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Sono in obbligo di un ultimo chiarimento a proposito dell'equivoco sul carattere non enciclopedico di una voce. Inizialmente avevo scritto esattamente lo stesso testo che ho inviato ultimamente, ma, probabilmente a causa di una mia "manovra" sbagliata non l'ho pubblicato. Quando mi sono accorto che non compariva, mi sono arrabbiato ed ho provato (purtroppo non nella sezione "prove") a scrivere solo un incipit. Da lì il malinteso. Giusto per non lasciare ombre. {{non firmato|Colalbe}} |
Sono in obbligo di un ultimo chiarimento a proposito dell'equivoco sul carattere non enciclopedico di una voce. Inizialmente avevo scritto esattamente lo stesso testo che ho inviato ultimamente, ma, probabilmente a causa di una mia "manovra" sbagliata non l'ho pubblicato. Quando mi sono accorto che non compariva, mi sono arrabbiato ed ho provato (purtroppo non nella sezione "prove") a scrivere solo un incipit. Da lì il malinteso. Giusto per non lasciare ombre. {{non firmato|Colalbe}} |
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::Mi sembra invece che l' iperattivo[[utente:LorenzoPa]] che sto ritrovando un po' dappertutto a fare un po' di pasticci, in questo caso con il suo messaggio in talk di Coalbe su una possibile "promozionalità" su un organaro morto da 400 anni al limite del paradossale...,siccome dal mio ritorno, dopo averlo trovato un po' dappertutto e averlo gentilmente e amichevolmente pregato di maggior accortezza (cui non si è degnato di risposta), forse dovrebbe davvero agire con miglior conoscenza delle regole e delle prassi, dato che forse 3 mesi non sufficienti per svolgere con la dovuta competenza ed esperienza la mole di patrolling che sta svolgendo. Nello specifico, se effettivamente i contenuti sull'organaro sono tutta farina del sacco di Coalbe, sulla fiducia, si potrebbe permettergli di metterla in una sandbox per dargli una valutazione più seria e "organica". Ciao --[[Utente:Aleacido|Aleacido]] ([[Discussioni utente:Aleacido|4@fc]]) 01:03, 13 mag 2021 (CEST) |
Versione delle 00:03, 13 mag 2021
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LA voce in oggetto è incentrata prevalentemente sul cosiddetto "Piffero delle Quattro Province". Credo andrebbe verificata e rivista. -Idraulico (msg) 15:38, 9 mar 2020 (CET)
- Storicamente, “piffero" è un nome generico che può designare qualunque strumento a fiato (come l’inglese pipe e il tedesco pfeife). Nel corso dei secoli lo si è usato prevalentemente per strumenti ad ancia, ma in tutti i casi non indica uno strumento ben definito e pertanto non ha molto senso, imho, che WP abbia una voce con questo titolo, a meno che non si tratti di una disambigua verso significati specifici. Se le informazioni sul "piffero delle Quattro Province" sono accurate (e confermate da più fonti autorevoli e indipendenti) credo che si dovrebbe spostare la voce a questo titolo, eliminando l’incipit generico. --37.159.7.221 (msg) 11:44, 13 apr 2020 (CEST)
Spostamento Mascioni
cb La discussione prosegue nella pagina Discussione:Mascioni#Titolo voce.
– Il cambusiere L'Ospite Inatteso - amo sentirvi 09:34, 15 apr 2020 (CEST)
Doppione
Segnalo la presenza delle due voci nacchere e castagnette, che in realtà sono sinonimi come si legge nella voce della Treccani e anche qua. --Carlo58s (msg) 03:02, 10 lug 2020 (CEST)
- Sembrerebbe giustissimo ma.... C'è risolvere il problema della differenziazione (nella voce castagnette si specifica esplicitamente che è cosa diversa dalle nacchere in quanto versione "popolare" e "grezza" delle nacchere e specifiche della musica napoletana, un po' come il fiddle e il violino). Segnalo però questo link dove si parla della differenza tra i due strumenti. In questo libro inoltre si specifica che in realtà sono 2 strumenti assai diversi sia nell'aspetto quanto nel suono e nell'uso e utilizzo Al limite si potrebbe creare un "sottocapitolo" nella voce nacchere in cui specificarne le differenze (non solo nell'aspetto e suoo ma anche geografiche e "storiche" dato che il loro utilizzo procede parallelo e "separato" da qualche secolo e qualche migliaio di Km...)...oppure forse meglio lasciarle come voci separate. Comunque non sono d'accordo sulla "omologazione". La differenziazione anche in un eventuale accorpamento deve essere evidente ed esplicitamente specificata. Anche nelle partiture per orchestra si differenzia fra castagnette e nacchere a seconda che si esegua musica napoletana o spagnola. Ciao --Aleacido (4@fc) 19:14, 10 lug 2020 (CEST)
- Premetto che non sono un esperto di strumenti e mi baso solo sulle fonti, possibilmente autorevoli. Se la differenza consiste solo nella dimensione e in un nastrino colorato direi che le castagnette o nacchere napoletane sono una variante delle nacchere, dette anche castagnette. Ho fatto rilevare che fonti autorevoli sostengono che i due termini sono sinonimi, ad esempio nelle due fonti che ho citato sopra e in molte altre che ho trovato dopo (ad esempio questo scritto da uno che le nacchere/castagnette le vende. Addirittura nel capitolo del libro di Facchin (penso si possa concordare che e' molto ben fatto) le stesse nacchere spagnole sono definite castagnette in tutte le 8-9 pagine. E' innegabile che molte fonti autorevoli ritengano nacchere e castagnette un sinonimo, come la Treccani. In effetti ci sono anche libri e siti dove si sostiene che le castagnette sono esclusivamente napoletane, o sorrentine, ammesso che siano uguali le napoletane e le sorrentine. Ad esempio le gnacchere toscane, dette anche nacchere toscane, non hanno assolutamente niente a che vedere con quelle classiche, eppure prendono questi due nomi. Anche in Spagna ci sono diversi tipi di castañuelas (nacchere), come ad esempio quelle di Ibiza che sono molto meno simili alle nacchere rispetto a quelle campane. Non credo avrebbe senso fare decine o centinaia di voci sui vari tipi di nacchera/castagnetta. In sintesi, direi che castagnette dovrebbe essere un redirect per nacchere e che la voce relativa alle castagnette napoletane dovrebbe essere intitolata castagnette campane, napoletane o sorrentine. Concordo che la voce possa essere lasciata, vista l'importanza che lo strumento ha nella tarantella e dato il fatto che molti sostengono sia diverso dalle nacchere. Questi argomenti andrebbero anche riportati su entrambe le voci. Avrebbe senso anche unificare le due voci e fare un accenno alle castagnette napoletane sulla voce nacchere. Ciao --Carlo58s (msg) 06:57, 11 lug 2020 (CEST)
- Ciao Carlo58s, direi che sia a livello di documentazione che di attenzione alla differenziazione degli strumenti siamo d'accordo. Per quanto mi riguarda procedi come ritieni più giusto. La mia attenzione era appunto sul fatto che non si creasse una mera assimilazione come semplice sinonimo senza le dovute informazioni da inserire (che comunque dovrebbero avere un paragrafo dedicato). Concordando su questo, direi che è tutto ok. Ciao :) --Aleacido (4@fc) 13:51, 12 lug 2020 (CEST)
- Premetto che non sono un esperto di strumenti e mi baso solo sulle fonti, possibilmente autorevoli. Se la differenza consiste solo nella dimensione e in un nastrino colorato direi che le castagnette o nacchere napoletane sono una variante delle nacchere, dette anche castagnette. Ho fatto rilevare che fonti autorevoli sostengono che i due termini sono sinonimi, ad esempio nelle due fonti che ho citato sopra e in molte altre che ho trovato dopo (ad esempio questo scritto da uno che le nacchere/castagnette le vende. Addirittura nel capitolo del libro di Facchin (penso si possa concordare che e' molto ben fatto) le stesse nacchere spagnole sono definite castagnette in tutte le 8-9 pagine. E' innegabile che molte fonti autorevoli ritengano nacchere e castagnette un sinonimo, come la Treccani. In effetti ci sono anche libri e siti dove si sostiene che le castagnette sono esclusivamente napoletane, o sorrentine, ammesso che siano uguali le napoletane e le sorrentine. Ad esempio le gnacchere toscane, dette anche nacchere toscane, non hanno assolutamente niente a che vedere con quelle classiche, eppure prendono questi due nomi. Anche in Spagna ci sono diversi tipi di castañuelas (nacchere), come ad esempio quelle di Ibiza che sono molto meno simili alle nacchere rispetto a quelle campane. Non credo avrebbe senso fare decine o centinaia di voci sui vari tipi di nacchera/castagnetta. In sintesi, direi che castagnette dovrebbe essere un redirect per nacchere e che la voce relativa alle castagnette napoletane dovrebbe essere intitolata castagnette campane, napoletane o sorrentine. Concordo che la voce possa essere lasciata, vista l'importanza che lo strumento ha nella tarantella e dato il fatto che molti sostengono sia diverso dalle nacchere. Questi argomenti andrebbero anche riportati su entrambe le voci. Avrebbe senso anche unificare le due voci e fare un accenno alle castagnette napoletane sulla voce nacchere. Ciao --Carlo58s (msg) 06:57, 11 lug 2020 (CEST)
- Sembrerebbe giustissimo ma.... C'è risolvere il problema della differenziazione (nella voce castagnette si specifica esplicitamente che è cosa diversa dalle nacchere in quanto versione "popolare" e "grezza" delle nacchere e specifiche della musica napoletana, un po' come il fiddle e il violino). Segnalo però questo link dove si parla della differenza tra i due strumenti. In questo libro inoltre si specifica che in realtà sono 2 strumenti assai diversi sia nell'aspetto quanto nel suono e nell'uso e utilizzo Al limite si potrebbe creare un "sottocapitolo" nella voce nacchere in cui specificarne le differenze (non solo nell'aspetto e suoo ma anche geografiche e "storiche" dato che il loro utilizzo procede parallelo e "separato" da qualche secolo e qualche migliaio di Km...)...oppure forse meglio lasciarle come voci separate. Comunque non sono d'accordo sulla "omologazione". La differenziazione anche in un eventuale accorpamento deve essere evidente ed esplicitamente specificata. Anche nelle partiture per orchestra si differenzia fra castagnette e nacchere a seconda che si esegua musica napoletana o spagnola. Ciao --Aleacido (4@fc) 19:14, 10 lug 2020 (CEST)
Fender Hello Kitty
Sono abbastanza dubbioso sul quanto questo modello di Fender Stratocaster meriti un articolo a se stante. Voi cosa ne pensate? --SpaceTravel msg 13:00, 27 ago 2020 (CEST)
- Imho da cassare, più che un modello con una sua rilevanza è una mera "curiosità" (com'è poi definito nella voce stessa). --ΣLCAIRØ♭ 14:42, 28 ago 2020 (CEST)
Segnalo discussione. --ΣLCAIRØ♭ 14:34, 28 ago 2020 (CEST)
Essendo l'argomento di competenza del vostro progetto, sarebbe molto utile un vostro intervento sulla voce stessa o nella pagina di discussione.
--Marcodpat (msg) 10:55, 5 set 2020 (CEST)
Avviso di procedura di cancellazione
Dato l'ambito specifico, è benvenuta la partecipazione degli utenti del progetto alla discussione. (Se la pagina fosse già stata cancellata per errore, ci si può rivolgere agli amministratori chiedendone il ripristino)
--Gemonese2000 10:01, 17 nov 2020 (CET)
Campane a vento e scacciapensieri
Digitando su Internet "scacciapensieri" si viene indirizzati a molti siti che parlano di quelle che prendono il nome di Campane a vento. Dato che quei siti sono inattendibili (sono perlopiù siti di vendita), esistono delle fonti attendibili che confermano che le campane a vento prendono anche il nome di scacciapensieri?--AnticoMu90 (msg) 14:03, 15 dic 2020 (CET)
- Non c'è alcuna connessione tra i due strumenti: lo scacciapensieri è uno strumento idiofono che viene suonato con la bocca, le campane a vento sono strumenti a percussione il cui suono è prodotto dal vento, che facendo muovere le canne sospese una contro l'altra, crea il caratteristico tintinnio. --CoolJazz5 (msg) 20:31, 15 dic 2020 (CET)
- Confermo quanto scritto da CoolJazz5. Francamente non sono neanche a conoscenza se in qualche variante dialettale le campane a vento vengano chiamate scacciaspensieri (in riferimento al loro utilizzo scherzoso e superstizioso come strumento volto a scacciare gli "spiriti maligni", intimoriti dal tintinnio). Ma se si parla di strumenti musicali lo scacciapensieri è lo strumento idiofono, per intenderci quello tipico della tradizione siciliana. Ciao --Aleacido (4@fc) 20:57, 15 dic 2020 (CET)
- Va bene, ma allora come spiegare che in molti siti di vendita gli scacciapensieri sono campane a vento? Non so, magari qualcuno dispone di fonti serie che confermano che anche le campane a vento si chiamano così.--AnticoMu90 (msg) 08:01, 16 dic 2020 (CET)
- Ciao AnticoMu90, dato che anche di un argomento che si potrebbe trattare il modo più leggero non si può essere "leggeri", allora cerco di essere più serio. Le campane a vento vere e proprie non sono uno "strumento musicale" nel senso tradizionale. Sono più definibili come "attrezzo che produce suoni". Probabilmente stai confondendo quello che è un oggetto di arredamento per uno "strumento musicale". Le campane a vento sono parte della tradizione rituale-ornamentale orientale e sono quelle cose da te segnalate negli shop. Scacciapensieri è la brutta traduzione del nome originale cinese e dell'uso fatto di tali oggetti ornamentali che significa più o meno "caccia i cattivi pensieri, caccia-spiriti, caccia il male", e dal cattivo uso fatto da certa becera "new age feng shui" di tali inutili cineserie spacciate per propiziatorie di ipotetiche benefiche armonie "naturali". In realtà per la sensibilità media occidentale "rompono i cabasisi" che è una bellezza... din din din tutto il giorno... L'equivoco nasce da errori di traduzione e imbonitori di creduloneria usati dagli shop, spesso di provenienza cinese. Se invece parli delle windchime, è il nome improprio spesso dato a uno strumento musicale usato dai percussionisti come aggeggeria (in musica si dice proprio così, alcuni percussionisti vengono chiamati "aggeggisti") e producono un leggero tintinnio provocato o dal passaggio della mano o dall'uso di una bacchetta usato soprattutto in brani musicali di "atmosfera" rarefatta. Ti allego il link per vedere cosa e come è oppure questo video Il nome corretto invece di questo strumento è Mark tree. Anche in italiano però lo strumento musicale è comunemente chiamato col nome improprio inglese di windchime (o wind chime, o wind-chime, trad: "campane a vento"). In musica molti oggetti percussivi prendono spunto da oggetti di uso comune e diverso utilizzo, tipo il "cow-bell", il campanaccio delle mucche, la "washboard", l'asse per lavare i panni, e molti altri strumenti di rimedio o autocostruiti, quali bidoni, cucchiai, pettini ecc.... Ti consiglio la lettura della voce Jug band. Spero di essere stato chiaro. Ciao --Aleacido (4@fc) 09:02, 16 dic 2020 (CET)
- Dei siti commerciali non c'interessa un bel nulla.
- Basta applicare WP:FA e passa la paura --Actormusicus (msg) 10:38, 16 dic 2020 (CET)
- Ciao Actormusicus, ho cercato di chiarire un dubbio...anche se piuttosto naif...spero venga almeno apprezzato... Ciao :) --Aleacido (4@fc) 10:52, 16 dic 2020 (CET)
- Ciao AnticoMu90, dato che anche di un argomento che si potrebbe trattare il modo più leggero non si può essere "leggeri", allora cerco di essere più serio. Le campane a vento vere e proprie non sono uno "strumento musicale" nel senso tradizionale. Sono più definibili come "attrezzo che produce suoni". Probabilmente stai confondendo quello che è un oggetto di arredamento per uno "strumento musicale". Le campane a vento sono parte della tradizione rituale-ornamentale orientale e sono quelle cose da te segnalate negli shop. Scacciapensieri è la brutta traduzione del nome originale cinese e dell'uso fatto di tali oggetti ornamentali che significa più o meno "caccia i cattivi pensieri, caccia-spiriti, caccia il male", e dal cattivo uso fatto da certa becera "new age feng shui" di tali inutili cineserie spacciate per propiziatorie di ipotetiche benefiche armonie "naturali". In realtà per la sensibilità media occidentale "rompono i cabasisi" che è una bellezza... din din din tutto il giorno... L'equivoco nasce da errori di traduzione e imbonitori di creduloneria usati dagli shop, spesso di provenienza cinese. Se invece parli delle windchime, è il nome improprio spesso dato a uno strumento musicale usato dai percussionisti come aggeggeria (in musica si dice proprio così, alcuni percussionisti vengono chiamati "aggeggisti") e producono un leggero tintinnio provocato o dal passaggio della mano o dall'uso di una bacchetta usato soprattutto in brani musicali di "atmosfera" rarefatta. Ti allego il link per vedere cosa e come è oppure questo video Il nome corretto invece di questo strumento è Mark tree. Anche in italiano però lo strumento musicale è comunemente chiamato col nome improprio inglese di windchime (o wind chime, o wind-chime, trad: "campane a vento"). In musica molti oggetti percussivi prendono spunto da oggetti di uso comune e diverso utilizzo, tipo il "cow-bell", il campanaccio delle mucche, la "washboard", l'asse per lavare i panni, e molti altri strumenti di rimedio o autocostruiti, quali bidoni, cucchiai, pettini ecc.... Ti consiglio la lettura della voce Jug band. Spero di essere stato chiaro. Ciao --Aleacido (4@fc) 09:02, 16 dic 2020 (CET)
- Va bene, ma allora come spiegare che in molti siti di vendita gli scacciapensieri sono campane a vento? Non so, magari qualcuno dispone di fonti serie che confermano che anche le campane a vento si chiamano così.--AnticoMu90 (msg) 08:01, 16 dic 2020 (CET)
- Confermo quanto scritto da CoolJazz5. Francamente non sono neanche a conoscenza se in qualche variante dialettale le campane a vento vengano chiamate scacciaspensieri (in riferimento al loro utilizzo scherzoso e superstizioso come strumento volto a scacciare gli "spiriti maligni", intimoriti dal tintinnio). Ma se si parla di strumenti musicali lo scacciapensieri è lo strumento idiofono, per intenderci quello tipico della tradizione siciliana. Ciao --Aleacido (4@fc) 20:57, 15 dic 2020 (CET)
[← Rientro] [@ Aleacido] ti ringrazio per aver fatto chiarezza, e mi scuso se non sono più intervenuto, ma davo per scontato che avessi letto il mio messaggio, pertanto non ho pensato di rispondere. Spero che sia stata fatta chiarezza. Buona giornata.--AnticoMu90 (msg) 13:08, 29 dic 2020 (CET)
Tadghtita
Essendo l'argomento di competenza del vostro progetto, sarebbe molto utile un vostro intervento sulla voce stessa o nella pagina di discussione.
--213.169.148.161 (msg) 11:35, 18 dic 2020 (CET)
Kelhorn
--Meridiana solare (msg) 18:01, 25 gen 2021 (CET)
- [@ Meridiana solare] Era recente quando sono nato io (mica ieri purtroppo) --Actormusicus (msg) 18:20, 25 gen 2021 (CET)
- Infatti ho scritto abbastanza recente, nel senso non ha una tradizione secolare (non dico per forza come flauti e trombe, ma neppure come i pianoforti). Nella voce, non poi così ricca di informzioni, l'unico modo che ho trovato per stimare il periodo è stato l'uso della plastica. E sempre per la mancanza di informazioni, non riesco a capirne la rilevanza. --Meridiana solare (msg) 18:26, 25 gen 2021 (CET)
Segnalo che la voce Organo meccanico (orologio musicale) è stata proposta come candidata per la rubrica "Lo sapevi che", che mostra le voci più curiose nella pagina principale di Teknopedia.
Nella pagina Teknopedia:Lo sapevi che/Valutazione trovate la discussione in merito. Chi vuole, potrebbe dedicarsi al miglioramento della voce seguendo anche quanto indicato nella discussione. --Daniele Pugliesi (msg) 12:32, 29 gen 2021 (CET)
- Anche se la voce è stata approvata come curiosità chiederei a Guido un cortese riscontro su quanto ho dedotto in sede di valutazione e che ricapitolo:
- l'errore formale dei flauti (mia probabile svista) è stato corretto;
- il problema delle fonti discende dal fatto che è una traduzione parziale dal tedesco, fatta più che altro per creare rapidamente la voce, e recepisce quindi fonti in lingua straniera, in ogni caso - per quanto sotto - non a carattere generale su tutti gli organi meccanici, ma solo su questo;
- sul problema della nomenclatura, la voce infatti non tratta genericamente qualsiasi organo meccanico ma specificamente l'orologio musicale che appare nei cataloghi di Haydn, Mozart, Beethoven e altri proprio come organo meccanico o orologio meccanico, ed è dotata di disambiguante (ora modificato perché in effetti insufficiente) per cui non si raggiunge direttamente da organo meccanico, che è una pagina di disambiguazione, ma proprio e solo dalle voci che linkano questo specifico strumento.
- Se c'è altro da fare sulla voce sono ben lieto di provvedere. Grazie in anticipo --Actormusicus (msg) 10:02, 31 gen 2021 (CET)
- Stavo giusto pensando di cambusare quel pezzo della valutazione nella talk della voce. Devo rettificare la mia impressione iniziale: lo "sbilanciamento" della voce non deriva da una prospettiva parziale da parte di chi aveva scritto la voce (che non ero andato a vedere chi fosse, tra parentesi...) ma dal fatto che questa riflette l'impostazione della voce tedesca, il cui soggetto è il Flötenuhr (o Orgeluhr), che è un piccolo organo a cilindro inserito in un orologio. Il punto è che in italiano il termine "organo meccanico", secondo me (ma dovrei davvero verificare), dovrebbe abbracciare tutti gli strumenti a canne automatici, quindi l'organo a rullo e gli organi da fiera e da teatro. La mia impressione (da verificare) è che in Italia questi strumenti (gli organi/orologio) fossero meno comuni che in Francia, Peasi Bassi e Germania, e quindi non abbiamo un termine italiano per designarli specificamente. Credo che il problema terminologico, e quindi la suddivisione fra voci diverse (o l'unione di voci attualmente indipendenti), sia una questione da affrontare prima di immaginare ulteriori modifiche. Purtroppo non sono in grado di consultare fonti in tedesco (o in neerlandese); posso senz'altro vedere che dice Dom Bedos, che è accessibile online; ma dovremmo individuare almeno una fonte di riferimento in italiano per poter dirimere la cosa. Per contro, diffiderei di fonti sulla storia del pianoforte o sui singoli compositori (Mozart, Haydn, Beethoven), i cui autori hanno a volte la tendenza a vedere qualunque oggetto diverso da un pianoforte moderno come una mera "curiosità del passato" meritatamente e felicemente sorpassata, di cui citare soprattutto i limiti e le stranezze (per non fare nomi: Stuart Isacoff pensa questo di tutti i temperamenti diversi dal temperamento equabile moderno, quindi mi chiedo che mai avrà potuto scrivere sull'organo meccanico in un libro sul pianoforte...). --93.36.167.230 (msg) 12:50, 31 gen 2021 (CET)
- Ma Dom Bedos, che tu sappia (io al momento non ho tempo di spulciarlo), parla anche nello specifico del Flötenuhr? --Actormusicus (msg) 13:52, 31 gen 2021 (CET) P.S. Isacoff... boh, non è più leggibile... a quanto vedo l'ho citato solo per documentare la discendenza da questo strumento del pianoforte meccanico nel sinottico, a pensarci è solo una soluzione di ripiego per riempire un template che non si adatta affatto... vedi anche la classificazione forzata che mi ha obbligato a metterlo tra gli aerofoni a tastiera in mancanza di meglio, e che bisognerebbe rimediare modificando il template.
- Dom Bedos me lo sono appena scaricato da Gallica (nel sito che ho linkato nell'altra discussione la parte sugli organi a cilindro non è ancora stata messa). Ebbene, no: nella parte iniziale del capitolo sugli organi a cilindro spiega che questi strumenti vanno dalla serinette fino ad organi di chiesa che possono essere azionati con un cilindro in assenza di un valido organista (in particolare nelle parrocchie di campagna, dice lui: e spiega anche come aggiungere un cilindro a un organo già esistente). La funzione, in tutti i casi, è poter far ascoltare della musica d'organo senza saperlo suonare. Nessun cenno alla possibilità di usare un organo a cilindro come suoneria di un orologio.
- Ho pure cercato sul sito del museo Speelklok di Utrecht (che ho visitato un paio di anni fa) se ci sono pubbicazioni generali sull'argomento, ma (sul sito) non ho trovato nulla.
- Confesso che ci capisco sempre meno e sarei curioso di saperne di più. Orgeluhr in tedesco fa evidentemente riferimento a un orologio. Ma davvero brani come quelli per organo meccanico di Mozart, C.Ph.E. Bach e Haydn erano scritti per suonare a tutte le ore, come il cucù di un orologio a cucù? Non è che (mia congettura) erano riprodotti su un organo a cilindro azionato a molla (non a manovella come gli organetti di Barberia, che erano roba da musicisti di strada), che permetteva agli aristocratici (o ricco-borghesi) proprietari di ascoltarli a loro piacimento nei momenti che ritenevano opportuni, ma non certo ogni ora? E che la parentela con gli orologi stesse piuttosto nella natura dell'automatismo (a molla o a pesi) che aziona cilindro e mantici? Se ricordo bene, uno strumento originale che suona brani di Haydn, che ho sentito al museo Speelklok, è appunto di questo tipo.
- Intendiamoci, senza ombra di dubbio di orologi con un organetto come suoneria ce n'erano eccome: ci sono le foto nella voce. Ma non vedo come quegli orologi potrebbero contenere un organo con canne in grado di suonare i brani in questione. Sono andato a guardare lo spartito dell'andante KV616 di Mozart, ad esempio, e vedo che arriva in basso al Fa di 3': è una canna lunga oltre 90 cm se aperta, e circa 50 cm se tappata. Il brano richiede poco meno di tre ottave cromatiche (non tutte le note alterate sono presenti, in realtà, ma questo non cambia molto la questione). Io un organo proprio con quell'estensione l'ho costruito; anche facendo conto di usare canne tappate e quindi dimezzare l'ingombro in altezza, non riesco proprio a immaginare come potrebbe starci dentro un orologio da tavolo o una pendola di dimensioni ordinarie).
- Tornando al museo Speelklok, nel sito la collezione è suddivisa in "Automaten" (automi meccanici, verosimilmente con suoneria, ma non sono né orologi né organi), "Draaiorgels" (gli organi a rullo, che non includono orologi), altri oggetti sonori a corde o a percussione non pertinenti al nostro discorso, e infine "Speelklokken", di cui però è scritto esplicitamente che hanno una suoneria a campane, non a canne d'organo. Eppure nl:Speelklok (muziekinstrument) è proprio la voce linkata da wikidata alla nostra voce Organo meccanico (orologio musicale).
- Quindi, per quanto mi concerne, il mistero permane. Forse si dovrebbe capovolgere il discorso: intitolare la voce "Orologio musicale", mantenere tutto quello che c'è e aggiungere qualcosa sulle suonerie di orologio con campane, corde o lamelle in aggiunta a quelle con canne d'organo. Ma credo che le fonti pertinenti siano per lo più in tedesco, e qui devo gettare la spugna... --93.36.167.230 (msg) 15:08, 31 gen 2021 (CET)
- Per il tedesco ci sono io con il solo, non trascurabile limite che, avendo sperimentato direttamente il loro linguaggio tecnico, so che si perdono in mille distinguo non sempre facili da decifrare. Mozart per quanto ricordo di aver letto tirava su quattrini a scrivere per quel pazzo di Deym, che si era fatto un mausoleo con catafalco contenente una salma di cera, roba da far venire la pelle d'oca pure al convitato di pietra, ne trovai un'incisione... Certo c'è la lettera dove Wolferl si lamenta dello strumento... Ora che me lo dici comunque vedo che qui è scritto he persuaded Deym to obtain a larger instrument instead, preferably fitted with low sounding stopped pipes. Chissà se basta, prima di scriverlo vorrei vederci chiaro. Mah, al momento terrei in voce quello che comunque è nelle fonti, ma adesso che ho la pulce nell'orecchio credo che dovrò tornarci su --Actormusicus (msg) 15:47, 31 gen 2021 (CET) P.S. Certo a orecchio a giudicare da Haydn invece... siamo più o meno alla suoneria dello smartphone, a parte solo che è pur sempre Haydn. P.P.S. Ah e il violoncellista come va? vedo che suona fino all'armonico la, ovviamente dato il pezzo, ma il livello non è quello di uno che si è piantato nel manico :-D
- Ma Dom Bedos, che tu sappia (io al momento non ho tempo di spulciarlo), parla anche nello specifico del Flötenuhr? --Actormusicus (msg) 13:52, 31 gen 2021 (CET) P.S. Isacoff... boh, non è più leggibile... a quanto vedo l'ho citato solo per documentare la discendenza da questo strumento del pianoforte meccanico nel sinottico, a pensarci è solo una soluzione di ripiego per riempire un template che non si adatta affatto... vedi anche la classificazione forzata che mi ha obbligato a metterlo tra gli aerofoni a tastiera in mancanza di meglio, e che bisognerebbe rimediare modificando il template.
- Stavo giusto pensando di cambusare quel pezzo della valutazione nella talk della voce. Devo rettificare la mia impressione iniziale: lo "sbilanciamento" della voce non deriva da una prospettiva parziale da parte di chi aveva scritto la voce (che non ero andato a vedere chi fosse, tra parentesi...) ma dal fatto che questa riflette l'impostazione della voce tedesca, il cui soggetto è il Flötenuhr (o Orgeluhr), che è un piccolo organo a cilindro inserito in un orologio. Il punto è che in italiano il termine "organo meccanico", secondo me (ma dovrei davvero verificare), dovrebbe abbracciare tutti gli strumenti a canne automatici, quindi l'organo a rullo e gli organi da fiera e da teatro. La mia impressione (da verificare) è che in Italia questi strumenti (gli organi/orologio) fossero meno comuni che in Francia, Peasi Bassi e Germania, e quindi non abbiamo un termine italiano per designarli specificamente. Credo che il problema terminologico, e quindi la suddivisione fra voci diverse (o l'unione di voci attualmente indipendenti), sia una questione da affrontare prima di immaginare ulteriori modifiche. Purtroppo non sono in grado di consultare fonti in tedesco (o in neerlandese); posso senz'altro vedere che dice Dom Bedos, che è accessibile online; ma dovremmo individuare almeno una fonte di riferimento in italiano per poter dirimere la cosa. Per contro, diffiderei di fonti sulla storia del pianoforte o sui singoli compositori (Mozart, Haydn, Beethoven), i cui autori hanno a volte la tendenza a vedere qualunque oggetto diverso da un pianoforte moderno come una mera "curiosità del passato" meritatamente e felicemente sorpassata, di cui citare soprattutto i limiti e le stranezze (per non fare nomi: Stuart Isacoff pensa questo di tutti i temperamenti diversi dal temperamento equabile moderno, quindi mi chiedo che mai avrà potuto scrivere sull'organo meccanico in un libro sul pianoforte...). --93.36.167.230 (msg) 12:50, 31 gen 2021 (CET)
Avviso pdc
Dato l'ambito specifico, è benvenuta la partecipazione degli utenti del progetto alla discussione. (Se la pagina fosse già stata cancellata per errore, ci si può rivolgere agli amministratori chiedendone il ripristino)
--Actormusicus (msg) 10:37, 14 apr 2021 (CEST)
Carlo Prati organaro
Ho proposto di inserire una voce su questo organaro del Seicento ma mi è stato detto che la mia proposta aveva un carattere promozionale. In realtà avevo solo scritto due righe. Il testo completo che propongo è il seguente. Carlo Prati (Gera Lario 1617 ca.-Trento 1700). Organaro italiano(1). L’attività professionale del Prati si svolse in gran parte nel Trentino-Alto Adige, ove ebbe occasione di conoscere la cultura organaria di scuola tedesca, ed in Lombardia, proprio nel periodo coincidente con la presenza in Italia dell’importante organaro olandese Willem Hermans che, nel 1650, costruiva il suo primo strumento nel Duomo di Como(2). In effetti il Prati introdusse nei suoi strumenti elementi tipici dell’organaria transalpina, come i registri del Cornetto e della Sesquialtera. Tra i lavori realizzati dall’organaro comasco figura anche la ristrutturazione del secondo organo del Duomo di Milano, opera di Cristoforo Valvassori (1583-1610)(3), oltre a quelli relativi a tanti altri strumenti andati perduti. Tra quelli sopravvissuti, i più notevoli sono i seguenti: Pelugo (TN), Chiesa parrocchiale, proveniente da Calavino, 1655. Tiss (BZ), Chiesa parrocchiale, proveniente da altra chiesa, 1661 ca. Vercana (CO), Santuario della Madonna della neve, 1679. Novate Mezzola (SO), Chiesa parrocchiale, 1686. Denno (TN), Chiesa parrocchiale, 1700, ultimato dall’allievo Giuseppe Bonatti. Desenzano del Garda (BS), Chiesa del Crocifisso, 1685, con interventi riconducibili ai Bonatti. Brenzio (CO), Chiesa di San Giovanni Battista, 1650 ca, attribuibile al Prati grazie a caratteristiche costruttive e proporzioni identiche a quelle dell’organo di Vercana (4). NOTE (1)A Carlo Prati sono dedicate diverse pubblicazioni. In particolare: S. WEBER, Carlo Prati organaro di Trento […] in Scritti di storia organaria […], Trento 1925, pp. 41-52; M. LONGATTI, Carlo Prati organaro comasco, Como 1974, pp. 1-7; C. LUNELLI, L’organaro Carlo Prati del Seicento, in “Studi trentini di scienze storiche”, Anno LXXII, Sezione I-1, Trento 1993, pp. 21-84; G. PRADELLA, L’organo della chiesa parrocchiale di Caspano […], Chiuro, 1997; I. COLZANI-A. ROVI-O. TAJETTI, Carlo Prati costruttore di organi nel Seicento tra Lombardia e Trentino, s.l., 2002. (2) C. LUNELLI, Dizionario dei costruttori di strumenti musicali nel Trentino, Trento 1994, p. 152. (3) Annali della Fabbrica del Duomo di Milano […], 1885, vol. VI, p. 33. Archivio della Fabbrica del Duomo di Milano, Archivio Metropolita cart. 187, fasc. 51. Questi documenti sono pubblicati da A. ROVI in I. COLZANI-A. ROVI-O. TAJETTI, Carlo Prati cit, p. 50. (4) I. COLZANI-A. ROVI-O. TAJETTI, Carlo Prati cit, pp. 109-197.
Grazie per l'attenzione. --Colalbe (msg) 07:53, 12 mag 2021 (CEST)colalbe
- "Promozionale" non lo è certamente, per un organaro del XVII secolo; ho l'impressione che ci sia stato un malinteso da parte di altri utenti. Se scrivi la voce in una sandbox e ce la segnali qui possiamo vedere come renderla adatta all'enciclopedia. --93.36.167.230 (msg) 13:48, 12 mag 2021 (CEST)
- Sulla presunta promozionalità c'è stato un chiarimento in talk utente da parte dell'amministratore che ha cancellato la voce: il C4 ingloba tanto la voce promozionale quanto, semplicemente, quella non enciclopedica; il caso era quest'ultimo, tra l'altro confinante con il C1 dato che la voce era praticamente vuota. A chiedere il C4 per spam era stato un utente. Piuttosto, [@ Colalbe], lo stile della prima voce cancellata, di quella qui proposta e di quella stilata in sandbox, benché con variazioni tra la prima e l'ultima versione, sembra di un libro o di un'altra enciclopedia, in altre parole tendo a sospettare una violazione di copyright (testo copiato di sana pianta). Se così fosse ti prego di segnalarmelo e riformulare la voce: si tratta di violazione grave e non può essere accettata neanche in una pagina delle prove. Grazie --Actormusicus (msg) 17:54, 12 mag 2021 (CEST)
Sono un musicologo "dilettante" (nel senso che mi diletto con la musicologia...) e so come si scrive un articolo per una rivista specializzata. Quindi nessuna paura. Non ho copiato un cavolo di niente. Ho citato le fonti dalle quali ho tratto le poche notizie che ho riferito. Se vi interessa pubblicare la voce ne sono contento, ma non per me. Alla mia età non ho bisogno di farmi pubblicità. Mi premeva solo colmare una lacuna che faceva torto alla storia dell'organaria. Se non volete pubblicare la voce continuerò a dormire sonni tranquilli. Vive cordialità. --Colalbe (msg) 20:17, 12 mag 2021 (CEST)
- [@ Colalbe] Per favore non offenderti, qui siamo pieni di testi scopiazzati, molto spesso la fonte non è rintracciabile perché non si trova online, e dobbiamo limitarci al dubbio, ma siamo costretti a manifestarlo, trattandosi di gravi violazioni foriere di conseguenze anche penali. È piuttosto normale qui trovare toni da rivista specializzata in voci copiate: ne converrai, è più facile imbattersi in un utente che copi da una rivista piuttosto che in uno che scriva su riviste. Quindi nulla di personale: se sei tra questi rari ultimi utenti abbiamo semplicemente e doverosamente chiarito la situazione; mi spiace che il chiarimento abbia dovuto investire il tuo lavoro, non si poteva fare a meno. Se vuoi contribuire, del che personalmente ti ringrazio a nome di tutta la comunità di Teknopedia, avvicinati un po' al manuale di stile, se sei abile in altri settori non vi troverai nessuna difficoltà.
- La pubblicazione della voce non spetta a me o ad altri, ma proprio a te, ad onta della precedente cancellazione; ma avrai già capito che questo vale in teoria. In pratica e come hai visto un utente inesperto può trovarsi in difficoltà e inciampare in errori/violazioni che portano addirittura alla cancellazione immediata. Quindi molto meglio se, una volta rivista la voce, la sottoponi semplicemente di nuovo a questo progetto. Grazie ancora --Actormusicus (msg) 21:30, 12 mag 2021 (CEST)
Sono in obbligo di un ultimo chiarimento a proposito dell'equivoco sul carattere non enciclopedico di una voce. Inizialmente avevo scritto esattamente lo stesso testo che ho inviato ultimamente, ma, probabilmente a causa di una mia "manovra" sbagliata non l'ho pubblicato. Quando mi sono accorto che non compariva, mi sono arrabbiato ed ho provato (purtroppo non nella sezione "prove") a scrivere solo un incipit. Da lì il malinteso. Giusto per non lasciare ombre. — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Colalbe (discussioni · contributi).
- Mi sembra invece che l' iperattivoutente:LorenzoPa che sto ritrovando un po' dappertutto a fare un po' di pasticci, in questo caso con il suo messaggio in talk di Coalbe su una possibile "promozionalità" su un organaro morto da 400 anni al limite del paradossale...,siccome dal mio ritorno, dopo averlo trovato un po' dappertutto e averlo gentilmente e amichevolmente pregato di maggior accortezza (cui non si è degnato di risposta), forse dovrebbe davvero agire con miglior conoscenza delle regole e delle prassi, dato che forse 3 mesi non sufficienti per svolgere con la dovuta competenza ed esperienza la mole di patrolling che sta svolgendo. Nello specifico, se effettivamente i contenuti sull'organaro sono tutta farina del sacco di Coalbe, sulla fiducia, si potrebbe permettergli di metterla in una sandbox per dargli una valutazione più seria e "organica". Ciao --Aleacido (4@fc) 01:03, 13 mag 2021 (CEST)