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Utente:Lupo rosso/Sandbox/La Retirada
La Retirada
[modifica | modifica wikitesto]figli della Spagna immortale,
e nei giorni più duri della nostra guerra,
quando la capitale della Repubblica spagnola era minacciata,
foste voi, valorosi compagni delle Brigate Internazionali,
che contribuiste a salvarla con il vostro entusiasmo combattivo,
il vostro eroismo e il vostro spirito di sacrificio".
cronologia degli antefatti
1936 febbraio,Il Fronte Popolare dei partiti della sinisitra vince le elezioni.Presidente del consiglio viene eletto il repubblicano Manuel Azaña, e nel giugno viene noiminato presidente della Repubblica
1936 luglio viene assassinato dalla polizia deputato monarchico il Calvo Sotelo in izia la rivolta militare nel Marocco capeggiatya da J. Sanjurio ,che muore in un incidente aerteo e i capi dei rivoltosi risultano quindiE. Mola, G. Queipo de Llana e Francisco Franco.
1936 agosto a Burgos viene cosatituita una giunta militare contro il governo repubblicano Leon Blum porta avanti un accordo del non intervento mewntre i militari rivoltosi conquistano Badajoz.
1936 agosto Rimpasto del governo repubblicano a cui viene posto a capo Largo Caballero mentre Francisco Franco diviene l'unico capo della giunta militare
1937 febbraio I nazionalisti prendono Malaga,il governo italiano manda in supporto ai franchisti un corpo di volontari che viene sconfitto dalle Brigate Internazionali a Guadalajara
1937 aprile Gli aerei della Legione Condor,germanica, eseguono il tragico bombardamento a tappeto su Guernica,nei paesi Baschi.
1937 maggio Barcellona e' sede di forti scontri fra comunisti ed anarchici.Juan_Negrín sostituisce Largo Caballero in qualita' di capo del governo
1937 giugno I franchisti prendono Bilbao ed occupano Asturie e Province Basche.
1937 ottobre I franchisti prendono Gijon e occupano la Spagna nordoccidentale
1938 novembre Le Brigate Internazionali han l'ordine di ritiro dal fronte.
1939 gennaio i franchisti prendono Barcellona.
1939 febbraio Francia ed Inghilterra riconoscono il governo di Franco.Manuel Alzana va in esilio a Parigi e rassegna le dimissioni.
1939 marzo i franchisti entrano a Madrid
I morti in questo lasso di tempo son stimati oltrepassare il milione.
prologo
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L'argomento tratta della confluenza verso la Francia ,attraverso i Pirenei, di circa 500000 miliziani antifascisti,civili al seguito,(gli ultimi furono gli anarchici della colonna Durruti,nel 1939, che coprirono la ritirata dalla Catalogna).Moltissimi pur di continuare a combattere i nazifascisti entrarono in eserciti e formazioni militari disparate compresa la Legione Straniera
Una citazione dello stesso Pietro Ramella puo' essere utile per introdurre il discorso e farne capire il peso storico.
«Cinquemila rifugiati, decisi a riprendere le armi contro i tedeschi, si arruolarono nei "Battallions de Marche" della Legione Straniera»
E' da notare che gli anarchici ed i comunisti di osservanza non filomoscovita non potevano rifugiarsi in URSS a causa delle lotte fratricidre fra loro e gruppi di comunisti filomoscoviti durante la guerra civile spagnola,cosa che,invece, fece il figlio di Dolores Ibarruri,Rubén,[2]eroe dell'Unione Sovietica, decorato per il valore con l'Ordine di Lenin e L'Ordine della Bandiera Rossa , combatte' per la difesa di Stalingrado perdendo la vita subito prima dell'avanzata vittoriosa verso ovest dell'Armata Rossa,che iniziata nel 1943 culmino' con la conquista di Berlino
Inizio della vicenda
[modifica | modifica wikitesto]Franco intrapprese una tattica militare di sicura efficacia ovvero il terrorismo di guerra sia verso i miliziani antifascisti che verso le popolazioni civili che li appoggiavano o semplicemente non erano loro ostili:utilizzando il sistema quindi delle esecuzioni sommarie.Anche se cio' rallento' molto la sua marcia verso la vittoria,Franco ebbe la sicurezza che il terreno conquistato era stato "bonificato"dagli antifascisti in maniera efficace.In questa situazione in cui e' utile ricordare il fragile e poi dimostratosi inefficacePatto_Molotov-Ribbentrop,che se non ancora formalizzato era gia' in nuce,anche l'Urss non aveva piu' interesse nell'appoggiare i miliziani antifascisti come precedentemente nessun interesse lo avevano avuto le potenze occidentali che,a parte prese di posizioni formali,temevano che in Spagna ci fosse una vittoria dell'ala radicale di sinistra dei miliziani antifascisti,cosa che fra l'altro avrebbe incrinato il gia' fragile equilibrio con la Germania nazionalsocialista e l'Italia fascista.Il 23 dicembre 1938 Franco aveva iniziato l'attacco contro la Catalogna,gli ultimi a ritirarsi furono gli anarchici della 26a colonna Buenaventura Durruti il 10 febbraio 1939 attraverso il ponte di Llívia,coprendo la ritirata a compagni e civili infuga. La Ritirada comincia quindi quando e' evidente che senza piu' supporto di armamento pesante,(i treni carichi di artiglieria per i repubblicani son bloccati nelle stazioni francesi) le forze repubblicane non possono piu' contrastare l'avanzata dei franchisti:in quel momento franchisti ed italiani attaccavano la Catalogna sia da sud che da ovest. Franco con la tattica militare di stampo terrorista messa in atto,tattica che prediligeva come primo obiettivo il "castigo"dei miliziani antifascisti e delle popolazioni che appoggiavano questi ultimi e prese il nome di "limpieza",ottenne lo scopo di confondere e disorganizzare la gia' difficile difesa degli antifascisti.A nulla valsero le prese di posizioni pubbliche di uomini di cultura anche cattolici e di organizzazioni sia di sinistra che liberale contro tale massacro spesso a danno di inermi.Per il mancato appoggio delle potenze occidentali con armamenti adeguati ricordiamo ad esempio che il pur forte contigente di aviatori francesi aveva bombardieri desueti rispetto a quelli italiani e tedeschi,lo steso Primo Gibelli,eroe dell'Unione Sovietica volava con un antiquato e lento Breguet XIX[3]
il metodo del terrore
[modifica | modifica wikitesto]Arthur Koestler,ebreo,comunista,miliziano antifascista, nel libro "Dialogo con la morte"descrive con crudezza il clima di terrore delle carceri spagnole in cui erano imprigionati gli antifascisti catturati,il libro e' dedicato ad uno sconosciuto miliziano antifascista dell'Andalusia poi fucilato. Considerando di parte questa testimonianza non mancano prese di posizioni e decise proteste da parte di personaggi non legati alla vicenda della rivoluzione spagnola in modo politico,in particolare due scrittori cattolici, quali Jacques Maritain e Georges Bernanos che condannano duramente il terrore franchista.Il primo defini',in modo inequivocabile e netto, la cosidetta cruzada un avvenimento anticristiano.Il secondo descrisse nel libro "I grandi cimiteri sotto la luna", le stragi perpetrate dai franchisti a Maiorca agli ordini del generale Arconovaldo Bonaccorsi[4] con benedizione del fattto da parte di , Miralles Sbert , vescovo di Palma. Dal libro di Georges Bernanos
«Li arraffavano ogni sera nei villaggi sperduti, nell'ora in cui tornavano dai campi; e così partivano per l'ultimo viaggio, con la camicia incollata alle spalle per il sudore e le braccia ancora appesantite dal lavoro della giornata, lasciando la zuppa pronta sulla tavola e una donna che arriva troppo tardi alla soglia del giardino, tutta trafelata con il fagottino di panni stretto nel tovagliolo nuovo: A Dios! Recuerdos!»
«...a dicembre i fossati intorno ai cimiteri ebbero la loro messe di malpensanti. Una volta che fu quasi finita l'epurazione sommaria (in città e villaggi) bisognò occuparsi delle prigioni. Erano piene, ci pensate! Pieni anche i campi di concentramento. E piene allo stesso modo le chiatte in disarmo...»
Migliaia di civili sono trucidati a Maiorca, Bajadoz, Granada e Malaga,la popolazione della Catalogna e di altre provincie che si erano rifugiati in Catalogna comprendono che la via di scampo e' abbandonare Barcellona e i paesi viciniori.Duecentomila fra anziani donne bambini civili miliziani antifascisti feriti e/o ormai lontani dalla Brigata di appartenenza si dirigono verso il Nord sperando di trovare la salvezza in Francia:gli avvenimenti seguenti in parte non seguiranno le speranze dei fuggitivi. I fuggiaschi tentano di attraversare i Pirenei superando vette di 2550 m.,poi e' la volta dell'armata di Catalogna a percorrere la via del Nord a ricerca di salvezza coperta durante la ritirata dalla 26a colonna anarchica Buenaventura Durruti,ultimo baluardo contro i franchisti.La colonna anarchica il 10 febbraio in parte attraversa il ponte di Llívia,in parte riesce a superare alla spicciolata le linee franchiste.
Episodi riguardanti italiani
[modifica | modifica wikitesto]Vi son episodi che riguardano anche italiani durante la Ritirada,ne ricorderemo alcuni fra i tanti.Giovan Battista Frati[6] fu fra i difensori del ponte di Hendaye. La tenace difesa sua e dei compagni del ponte stesso permise a migliaia di profughi spagnoli l'espatrio in Francia. Con lui si trovavano i compagni Pietro Bertoni e Juan López, René Pasque, Alberto Donati, caduti in combattimento, Stern(nome di battaglia: il tedesco rosso), Remigio Maurovich, Arrigo Gojak, successivamente assassinato dai franchisti. Vengono feriti Arrigo Gojak (che verrà assassinato dai franchisti, il quattro settembre, all'ospedale di Irún), il “tedesco rosso” Stern (che morirà in un nosocomio francese) e lo stesso Frati. Frati ferito verrà curato in un ospedale della Legione straniera a Nizza.Leggendo i nomi di miliziani antifascisti in questo episodio ci si puo' rendere conto di come fu internazionale la milizia degli antifascisti spagnoli. Pietro Pajetta,ufficiale bersagliere ecomunista verra' ferito seriamente durante la Ritirada dall' Aragona e poi perdera' una mano,nella Resistenza in Italia prendera' il nome di battaglia di "Nedo".Nella ritirada e nel successivo internamento nei campi di concentramento in Francia fu coinvolto anche Giandante X,anarchico,artista.[7] e Francesco Fausto Nitti,che al suo arrivo in Spagna era comandante di un battaglione di giovani anarchici inquadrati nell'esercito repubblicano.Aggregato coi suoi alla 140a brigata mista,copri' il ritiro degli antifascisti repubblicani al ponte di Fraga , partecipo' alla battaglia dell'Ebro, come comandante di batteria di artiglieria,dopo il passaggio in Francia fu internato nel campo di raccolta di Car de Deu2. [8]
l'arrivo in Francia
[modifica | modifica wikitesto]I fuggiaschi verso la Francia,circa 500000,non ricevettero l'accoglienza che speravano,per svariati motivi.La loro sorveglianza spesso era affidata alle truppe coloniali francesi che ricordavano ai miliziani antifascisti i tristemente noti "mori di Franco" aggregati alla legione straniera spagnola sopranominata il Tercio;le stesse guardie di frontiera non e' raro che depredino e/0 chiedano il "pedaggio" per il varco della frontiera.Le autorita' centrali non vedono di buon occhio quella moltitudine di "rivoluzionari rossi" ed inoltre e' caduto da un anno circa il governo delle sinistre presieduto da Leon Blum,ma e' sopratuttto la situazione internazionale che rende problematico l'accoglimento in Francia dei reduci miliziani antifascisti e dei civili espatriati con loro immediatamente prima e/o durante la "Ritirada" con le indecisioni delle potenze occidentali verso la germania nazionalsocialista che appoggia Franco tout court,indecisioni che portano agli ammiccamenti fra Hitler e Stalin con l'inutile Patto_Molotov-Ribbentrop, . Uno considerato fra i maggiori storici della Spagna,Hugh Thomas, in "Storia della guerra civile spagnola" fa riferimento ai seguenti dati.Arrivarono in terra di Francia ,grosso modo,250000 militari, fra cui diecimila gravemente feriti, 170000 fra donne e bambini ,70000 civili adulti, con molti anziani,tali cifre trovano conforto nei dati raccolti all'epoca dalle autorita' francesi ed internazionali,confermando quindi la cifra che supera i 500000. Il periodo invernale e' duro nei pressi dei Pirenei col gelo che non facilita ne' movimento ne' riposo, i profughi,conseguentemente a quanto detto sopra ,vengono trattati alla stregua di criminali comuni,ovvero in malo modo.Donne, bambini, anziani e feriti vennero subito internati nei camps de collectage[9] ,aprontati ad hoc attorno ai Pirenei,in posti umidi e freddi scarsamente riparati del forte vento e con una cronica mancanza di cibo.Restano nella storia i nomi di Mont Louis, Prats de Mollo, Arles sur Tech, Boulou, La Tour de Carol,ovvero le prime tappe del duro esodo dei miliziani antifascisti nella terra di Francia,quelli che arrivavano nell'immediato proseguio venivano allocati in caserme o conventi abbandonati in vari dipartimenti della Francia.Ai miliziani antifascisti militarizzati non era stato neanche concesso l'onore di tenere mostrine e/o fazzolletti che indicassero l'appartenenza alla Brigata,zona e/o Colonna. I miliziani antifascisti chiaramente militarizzati furono gli ultimi a cui fu permesso l'ingresso in Francia e vennero portati ,tramite marce a piedi,ai campi di internamento approntati per loro cioe': Argelès-sur-Mer,Saint Cyprien, Les Barcarès, Agde e Vernet les Bains (questo campo posto sui Pirenei Orientali sara' poi quello in cui verranno internati gli "irriducibili Rossi"con presenza massiccia di comunisti ed anarchici e di italiani[10]), Mazières, Montaillou ( presso Ariège), Gurs (Pirenei lato Atlantico), Bram ( presso Aude), Septfonds ( presso Tarn-et-Garonne).I campi sono delimitati da filo spinato,non ci son baracche preparate e quindi i rifugiati debbono far buche ricoperte alla bella e meglio per ripararsi dal freddo,di servizi igenici neanche l'ombra,boschi o riva del mare denominata sarcasticamente "la primiera linea de mierda" sono i servizi igenici dei campi di concentramento.Anche i morti ,numerosi fra i civili ed i miliziani antifascisti feriti,certo e' che le condizioni di detenzione non lavoravano per una lunga sopravvivena e/o cura dei ferite e malattie,vengono sepolti frettolosamente in luoghi vicino al campo stesso di internamento.E' di questo periodo la morte,per sua fortuna in un letto di una misera pensione di Collioure,di Antonio Machado,da molti visto come il piu' grande poeta contemporaneo spagnolo, nel 1958 avra' l'onore di una tomba nel cimitero locale fatta erigere tramite la sovvenzione di gruppi di intellettuali.
Rimpatri forzati ,arruolamenti nella Legione Straniera,inizio della guerriglia
[modifica | modifica wikitesto]In questa situazione molti reduci miliziani antifascisti sono spinti ad entrare nella Legione Straniera,cosa che avverra',sia per forzatura sia per poter nell'immediato successivo,(vedi impresa di Narvik),ad esempio, poter continuare a combattere i nazifascisti in modo adeguato.In pratica vi e' un ricatto o la Legione Straniera o il ritorno in Spagna,la cifra dei rientri in Spagna e' molto vaga e si stima dai 75000 ai 150000,molti continueranno a stare in zone limitrofe al confine per continuare una guerriglia passando e ritornando da Francia a Spagna e viceversa,cosa di cui parla diffusamente nel libro I Ribelli Pino Cacucci.Tale Guerriglia proseguira' per oltre 20 anni col tacito accordo internazionale del silenzio ,o quasi,per motivi "diplomatici di equilibrio internazionale". Fra questi ultimi vi era anche Quico, l'anarchico gentile, come ricorda Pino Cacucci nel suo libro I Ribelli. Era conosciuto con tale epiteto per la cortesia con cui trattava la gente comune durante le sue missioni. Alla fine morì in combattimento ed il suo mitra venne conservato come "trofeo" in una stazione di Carabineros. A lui ed a molti come lui si sono forse ispirati gli autori del film E venne il giorno della vendetta[11] Secondo il Ministero degli interni spagnolo la guerriglia, ufficialmente ignorata dal regime franchista, si articolò in 8.275 azioni da parte dei miliziani antifascisti con 500 militari e 10 ufficiali franchisti in gran parte appartenenti al corpo dei Carabineros uccisi. I caduti fra i gueriglieri antifascisti furono più numerosi e superarono i 5.000 con oltre 600 prigionieri passati per le armi in gran parte senza processo o con un processo sommario. La guerriglia si protrasse per oltre vent'anni dopo la Guerra di Spagna. Per motivi di equilibrio fra le grandi potenze, queste situazioni passarono sotto silenzio a livello internazionale così come passò sotto silenzio il regime franchista fino alla morte del dittatore ed alla svolta democratica del re di Spagna Juan_Carlos_I_di_Spagna. Di tradizioni antifasciste ed antifranchiste, suo padre fu esiliato da Franco e mai gli fu permesso di tornare in Spagna. Durante l'esodo dei miliziani antifascisti vi furono coloro, più fortunati, che erano riusciti a riparare in URSS.[12] La via di Mosca era ovviamente preclusa ai reduci spagnoli antifascisti anarchici e di partiti comunisti non filo moscoviti. In totale fonti attendibili indicano in 50.00O i reduci antifascisti di Spagna che parteciparono, sotto diverse bandiere e formazioni, alla lotta contro il nazifascismo, percentuale non trascurabile (25%) su un totale di 200.000 ex-miliziani ancora abili alle armiIn Francia giornalisti come come Léon Daudet, de "Action_Française", e Henri Béraud, del "Gringoire", tentarono di innescare una campagna xenofoba contro i "rossi spagnoli" asserendo che il pane in Francia doveva andare ai francesi. In tale difficile situazione la Legione poté costituire non solo una scelta deliberata ma una via di fuga per i reduci antifascisti, anche se famiglie di privati ed organizzazioni di sinistra e cattoliche, con i loro uomini rappresentativi quali l'arcivescovo di Parigi, il presidente della Croce rossa francese, diversi premi Nobel e scrittori di fama si prodigarono per prestare aiuto ai reduci.
cenni ai rapporti fra Francia e Spagna nel periodo
[modifica | modifica wikitesto]Nel contempo a Les Perthus il generale francese Falcade presentava gli onori militari al generale franchista Solchaga, che era stato al comando dell'armata di Navarra.I soldati spagnoli contraccambiano il saluto cantado "Cara al sol" e "Per Dio, per la Patria e per il Re",e rispondono non col saluto militare ma con il saluto fascista.Tutto questo non fa altro che abbattere il morale dei miliziani antifascisti e far crescere la loro rabbia verso le autorita' francesi,inoltre prendono atto dei treni colmi di armamenti pesanti diretti a loro quando ancora combattevano in Spagna sono bloccati nelle stazioni francesi,armi che sarebbero statte indispensabili per poter andar avanti nella lotta antifascista in Catalogna,ultima roccaforte degli antifranchisti. Comunque non manca la solidarieta' da persone comuni ,enti ed organizzazioni private che tentano di alleviare le pene del durissimo esilio.Le istituzioni pubbliche preposte allo scopo latitano in quanto son condizionate dalla destra reazionaria francese che intende respingere oltre confine i "rossi di Spagna". In un simile periodo con una guerra nell'aria e le relative carenze per la gente la cosa piu' facile e che piu' avrebbe avuto successo era lo scatenamento di una campagna xenofoba come sempre accade in simili frangenti.Le parole d'ordine :sono la Francia non doveva diventare "l'immondezzaio del mondo",il pane ai francesi,quest'ultimo grido d'allarme cecava innescare la paura inerente il peso economico ,per cui l'aiuto ai rifugiati avrebbe potuto limitare le neccessita' che avevano i franbcesi e che lo stato avrebbe quindi elargito in minor misura,ovvero una tattica che va dalla presa di posizione politico-poliziesca ad una di stampo mediatico terroristico,piu' efficace piu il conflitto e' imminente .Si distinguono in tal frangente
giornalisti come Leon Daudet, de "L'Action Française", e Henri Béraud, del "Gringoire". Édouard_Daladier,che data la sua presa di posizione alla Conferenza_di_Monaco portera'Winston Churchill a dichiarare
«Regno Unito e Francia potevano scegliere tra la guerra ed il disonore. Hanno scelto il disonore. Avranno la guerra.»
presiedeva il governo dall'aprile del 1938,a seguito della sconfitta della sinistra di Leon Blum,d'altro canto era proprio Blumm che evva deciso la politica della non ingerenza quando i franchisti avevano iniziato la rivolta contro la repubblica spagnola.Dal governo Daladier vengono emesse ordinanze vergognose quali quelle che limitano l'entrata dei profughi in terra di Francia.Contro tali ordinanze si levano le proteste e manifestazioni non solo dei progressisti ma anche di personalita' della cultura e religiose,quali il vescovo di Parigi e la stessa Croce Rossa,nella persona del suo presidente.Tutti quesi ultimi incominciano raccolte di fondi in proprio per aiutare gli esuli miliziani antifascisti.
La vita dei rifugiati nei campi di concentramento francesi
[modifica | modifica wikitesto]Il macchinario dei soccorsi di stato si mette in moto con estrema lentezza ed incominciano ad essere approntate nei campi baracche senza riscaldamento,un po' di servizi igenici e la paglia su cui dormire,si iniziano a curare i malati e donne e bambini son spoatati in campi a parte campo civil,vengono formate stutture per l'autosostentamentio dei campi sia dal punto di vista logistico sia per approntare i pasti ovvero viene formata ,con questi compiti la "compagnia",con dai 120 ai 150 effettivi,ed otto compagnie costituivano un ilot,ogni compagnia e' comandata da un responsabile ufficiale. Notiamo che anche in tempi attuali e con la miglior volonta' di accoglimento,ben lontana in quel periodo da parte dell'autorita' di stato,un esodo di portata biblica come quelo della Ritirada sarebbe statyo comunque di difficile gestione.Vengono aperti anche uffici postali per costituire possibili collegamenti fra gli internati e la madrepatria e molti dei rifugiati in grado di lavorare vengono reclutati dai contadini locali col sistema del caporalato e le ispezioni fisiche per la scelta dei piu' robusti,metodo che comunque e' in un certo senso ben accetto in quanto permette ai rifughiati di guadagnar qualche soldo che e' ovviamente assai utlie,inutile far notare che tale manovalenza e' adetta ai lavori piu' pesanti e rischiosi. Le comunita' cosatituite dai campi di concentramento,per quelli rimasti, (quelli ritornati in Spagna a causa dei precedenti diktat dello stato francese saranno in buona parte massacrati dai franchisti)tenbtano di assumere un aspetto di normalita' dando persino nomi ai viottoli dei campi di con centramento elevandoli al livello di "strade" i nomi ricordano la madrepatria e/o compagni caduti o battaglie,la "normalita'" viene imitata a tal punto che si ha notizia della "la casa de la Sevillana", con cinque prostitute ,fugite con i miliziani antifascisti che riprendono il loro vecchio mestiere. Il vitto diventa mangiabile anche grazie sia ai soldi raccolti dalle organiozzazioni amiche ed ai lavori fati dai reduci antifascisti all'esterno dei campi come manovalenza di basso rango e con la vendita di manufatti artigianali venduti ai francesi e da questi ultimi assai aprrezzati.Nei campi vengono approntati Altoparlanti che forniscono notizie dalla Spagna e dalle altre nazioni,in buona sostanza il perido piu' brutto dell'isolamento dei reduci antifascisti ha fine, a parte quelli considerati "irruducibili rossi" rinchiusi in campi pareticolari come quello di Vernet di cui sie e' gia' parlato. Ma quello che contribuisce a spezzare in modo determinante l'isolamento e' la presensa di insegnanti ed intellettuali francesi che si recano nei campi ad insegnare la lingua francese,grazie ad una circolare min isteriale che permetteva tale opera di volontariato,ovvero la cosidetta universita' della sabbia,oltre l'insegnamento vero e prorpio vi e' iol calore umano della solidarieta' ed assai spesso, della comunanza di iedologia antifscista che conforta i reduci.Anche oraganizzazioni cristiani,conosciute per la loro regola integerrima, i quaccheri, di adoperano moltisimo sia per fornire materialer didattico e fan notevolissime presioni sui responsabile dei campi affinche' vengano strutturate aule e biblioteche,con quiesti son presenti altre organizzazioni umanitarie e piu' specificamente anche quelle legata lla ideologie politico-sociali dei rifugiati. Furono stampati od in qualche modo strutturati e divulgati bollettini mensili che riferivano delle attivita' culturali e vi fu un buon numero di mostre di pittura,oltre che ovviamente manifestazioni di tipo sportico,nei paesi vicini ,con atisti di buon livello, ai campi cosa che indigno' la destra reazionaria e borghese al grido "Il pane di Francia per i lavoratori francesi!" in difesa degli artisti nazionali in quanto gli spagnoli,forse a caausa anche della particolarita' dei loro eventi,avevano avuto un ottimo successo con relative vendite.All'interno dei campi le divergenze politiche fra lòe diverse frazioni di rifugiati,pasato il momento di indispensabile e spontanea solidarieta' antifascista,riemergono,si son discussioni all'interno degli ilot,in quanto gli stesi compiti organizzativi del vivere nel campo e della distribuzione di giornali e posta possono far sorgere verio presunti sospetti di favoritismo,ricordiamo che la frangia comunista filomoscovita non fu tutta cosi' fortunata ,usando questo termine con tutta la cautela dovta ai successivi accadimenti,da poter fuggire in URSS,per magari morire combattendo con l'Armata Rossa in difesa di Stalingrado,non per niente nel gia' piu' volte nominato campo di Vernet erano presenti anche italiani comunisti di osservanza filomoscovita.Si arrivo' quindi anche a scontri ed i "facinorosi" furono internati nel forte di Collioure, carcere considerato al tempo massima sicurezza.All'interno dei campi di concentramento giravano due fogli uno comunista e l'altro anarchico "Voz de los Españoles" e il "Buletin de los antifascistas descontentos de los campo internacionales" che avevano ripreso le due "parole" d'ordine contrapposte in uso durante la guerra di Spagna,per i comunisti "vincere la guerra per fare la rivoluzione",per gli anarchici "fare la rivoluzione per vincere la guerra";aggiungiamo che vi erano anche contrapposizioni all'interno della frangia anarchica stessa fra i negatori tout court di ogn forma di stato e fra quelli che avevano acctteto di collaborare con lo stato repubblicano dando sostegno,pure elettorale ,al Fronte Popolare e le tragiche lotte fratricidre fra anarchici poumisti e comunisti "di sinistra" da una parte contrapposti al filone filo staliniano ritornavano a far sentire il peso fra gli anarchici stessi della loro trgicita'.Per paragonare agli anarchici italòiani,anche se non presenti nella guerra di Spagna le due posizioni all'interno della frangia anrchica ricordano un poco quella intransigente di Armando Borghi e quella piu elastica nel confronto delle alleanze contro i fascisti che richiama Carlo_Tresca.
il campo particolare di Le_Vernet_(Ariège)
[modifica | modifica wikitesto]Si e' gia' accennato varie volte a quesato campo analizziamo adessso piu' a fondo lo scopo ed i particolari antifascisti internati in questo campo che possiamo,dilatando il termine,definire di massima sicurezza.Fra i detentuti vi era anche Arthur_Koestler.Appena entrati in Francia i reduci antifascisti ritenuti piu' impegnati sia dal punto di vista po,litico sia come capacita' militare furono separati dagli altri e assoggetati ad una serie di misure detentive piu' restrittive.Gli anarchici furono mandati a Vernet,i militari delle Brigate Internazionali a Gurs,donne e comunisti a Rieucros;in seguito tali fifferenziazioni non furono piu' messe in atto ed i definiti les hommes d'action dangereux si ritrovarono asieme negli stessi campi,il caso degli italiani di Vernet e' significativo,son presenti contemporaneamente anarchici,comunisti filomoscoviti e comunisti non allineati a Mosca.La sorte peggiore tocco' a quelli che furono spediti nei campi dell'Africa del Nord.Venne utilizzato come carcere di masima sicurezza il medioevale castello dei Templari a Collioure per chi all'interno dei campi aveva partecipato a rivolte o risse o scontri con i sorveglianti.A Vernet d'Ariège era stato rimesso in funzione un campo di concentramento gia' utilizzato nella prima guerra mondiale a cui subito furono inviati glia anarchici ma dopo il Patto_Molotov-Ribbentrop pure i comunisti e pe buon peso anche i comunisti arrestati fra i fuoriusciti,di varie nazionalita',in particolare ,ovviamente,italiani e tedeschi,per i campi dell'Africa del Nord l'invio fu dovuto a due motivi,di "smaltimento profughi",visto il gran numero di miliziani antifascisti provenienti dalla Spagna,e quindi vi furono inviati gli ultimi arrivati in tera di Francia ed in seguito col governo di Petain ,collaborazionista dei nazifascisti,ovviamente,gli elementi piu' "facinorosi" e ribelli,fra questi campi per la ferrea disciplina ed il tipo di punizioni inflitte ai datenuti e' conosciuto il campo di Dijelfa.
italiani a Le_Vernet_(Ariège)
[modifica | modifica wikitesto]fra i quali Leo Valiani, Giuliano Pajetta fratello di Giancarlo_Pajetta e cugino del gia'citato Pietro Pajetta,Francesco_Leone, Mario Montagnana fratello di Rita_Montagnana_Togliatti, Francesco_Leone, Luigi Longo, Mimmo Gessi, Bonfiglioli Angelo (che poi partecipera' alla Resistenza nella Brigata_Partigiana_Stella_Rossa al comando di Lupo ) Angelo Rossi[13] Siro Rosi[14] Francesco Leone[15] contin_giulio[16] Leo Valiani[17],Francesco Fausto Nitti[18],Angelo Grassi[19],Castagnoli Renato[20],José Gomez,in realta'il biellese Giovanni Barberis,Francesco Prevosto ,[21] ed altri irriducibili anarchici
si avvicina ilsecondo conflitto mondiale :utilizzo e l'emigrazione dei reduci antifascisti
[modifica | modifica wikitesto]Le notizie che arrivano dalla Spagna che rendono noti i massacri fatti dai franchisti ai danni dei reduci rientrati in Spagna convincono l'enorme numero di profughi rimasto ancora in Francia e desistere dal rientro nella madrepatria.La situazione poltitica internazionale si complica sempre di piu' per cui le autorita' francesi comprendono che e' ben difficle spingere nuovamente i reduci antifascisti rimasti verso i confini della Spagna,se non a prezzo di scontri e di perdita di credibilita' per simile inumano comportamento,per cui si tentano altre soluzioni; il lavoro sottopagato in lavori di pubblica utilita' che chiuderebbe la bocca a chi grida il pane va ai francesi, l'arruolamento nella Legione straniera che vista sopraturro la guerra imminente fornirebbe alla Legione militari gia' rotti al comabattimento reale e desiderosi di proseguiere la lotta contro i nazifascisti,cosa che avverra' coi regimenti spagnoli della Legione che avranno il modo di dimostrare il loro valore,(dotati di struttura militare interna semi autonoma anche se agli ordini del comando generale).Altra prospettiva e' dovuta ai contatti con stati del Centro America e del Sud America,chesembrano disponibili a ricevere un alto numero di profughi spagnoli.Il periodo ormai e' quello che va dall'occupazione della Cecoslovacchia,in netto diprezzo del trattato di Monaco e nell'mmediato proseguio il Patto d'acciaio tra Hitler e Mussolini,a distanza di qualche mese.Nel contempo Benito Mussolini rivendica Nizza,la Corsica,la Savoia,e territori del nord dAfrica sotto dominio francese.In caso di conflitto e quindi di mobilitazione di giovani e di uomini validi gli internati rapresentano una riseva di manodopera ben ricattabile ed utilizzabile in un'economia forzata di guerra,e nel caso ,come e' ovvio,vi siano dei militari con alto livello di specializazione in campo tecnico fra i reduci antifascisti possono essere ben utilizzati nell'in dustria bellia,a loro l'epsrienza prativca non manca,un caso prati e' l'utilizzo per la fortificazione chiamata poi linea Maginot.I reduci spagnoli antifascisati sono stati identficati sia all'ingresso e se cio' non fosse stato fatto durante la loro permanenza nei campi di concentramento,per cui lo stato francese ha tuttto cio' che gli serve per il loro uitlizzo in modo ottimale:vengono quindi costituite le Compagnies des travailleurs étrangers,CTE,ognuna composta di 205 uomini per numero di 220 ovvero in totale viene organizzato per il lavoro oltre 50000 uomini su cui si puo' spingere anche per il lavoro piu' duro essendo facilmente ricattabili.Alla linea Maginot ne viene mandato un grosso numero per ultimare i lavori mentre i piu'ì pericolosi vengono aviati a lavori in mantagna e posti isolati in modo che sia piu' facile e meno in vista l'azione di represiobne alla eventuale rivolta.La discilpina di tipo militare duro e la èpesantezzadei lavori portano in effeti a diversew rivolte che hanno il risultato di indurre i responsabil dei lavori a trattamento piu' umano verso i forzat_lavoratori.Molti piu' fortunati sono quelli che numericamete meno rappresentativi erano stato inseriti in piccole industrie e manifatture,che visto il loro basso costo di lavoro,se li tengono ben stretti,e di converso i reduci-lavoratori hanno un trattamento assai migliore dei loro compagni inpiegati nelle grosse opere di difesa,fortificazione ed altro impiego in posti impervi ed isolati.Queli che comunque avranno trattamento migliore sono quellio che verranno inseriti nel settore militare cequiparati ai soldati francesi con un soldo di 5 franchi al giorno ed il diritto di asilo;per questi ultimi e per tutti quelli che riescono a guadagnare quan to basta per una misera sopravvivenza viene premesso e/o imposto il ricongiungimento coi familiari che dovranno mantenere con la loro paga e quindi un grosso peso di meno per l'erario francese che gia' deve prepararsi allo scontro bellico,assolutamente fallimentare per l'esercito francese data anche la inutilita' dimostrata ,da un agile attacco tedesco, della linea Maginot,pur costata tanto lavoro anche da parte dei reduci antifascisti spagnoli. I campi vengono in massima parte smantellati rimangono quelli per gli inabili al lavoro,feriti in modo disabilitante per il lavoro, quelli per i fuoriusciti antifascisti catturati in Francia dopo il Patto_Molotov-Ribbentrop e per i reduci ritenuti troppo ribelli per il lavoro forzoso. Veniamo ora al problema dell'emigrazione in sud america:vengono strutturati organizzazioni specifiche atta all'emigrazione dei profughi antifascisti, il Sere, Servicio de emigracion de los republicanos españoles, e la Jare, Junta de auxilio a los republicanos españoles,il metodo si dimostra particolarmente disponibile ma resta il problema che le due organizazioni umanitarie son fra loro in contrasto sia per motivi politici che di tipo di sovvenzionatori.Il SERE che favorisce i comunisti ed quelli che avevano appogggiato Negrin dopo il patto Patto_Molotov-Ribbentrop viene praticamente soppresso ed all'inizio del 1940 deve scessare l'attivita'.La JARE riesce a mandare aventi la sua opera fino al 1942 quando le autorita' di ocupazione tedesca ne chiudono l'attivita'. Il primo, che favoriva i comunisti ed i seguaci di Negrín, vide drasticamente ridimensionata la sua operatività, per cessarla del tutto nel marzo 1940 con il citato patto russo-tedesco, che creò in Francia la psicosi della quinta colonna. La Jare continuò fino al 1942, quando, per intervento delle autorità tedesche di occupazione, ogni partenza venne vietata.Comnunque circa 50000 rifugiati riescono a raggiungerela salvezza in America Latina e la maggiortanza di questi si stabilisce in Messico,noti fra questi sono Rafael Alberti, Max Aub e [Pablo Casals] che con altri intelettuali ed uomini di scienza contribuiscono non poco all'avanzamento culturale dei paesi ospitanti.In tale situazione si possono produrre libri e fogli che ricordino i fatti della Guerra civile spagnola con l'intento,in gran parte riuscito,di introdurli clandestinamente nella madrepatria come contributo di opposizione alla riscrittura del periodo messa in opera dal regime fascista.
La riscrittura della storia a proprio favore e' tipica dei gerimi fascisti,per quanto concerne l'Italia
«Emilio Lussu scriveva che gli ex combattenti erano tutti dei socialisti potenziali: avevano maturato una concezione internazionalista in trincea… Per capire la contraddittorietà, ma anche la sincerità di quelle tensioni ideali, pensa alle simpatie che la rivoluzione Russa riscuote tra molti legionari Fiumani!… Si tratta di una pagina di storia che poi è stata “accomodata” e nascosta, ma fa pensare… Perché per il fascismo era importante appropriarsi anche dell’esperienza Fiumana? E’ semplice: perché il fascismo non aveva la storia del partito socialista, non aveva dietro di sé la cultura cattolica del partito popolare, non aveva neppure le vecchie tradizioni risorgimentali dei liberali; si trattava di un movimento nuovo, che si muoveva solo nella logica della presa del potere, privo di solide radici ideologiche o simboliche, che cercava di “mettere il cappello” ad un’ampia fetta di popolazione in cui era percepibile un disagio istintivo… Il fascismo aveva, insomma, l’esigenza di appropriarsi di una “storia” altrui, non avendone una propria…»
da intervista di Ivan Tagiaferri autore di morte alla morte, libro, fra gli altri dell'autore, sulla storia degli Arditi del Popolo
Per quanto riguarda la Spagna i Riveristi,seguaci di José_Antonio_Primo_de_Rivera accusano ancora adesso i franchisti di essersi impossessati della tradizione riverista distorcendone il contenuto economico-politico e di aver utilizzato il termine Falange_spagnola che era scaturito da loro.
«l’aspirazione ad una giustizia sociale al di la' del capitalismo e del marxismo; la condanna della lotta di classe e dei partiti; l’esaltazione della famiglia e delle corporazioni come nuclei naturali vitali; il riconoscimento della tradizione cattolica spagnola; la visione impersonale della vita, improntata al sacrificio ed al servizio»
inizio della guerra e caduta della Francia
[modifica | modifica wikitesto]Alla dichiarazione di guerra vengono subito formati i "Battaillons de Marche",con ferma obbligatoria per il solo conflitto in atto invece dei tipici 5 ani di pferma per i legioanari,tali battaglioni entrano in forza nella Legione Straniera aggregati alla Legione straniera,vengono quindi aggregati alla legione circa diecimila combattenti,numero rilevante per una forza di pronto intervento come la Legione Straniera.Il campo di raccolta ed addestramento e' situao a Les Barcares.I primi regimenti son cosi' costituiti:il 21o da combattenti di diverse nazionalita',22o a maggioranza reduci antifascisti spagnoli,23o solo da reduci antifascisti spagnoli.Nel NOrd d'Africa vengono i modo analogo costituiti altri raggruppamenti mentre ,fra questi l'11o e il 12o si unirono come addestramento a quelli dislocati in Francia.I primi interventi bellici di tali formazioni furono di gia prima della capitolazione della Francia ,in particolare lea presa dello strategico centro siderurgico di Narvik,Norvegia,inquadrati nella 13a Demi brigade de la légion étrangère,Narvik fu isolato dall'attacco tedesco ed i seguito gli stessi difensori di Narvik dovetttero aprir la strada per i porti per ritornare in madrepatria quando la situazione bellica per la Francia inizio' a diventare precaria.,i reduci antifascisti della Legione si batterono con enorme corraggio portando a termine anche questo obbiettivo.Nelle operazioni di presa di Narvik e di riaèpertura dei porti per l'imbarco verso la Francia la Legione nel complessoo perse circa 140 uomini con un centinaio di feriti su un corpo di spedizione di 2150 dimostrando una grande abilita' bellica per le "poche" perdite in un simile frangente.Queeli ch eritornano col corpo di spedizione da Narvik a causa della disfatta francese csubiscono la sotessa sorte di quelli che erano al lav oro nelle CTE.I tedeschi trattano in modo diverso gli spagnoli catturati in quanto i milirari vengono avviati nei campi di prigionia mentre i militarizzati,non essendo riconosciuto lo status di prigioniero di guerra,vengono trattati esattamente come i prigionieri politici e spediti ai campi di sterminio Nel campo di Mauthausen nell'arco de3ll conflitto ne vengopno internati 12000,di cui solo il 15% torna vivo ,per questo si adopera intramite i canali diplomatici lo stesso cognato di Franco allora ministro degli esteri spagnolo Ramon Serrano Suñer che vuol saldare il piu' possibile i conti con chi era riuscito a sfuggire ai massacri perpetrati dai franchisti dopo la loro vittoria. Ormai in Francia c'e' il governo collaborazionista dei nazifascisti di Vichy che oltre a non opporsi al suddetto comportamento dei germanici,completamente subordinato agli ordini tedeschi forma con i reduci antifascisti ancora rimasti i Groupements des travailleurs étrangers (GTE)che vengono iniati nal lavoro forzato per gli occupatori tedeschi sopratuttto per la costruzione del vallo atlantico,prima che le partenze siano vietate ancora un certo numero di reduci antifascisti spagnoli riesce ad imbarcarsi per l'America del Sud e ragiungere la salvezza. Per quanto riguarda gli "hommes dangereux" a Vernet d'Ariège alcuni riescono a fuggire e gli altri nello spacifico degli Italiani vengono consegnati alle autorita' fasciste che li inviano a Ventotene dopo ve saranno liberati dopo l'8 settembre del 1943,per ultimi comunisti ed anartchici nell'ordine appena scritto :molti appena liberati parteciperanno e diverranno capi della Resistenza Italiana ,vedi ad esempio Luigi Longo e Umberto Marzocchi.Molti miliziani antifascisti spagnoli saranno pure in viati al lavorop forzato in Germania.I capi dei reduci antifascisti spagnoli di maggior caratura o cn magiori relazoni a livelo internazionale vengono consegnati da Petain e dai suoi alleati germanici a Franco,fra questi ricordiamo:Luis Company ,Julian Zugazagoita,gia' ministro dell'interno del governo repubblicano spagnolo,Juan Peirò, gia' ministro dell'Industria,Cipriano Rivas Cheriff,gia' console spagnolo a Genova e cognato di Manuel Azaña,che sara' l'uinico di questi non fucilato e se la "cavera'" con 30 anni di carcere. Incomincia a nascere la Resistenza Francese a cui parteciperano in maniera rilevante anche i reduci antifasìscisti spagnoli sfuggiti alle retate o scappati dai campi di prigionia,per cui lo "smistamento" presi dai germanici o dai poliziotti collaborazionisti di Petain grosso modo e' cosi' organizzato:quelli che si oppongono al lavoro forzato immediatamente a Mauthausen,per quelli catturati fra le fila dellea Resistenza gli uomini a Buchenwald,le donne a Ravensbrück. Grosso modo vengono internati nei campi di concentramento e sterminio 15000 spagnoli,donne com prese,e solo circa 16000 sopravvivono.Tale situazione,oltre che l'odio verso i nazifascisti,spinge vieppiu' i reduci spagnoli ,che in qualche maniera sfuggono alla cattura ,alla "macchia",contribuendo in maniera determionante allo sviluppo dei "maquis",in cui convergono i comunisti francesi,anche,che dopo il 1941 con l'attacco tedesco all'URSS hanno rotto il loro stato di confusa neutralita'.
i Reduci antifascisti spagnoli nella Resistenza Francese
[modifica | modifica wikitesto]Nella vicenda dei redici antifascisti spagnoli,e non solo per loro,ritorna ancora il campo di detenzione per "homme dangeraus" di Vernet d'Ariège ,infatti sono gli spagnoli fuggiti da quest'ultimo campo che formano la spina dorsale delle brigate partigiane del sud francese,prima la 3a brigata "Guerrilleros Españoles", che suppportata da nuovi innesti di combattenti ed allargato il raggio di azione diventa il XV corpo "Guerrilleros Españoles".Le diverse Brigate sono posizionate, 1a e la 3a nell'Ariège, 2a nell'Haute et Garonne, 4a nel Tarn et Garonne, 9a negli Hautes Pyrénées, la 35a nel Gers, i vari raggruppamewnti e brigate si riorganizzano nel proseguio della lotta partigiana centralizzando i comendi e rafforzando '44. Fra le loro azioni militari si ricordano: organizzazioe ed accompagnamento per la fuga in Spagna via Pirenei di soldati alleati catturati e poi fuggiti e di ebrei,la rivolta del carcere di Eysses a Villeneuve-sur-Lot, la battaglia di La Madeleine ,Gard,per l'efficienza operativa in combattimento si ricorda i "Francs tireurs partisans", Main d'oeuvre immigrée, con a capo Missak Manouchian.Le formazioni "passeurs d'homme" partigiane sono in contatti con una fitta rete di organiozzatori ed informatori locali nonche' con i servizi segreti alleati che favorivano con informazioni e pure con soldi per corrompere le guardie di frontiera,sempre piu' disponibili piu proseguiva il conflitto,e tramite un livello di alta oerganizzazione possono far espatriare sia i prigionieri fuggiti sia gli ebrei sia circa 700 aviatori ,"merce umana" di valore strategico durante la guerra.Il comandante della rete piu' vasta ed efficiente e' l'anarchico Francisco Ponzan Vidal che aveav precedenti"professionali" quale dirigente nell'Ufficio informazioni dell'esercito repubblicano con esperienze di azione dietro le linee franchiste.Alla sua rete si ascrive per l'appunto l'espatrio scirca 700 aviatori oltre che di 1550 fra prigionieri ed ebrei. Francisco Ponzan Vidal preso dai poliziotti francesi collaborazionisti sconbto' otto mesi di carcere ed appena uscito dalla galera nel'44 fu consegnato agli aguzzini della Gestapo,e durante la ritirata tedesca fu trucidato con altri detenuti a Buzet-sur-Tarn. La Brigata di di Missak Manouchian,lui era comunista,aveva dato prova di gran efficienza militare nella lotta contro gli occupanti spingendosi ai dintorni di Parigi con attentati,attacchi repentini e deragliamenti di treni; i collaborazionisti francesi e tedeschi decisero di metterli fuori gioco con imppegno di gran forza militare.FRa il novemmbre del 1943 ed il gennaio 1944 furono presi piu' di cento combattenti della Brigata.Per i capi,considerati in numero di 23,fu istituito un processo ad hoc per dare un esempio all'opinione pubblica,mentre gli altri furono trucidati rapidamente dsenza giudizio alcuno.Tutti e 23 condannati a morte ,22 vennero fucilati a Mont-Valeriane Olga Bancic,nome di battaglia "Pierrette" ,unica donna del gruppo dei comandanti fu decapitata a Stoccarda.Il poeta Louis Aragon ricorda i caduti partigiani stranieri nella poesia intitolata "Affiche rouge" dal colore del manifesto che aveva fato spampare ed affiggire il governo collaborazionista di Vichj per propagandare il porcesso ai patigiani spagnoli.
«Ventitré stranieri e pertanto fratelli, / Ventitré che volevano vivere e sono morti, / Ventitré che invocavano nel cadere la Francia!»
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Vi e' una rivolta nella Maison centrale de force di Eysses a Villeneuve-sur-Lot iniziata proprio su ispirazione dei "maquis" con lo scopo,oltre quello ovvio di cercar di liberare detenuti politici,ma mirata sopraturrro a tentar di imedire le suddette fucilazioni,ma a causa di un allarme provocato da un detenuto comune la rivolta viene rapidamente repressa con la fucilazione immediata di 12 detenuti considerati i capi della rivolta e dell'invio di una quarantina di altri rivoltosi a Dachau.Altresi' ben conosciuta era la Brigata di maquis di Rochechouart,a composizione quasi completamenmte anarchica,comandata da Ramon Vila Capdevila , nome di battaglia "Raymond".Addestrata per l'assalto ai treni , e' di importanza l'azione del giugno 1944 con la quale distrussero un treno blindato della della Divisione Ss "Das Reich" vicino a Saint-Junien.cio' dtermino' la rappresaglia ai danni della cittadina di Oradour-sur-Glane con oltre 600 vittime civili e la totale distruzione del paese.Un altro combattimento ben conosciuto fra partigiani spagnoli al comando di Cristino Garcia,della terza Brigata spagnola, e tedeschi supportati dai collaborazionisti fu la battaglia della La Madeleine il 23 Agosto del 1944,fu imbottigliata una colonna tedesca di 1500 uomini e dopo averne perso oltre cento nello scontro durato 3 ore il comandante tedesco preferi' il suicidio alla resa,ch comunque ci fu,morirono 34 maquis spagnoli,inumati nel cimitero di Albi,e sulla lapide a ricordo dell'avvenimento e' stato inciso "Enfants morts pour la France" e fra i nomi vi sono Augustin Garcia, José Férnandez, Francisco Perera e Ramon Porta:Per nulla trascurabile fu l'apporto delle donne spagnole alla Resistenza Francese in qulita' di staffette,corrieri per documenti ed armi ,appoggio pe la logistica,molte furono catturate e trucidate molt altre caddero in combattimento,altre ancora furono deportate nei campi di concentramento e sterminio.
Arruolamento in diverse formazioni militari dei reduci antifascisti spagnoli
[modifica | modifica wikitesto]De Gaulle organizzo' le Forces françaises libres,FFT,formazioni militari strytturate in seconod tempo,con l'ordinr di combattere asieme alleati angloamericani.IN queste formazione entrarono 150 reduci di Narvik della 13a Dble oltre che circa 700 soldati della Legione,altri 150 circa preferirono i servizi ausiliari dell'esercito brittanico,antri 150 rientrarono in Marocco. L'arruolamento dei rifugiati spagnoli nelle Forces françaises libres (Ffl), create da De Gaulle per combattere a fianco degli alleati, avvenne in tempi successivi. La 13a Dble tento' la presa di Dakar,nel '40,ma fu fermata dai collaborazionisti di Vichy, partecipo'alla conquista dell'Eritrea inizio '41,e la 13a Dble dimostro' il suo valore alla presa di Massauae procedette all'occupazione dei protettorati francese in Libano e Siria incorporandosi i soldati ivi dislocati.La 13a Dble viene messa al comando della pima Brigade française libre,agli ordini del generale Koenig,partecipa con la brigata di Koenig a diverse battaglie in Libia e nel lasso di tempo che va dal 27 maggio al 19 giugno 1942 blocco le divisioni corazzate tedesche che tentavano di acerchiare le forze francoinglesi,queste ebbero il tempo di organizzare una ordinata ritirata su posizioni piu' difendibili e la 13a Dble spezzo'essa stessa l'accerchiamento a suo svantaggio raggiungendo le nuove posizioni delle forze alleate,ma pati' un rilevante numero di perdite cioe' circa 1200 uomini,nel seguito La 13a Dble fa da batistrada alle truppe che poi sfererranno l'offensiva che portera' gli uomini di Montogomery da [El Alamein] a Tobruk,quesrto nel periodo che va dal settembre 1942 al magggio del 1943.Una volte che le forze francesi han riconquistato l'Africa del Nord vi e' ancora una riorganizzazione per rendere piu' efficiente la mobilitazione della Brigade française libre ovverossia se ne strutturano due,la 1a Brigade française libre sempre agli ordini di Koenig con aggregata la 13a Dble e la 2a Divisione blindata a comando di Leclerc.In buona sostanza le Forces françaises libres,FFT, presero al loro comando parti della Legione Straniera,soldati di stanza in Marocco,ex internati di campi sia fuggitivi che liberati e pure disertori del Tercio ovvero la Legione Staniera Spagnola che tanto peso aveva avuto per far vincere Franco nella guerra di Spagna.La situazione fu che i reduci antifascisti spagnoli si trovarono a combattere fianco a fianco con gli ex nemici contro i nazifascisti:l'apporto degli spagnoli in genere fu elevatisimo circa il 40% degli effettivi delle FFT.Per quanto riguarda la 1a Division française libre cobatte' anche in Italia arrivando fino a Radicofani,indi libero' la Corsica ,agosto 1944,passo'in Provenzastrapando ai nazifascisti Lione, Digione, Colmar e Strasburgo,ripassso' in Italia per stabilirsi di stanza nei dintorni di Cuneo.In provenza con le truppe Marocchine,fra i goumiers era aggregato come ufficiale il futuro presidente dell'Algeria Ben Bella. La 2a Divisione blindata,sempre facente parte della FFT aveva in organico 350 reduci antidfasti spagnoli che combattevano nel 3o battaglione motorizzato del Tchad,La 2a Divisione blindata partecipo' allo sbarco in Normandia ed alla liberazione delle citta' di Les Mans, Alençon , Argentan.All'inizio della insurrezione contro i nazifascisti di Parigi Leclerc spedi' a far da apristrada la 9a compagnia a maggioranza spagnoli fra gli effettivi.I primi carri che entrarono nella piazza dell'Hotel de Ville prtano nomi significativi e che ben fan comprendere lo stato di cose:,Guadalajara, Teruel, Ebro, Madrid,il primo ad attraversare la piazza e' stato il Guadalajara:furono gli stesssi carri che sfilarono sotto l'Arco di Trionfo nella parata per la vittoria.Subito dopo la Liberazionedi Parigi a 2a Divisione blindata della FFT ,irrobustita da altri contingenti,si diresse a Nord prendendo Augsburg , Monaco e spingendosi poi fino a Berchtesgaden.
arruolamento con inglesi statunitensi sovietici
[modifica | modifica wikitesto]La maggioranza dei reduci antifascisti spagnoli combatte nella seconda guerra mondiale sotto la bandiera francese ma non manco' chi fece scelte diverse.Innan zitutto i reduci di Narvik,che non volevano essere agli ordini di De Gaulle anche per il cattivo trattamento cxhe avevano avuto i reduci nel loro esodo in Francia,inoltre molti consideravano la Francia non scevra da responsabiilita' dalla sconfitta degli antifascisti avendo visto i treni carichi delle armi pesanti di cui abbisognavano i repubblicani bloccati nelle stazioni francesi,per non parlare della politica di non intervento nella guerra di Spagna voluta dalla Francia,ma fu questo un atteggiamento comune di tutte le potenze occidentali. Oltre i legionari reduci dalla Norvegia,parte della 185a "Compagnie des travailleurs ètrangers", da Dunkerque era riuscita a passare in Inghilterra equeste formazioni furono accorpate all'esercito brittannico nei Number One Spanish Company del Pionier Corp,utilizzati per lavori di retrovie,cotruzione fortificazioni e strade ecc. ma non in combattimento in quanto stranieri e cio' era proibito dai regolamenti dell'esercito inglese.Diverse centinaia di reduci antifascisti spagnoli prestarono servizio anche nella marina inglese da guerra.Altri gruppi di questo genere furono formati dagli inglesi in Africa,alla fine del conflitto fu concessa loro la cittadinanza inglese e furono liberi di raggiungere le loro famiglie in Africa e Francia.Gruppi di reduci antifascisti spagnoli furono catturati in Libia e portati nel campo di Laterina,dopo l'8 settembre del 1943 vi chi rimase nel campo sperando una rapida liberazione da arte degli alleati ma invece furono presi dai nazifascisti e mandati in Germania,come prigionieri di guerra,chi fuggi' invece si uni' alle bande partigiane di Arezzo e del monte Amiata,vi fu anche chi riusci' a ragiungere le linee alleate. Quelli che per motivi politici gia' si trovavano e/o riuscirono a raggiungere l'URSS,in linea di massima comunisti di osservanza moscovita ,(fra loro Ruben Ruiz Ibarruri, figlio di Dolores Ibarruri, che mori' durante la difesa di Stalingrado,riconosciuto quale Eroe dell'Unione Sovietica) si arruolarono nell'Armata Rossa ed alcuni fra quelli sopravissuti arrivarono anche alla presa Berlino. Le stime attuali forniscono in buona sostanza queste cifre: cinquantamila reduci antifascisti spagnolispagnoli, il 25 per cento degli combattenti espatriati in Francia nel 1939 ,parteciparono nella maniera di cui scritto alla seconda guerra mondiale,circa 6000 caddero combattendo con i francesi,mille caddero inquadrati nell'esercito inglese,circa 600 morirono nelle file della Resistenza Francese,ma il numero maggiore di morti si ebbe nei campi di sterminio germanici ovvero grosso modo 10000,ovvero di 50000 reduci antifacisti spagnoli che parteciparono alla seconda guerra mondiale ne caddero piu' di 17000,cifra per diffetto,tenuto conto della difficolta' di notizie sicure su gruppi sparsi.
La guerriglia in Spagna,a cavallo dei Pirenei , prima ,durante e dopo la seconda guerra mondiale
[modifica | modifica wikitesto]«La causa della rivoluzione spagnola è la causa dei lavoratori di tutto il mondo, e, in questa opera, è impossibile coordinarsi con il partito che, per ottenere il potere assoluto nel paese, non esiterebbe ingannare i lavoratori e impadronirsi di tutte le conquiste rivoluzionarie, per divenire il peggior tiranno e nemico della libertà e dei diritti del popolo.»
Gia' nel 1931 Nestor Makhno invia una lettera di invito alla Lotta agli anarchici spagnoli.[23],cio'e' indicativo della parte focale che avranno gli aarchici nella guerra di Spagna e dopo la vittoria dei francisti nella guerriglia.
[24]Ed infatti il "mortatio"puntato verso l'altro che preoccupava il tassista che aveva accompagnato "Quico"altro non era che un ingegnoso cannoncino lancia manifistini ideato e costruito dall'anarchico stesso. Questo passo tratto dal libro di Pino Cacucci ci sta portando al momento in cui ,dopo la vittoria franchista e per circa 20 anni del dopoguerra,i reduci antifascisti spagnoli continuarono con la guerriglia spesso traversando i Pirenei in un senso e nell'altro per attaccare poi trovare rifugio e salvezza. Occorretener conto che vi furono 190.000 spagnoli giustiziati o morti in carcere nel lasso di tempo fra il 1939 e il 1945, periodo ne ' di guerra civile ne' di guerra per la Spagna, alcuni storici ipotizzano circa 500.000 esecuzioni tenuto conto di quelle avvenute in modo sommario.[25] Ancora nel 1963 due oppositori antifranchisti, Joaquin Delgado Martinez e Francisco Granatos Gata,vengono giustiziati con la garrota,metodo molto spesso usato per l'esecuzione degli oppositori al regime,e non furono gli ultimi,l'ultimo sara' Salvador_Puig_Antich,militante anarchico delanarchico del MIL Movimiento Ibérico de Liberación nel 1974 e riconosciuto incolpevole nel 1979.
Per quanto riguarda l'andamento militare della guerriglia un fatto storico importante dal punto di fu un attacco portato in forze nella valle valle d'Aran respinto dai franchisti,l'incursione avenne nel '44 ed i capi erano in gran parte comunisti.[26]. lo sviluppo della guerriglia si puo' distinguere mloto aprrossimativamente in diverse fasi: gia' dal 1945: sorge una resistenza antifranchista che per mtivi di capacita' militare si sviluppa nelle provincie,dopo il fallimento dell'attacco in forze nella valle d'Arandel '44. nel periodo che va dal 1947 al 1952 vi e' declino della lotta antifranchista,sia per la repressione durissima subita,sia perche' settori della lotta armata abbandonano il campo,fra i quali il PCE con tutto il suo peso di relazioni organizzative edinternazionali.dal 1952 al 1963 la lotta antifascista si focalizza specialmente in Catalogna ed Aragona,con brigate anarchiche,i cui militanti spesso sono anche militanti della CNT,da cui verranno espulsi.[27].A questo tipo di guerriglia partecipa anche Abel_Paz,espatriato in Francia dopo la presa di Barcellona da parte dei franchisti ed internato nei campi francesi torna in Spagna nel 1942 e partecipa alla guerriglia di matrice anarchica,viene arrestato ed in carcerato red inizia a scrivere,far i suoi lavori vi e' una delle migliori biografie di Buenaventura Durruti,liberato nel 1952 torna in Francia e dopo la morte di Franco rientra a Barcellona.Nel seguito ,quindi, la guerriglia fu condotta sopratuttto da anarchici che formarono piccole Brigate arroccate sui Pirenei o nella Sierra Nevada,nella Sierra Nevada e nelle Asturie:i dati del ministero spagnolo forniscono questi numeri ,per i franchisti caddero 10 ufficiali e 500 soldati fra Guardia civil carabineros ed esrcito.Vi furono 8.275 incursioni che costarono ai Ribelli 5.548 caduti nonche' 634 prigionieri passati in gran parte per le armi in modo sommario.Gli equilibri internazionali portarono a mettere una cappa di silenzio su questi avvenimenti e sulle reiterate persecuzioni ed esecuzioni fatte dal regime franchista anche molti anni dopo la presa di potere.Lentamente ed astutamente Franco inizio' una serie di aministie per il rientro in Spagna degli antifascisti,molti dei quali pero' se ne ritornarono da dove erano venuti visto il clima vigente in Spagna.La situazione si normalizzo' ulteriornmente alla morte di Franco,nel 1975,e successivamente quando fu giustiziato dall'ETA Carrero Blanco,ultimo ostacolo per Juan Carlosper impremere una svolta democratica alla Spagna.Per un certo periodo lo stesso re di Spagna e' stato accusato di connivenze con l'Eta per l'affare Carrero Blanco.Juan Carlos,pote' prendere quale sovrano la direzione della via da seguire in Spagna verso la demoitcizzazione del sistema reprimendo con la forza i tentativi di golpe fascisti e franchisti. V isto l'emigrazione nell'America del Sud anche ivi si cercarono appoggi per la guerriglia sia in soldi che in armi ,se ne ha notizia anche per quanto riguarda la infanzia di Ernesto Che Guevara,la cui famiglia di tradizioni democratiche di sinistra si dava da fare er trovare appoggiuo agli antifranchisti ed anche li ospitava incaso di bisogno
«La vita di Ernesto Che Guevara fu subito segnata da un episodio accaduto quando aveva appena due anni: un bagno con la madre nel fiume a maggio gli procurò l’asma che lo perseguitò per tutta la vita. Quando Ernesto aveva nove anni, c'era la guerra spagnola: il padre fondò allora un comitato di sostegno per la repubblica spagnola e successivamente, con la sconfitta dei repubblicani, un vero e proprio centro di mobilitazione antifranchista.»
Bibliografia inerente la guerra di spagna
[modifica | modifica wikitesto]- Vittorio Vidali,(nome di battaglia,Carlos )Il Quinto reggimiento,ovvero come si forgio' l esercito repubblicano spagnolo editore La Pietra[29]
- Giacomo Calandrone ,La Spagna brucia: cronache garibaldine , Editori Riuniti
- Aldo Garosci [30]Gli intellettuali e la guerra di Spagna pubblicato 1959 Einaudi
- Gabriele Ranzato [31]La guerra di Spagna
- Mario Tedeschi [32]Chiesa cattolica e guerra civile in Spagna nel 1936 Hoepli
- Sandro Attanasio Gli italiani e la guerra di Spagna editore Mursia
- Luigi Longo Dal socialfascismo alla guerra di Spagna 1976 Teti
- Luigi Longo, Le brigate internazionali in Spagna, Editori riuniti, Roma, 1956
- Paolo Alatri[33]L'antifascismo italiano 1965 Editori riuniti
- Dolores IbarruriLa guerra di Spagna 1938 E.GI.TI
- Giuseppe Cordedda Guerra di Spagna: 100/17 alzo zero1996 Chiarella
- Lucio Pala I cattolici francesi e la guerra di Spagna1974 Argalia
- Aldo Morandi[34]In nome della libertà: diario della guerra di Spagna, 1936-19392002 Mursia
- Giovanni Villella Rivoluzione e guerra di Spagna: (1931-1939).1971 Gesualdi
- Ernest Hemingway Storie della guerra di Spagna1997 Mondadori
- Aldo Garosci,Umberto Marzocchi,Carlo RosselliGiustizia e libertà nella lotta antifascista e nella storia d'Italia1978 La Nuova Italia
- Nanda Torcellan, Enzo Collotti Gli italiani in Spagna: bibliografia della guerra civile spagnola 1988 Franco Angeli
- Christiane Barckhausen, Bruna Manai Tina ModottiGiunti - Editore
- Giancarlo Lehner Palmiro Togliatti: biografia di un vero stalinista1991 SugarCo
- Giuseppe Galasso, Lamberto Mercuri, Giancarlo Tartaglia,Il partito d'Azione dalle origini all'inizio della resistenza armata, Istituto di studi Ugo La Malfa1985 Archivio Trimestrale
- Carlo Rosselli Oggi in Spagna domani in Italia1967 G. Einaudi
- Camillo Berneri, Aurelio Chessa, Pier Carlo Masini, Paola Feri, Luigi Di Lembo Epistolario inédito 1984 Archivio famiglia Berneri
- Gabriele Ranzato, Rivoluzione e guerra civile in Spagna 1931-1939, Loescher, Torino, 1975
- Gabriele Ranzato, La guerra di Spagna, Giunti
- Gabriele Ranzato, Guerre fratricide. Le guerre civili in età contemporanea, Bollati Boringhieri
- Gabriele Ranzato, La difficile modernità e altri saggi sulla storia della Spagna contemporanea, dell'Orso
- Gabriele Ranzato, L'eclissi della democrazia. La guerra civile spagnola e le sue origini, Bollati Boringhieri, 2004
- Gabriele Ranzato, Guerriglia e operazioni militari dell'esercito repubblica durante la guerra civile spagnola, La guerra partigiana in Italia e in Europa, Brescia 1997 (Fondazione Micheletti)
- Ramella Pietro, La retirada. L'odissea di 500.000 repubblicani spagnoli esuli dopo la guerra civile (1939-1945), Lampi di Stampa
- Giovanni Pesce, Senza tregua, Feltrinelli, Milano 1973
- Pietro Nenni, Spagna, Milano, Edizioni Avanti, 1958
- Luigi Arbizzani, P. Mondini Garibaldini in Spagna e nella Resistenza bolognese , Quaderni de "La Lotta", 1966
- Luigi Arbizzani , C. Volta , A. Zambonelli, Antifascisti emiliani e romagnoli in Spagna e nella Resistenza. I volontari della Repubblica di San Marino, Milano, Vangelista , 1980
- Camillo Berneri, un anarchico italiano , Rivoluzione e controrivoluzione in Europa , Archivio Famiglia Berneri, Pistoia, 1985
- Aldo Morandi, In nome della libertà. Diario della guerra di Spagna 1936-1939, Mursia, Milano 2002
- Canali Giulia, L'antifascismo italiano e la guerra civile spagnola, Manni
- Pacciardi Randolfo, Il battaglione Garibaldi, Lugano 1938.
- Tunon de Lara Manuel, Storia della repubblica e della guerra civile in Spagna, Editori Riuniti, Roma 1976.
- Pierre Vilar, [35] La Guerra di Spagna 1936-1939, Lucarini, Roma 1988.
- C. G. Bowers, Missione in Spagna, Feltrinelli, Milano 1957
- H. Browne, La guerra civile spagnola, Il Mulino, Bologna 2000
- Friends of Spain The Spanish War: Foreign Wings Over the Basque Country1937 The Friends of Spain
- Angela Jackson British Women and the Spanish Civil War Routledge - Editore
- Hugh Thomas The Spanish Civil War (1961); 2a edizione (1977); 4a edizione (2003) editore Modern Library
- José Manuel Martínez Bande Communist Intervention in the Spanish War, 1936-19391966 Spanish Information Service
- Manuel Vázquez Montalbán, Pasionaria e i sette nani, Frassinelli 1997
- George Orwell, Omaggio alla Catalogna, Il Saggiatore, Milano 1964
- Max Aub, Barcellona brucia. Un affresco della guerra civile spagnola in un grande romanzo del Novecento, Editori Riuniti, Roma 1996
- Allen Jim , Ken Loach , Terra e libertà. Un giovane disoccupato inglese nella guerra di Spagna tra l'impegno antifascista e le divisioni della Sinistra, Gamberetti
- Arno Lustiger[36]Shalom Libertad!1991 Editions du Cerf[37]
- Ken Bradley The International Brigades in Spain, 1936-39 Hoeply
- Abel Paz Durruti, cronaca della vita, Ed. La Salamandra, Milano 1980.
- Camillo Berneri , Guerra di classe in Spagna, Ed. RL, Pistoia 1971
- Santos Madrid , Camillo Berneri, Pistoia 1985.
- H.E. Kaminski , Quelli di Barcellona, Mondadori, Milano 1950
- Gaston Leval , Ne' Franco ne' Stalin, Ist. Ed. Ital., Milano 1952.
- Richards Vernon, Insegnamenti della rivoluzione spagnola (1936-1939), Vallera, Pistoia 1974.
- Semprun Maura Carlos, Rivoluzione e controrivoluzione in Catalogna, Antistato, Milano 1976
- Mera Cipriano, Rivoluzione armata in Spagna, La Fiaccola, Ragusa 1978.
- Peirats Jose', Breve storia del sindacalismo libertario spagnolo, RL, Genova 1962
- Fabbri-De Santillan, Gli anarchici e la rivoluzione spagnuola, Ginevra 1938.
- 1931-1937 Rivoluzione e controrivoluzione in Spagna, Falce Martello editore, Milano 1995
- Andres Nin , Guerra e Rivoluzione in Spagna 1931/37, Feltrinelli, Milano 1974
- Jean Barrot , Bilan, la contrerevolution en Espagne, UGE editore
- Chaze', Chroniques de la revolution espagnole, Spartacus editore.
- Lev Trotsky , Scritti 1936-39 "Parte seconda: la rivoluzione spagnola Einaudi, Torino 1962.
- Iborra Guillamon , I bordighisti nella guerra civile spagnola, C.S.P. Pietro Tresso, Foligno 1993.
- Morrow Felix, [38]L'opposizione di sinistra in Spagna, Samona' e Savelli, Roma 1970.
Specifica sulla Retirada
[modifica | modifica wikitesto]- Ramella Pietro La retirada. L'odissea di 500.000 repubblicani spagnoli esuli dopo la guerra civile (1939-1945) Lampi di Stampa
- Bernanos George I grandi cimiteri sotto la luna. , 285 pag, , Net2004
- Ramella Pietro Francesco Fausto Nitti. L'uomo che beffò Hitler e Mussolini,Aracne,2007
- A. Tellez, Sabate. Guerilla Extraordinary, London, 1985
- Eric Gobetti La lunga liberazione 1943-1945 Napoli [39] Franco Angeli
- Cercas Javier Soldati di Salamina , 210 p. , Guanda,2002,
- AGRUPACIÓN DE LOS AMIGOS DE DURRUTI,"Verso una nuova rivoluzione" ,titolo originale Hacia una nueva revolución,pubblicato nel 1937,ripubblicato Barcellona a cura di Pier Francesco Zarcone.1997,
- Chacón Dulce Le ragazze di Ventas , 351 p. Neri Pozza, 2005,
- Canali Giulia L' antifascismo italiano e la guerra civile spagnola ,Manni, 143 p., 2004,
Voci Correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- memoriedispagna
- sito su guerra di Spagna curato da ANPI
- archivio famiglia [[CamillBerneri
- omosessuali nella guerra di Spagna
- La partecipazione ebraica alla Guerra civile spagnola
- battaglia di Guadalajara da ANPI
- i "diversi":ebrei,omosessuali e neri, nella guerra di Spagna da ANPI
- manifesti guerra di Spagna
- SPANISH CIVIL WAR GRAPHICS ARCHIVE
- Pietro Ramella I Lincolns
- La guerra di Spagna sui fronti meridionali Brani inediti del diario di Aldo Morandi
- da ANPIDalla Spagna ai lager nazisti L’odissea degli spagnoli con il triangolo blu di Pietro Ramella ovvero Laritirada
- Vite parallele, Camillo Berneri e Carlo Rosselli
- Giellisti ed anarchici prima della guerra di Spagna di Santi Fedele
- Gli antifascisti grossetani nella guerra civile spagnola, su geocities.com (archiviato dall'url originale ).
- "La retirada" L'odissea di cinquecentomila repubblicani spagnoli dopo la fine della guerra civile saggio di Pietro Ramella
- elenchi prigionieri
- saggio di Luigi Arbizzani ANPI
- anarchici spagnoli
- militanti della CNT
- guerra civile spagnola
- guerriglia antifranchista
- bibliografia e filmografia
- La dittatura franchista (1939-1975)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ storia novecento cronologia
- ^ dalla biografia di dolores ibarruri Ruben Ibarruri da wikipedia spagnolaRuben Ibarruri
- ^ Fotografia del Breguet XIX
- ^ Arconovaldo Bonaccorsi ANPI
- ^ Spagna 1938 ANPI
- ^ Giovan Battista Frati, su geocities.com (archiviato dall'url originale ).,{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/frati.html?200721#link0%7Ctitolo=Giovan Battista Frati in deadurl=yes|urlarchivio=http://www.reocities.com/soho/den/7257/numero3/frati.html?200721#link0}}
- ^ arte e militanza di Giandante X
- ^ biografia Nitti
- ^ Giandante X in tali campi fu anche internato Giandante X artisti miliziano antifascista
- ^ fra i quali Leo Valiani, Giuliano Paietta, Mario Montagnana, Francesco_Leone,Arthur_Koestler, Luigi Longo, Mimmo Gessi, Bonfiglioli Angelo che poi partecipera' alla Resistenza nella Brigata_Partigiana_Stella_Rossa al comando di Lupo ed altri irriducibili anarchici
- ^ e venne il giorno della vendetta In generale il film, ispirato o meno ad un fatto vero si riferisce alla guerriglia che si scatenò negli anni quaranta a cavallo dei Pirenei e nella zona della Sierra Nevada, Sierra Morena ed Asturie.
- ^ Fra questi ricordiamo Ruben Ruiz Ibarruri figlio di Dolores Ibarruri, la "Pasionaria", caduto sul fronte di Stalingrado e dichiarato "Eroe dell'Unione Sovietica" e molti altri che, dopo aver raggiunto l'URSS si arruolarono nell'Armata Rossa. Costoro combatterono con valore per contrastare l'invasione nazifascista e per dare il proprio contributo di sangue al vigoroso contratacco sovietico che prese avvio nel 1943 all'indomani della vittoriosa difesa di Stalingrado.
- ^ Angelo Rossi, su geocities.com (archiviato dall'url originale ).
- ^ Siro Rosi, su geocities.com (archiviato dall'url originale ).
- ^ Francesco Leone
- ^ contin_giulio
- ^ Leo Valiani
- ^ Francesco Fausto Nitti
- ^ Angelo Grassi
- ^ http://209.85.129.104/search?q=cache:liU5KL5YuhkJ:www.iperbole.bologna.it/iperbole/isrebo/strumenti/C3.pdf+Vernet+Ari%C3%A8ge+CAMPO+ANPI&hl=it&ct=clnk&cd=15&gl=it&client=firefox-a Castagnoli Renato]
- ^ Vercellesi, biellesi e valsesiani volontari antifascisti in Spagna saggio di Pietro Ambrosio
- ^ da ANPI
- ^ lettera
- ^ dal libro "i Ribelli" di Pino Cacucci,stralcio reperibile nella sua completezza google cerca libri;"El quico" Sabate in spagnolo
- ^ fonti ANPI
- ^ Una vita contro il franchismo Antonio Tellez (1921 -2005), protagonista e storico di un'epoca,Antonio Tellez era amico oltre che compagno di,"ElQuico",Francisco Sabaté
- ^ la CNT dopo la vittoria di Franco
- ^ Ernesto Che Guevara
- ^
- inno cantato del V Reggimiento,delle Brigate Internazionali,il Reggimento di ferro
- alcune strofe dell'inno del V Reggimento da carnia-libera
«VIVA LA QUINTA BRIGADA.....RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA VIVA LA QUINTA BRIGADA RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA QUE NOS CUBRIRÀ DE GLORIAS AY CARMELA, AY CARMELA QUE NOS CUBRIRÀ DE GLORIAS AY CARMELA, AY CARMELA..... MERCENARIOS Y FACHISTAS AY CARMELA, AY CARMELA EL EJERCITO DEL EBRO RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA EL EJERCITO DEL EBRO RUMBA LA RUMBA LA RUMBA LA LA OTRA NOCHE EL RIO CRUZÓ AY CARMELA, AY CARMELA LA OTRA NOCHE EL RIO CRUZÓ AY CARMELA, AY CARMELA»
,al quinto reggimento ,chiamato reggimento di ferro, era aggregata la centuria Gastone _Sozzi in cui militava anche Francesco Leone che come Vittorio Vidali veniva dalla tradizione degli Arditi del Popolo
- Manfred Stern comandante col nome di generale Kléber presente biografia su Teknopedia inglese
- Mata Zalke
- Waclaw Romar
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La Retirada comincia quindi quando è evidente che senza più il supporto di un armamento pesante (i treni carichi di artiglieria per i repubblicani sono bloccati nelle stazioni francesi), le forze repubblicane non possono più contrastare l'avanzata dei franchisti: in quel momento le forze fasciste, sia spagnole che italiane, attaccano la Catalogna sia da sud che da ovest. Franco, utilizzando la tattica militare di matrice terrorista già ampiamente sperimentata in passato e che privilegia, come primo obiettivo, il "castigo" dei miliziani antifascisti e delle popolazioni che appoggiano questi ultimi prendendo il nome di "limpieza", ottiene lo scopo di confondere e disorganizzare la già difficile difesa degli antifascisti. A nulla valgono le prese di posizioni pubbliche di uomini di cultura anche cattolici e di organizzazioni, sia di sinistra che liberali, contro tale massacro a danno molto spesso di inermi. Il mancato appoggio delle potenze occidentali con armamenti adeguati avrà conseguenze sommamente negative: ricordiamo ad esempio che il pur forte contingente di aviatori francesi ha in dotazione bombardieri desueti rispetto a quelli italiani e tedeschi, e lo stesso Primo Gibelli, eroe dell'Unione Sovietica è costretto a volare con un antiquato e lento Breguet XIX.[1]
Episodi riguardanti italiani
[modifica | modifica wikitesto]Vi sono episodi che riguardano anche italiani durante la Ritirada: Giovan Battista Frati fu fra i difensori del ponte di Hendaye[2]. La tenace difesa sua e dei compagni del ponte stesso permise a migliaia di profughi spagnoli l'espatrio in Francia. Con lui si trovavano i compagni Pietro Bertoni e Juan López, René Pasque, Alberto Donati, caduti in combattimento, Stern (nome di battaglia: il tedesco rosso), Remigio Maurovich, Arrigo Gojak, successivamente assassinato dai franchisti. Vengono feriti Arrigo Gojak (che sarà assassinato dai franchisti, il quattro settembre, all'ospedale di Irún), il "tedesco rosso" Stern (che morirà in un nosocomio francese) e lo stesso Frati. Frati ferito verrà curato in un ospedale della Legione straniera a Nizza.
Pietro Pajetta, ufficiale bersagliere e comunista, verrà ferito gravemente durante la Retirada dall'Aragona per poi perdere una mano nella Resistenza. In Italia prenderà il nome di battaglia di "Nedo". Nella Retirada e nel successivo internamento nei campi di concentramento in Francia sono coinvolti anche Giandante X, anarchico e artista[3] e Francesco Fausto Nitti, che al suo arrivo in Spagna comanda un battaglione di giovani anarchici inquadrati nell'esercito repubblicano. Aggregato coi suoi alla 140a brigata mista, copre il ritiro degli antifascisti repubblicani al ponte di Fraga e partecipa alla battaglia dell'Ebro come comandante di batteria di artiglieria. Dopo il passaggio in Francia viene internato nel campo di raccolta di Car de Deu 2.[4]
- ^ Fotografia del Breguet XIX
- ^ Giovan Battista Frati, su geocities.com (archiviato dall'url originale ).,{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/frati.html?200721#link0%7Ctitolo=Giovan Battista Frati in deadurl=yes|urlarchivio=http://www.reocities.com/soho/den/7257/numero3/frati.html?200721#link0}}
- ^ arte e militanza di Giandante X
- ^ biografia Nitti