Nomi comune | |
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Nomi vista dal castello | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Trento |
Amministrazione | |
Sindaco | Rinaldo Maffei (Lista civica) dal 17-5-2010 (3º mandato dal 22-9-2020) |
Data di istituzione | 16-10-1920 |
Territorio | |
Coordinate | 45°56′N 11°04′E |
Altitudine | 179 m s.l.m. |
Superficie | 6,49 km² |
Abitanti | 1 334[2] (31-7-2023) |
Densità | 205,55 ab./km² |
Comuni confinanti | Aldeno, Besenello, Calliano, Pomarolo, Volano |
Altre informazioni | |
Lingue | Italiano |
Cod. postale | 38060 |
Prefisso | 0464 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 022128 |
Cod. catastale | F929 |
Targa | TN |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 674 GG[4] |
Nome abitanti | nomesi (nomeri)[1] |
Patrono | Madre della Consolazione |
Giorno festivo | ultima domenica di agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Nomi nella provincia autonoma di Trento | |
Sito istituzionale | |
Nomi (Nomi in dialetto trentino[1]) è un comune italiano di 1 334 abitanti della provincia di Trento. Si trova circa 20 km a sud-ovest di Trento, sulla sponda destra del fiume Adige.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati adottati con deliberazione della Giunta provinciale del 7 luglio 1989, n. 7762.[5]
- Stemma
«Di rosso, al fiore d'argento, gambuto, aperto di sei petali lanceolati, accompagnato da due foglie dello stesso, frastagliate, nascenti dal piede del gambo. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso; a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale legate da un nodo d'argento e di rosso.»
La simbologia riprende un motivo decorativo della tradizione montanara.[6]
- Gonfalone
«Drappo rosso del rapporto di 1/2 recante al centro un riquadro bianco caricato dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti sovrastante la dicitura "Comune di Nomi" disposta su tre righe, bordato, ricamato, frangiato d'argento terminante al ventame in tre pendoni appuntiti ed al bilico in quattro merli guelfi. Il bilico sarà unito all'asta, foderata da una guaina di velluto dai colori alternati bianco e rosso disposti a spirale, mediante un cordone di nappe d'argento.»
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa della Madonna della Consolazione. Al suo interno racchiude importanti opere d'arte tra cui una preziosa tela risalente al XV secolo. L'altare del Santo Rosario è opera dello scultore barocco Domenico Sartori eseguito a metà settecento.[7]
- Palazzo Vecchio di Nomi è una residenza fortificata di epoca rinascimentale. Il palazzo era un forte adibito a residenza per i nobili del tempo. Del castello sono perfettamente conservate la loggia e la torre a pianta rotonda. La torre è divenuta celebre a partire dal 1525 quando, durante la guerra dei contadini, vi fu bruciato vivo al suo interno l'allora feudatario Pietro Busio.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[8]
Tradizioni
[modifica | modifica wikitesto]Nomi è uno dei sette comuni lagarini che facevano parte dell'antica istituzione amministrativa del Comun Comunale Lagarino. Attualmente il Comun Comunale rimane vivo nella memoria degli abitanti dei diversi comuni attraverso la manifestazione denominata "Comun Comunale - I Giochi e la regola". Questa festa si svolge tutti gli anni tra l'ultima settimana di maggio e la prima settimana di giugno e si svolge ogni anno a rotazione in uno dei sette comuni partecipanti:Aldeno, Cimone, Isera, Nogaredo, Nomi, Pomarolo e Villa Lagarina. La manifestazione rievoca le antiche vicende del periodo medievale ed è incentrata su suggestivi giochi e spettacoli con musiche e danze.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Artigianato
[modifica | modifica wikitesto]Per quanto riguarda l'artigianato, è importante la produzione di mobili e di oggetti in legno, impreziositi da pregevoli decorazioni artistiche raffiguranti temi tipici locali.[9]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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26 novembre 1986 | 14 giugno 1990 | Rinaldo Maffei | Partito Comunista Italiano | Sindaco | |
14 giugno 1990 | 13 dicembre 1993 | Rinaldo Maffei | PDS | Sindaco | |
10 gennaio 1994 | 5 giugno 1995 | Valentino Boratti | PDS | Sindaco | |
5 giugno 1995 | 31 dicembre 1996 | Elio Battistotti | Lista civica | Sindaco | |
31 dicembre 1996 | 4 maggio 1997 | Maura Marchiori | Lista civica | Vicesindaco | |
5 maggio 1997 | 15 maggio 2000 | Rinaldo Maffei | Lista civica | Sindaco | |
15 maggio 2000 | 9 maggio 2005 | Gianfranco Zolin | Lista civica | Sindaco | |
9 maggio 2005 | 17 maggio 2010 | Gianfranco Zolin | Lista civica | Sindaco | |
17 maggio 2010 | 10 maggio 2015 | Rinaldo Maffei | Lista civica | Sindaco | |
10 maggio 2015 | 22 settembre 2020 | Rinaldo Maffei | Lista civica | Sindaco | |
22 settembre 2020 | in carica | Rinaldo Maffei | Lista civica | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani, Bologna, ed. Pàtron, 1981.
- ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Adozione stemma e gonfalone del Comune di Nomi, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige n. 36 del 16/08/1989, pp. 2469-2470.
- ^ Giuseppe Michelon, Nomi, all'ombra di due castelli viti e frutta, su vitatrentina.it, 14 ottobre 2022. URL consultato il 4 novembre 2022.
- ^ Bacchi-Giacomelli 2003, p. 291.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 15.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Andrea Bacchi, Luciana Giacomelli (a.c.), Scultura in Trentino: Il Seicento e il Settecento volume uno, Trento, Provincia Autonoma di Trento, 2003, ISBN 88-86602-55-3.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nomi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.nomi.tn.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 147607950 |
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