Technopedia Center
PMB University Brochure
Faculty of Engineering and Computer Science
S1 Informatics S1 Information Systems S1 Information Technology S1 Computer Engineering S1 Electrical Engineering S1 Civil Engineering

faculty of Economics and Business
S1 Management S1 Accountancy

Faculty of Letters and Educational Sciences
S1 English literature S1 English language education S1 Mathematics education S1 Sports Education
teknopedia

teknopedia

teknopedia

teknopedia

teknopedia

teknopedia
teknopedia
teknopedia
teknopedia
teknopedia
teknopedia
  • Registerasi
  • Brosur UTI
  • Kip Scholarship Information
  • Performance
  1. Weltenzyklopädie
  2. Ringo Starr - Teknopedia
Ringo Starr - Teknopedia
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Ringo Starr (disambigua).
Ringo Starr
Ringo Starr nel 2019
NazionalitàRegno Unito (bandiera) Regno Unito
GenereRock
Pop
Periodo di attività musicale1957 – in attività
Strumentobatteria e percussioni, voce, harmonium, armonica a bocca, scacciapensieri
Gruppi attualiRingo Starr and His All-Starr Band
Gruppi precedentiRory Storm and the Hurricanes, The Beatles
Album pubblicati26
Studio14
Live8
Colonne sonore1
Raccolte3
Sito ufficiale
Modifica dati su Wikidata · Manuale
Statuetta dell'Oscar Oscar alla migliore colonna sonora 1971

Sir Ringo Starr, pseudonimo di Richard Starkey (Liverpool, 7 luglio 1940), è un cantautore, batterista, polistrumentista, compositore, attore e pittore britannico.

Dal 1962 al 1970 è stato batterista e talvolta cantante o corista dei Beatles, per i quali ha anche composto due canzoni (Don't Pass Me By e Octopus's Garden). Fu, inoltre, coautore di alcuni altri brani. Dopo lo scioglimento del gruppo, ha intrapreso una carriera individuale sia come musicista che come attore cinematografico. Da appassionato di pittura, dipinge e sovvenziona molti premi nazionali inglesi.

Nel 2011 si è qualificato quattordicesimo nella lista dei migliori batteristi di tutti i tempi redatta dalla rivista Rolling Stone.[1] Nel 2015 è entrato nella Rock and Roll Hall of Fame.

Biografia

[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia e adolescenza

[modifica | modifica wikitesto]
La casa di nascita di Ringo

Richard Starkey nacque nell'ambiente degradato di Dingle, zona operaia di Liverpool, da Richard Starkey ed Elsie Gleave. Aveva tre anni quando i suoi genitori si separarono, e così la madre Elsie si spostò insieme al figlioletto dall'abitazione di Madryn Street – dove Richard era nato – a una casa più piccola e modesta con due sole stanze da letto situata nella non lontana Admiral Grove.[2]

Da piccolo, Ritchie fu perseguitato dalle malattie che danneggiarono la sua formazione scolastica. A sei anni fu operato di appendicite acuta, rimanendo per due mesi in stato di coma, dal quale riemerse dopo altri interventi che lo costrinsero a stare in ospedale per diversi mesi. A tredici anni, in seguito a complicazioni polmonari, il ragazzo fu ricoverato all'Heswall Children's Hospital nel Wirral in cui restò fino al 1955.[3] Harry Graves, l'uomo che nel 1953 aveva sposato Elsie, contribuì a stimolare l'interesse del futuro Beatle per la musica comprandogli una batteria, strumento che il ragazzo imparò a padroneggiare proprio durante la permanenza nel sanatorio in cui era ricoverato.[4]

Gli inizi e la carriera coi Beatles (1957-1970)

[modifica | modifica wikitesto]
Starr nel 1964

Esordì nel 1957 con l'Eddie Clayton Skiffle Group, un gruppo formato da cinque ragazzi che lavoravano nella stessa ditta. Successivamente, nel marzo 1959, si unì al Darktown Skiffle Group e infine fu reclutato dagli Al Caldwell's Texans, che sarebbero in seguito diventati Rory Storm and the Hurricanes.[5] Fu proprio Rory Storm che lo convinse ad adottare il nome d'arte di Ringo Starr.[6] Gli Hurricanes divennero all'inizio degli anni sessanta il gruppo più popolare di Liverpool, e musicalmente Ringo ebbe modo di incrociare i Beatles in diverse occasioni. Una delle prime ebbe luogo nel 1960 ad Amburgo, dove i due gruppi si alternarono sul palco del Kaiserkeller.[7]

La svolta artistica per Ringo Starr avvenne nell'agosto del 1962. I Beatles erano reduci dal provino del 6 giugno a Abbey Road, nel quale il produttore George Martin aveva obiettato sulle qualità del batterista Pete Best.[8] Così per il manager Brian Epstein si rese necessario trovare un sostituto, che venne individuato in Ringo Starr. Il batterista, in quel periodo impegnato con Rory Storm al campo di Pwllheli, venne contattato da John Lennon e Paul McCartney e fu convinto a entrare nei Beatles.[9] Come fu presto chiaro, lo stile e la personalità di Ringo si adattarono in breve tempo al nuovo gruppo e lo resero più coeso.[10] Tuttavia, l'esordio in studio fu deludente: ascoltando la registrazione del 4 settembre 1962, George Martin considerò la prova di Ringo Starr poco soddisfacente e perciò per la sessione in studio della settimana successiva provvide a sostituirlo con il turnista Andy White, che suonò la batteria in Love Me Do e in P.S. I Love You.

Ringo Starr nel 1965

Ringo si adattò a suonare il tamburello come rinforzo al rullante in Love Me Do, mentre in P.S. I Love You era alle maracas.[11] Nonostante l'iniziale passo falso, Starr si amalgamò sempre più con gli altri tre componenti del gruppo[12] e assieme a loro attraversò tutti gli anni sessanta, coprotagonista dello straordinario percorso musicale e artistico della formazione. Si legò sentimentalmente a Maureen Cox, una sua perseverante ammiratrice della prima ora, che sposò l'11 febbraio 1965 e da cui ebbe tre figli.[13]

Soprannominato per il suo carattere introverso il «Beatle Triste»,[14] nella carriera con i Beatles compose soltanto due canzoni, ma a lui fu riservato in quasi tutti gli album del quartetto di Liverpool lo spazio per un'esibizione come cantante nonostante le sue modeste qualità vocali. Doveva essere un brano melodicamente piuttosto elementare in quanto, secondo l'opinione di Paul, «Lui non aveva una gamma vocale molto ampia, ma era bravo con brio e spirito, se il motivo era semplice e orecchiabile».[15] Si distinse inaspettatamente anche per le doti di attore che gli consentirono, soprattutto nei decenni successivi, di affiancare più volte la propria attività di batterista a quella di attore – seppure in parti secondarie – in svariati film.[16]

L'esordio da solista (1970)

[modifica | modifica wikitesto]
The Empress, il pub immortalato nella copertina di Sentimental Journey

Sul fronte discografico, Ringo ha esordito come solista poco prima della separazione dei Beatles con l'album Sentimental Journey (1970), una collezione di rifacimenti di vecchi brani portati al successo tra gli anni trenta e gli anni cinquanta da vari artisti (fra cui Doris Day, Fred Astaire e Louis Armstrong). L'album fu accolto tiepidamente dai fan e fu sonoramente stroncato dai critici che lo definirono inutile, caramelloso, noioso[senza fonte]; Ringo si giustificò pubblicamente dichiarando:

«L'ho fatto per mia madre.»

A breve distanza seguì Beaucoups of Blues (1970), un album in tipico stile country and western, che confermava la sua predilezione per uno stile sostenuto e promosso già in alcune sue interpretazioni con i Beatles. Fu registrato a Nashville con i migliori turnisti locali disponibili e ricevette più consensi del precedente ed ebbe un buon riscontro di vendite.

Nello stesso periodo Starr, pur mentre il gruppo di Liverpool si avviava allo scioglimento, apparve in molti dischi di suoi colleghi (ad esempio in alcuni di John Lennon e George Harrison). La scalata al successo e alle classifiche di vendita iniziò però solo con i singoli It Don't Come Easy (1971), presentata anche al Concerto per il Bangladesh organizzato da George Harrison (da cui fu tratto l'album discografico triplo Concert for Bangla Desh) nell'agosto dello stesso anno e con Back Off Boogaloo (1972), entrambe sue composizioni.[senza fonte]

L'attività cinematografica lo ha visto apparire nel film western Blindman (1971) ed impersonare Frank Zappa in 200 Motels (1971). Ha poi interpretato That'll Be the Day con David Essex (1973); ha diretto anche il lungometraggio Born to Boogie (1973), film biografico sulla vita di Marc Bolan.[senza fonte]

Successi individuali (1973-1974)

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Ringo (album).
Niente fonti!
Questa voce o sezione sull'argomento musicisti britannici non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.

Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
Sequenza di The Last Waltz. Il viso di Ringo è seminascosto da una delle bacchette

Alla fine del 1973 Starr arriva in testa alla classifica americana con l'album Ringo, forte di due primi posti a 45 giri con Photograph (nella Billboard Hot 100) e nel gennaio 1974 con You're Sixteen e di un buon piazzamento nei Top 10 con Oh My My. L'album rappresenta il suo successo più importante sotto il profilo sia artistico sia commerciale. È stato registrato con la partecipazione, tra gli altri, di John Lennon, Paul McCartney e George Harrison che hanno composto rispettivamente le canzoni I'm the Greatest (nella quale suonarono tutti i Beatles tranne Paul), Six O' Clock e Sunshine Life for Me. Il prodotto finale piace ai fans e viene lodato dai critici che ne apprezzano la freschezza creativa, le sonorità pop e le canzoncine kitsch.

Il momento favorevole continua con l'album Goodnight Vienna (1974), che frutta a Starr due altri successi importanti: l'interpretazione di Only You (il "sempreverde" dei Platters) e No No Song. Goodnight Vienna venderà moltissimo anche se non conferma la qualità musicale del precedente. Dal grigiore artistico dell'album emerge la canzone omonima composta da John Lennon, Snookeroo scritta dalla coppia Elton John e Bernie Taupin, No No Song di Hoyt Axton.

Sul fronte cinematografico, invece, Starr ha proseguito la sua attività recitando ne Il figlio di Dracula (1974) con Harry Nilsson ed apparendo in un cameo in Lisztomania (1975), ancora al fianco di David Essex. Nel 1975 inaugura una propria etichetta discografica Ring-O-Records, per poi passare però alla statunitense Atlantic Records. Nel 1976 è tra gli ospiti del concerto The Last Waltz, l'addio del gruppo storico di Bob Dylan, The Band; dall'evento venne poi ricavato due anni dopo il film L'ultimo valzer, frutto della registrazione integrale del concerto.

Anni ottanta

[modifica | modifica wikitesto]

Gli anni ottanta per Ringo Starr non sono un momento di grande creatività artistica, ma piuttosto un periodo in cui il batterista gode dell'infinita rendita derivante dai profitti dei Beatles, nonostante le cronache riportino di suoi problemi finanziari. Nel 1980 ha recitato come protagonista nel film Il cavernicolo al fianco di Barbara Bach. I due si sono sposati nell'aprile del 1981. Sul fronte discografico, dopo alcuni album mediocri della seconda metà degli anni settanta, Starr pubblica Stop and Smell the Roses (1981), realizzato con diversi produttori ed inciso in vari studi di registrazione.

È il suo album migliore da anni e gli procura l'ultimo ingresso in classifica con la canzone Wrack My Brain, scritta e prodotta da George Harrison. Dal punto di vista musicale il decennio degli Ottanta lo ha visto partecipare in più occasioni a dischi altrui, tra cui Tug of War (1982) e Pipes of Peace (1983) di Paul McCartney, e pubblicare un solo album passato pressoché inosservato, Old Wave (1983), fra l'altro neppure distribuito sui mercati inglese e americano. Si annovera anche qualche comparsa in progetti cinematografici e televisivi. Gravi problemi di alcolismo hanno segnato tutto il periodo motivando, in un certo qual senso, la scarsa attività artistica. Fra i pochi brani registrati nel periodo, figura You Know It Makes Sense, un brano contro l'eroina pubblicato sull'album Anti-Heroin Project - It's A Live In World.

Anni novanta

[modifica | modifica wikitesto]

Il successivo decennio si è invece mostrato più stimolante, se non altro per la ritrovata voglia di esibirsi dal vivo, come hanno dimostrato Ringo Starr and His All-Starr Band... (1990) e Live from Montreux (1993), due album live in cui sono stati ospiti della All-Starr Band membri degli Eagles, dei The Band, Nils Lofgren, Dr. John e tanti altri. Il ritorno in studio si è avuto con Time Takes Time (1992), un buon lavoro prodotto da Don Was con special guest varie (le più sorprendenti sono state quelle dei Jellyfish e dei Posies).

Le luci della ribalta si sono poi riaccese su di lui in occasione del lancio del progetto Anthology dei Beatles tra il 1995 ed il 1996 che, nonostante le critiche controverse, ha consolidato ulteriormente il mito del più famoso gruppo musicale del Novecento. Anche Vertical Man (1998) si è segnalato per il buon repertorio di brani, una ritrovata freschezza interpretativa ed un nutrito gruppo di all-star a supporto, tra cui Scott Weiland, Tom Petty, Alanis Morissette, Paul McCartney e George Harrison. Nell'album Ringo Starr ha fatto i conti col passato incidendo una nuova versione di Love Me Do, unico brano dei Beatles (insieme ad alcuni famosi brani del celebre White album in cui Ringo se ne andò a causa dei litigi e venne sostituito da Paul McCartney, per poi tornare dopo due settimane) in cui, nell'incisione originale, non compariva ufficialmente alla batteria. I Wanna Be Santa Claus, pubblicato nel 1999, è invece una raccolta di standard natalizi, in cui Starr ha riproposto la vecchia incisione dei Beatles Christmas Time Is Here Again ed altri classici. Due le canzoni nuove da lui composte, la title track e Dear Santa.

Anni 2000 e 2010

[modifica | modifica wikitesto]
Ringo nel 2007

Tra la fine del 2000 e l'inizio del 2001, l'antologia 1 dei Beatles, che raccoglie tutti i singoli "numero uno" ha raggiunto i primi posti delle classifiche di tutto il mondo, regalando anche a Ringo Starr un rinnovato momento di popolarità. Il batterista ha continuato, nel frattempo, ad esibirsi regolarmente dal vivo con la sua All-Starr Band, il cui organico si è rinnovato annualmente. I momenti migliori dei concerti sono stati poi raccolti nel cofanetto The Anthology... So Far (2001), uscito per celebrare il decimo anniversario della formazione.

Nel novembre del 2002 partecipa da protagonista al "Concert for George" ad un anno esatto dalla scomparsa di Harrison. Nella primavera del 2003, Starr ha quindi pubblicato l'album Ringo Rama, a cui tra gli ospiti hanno partecipato Eric Clapton, David Gilmour e Willie Nelson, il singolo di successo e Never Without You, dedicata a George Harrison. Successivamente è uscito Choose Love (2005). Del 2010 è Y Not, nuovo album di inediti, pubblicato il 12 gennaio dall'etichetta discografica Universal. Il disco contiene una traccia in cui Starr collabora con Paul McCartney, la canzone Walk with You.

Nel giugno del 2007, tramite il suo sito ufficiale, Ringo ha annunciato il suo ritorno alla EMI, sua casa discografica dal 1962 al 1975. Primo segno tangibile di questa rinnovata intesa è stata la pubblicazione (il 28 agosto 2007) della raccolta Photograph: The Very Best of Ringo che, un po' a sorpresa, ha riportato il suo nome nei Top 30 britannici, cosa che non accadeva dal 1974 quando uscì l'album Goodnight Vienna. Da tempo i fan chiedevano a gran voce una compilation che coprisse la sua intera carriera solista: Photograph: The Very Best of Ringo soddisfa a tutti gli effetti questo bisogno, in quanto include una selezione di brani che va da Beaucoups of Blues del 1970 a Fading in Fading out del 2005. Contemporaneamente all'uscita della raccolta sono stati pubblicati su iTunes i quattro album di Ringo per la EMI: Sentimental Journey, Beaucoups of Blues, Ringo e Goodnight Vienna. Nel gennaio 2008 ha pubblicato, sempre con la EMI, l'album Liverpool 8. Il 31 marzo 2015 pubblica l'album Postcards from Paradise.[17]

Il 14 agosto 2016 la nipote Tatia (figlia di Zak) dà alla luce il suo primo figlio chiamato Stone Zakomo Low, nato dalla relazione tra lei e Adam Low, rendendo Zak nonno per la prima volta e quindi Ringo bisnonno.

Il 25 ottobre 2019 esce il suo 20º album da solista What's My Name, anticipato dall'omonimo singolo uscito il 14 Settembre 2019. La traccia numero 3, Grow Old with Me è una cover della canzone di John Lennon, contenuta nell'album postumo Milk and Honey e vede insieme a collaborare ancora una volta Ringo con Paul McCartney. Nello stesso periodo annuncia il volere di tornare a organizzare tournée con il suo supergruppo, ma il tour viene cancellato a seguito della pandemia da COVID-19.[18]

Anni 2020

[modifica | modifica wikitesto]

Il 19 marzo 2021 viene pubblicato Zoom In, un EP di cinque tracce. Il 24 settembre dello stesso anno, Starr pubblica Change the World, un EP con quattro tracce, tra cui una cover di Rock Around the Clock, con Nathan East al basso e Joe Walsh alla chitarra.[19][20]. Segue EP3 del 16 settembre 2022 e Rewind Forward il 13 ottobre 2023, EP di quattro tracce pubblicato sotto forma di CD, cassetta, vinile e su piattaforme digitali.

Il 2024 vede la pubblicazione di Crooked Boy, accompagnato però dalla cancellazione del suo nuovo tour a causa di una malattia[21]; questo è stato compensato dall'annuncio di un nuovo album di inediti, Look Up, in arrivo il 2025 e con ispirazioni Country, l'album vedrà la partecipazione di T Bone Burnett.[22]

Il ruolo nei Beatles

[modifica | modifica wikitesto]

Stile batteristico

[modifica | modifica wikitesto]

Il suo stile batteristico, assai particolare e per molti versi innovativo era estremamente preciso, al punto che durante le sedute di registrazione dei Beatles i suoi errori si potevano contare sulle dita di una mano.[23][24]

Il giornalista Robyn Flans, in un articolo per la Percussive Arts Society, ha affermato che il numero di batteristi che gli hanno confidato di essere stati ispirati da Ringo Starr è incalcolabile[25]. Fra i suoi estimatori spiccano Phil Collins, Jim Keltner, Max Weinberg[26] (batterista della E Street Band), il sessionman Kenny Aronoff, i jazzisti Steve Jordan e Greg Bissonette, Eric Carr (Kiss), Pat Torpey (Mr.Big), Chad Smith (Red Hot Chilli Peppers) e Dave Grohl (Nirvana, Foo Fighters)[27][28].

A livello tecnico si notano immediatamente la personale tecnica nell'uso della mano dominante che era molto veloce e dotata di grande resistenza e la seduta assai elevata. I suoi fill erano insoliti e fantasiosi (la loro originalità era aumentata dal fatto che suonasse da mancino una batteria per destri). In generale suonava in maniera estremamente melodica, diventando spesso peculiare per la canzone, al punto che ascoltando certi brani è possibile individuarli anche solo ascoltandone la batteria[28][29]. Esempi di queste idee si ritrovano ad esempio nell'introduzione di Come Together o in A Day in the Life e Here Comes the Sun dei Beatles.

Come i suoi colleghi nei Beatles, anche Ringo ha contribuito ad aspetti prettamente legati al suono e alla produzione del suo strumento, per esempio essendo tra i primissimi a cambiare l'accordatura dei tom da quella standard jazz a quella che oggi domina nella musica leggera, e a promuovere le sordine per la batteria (per esempio usando fazzoletti per i tom e coperte per la cassa)[28][30].

Compositore e cantante

[modifica | modifica wikitesto]

Nel periodo di militanza nei Beatles Ringo non fu molto prolifico come compositore: per il quartetto scrisse soltanto Don't Pass Me By (The Beatles) e Octopus's Garden (Abbey Road). Nel film Let It Be si vede George Harrison che aiuta Ringo a comporre il ritornello. Starr risulta inoltre accreditato come coautore assieme a Lennon e McCartney in What Goes On (Rubber Soul), e assieme a Lennon, McCartney e Harrison in Flying (Magical Mystery Tour) e Dig It (Let It Be).

Ringo Starr è accreditato come autore o coautore nei seguenti brani dei Beatles:

  1. What Goes On (Rubber Soul, 1965) - accreditato a Lennon, McCartney, Starkey
  2. 12-Bar Original (registrato nel 1966, ma pubblicato in Anthology 2, 1996) - accreditato a Lennon, McCartney, Harrison, Starkey
  3. Flying (Magical Mystery Tour, 1967) - accreditata come composizione di gruppo
  4. Christmas Time (Is Here Again) (registrato nel 1967, ma pubblicato come lato B del singolo Free as a Bird, 1995) - accreditato come composizione di gruppo
  5. Don't Pass Me By (The Beatles, 1968) - autore unico
  6. Octopus's Garden (Abbey Road, 1969) - autore unico
  7. Dig It (Let It Be, 1969) - accreditato come composizione di gruppo
  8. Maggie Mae (Let It Be, 1969) - brano tradizionale di Liverpool, reinterpretato dal gruppo
  9. Free as a Bird (Anthology 1, 1995) - brano originale di Lennon; versione dei Beatles accreditata come composizione di gruppo

Starr con i Beatles si occupò prevalentemente all'accompagnamento strumentale, e solo occasionalmente gli furono affidate parti vocali: I Wanna Be Your Man, Act Naturally, Boys, Yellow Submarine, With a Little Help from My Friends, Good Night, le canzoni più famose da lui interpretate.

Altre attività

[modifica | modifica wikitesto]

Cinema

[modifica | modifica wikitesto]

In contrapposizione alla personalità di musicista, Starr vanta invece una discreta carriera cinematografica, iniziata durante la carriera con i Beatles (Help! e A Hard Day's Night, entrambi di Richard Lester, in Italia noti rispettivamente come Aiuto! e Tutti per uno) e protrattasi durante tutti gli anni settanta. A parte quelli girati durante la parentesi beatlesiana, il primo film a cui prese parte fu Candy e il suo pazzo mondo (1968), nel quale ebbe una parte al fianco di Charles Aznavour, Marlon Brando ed Ewa Aulin. Successivamente recitò in The Magic Christian (1969), con Peter Sellers e Raquel Welch, e in molte altre pellicole.

Strumentazione

[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda la sua strumentazione (nella carriera con i Beatles) Ringo usò varie batterie. La prima in assoluto fu la Premier Duroplastic (in mogano, utilizzata per incidere tutto l'album Please Please me del 1963): cassa 20"x14", tom 12"x8", timpano 14"x14" e rullante 14"x4". Dal febbraio del 1964, firmò un contratto con la Ludwig, batteria che utilizza ancora oggi. Il suo primo e storico set, è il Ludwig Classic Maple 3 piece nella famosissima finitura Black Oyster Pearl, composto da: cassa 20"x14", tom 12"x8", timpano 14"x14" e rullante a parte, il rarissimo Ludwig Jazz Festival (nella medesima finitura) 14"x5". Dal 1965-66 fino al 1967 Ringo utilizza una Ludwig Super Classic Maple (sempre in Black Oyster Pearl) con le seguenti misure: cassa 22"x14", tom 13"x9", timpano 16"x16" e lo stesso Ludwig Jazz Festival 14"x5". Dal 1968 fino al 1969, per la prima volta Ringo inserisce un secondo tom, cambiando finitura della sua Ludwig Maple modello Hollywood in Natural Maple finish. Questa batteria si può notare bene nelle riprese dell'album Let It Be e nello storico live dei Beatles On the Rooftop: cassa 22"x14", tom 12"x8", tom 13"x9", timpano 16"x16" e come rullante il solito Jazz Festival.

I piatti da lui utilizzati, tuttora sono Zildjian, modello Avedis. Il suo set era formato da: hit hat 14", crash 18", ride 20" (suonato quasi sempre come un normale crash). Come si può notare in numerose tracce dei Beatles, il piatto da 20" spesso era con i rivetti (sizzle), ne sono testimoni alcune foto o filmati, ma soprattutto le particolari sfumature di suono che questo piatto produce e che contraddistingue il sound inimitabile di Ringo Starr.

Discografia

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Ringo Starr.
Album in studio
  • 1970 - Sentimental Journey
  • 1971 - Beaucoups of Blues
  • 1973 - Ringo
  • 1974 - Goodnight Vienna
  • 1976 - Ringo's Rotogravure
  • 1977 - Ringo the 4th
  • 1978 - Bad Boy
  • 1981 - Stop and Smell the Roses
  • 1983 - Old Wave
  • 1992 - Time Takes Time
  • 1998 - Vertical Man
  • 1999 - I Wanna Be Santa Claus
  • 2003 - Ringorama
  • 2005 - Choose Love
  • 2008 - Liverpool 8
  • 2010 - Y Not
  • 2012 - Ringo 2012
  • 2015 - Postcards from Paradise
  • 2017 - Give More Love
  • 2019 - What's My Name
  • 2025 - Look Up
Raccolte
  • 1975 - Blast from Your Past
  • 1978 - A Collection of Hits 1970-1978
  • 1989 - Starr Struck: Best of Ringo Starr, Vol.2
  • 2007 - Photograph: The Very Best of Ringo
  • 2008 - Ringo 5.1: The Surround Sound Collection
Partecipazioni
  • 1970 - John Lennon/Plastic Ono Band, John Lennon
  • 1970 - All Things Must Pass, George Harrison
  • 1972 - The Concert for Bangladesh
  • 1997 - Flaming Pie, Paul McCartney

Filmografia

[modifica | modifica wikitesto]

Cinema

[modifica | modifica wikitesto]
  • Tutti per uno (A Hard Day's Night), regia di Richard Lester (1964)
  • Aiuto! (Help!), regia di Richard Lester (1965)
  • Yellow Submarine, regia di George Dunning (1968)
  • Candy e il suo pazzo mondo (Candy), regia di Christian Marquand (1968)
  • Le incredibili avventure del signor Grand col complesso del miliardo e il pallino della truffa (The Magic Christian), regia di Joseph McGrath (1969)
  • Let It Be - Un giorno con i Beatles (Let It Be), regia di Michael Lindsay-Hogg (1970) – documentario
  • 200 Motels, regia di Frank Zappa e Tony Palmer (1971)
  • Blindman, regia di Ferdinando Baldi (1971)
  • That'll Be the Day, regia di Claude Whathan (1973)
  • Il figlio di Dracula (Son of Dracula), regia di Freddie Francis (1974)
  • Lisztomania, regia di Ken Russell (1975)
  • Sextette, regia di Ken Hughes (1978)
  • L'ultimo valzer (The Last Waltz), regia di Martin Scorsese (1978)
  • Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, regia di D. A. Pennebaker (1979) – documentario
  • Uragano Who (The Kids Are Alright), regia di Jeff Stein (1979)
  • Il cavernicolo (Caveman), regia di Carl Gottlieb (1981)
  • Broad Street (Give My Regards to Broad Street), regia di Peter Webb (1984)
  • The Return of Bruno, regia di James Yukich (1987)
  • Mi chiamano Radio (Radio), regia di Michael Tollin (2003)
  • George Harrison: Living in the Material World, regia di Martin Scorsese (2011)
  • Vite da popstar (Popstar: Never Stop Never Stopping), regia di Akiva Schaffer e Jorma Taccone (2016)
  • The Beatles: Eight Days a Week - The Touring Years, regia di Ron Howard (2016) – documentario

Televisione

[modifica | modifica wikitesto]
  • Magical Mystery Tour, regia di Bernard Knowles con i The Beatles – film TV (1967)
  • La punta (The Point!), regia di Fred Wolf – film TV (1971)
  • Monty Python's Flying Circus – serie TV, episodio 3x02 (1972)
  • Ringo, regia di Jeff Margolis – film TV (1978)
  • La principessa Daisy (Princess Daisy), regia di Waris Hussein – miniserie TV (1983)
  • Alice in Wonderland, regia di Harry Harris – miniserie TV (1985)
  • Sabrina, vita da strega (Sabrina, the Teenage Witch) – serie TV, episodio 3x06 (1998)
  • The Beatles: Get Back, regia di Peter Jackson – docuserie (2021)

Doppiatore

[modifica | modifica wikitesto]
  • Il trenino Thomas (Thomas & Friends) – serie animata, 52 episodi (1984-1986)
  • I Simpson (The Simpsons) – serie animata, episodio 2x18 (1991)

Doppiatori italiani

[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Ringo Starr è stato doppiato da:

  • Pino Locchi in Tutti per uno, Aiuto!, Magical Mystery Tour, Yellow Submarine, Candy e il suo pazzo mondo, Il cavernicolo, Broad Street
  • Renato Cortesi ne Le incredibili avventure del signor Grand col complesso del miliardo e il pallino della truffa
  • Carlo Alighiero in Blindman
  • Mauro Magliozzi in Vite da popstar

Da doppiatore è stato sostiuito da:

  • Angelo Maggi ne Il trenino Thomas

Onorificenze

[modifica | modifica wikitesto]
Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico
«Per i servizi alla musica.»
— Buckingham Palace (Londra), Birthday Honours del 12 giugno 1965[31]
Commendatore dell'Ordine delle arti e delle lettere francese - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine delle arti e delle lettere francese
«Per l'opera come pittore»
— Museo oceanografico (Principato di Monaco), 25 settembre 2013[32][33]
Cavaliere (Knight Bachelor, sistema onorifico del Regno Unito) - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere (Knight Bachelor, sistema onorifico del Regno Unito)
«Per l'opera nella musica e per l'attività di beneficenza»
— Buckingham Palace (Londra), New Year Honours del 1º gennaio 2018[34][35]

Nella cultura di massa

[modifica | modifica wikitesto]
Questa voce o sezione sull'argomento biografie ha problemi di struttura e di organizzazione delle informazioni.
Motivo: WP:CULTURA, WP:CURIOSITÀ

Risistema la struttura espositiva, logica e/o bibliografica dei contenuti. Nella discussione puoi collaborare con altri utenti alla risistemazione. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
  • Viene citato dalla protagonista del film (500) giorni insieme (Zooey Deschanel) come suo musicista preferito, causando nel suo compagno una reazione stupita.
  • Viene citato nel film Sister Act - Una svitata in abito da suora dalla protagonista (Whoopi Goldberg) quando, ancora bambina, vuole prendere in giro l'insegnante, una suora, che le ha appena chiesto i nomi degli evangelisti.
  • È più volte citato nella serie animata de I Simpson, nella quale si scopre essere la passione di Marge Simpson che lo immortala, inoltre, in numerosi dei suoi dipinti.
  • È l'ispirazione dietro i biscotti Ringo, creati da Mario Pavesi negli anni '60 all'apice del successo dei Beatles, nel tentativo di creare una merenda che piacesse anche agli adolescenti.
  • I Pinguini Tattici Nucleari (gruppo indie italiano) lo hanno omaggiato con il titolo della loro canzone Ringo Starr presentata al Festival di Sanremo 2020. La canzone si è classificata 3ª, ma nella classifica provvisoria del televoto è arrivata 2ª con solo l'1,7% di svantaggio su Francesco Gabbani (2º nella classifica generale) e con il 13,3% di vantaggio su Diodato, vincitore del festival.

Note

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Ringo Starr, su rollingstone.com. URL consultato il 28 ottobre 2021.
  2. ^ The Beatles Anthology, Rizzoli, Milano 2010, pag. 33.
  3. ^ Bill Harry, Beatles - L'enciclopedia, Arcana, Roma 2001, pag. 701.
  4. ^ A. Marziano, M. Worden, Penny Lane - Guida ai luoghi leggendari dei Beatles, Giunti, Firenze 2010, pag. 57.
  5. ^ Bill Harry, Beatles - L'enciclopedia, Arcana, Roma 2001, pagg. 701-2.
  6. ^ Bill Harry, Beatles - L'enciclopedia, Arcana, Roma 2001, pag. 633.
  7. ^ Bob Spitz, The Beatles. La vera storia, Sperling & Kupfer, Milano 2006, pag. 136.
  8. ^ Alistair Taylor, With the Beatles, John Blake Publishing Ltd, London 2011, pag. 59.
  9. ^ Bob Spitz, The Beatles. La vera storia, Sperling & Kupfer, Milano 2006, pagg. 207-8.
  10. ^ Hunter Davies, The Beatles - The Classic Updated, W.W. Norton & Company, New York/London 2009, pag. 151.
  11. ^ Geoff Emerick, Here, There and Everywhere, Gotham Books, New York 2007, pagg. 46 e 49.
  12. ^ «Col passare del tempo Ringo si dimostrò perfetto per i Beatles e, per un certo periodo, fu il componente del gruppo che godeva di maggior fama tra i fan americani». Bill Harry, Beatles - L'enciclopedia, Arcana, Roma 2001, pag. 703.
  13. ^ Bill Harry, Beatles - L'enciclopedia, Arcana, Roma 2001, pag. 703.
  14. ^ June Skinner Sawyers (a cura di), Read the Beatles, Arcana Edizioni, Roma 2010, pag. 404.
  15. ^ Barry Miles, Paul McCartney - Many Years From Now, Rizzoli, Milano 1997, pag. 122.
  16. ^ Hunter Davies, The Beatles - The Classic Updated, W.W. Norton & Company, New York/London 2009, pag. 355.
  17. ^ Ringo Starr, il nuovo disco è un'autobiografia, su mentelocale.it, Mentelocale, 4 aprile 2015 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2015).
  18. ^ (EN) X, Email, LinkedIn, Battling COVID again, Ringo Starr cancels rest of tour, including upcoming L.A. show, su Los Angeles Times, 14 ottobre 2022. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  19. ^ Niente può fermare Ringo Starr, su rollingstone.it. URL consultato il 28 ottobre 2021.
  20. ^ (EN) Ringo Starr Releases Music Video For ‘Rock Around The Clock', su udiscovermusic.com. URL consultato il 28 ottobre 2021.
  21. ^ (EN) Rania Aniftos, Ringo Starr Cancels Remaining Two Shows of Tour Due to Illness, su Billboard, 24 settembre 2024. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  22. ^ Rockol com s.r.l, Ringo Starr, un'altra anticipazione dall'album country & western, su Rockol. URL consultato il 1º dicembre 2024.
  23. ^ Martin, George, All you need is ears, St. Martin's Press, [1994], ISBN 0312114826, OCLC 473705858. URL consultato il 27 novembre 2018.
  24. ^ David Hunter e Mark Lewisohn, The Beatles: Recording Sessions, in Notes, vol. 46, n. 3, 1990-03, p. 641, DOI:10.2307/941438, ISSN 0027-4380 (WC · ACNP). URL consultato il 27 novembre 2018.
  25. ^ Carolyn Bryant, Percussive Arts Society, collana Oxford Music Online, Oxford University Press, 31 gennaio 2014. URL consultato il 27 novembre 2018.
  26. ^ Max Weinberg, "The Big Beat", Hudson Music, 1984.
  27. ^ (EN) Ben Cardew, In defence of Ringo Starr – a masterful drummer and the Beatles' unsung genius, su the Guardian, 19 settembre 2017. URL consultato il 27 novembre 2018.
  28. ^ a b c (EN) On Ringo Starr - Modern Drummer Magazine, in Modern Drummer Magazine. URL consultato il 27 novembre 2018.
  29. ^ https://web.archive.org/web/20150707132204/http://www.pas.org/About/the-society/halloffame/StarrRingo.aspx.
  30. ^ Corrado Bertonazzi, "Ringo Starr: Bluff o Genio? #51", su youtube.com.
  31. ^ UK list: (EN) The London Gazette (PDF), n. 43667, 4 June 1965.
  32. ^ (EN) France honours Beatles drummer Ringo Starr. Ringo Starr, former Beatles drummer, is made a Commander of France's Order of Arts and Letters, in The Telegraph, 25 settembre 2013. URL consultato il 27 dicembre 2017.
  33. ^ Ringo Starr ad Artenativelight 3, in Monte Carlo In, n. 18, ottobre 2013, p. 35. URL consultato il 27 dicembre 2017.
  34. ^ (EN) Arise Sir Ringo! Beatles drummer will become second member of the band to be knighted when he receives the award in New Year's Honours List, in Daily Mail, 24 dicembre 2017. URL consultato il 27 dicembre 2017.
  35. ^ Yoko Ono e Paul McCartney si congratulano con Ringo per il cavalierato. Il quarto Beatles ha ricevuto il 'Knight Bachelor' il primo giorno dell'anno, in Rolling Stone, 3 gennaio 2018. URL consultato il 7 gennaio 2018.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

  • Wikiquote
  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni di o su Ringo Starr
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ringo Starr

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  • (EN) Sito ufficiale, su ringostarr.com. Modifica su Wikidata
  • ringostarr (canale), su YouTube. Modifica su Wikidata
  • (EN) Pat Bauer, Ringo Starr, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Modifica su Wikidata
  • (EN) Opere di Ringo Starr, su Open Library, Internet Archive. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su Goodreads. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su MobyGames, Blue Flame Labs. Modifica su Wikidata
  • Ringo Starr, su Last.fm, CBS Interactive. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr / Richard Starkey, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr / Ringo Starr (altra versione), su Discogs, Zink Media. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su WhoSampled. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su SecondHandSongs. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su SoundCloud. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su Genius.com. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su Billboard. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su comicvine.gamespot.com, GameSpot. Modifica su Wikidata
  • Ringo Starr, su CineDataBase, Rivista del cinematografo. Modifica su Wikidata
  • Ringo Starr, su MYmovies.it, Mo-Net Srl. Modifica su Wikidata
  • Ringo Starr, su Movieplayer.it, NetAddiction S.r.l.. Modifica su Wikidata
  • Ringo Starr, su FilmTv.it, Arnoldo Mondadori Editore. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su IMDb, IMDb.com. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su AllMovie, All Media Network. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su Metacritic, Red Ventures. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012). Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018). Modifica su Wikidata
  • (DE, EN) Ringo Starr, su filmportal.de. Modifica su Wikidata
  • (EN) Ringo Starr, su Behind The Voice Actors, Inyxception Enterprises. Modifica su Wikidata
V · D · M
Ringo Starr
Album studioSentimental Journey (1970) · Beaucoups of Blues (1970) · Ringo (1973) · Goodnight Vienna (1974) · Ringo's Rotogravure (1976) · Ringo the 4th (1977) · Bad Boy (1978) · Stop and Smell the Roses (1981) · Old Wave (1983) (pubblicato solo in Canada e Germania) · Time Takes Time (1992) · Vertical Man (1998) · I Wanna Be Santa Claus (1999) · Ringo Rama (2003) · Choose Love (2005) · Liverpool 8 (2008) · Y Not (2010) · Ringo 2012 (2012) · Postcards from Paradise (2015) · Give More Love (2017) · What's My Name (2019)
RaccolteBlast from Your Past · A Collection of Hits 1970-1978 · Starr Struck: Best of Ringo Starr, Vol.2 · The Anthology...So Far · Photograph: The Very Best of Ringo · Ringo 5.1: The Surround Sound Collection · Icon
Album liveRingo Starr and His All-Starr Band... · Ringo Starr and His All Starr Band Volume 2: Live from Montreux · Ringo Starr and His Third All-Starr Band-Volume 1 · VH1 Storytellers · King Biscuit Flower Hour Presents Ringo & His New All-Starr Band · Extended Versions · Tour 2003 · Ringo Starr and Friends · Ringo Starr: Live at Soundstage · Ringo Starr & His All Starr Band Live 2006 · Live at the Greek Theatre 2008
Colonne sonoreScouse the Mouse (1977)
SingoliBeaucoups of Blues/Coochy Coochy · It Don't Come Easy/Early 1970 · Back Off Boogaloo/Blindman · Photograph/Down and Out · You're Sixteen/Devil Woman · |Oh My My/Step Lightly · Only You (And You Alone) · No No Song/Snookeroo · Snookeroo/Oo-Wee · (It's All Down to) Goodnight Vienna/Oo-Wee · A Dose of Rock 'n' Roll · You Don't Know Me at All · Hey! Baby · Las Brisas · Drowning in the Sea of Love/Just a Dream · Wings/Just a Dream · Sneaking Sally Through the Alley/Tango All Night · Tango All Night · Lipstick Traces (On a Cigarette) · Tonight/Heart on My Sleeve · Heart on My Sleeve ·Wrack My Brain · Private Property · In My Car · I Keep Forgettin'/She's About a Mover · You Know It Makes Sense · When You Wish Upon a Star · Act Naturally (con Buck Owens) · You Never Know · Weight of the World/After All These Years/Don't Be Cruel · Don't Go Where the Road Don't Go · La De Da · King of Broken Hearts · Mr. Double-It-Up ·One · Come on Christmas, Come on · Never Without You · Imagine Me There · Fading In Fading Out · Liverpool 8 · The Official BBC Children in Need Medley (con la Peter Kay's Animated All Star Band) · Walk with You (con Paul McCartney) · Wings · Postcards from Paradise · Give More Love · We're on the Road Again · So Wrong for So Long · Standing Still · What's My Name · Grow Old With Me · Here's to the Nights · Zoom In Zoom Out · Let's Change the World · Rock Around the Clock · World Go Round
EPBeaucoups of Blues · Back Off Boogaloo · Fotografia (Photograph) · Old Wave/Stop and Smell the Roses - Selections from the Deluxe Collector Editions Reissues · 4-Starr Collection · Zoom In · Change the World · EP3 · Rewind Forward · Crooked Boy
FilmografiaCandy e il suo pazzo mondo (1968) · Le incredibili avventure del signor Grand col complesso del miliardo e il pallino della truffa (1969) · Music! (1971) · 200 Motels (1971) · Blindman (1971) · La storia di Oblio nel paese degli uomini con la testa a punta (1971) · Did Somebody Drop His Mouse? (1972) · The Concert for Bangladesh (1972) · Born to Boogie (anche regia) (1972) · That'll Be the Day (1973) · Ziggy Stardust and the Spiders from Mars (1973) · Il figlio di Dracula (1974) · Lisztomania (1975) · The Day the Music Died (1977) · The Beatles and Beyond (1977) · Sextette (1978) · L'ultimo valzer (1978) · Ringo (1978) · Uragano Who (1979) · Il cavernicolo (1981) · The Cooler (1982) · Give My Regards to Broad Street (1984) · Acqua in bocca (1985) · Alice in Wonderland (1985) · To the North of Katmandu (1986) · Sun City/The Making of Sun City (1986) · Queen: The Magic Years (1987) · Walking After Midnight (1988) · The Return of Bruno (1988) · The Beatles Anthology (1995) · Concert for George (2001)
Voci correlateDiscografia di Ringo Starr · The Beatles · Rory Storm and the Hurricanes · Maureen Cox · Barbara Bach · Nancy Lee Andrews · Zak Starkey · All-Starr Band · Lee Starkey · Ring-O-Records · Brani musicali di Ringo Starr
V · D · M
The Beatles
FormazioneJohn Lennon (1960-1970) · Paul McCartney (1960-1970) · George Harrison (1960-1970) · Ringo Starr (1962-1970) · Stuart Sutcliffe (1960-1961) · Pete Best (1960-1962)
Album in studio
Regno Unito (bandiera) Regno UnitoPlease Please Me · With the Beatles · A Hard Day's Night · Beatles for Sale · Help! · Rubber Soul · Revolver · Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band · The Beatles (White Album) · Abbey Road · Let It Be · Let It Be... Naked
Stati Uniti (bandiera) Stati UnitiIntroducing... The Beatles · Meet the Beatles! · The Beatles' Second Album · Something New · The Beatles' Story · Beatles '65 · The Early Beatles · Beatles VI · Help! · Rubber Soul · Yesterday and Today · Revolver · Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band · Magical Mystery Tour · The Beatles (White Album) · Abbey Road · Let It Be
Canada (bandiera) CanadaTwist and Shout · The Beatles' Long Tall Sally
Album dal vivoThe Beatles at the Hollywood Bowl · Live at the BBC · On Air - Live at the BBC Volume 2 · The Beatles Bootleg Recordings 1963
RaccolteThe Beatles' First · The Beatles in Italy · A Collection of Beatles Oldies (But Goldies!) · Hey Jude · The Beatles' Christmas Album · Very Together · Red Album · Blue Album · Rock 'n' Roll Music · Love Songs · Rarities · Ballads · 20 Greatest Hits · The Number Ones · Past Masters · The Beatles Anthology (1 · 2 · 3) · 1 · Love · Tomorrow Never Knows · I Saw Her Standing There · 1+
Box setThe Beatles Collection · The Beatles Box · The Beatles: The Collection · The Beatles Box Set · The Capitol Albums, Volume 1 · The Capitol Albums, Volume 2 · The Beatles Stereo Box Set · The Beatles in Mono · The U.S. Albums · The Japan Box · The Singles Collection
Colonne sonoreMagical Mystery Tour · Reel Music · Yellow Submarine
EPTwist and Shout · The Beatles' Hits · The Beatles (No. 1) · All My Loving · Long Tall Sally · Extracts from the Film "A Hard Day's Night" · Extracts from the Album "A Hard Day's Night" · Beatles for Sale · Beatles for Sale No. 2 · The Beatles' Million Sellers · Yesterday · Nowhere Man · Magical Mystery Tour · Baby It's You · Free as a Bird · Real Love
SingoliLove Me Do/P.S. I Love You · Please Please Me/Ask Me Why · From Me to You/Thank You Girl · She Loves You/I'll Get You · I Want to Hold Your Hand/This Boy · Can't Buy Me Love/You Can't Do That · A Hard Day's Night · I Feel Fine/She's a Woman · Ticket to Ride/Yes It Is · Help! · We Can Work It Out/Day Tripper · Paperback Writer/Rain · Eleanor Rigby/Yellow Submarine · Strawberry Fields Forever/Penny Lane · All You Need Is Love/Baby You're a Rich Man · Hello, Goodbye/I Am the Walrus · Lady Madonna/The Inner Light · Hey Jude/Revolution · Get Back/Don't Let Me Down · The Ballad of John and Yoko/Old Brown Shoe · Something/Come Together · Let It Be/You Know My Name (Look Up the Number) · Free as a Bird/Christmas Time Is Here Again · Real Love/Baby's In Black · Now and Then
Brani musicaliLove Me Do · P.S. I Love You · From Me to You · Thank You Girl · She Loves You · I'll Get You · I Want to Hold Your Hand · This Boy · Can't Buy Me Love · You Can't Do That · I Feel Fine · She's a Woman · Ticket to Ride · Yes It Is · Help! · I'm Down · We Can Work It Out · Day Tripper · Paperback Writer · Rain · Eleanor Rigby · Yellow Submarine · Strawberry Fields Forever · Penny Lane · All You Need Is Love · Baby You're a Rich Man · Hello, Goodbye · I Am the Walrus · Lady Madonna · The Inner Light · Hey Jude · Revolution · Get Back · Don't Let Me Down · The Ballad of John and Yoko · Old Brown Shoe · Let It Be · You Know My Name (Look Up the Number)
BootlegLive! at the Star-Club in Hamburg, Germany; 1962 · The Decca Tapes · The Black Album · Kum Back
FilmTutti per uno (A Hard Day's Night) · Aiuto! (Help!) · Magical Mystery Tour · Yellow Submarine · Let It Be - Un giorno con i Beatles · The Beatles: Get Back
CollaboratoriMusicali: Andy White · George Martin · Jimmy Nicol · Geoff Emerick · Eric Clapton · Billy Preston · Phil Spector
Non-musicali: Brian Epstein · Neil Aspinall · Alistair Taylor · Derek Taylor · Mal Evans · Allen Klein · Peter Brown · Freda Kelly · Magic Alex
Voci correlate1964 - Allarme a N.Y. arrivano i Beatles! · Abbey Road Studios · All This and World War II · Apple Corps · Apple Records · Apple scruffs · Astrid Kirchherr · Backbeat - Tutti hanno bisogno di amore · Beatlemania · Beatlesongs! · The Beatles at the Shea Stadium · British invasion · Carnival of Light · Cavern Club · Concerto dei Beatles sul tetto · Cry for a Shadow · Dick James · Etcetera · George Harrison e i Beatles · I Beatles nella cultura di massa · Iain Macmillan · In Spite of All the Danger · John, Paul, George, Ringo ... and Bert · Leave My Kitten Alone · Lee Eastman · Leggenda della morte di Paul McCartney · Linda McCartney · Luoghi beatlesiani · Mark Lewisohn · McLemore Avenue · Murray the K · La nascita dei Beatles · Por Siempre Beatles (Beatles Forever) · The Palace of the King of the Birds · Rare and Unseen: The Beatles · Sessions · Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (film) · Soggiorno dei Beatles in India · Tara Browne · Terry Doran · The Beatles: Get Back (libro) · The Beatles: Rock Band · The Beatles Play the Residents and the Residents Play the Beatles · The First U.S. Visit · The Grey Album · The Rutles · The Quarrymen · Tony Sheridan · Yōko Ono · My Bonnie/The Saints · Musica beat · The Songs Lennon and McCartney Gave Away · Los Beatles · The Beatles: Eight Days a Week - The Touring Years · Requests · Due di noi - The Beatles · The Beatles: Sgt Pepper & Beyond · La segretaria dei Beatles · My Bonnie
Bootleg · Discografia · Filmografia · Lennon-McCartney · Videoclip
Controllo di autoritàVIAF (EN) 117667596 · ISNI (EN) 0000 0003 6863 0925 · SBN RAVV274061 · Europeana agent/base/60226 · ULAN (EN) 500372410 · LCCN (EN) n81041846 · GND (DE) 119119897 · BNE (ES) XX876077 (data) · BNF (FR) cb139000244 (data) · J9U (EN, HE) 987007597887805171 · NDL (EN, JA) 00621509 · CONOR.SI (SL) 21625443
  Portale Biografie
  Portale Cinema
  Portale Pittura
  Portale Rock
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Ringo_Starr&oldid=143464501"

  • Indonesia
  • English
  • Français
  • 日本語
  • Deutsch
  • Italiano
  • Español
  • Русский
  • فارسی
  • Polski
  • 中文
  • Nederlands
  • Português
  • العربية
Pusat Layanan

UNIVERSITAS TEKNOKRAT INDONESIA | ASEAN's Best Private University
Jl. ZA. Pagar Alam No.9 -11, Labuhan Ratu, Kec. Kedaton, Kota Bandar Lampung, Lampung 35132
Phone: (0721) 702022