Francis Spufford (1964) è uno scrittore britannico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato nel 1964[1], vive e lavora vicino a Cambridge[2].
Dopo aver conseguito un Bachelor of Arts in letteratura inglese all'Università di Cambridge nel 1985, ha lavorato per un triennio alla Chatto & Windus ricoprendo l'incarico di capo editore prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura e all'insegnamento[3].
Ha iniziato la sua carriera come saggista ed editore in antologie e, dopo un'opera biografica sulla sua infanzia, The Child That Books Built: A Life in Reading (2002)[4] e un esperimento tra fiction e non fiction, L'ultima favola russa (2010)[5], ha esordito nella narrativa nel 2016 con il romanzo Golden Hill[6].
Giornalista per il Guardian[7], insegna al Goldsmiths College di Londra[8].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Romanzi
[modifica | modifica wikitesto]- Golden Hill (2016), Torino, Bollati Boringhieri, 2017 traduzione di Carlo Prosperi ISBN 978-88-339-2914-9.
- Una luce che non si spegne (Light Perpetual, 2021), Torino, Bollati Boringhieri, 2022 traduzione di Maria Giulia Castagnone ISBN 978-88-339-3730-4.
Saggi
[modifica | modifica wikitesto]- I May Be Some Time: Ice and the English Imagination (1996)
- Backroom Boys: The Secret Return of the British Boffin (2003)
- L'ultima favola russa (Red Plenty, 2010), Torino, Bollati Boringhieri, 2013 traduzione di Carlo Prosperi ISBN 978-88-339-2376-5.
- Unapologetic: Why, despite everything, Christianity can still make surprising emotional sense (2012)
Memoir
[modifica | modifica wikitesto]- The Child That Books Built: A Life in Reading (2002)
Antologie
[modifica | modifica wikitesto]- The Chatto Book Of Cabbages And Kings: Lists In Literature (1989)
- Cultural Babbage con Jenny Uglow (1997)
- The Vintage Book of The Devil (1997)
- The Antarctic (2008)
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Somerset Maugham Award: 1997 vincitore con I May Be Some Time[9]
- Costa Book Awards: 2017 vincitore nella categoria "Romanzo d'esordio" con Golden Hill[10]
- Premio Ondaatje: 2017 vincitore con Golden Hill[11]
- Premio Desmond Elliott: 2017 vincitore con Golden Hill[12]
- Encore Award: 2022 vincitore con Una luce che non si spegne[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Francis Spufford winner 1997, su youngwriteraward.com. URL consultato il 30 aprile 2020.
- ^ (EN) An Evening with Francis Spufford, su liverpoolcathedral.org.uk, 7 giugno 2017. URL consultato il 30 aprile 2020 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2017).
- ^ (EN) Professor Francis Spufford, su gold.ac.uk. URL consultato il 30 aprile 2020.
- ^ (EN) Francis Spufford non-fiction writer, su rlf.org.uk. URL consultato il 30 aprile 2020.
- ^ Micol De Pas, "L'ultima favola russa", storia semiseria dell'economia sovietica, su panorama.it, 14 maggio 2013. URL consultato il 30 aprile 2020.
- ^ (EN) Steven Poole, Golden Hill by Francis Spufford review – a frolicsome first novel, su theguardian.com, 1º giugno 2016. URL consultato il 30 aprile 2020.
- ^ (EN) Introduzione all'autore e raccolta di articoli, su theguardian.com. URL consultato il 30 aprile 2020.
- ^ Scheda dell'autore, su illibraio.it. URL consultato il 30 aprile 2020.
- ^ (EN) Albo d'oro, su societyofauthors.org. URL consultato il 30 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2021).
- ^ (EN) Elenco dei premiati (PDF), su assets.ctfassets.net. URL consultato il 29 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2020).
- ^ (EN) Danuta Kean, Francis Spufford wins the Ondaatje prize with Golden Hill, su theguardian.com, 8 maggio 2017. URL consultato il 30 aprile 2020.
- ^ (EN) Danuta Kean, Golden Hill wins Francis Spufford third major prize in a year, su theguardian.com, 21 giugno 2017. URL consultato il 7 gennaio 2022.
- ^ (EN) Mark Chandler, Spufford takes £10k Encore Award for 'endlessly inventive' Light Perpetual, su thebookseller.com, 24 maggio 2022. URL consultato il 24 maggio 2022.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Francis Spufford, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- (EN) Opere di Francis Spufford, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Francis Spufford, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 17297316 · ISNI (EN) 0000 0001 2021 6958 · LCCN (EN) nr90018503 · GND (DE) 102254067X · BNE (ES) XX5187953 (data) · BNF (FR) cb12346448b (data) · J9U (EN, HE) 987007293039705171 · CONOR.SI (SL) 142956643 |
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