| EMI Group Ltd | |
|---|---|
| Stato | |
| Forma societaria | Società a responsabilità limitata |
| Fondazione | 31 marzo 1931 a Londra |
| Chiusura | 28 settembre 2012 (divisa in: |
| Sede principale | Londra |
| Gruppo | Universal Music Group |
| Settore | Musicale |
| Fatturato | 2,07 miliardi di sterline (2007) |
| Dipendenti | 5 500 (2008) |
| Sito web | www.universalmusic.com/label/emi/ |
La Electric and Musical Industries, abbreviata in EMI, è stata una casa discografica britannica. Fondata a Londra nel 1931, fu una delle quattro major che dominarono il mercato musicale fino a quando le sue attività musicali furono acquisite da Vivendi Universal e quelle editoriali da Sony/ATV Music Publishing[1].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nasce, dal punto di vista industriale, nel 1931, dalla fusione della Gramophone Company (nota anche come His Master's Voice, in Italia La voce del padrone) e della Columbia Graphophone Company. La branca statunitense della His Master's Voice fu invece acquisita dalla RCA Victor. La divisione di musica classica, confluita nel 1990 nella etichetta EMI Classics, è stata per molto tempo diretta da Walter Legge; durante questo periodo erano di proprietà della casa discografica l'orchestra londinese Philharmonia e gli studi di Abbey Road, inaugurati il 12 novembre 1931 da Sir Edward Elgar. In quell'anno, nei suoi laboratori di ricerca, l'ingegnere Alan Blumlein brevetta il suo sistema di registrazione e riproduzione del suono binaurale (stereo). La EMI è presente in Italia dal 1931 con il nome VCM, (sigla di Voce del Padrone - Columbia - Marconiphone) che dal 1967 ha assunto la denominazione di EMI Italiana.
Nell'ottobre del 1952 lancia il suo primo microsolco a 33 giri in concomitanza con l'inizio della produzione dei 45 giri da 7". Nel 1958 viene pubblicato il primo LP stereo, il 19 febbraio del 1960 viene pubblicato l'ultimo 78 giri EMI: Rule Britannia e Royal Event di Russ Conway; il 23 marzo 1962 cessa la produzione dei 78 giri. La prima cassetta a nastro preregistrata viene pubblicata nel 1966. Il settore produttivo non è stato unicamente quello discografico, al pari della società concorrente, la Decca Records; la EMI è stata presente sul mercato delle apparecchiature di riproduzione con realizzazioni di pregevole fattura; oltre ai grammofoni si possono annoverare anche amplificatori tecnicamente all'avanguardia per l'epoca, ormai veri oggetti da collezione; basti pensare al modello stereoscope Twenty-Twenti (20+20 watt) del 1960, che oltre alle innumerevoli possibilità operative, comprese le varie equalizzazioni, ( la RIIA, la Europe dei vecchi LP e la NARTB) incorporava un oscilloscopio di precisione con tono pilota interno.
La società è stata acquisita dal fondo di investimento privato Terra Firma il 22 marzo 2007 di cui è proprietario il britannico Guy Hands. La società è stata valutata 4,7 miliardi di dollari.[2]. L'operazione si è rivelata fin dall'inizio difficile: la contrazione del mercato della musica, iniziata con il boom della musica digitale, è accelerata con la crisi, lasciando a Citigroup un debito da 3 miliardi di sterline di Emi e inasprendo i rapporti con Hands e la sua società Tierra Ferma. Il finanziere ha fatto causa alla banca americana, accusandola di averlo ingannato durante la vendita. Hands puntava a rinegoziare l'accordo e a non perdere il controllo di Emi ma senza successo: in tribunale ha perso. La presa di controllo da parte di Citigroup, avvenuta il 1º febbraio 2011[3] ha comportato una riduzione del 65% del debito di Emi da 3,4 miliardi di sterline a 1,2 miliardi di sterline.
L'11 novembre 2011 Vivendi e Universal Music Group (UMG) rilevano EMI Music per un valore totale di 1,2 miliardi di sterline[1] e completano l'acquisizione il 28 settembre 2012. La EMI aveva una quota del mercato mondiale del 13,4%. Dal viene usata come marchio della Universal Music Group.[4][5]
Etichette di proprietà
[modifica | modifica wikitesto]- Angel Music Group
- Angel Records (classical music label)
- Apple Records (distribution)
- At Large Recordings
- Blue Note
- Capitol Records
- Caroline Distribution
- Gold Label Records (Hong Kong)
- R:W
- Mosaic Records (proprietà del 50%)
- The China Record Co. (Cina)
- Chrysalis Records
- DFA Records
- Electrola (Germania)
- EMI Christian Music Group
- EMI Classics
- EMI Films
- EMI Gospel
- EMI Latin
- EMI Records
- Food Records (distribuita da Parlophone)
- Forefront Records
- GramCo (India)
- Harvest Records
- Heavenly Recordings
- His Master's Voice
- Music For Pleasure
- Mute Records
- Narada Productions
- No Milk Records
- Odeon Records
- Parlophone
- Path Orient (Cina)
- Pathé Records
- Pomaton EMI
- Positiva
- RAK Records
- Real World
- Regal Zonophone Records
- Reliquias (contiene musica dal vecchio Odeón)
- S-Curve Records (licenza e distribuzione)
- SBK Songs
- Seraphim Records
- Sparrow Records
- Sixsteps Records
- Studio 2 Stereo
- Tiny Consumer
- Toshiba-EMI (Giappone)
- Virgin Records
- 10 Records
- Astralwerks
- Circa Records (commercializzato come EMI/Virgin)
- Siren Records
- VC Recordings - anche commercializzato come Hut Records
- Worship Together
Artisti EMI Records Italy (dal 2023)
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Discografia (ormai) per pochi: Universal e Sony si dividono la Emi - Corriere della Sera, su corriere.it. URL consultato il 2 dicembre 2012 (archiviato il 15 gennaio 2013).
- ^ EMI acquisita da Terra Firma, su hwupgrade.it, Hardware Upgrade. URL consultato il 22 maggio 2007 (archiviato il 24 maggio 2007).
- ^ Dai Queen, ai Beatles e Vasco Rossi: cantano tutti per Citigroup, su businesspeople.it, Business People. URL consultato il 2 febbraio 2011.
- ^ Rinasce EMI Records Italy, la storica etichetta di Universal Music, su Billboard Italia, 30 ottobre 2023. URL consultato l'11 agosto 2025.
- ^ EMI Records Italia, su instagram.com.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su EMI
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su universalmusic.com.
- emimusic (canale), su YouTube.
- (EN) Electric and Musical Industries, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) EMI Records Ltd., su Discogs, Zink Media.
- (EN) EMI Group / EMI Records Ltd., su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 153494571 · ISNI (EN) 0000 0001 0093 264X · LCCN (EN) no97009953 · GND (DE) 271278-7 · BNF (FR) cb121717456 (data) · J9U (EN, HE) 987007438152805171 |
|---|









