del film Skifaszinationen e Bogner, che stava effettuando le riprese, fu ritenuto colpevole di negligenza e condannato con la condizionale[1]. Ottenne gli ultimi risultati delle sua carriera nel 1966, quando si piazzò 3º nello slalom speciale della 3-Tre, dietro al connazionale Ludwig Leitner e al norvegese Håkon Mjøen (Madonna di Campiglio, 12 febbraio)[11][12], e prese parte ai Mondiali di Portillo 1966, suo congedo agonistico, dove fu 17º nella discesa libera e 4º nello slalom speciale[13].
Carriera cinematografica
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il ritiro dalle competizioni intraprese la carriera cinematografica lavorando come regista, sceneggiatore, produttore, direttore della fotografia, operatore di ripresa e in vari altri ruoli della troupe. Apparve anche come attore in alcuni episodi di serie televisive tedesche e, nel ruolo di se stesso, in vari documentari. Fu responsabile delle riprese delle scene di ambientazione sciistica in vari film di James Bond, da Agente 007 - Al servizio segreto di Sua Maestà del 1969 a Agente 007 - Bersaglio mobile del 1985, per il quale fu insignito del premio Bambi[1][14].
Alla regia esordì in quello stesso 1966 con Skifascination, un documentario sul Circo bianco ambientato a Sankt Moritz e che contò sulla partecipazione di numerosi sciatori dell'epoca[1][2]. Fino al 2001 ha diretto otto tra film e documentari[senza fonte]; negli anni 2000 collaborò con la candidatura della russa Soči per la selezione della città organizzatrice dei XXII Giochi olimpici invernali, realizzando vari filmati di presentazione[1].
Carriera imprenditoriale
[modifica | modifica wikitesto]Seguendo le orme del padre, che nel 1932 aveva fondato un'azienda di abbigliamento sportivo alla quale aveva dato il suo stesso nome[1][2], Bogner nel 1971 lanciò una propria linea di abbigliamento, arricchendola in seguito con collezioni specifiche per il tennis e per il golf. Nel 1977, alla morte del padre, assunse la guida dell'azienda; nel 1983 ne allargò le attività nel campo degli occhiali da sole[1].
Carriera dirigenziale
[modifica | modifica wikitesto]A lungo membro del Comitato Olimpico Tedesco, nel novembre del 2009 fu chiamato a far parte del comitato promotore della candidatura di Monaco di Baviera per la selezione della città organizzatrice dei XXIII Giochi olimpici invernali; nel 2010 diede le dimissioni per ragioni di salute[1].
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Classiche
[modifica | modifica wikitesto]- 1 vittoria (discesa libera a Madonna di Campiglio 1964)
- 1 vittoria (discesa libera a Wengen 1960)
- 1 vittoria (discesa libera a Sankt Moritz 1959)
Universiadi
[modifica | modifica wikitesto]- 2 medaglie[1]:
- 2 ori (slalom speciale, combinata a Villars-sur-Ollon 1962)
Campionati tedeschi
[modifica | modifica wikitesto]- 5 ori (discesa libera, combinata nel 1960; slalom speciale nel 1961; slalom speciale, combinata nel 1966)[15]
- 1 argento (dati parziali: slalom speciale nel 1965[16])
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]Regista
[modifica | modifica wikitesto]- Skifascination (1966)
- Stehaufmädchen (1970)
- Benjamin (1972)
- Vacanze sulla neve (Feuer und Eis, 1986)
- Fuoco, neve e dinamite (Feuer, Eis und Dynamit, 1990)
- White Magic (1994)
- Mountain Magic (1999)
- Ski to the Max (2001)
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio Bambi nel 1986[1][2]
- Bayerischer Filmpreis (premio speciale) nel 1986[1]
- Goldene Seudenschleife nel 1999[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n (EN) Willy Bogner, su olympedia.org. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ a b c d (EN) "History" sul sito dell'azienda, su en.bogner.com. URL consultato il 16 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2015).
- ^ (EN) 04-05.01.59. Adelboden (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ (EN) 23-25.01.59. Sankt Moritz (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ (DE) 09-10.01.60. Wengen, su alpineskiworld.net. URL consultato il 16 giugno 2024.
(DE) "Lauberhorn-Sieger" sul sito della competizione, su lauberhorn.ch. URL consultato il 16 giugno 2024 (archiviato dall'url originale l'8 dicembre 2015). - ^ (DE) 15-17.01.1960. Kitzbuehel, su alpineskiworld.net. URL consultato il 16 giugno 2024.
(DE) "Liste Platz 1 bis 3 Hahnenkamm-Rennen" sul sito della competizione (PDF), su hahnenkamm.com. URL consultato il 16 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015). - ^ (DE) 16-18.12.60. Val d'Isere, su alpineskiworld.net. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ (DE) 10-18.02.1962. Chamonix, France, su alpineskiworld.net. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ (DE) 1963 - Calender of Major races, su alpineskiworld.net. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ (DE) 18-19.01.64. Madonna di Campiglio, su alpineskiworld.net. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ a b L'albo d'oro della 3-Tre dal 1950 al 2012 (RTF), su newspower.it. URL consultato il 16 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ (DE) 11-13.02.66. Madonna di Campiglio (PDF), su alpineskiworld.net. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ (DE) 05-14.08.1966. Portillo, Chile, su alpineskiworld.net. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ (EN) "The Bogners" sul sito dell'azienda, su en.bogner.com. URL consultato il 16 giugno 2024 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2015).
- ^ (DE) Ski-Alpin - Deutsche Meisterschaften - Herren (1932-2003), su sport-komplett.de. URL consultato il 16 giugno 2024.
- ^ (DE) Nun hat es auch Heidi "erwischt" (XML), in Hamburger Abendblatt, Amburgo, 1º marzo 1965, p. 12. URL consultato il 22 luglio 2024 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2014).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Willy Bogner
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su bogner.com.
- (EN) Willy Bogner, su fis-ski.com, FIS.
- (EN, FR) Willy Bogner, su olympics.com, Comitato Olimpico Internazionale.
- (EN) Willy Bogner, su Olympedia.
- (EN) Willy Bogner, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (EN) Willy Bogner, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Willy Bogner, su AllMovie, All Media Network.
- (DE, EN) Willy Bogner, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 79175050 · ISNI (EN) 0000 0000 7826 551X · Europeana agent/base/74093 · LCCN (EN) n94110592 · GND (DE) 119219190 · BNE (ES) XX1753672 (data) · BNF (FR) cb14080653m (data) |
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