Il libro della guarigione

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Il libro della guarigione
Titolo originalein arabo کتاب الشفاء?, Kitab Al-Shifaʾ
AutoreAvicenna
1ª ed. originaleXI secolo
Genereenciclopedia
Sottogenerescientifica
Lingua originalearabo

Il libro della guarigione (dall'in arabo کتاب الشفاء?, Kitab Al-Shifaʾ;) è un'enciclopedia scientifica scritta nell'XI secolo da Avicenna, medico, fisico, filosofo e scienziato dell'antica Persia. Nel medioevo furono tradotti in latino soprattutto i trattati di logica (conosciuti sotto il titolo di Logica), filosofia della natura (Sufficientia o Communia naturalium), psicologia (Liber IV Naturalium) e "Metafisica".

L'opera è divisa in quattro parti:[1]

  • I. Logica: Commenti alle seguenti opere di Porfirio ed Aristotele: 1. Isagoge (Porfirio); 2. Categorie; 3. De Interpretatione; 4. Sillogismo (Primi Analitici); 5. Dimostrazione (Secondi Analitici); 6. Dialettica (Topici); 7. Elenchi sofistici; 8. Retorica; 9. Poetica.
  • II. Fisica: 1. Physica; 2. De Caelo; 3. De Generatione et Corruptione; 4. Qualità e trasformazioni dei Quattro Elementi (Chimica) [Meteorologica IV]; 5. Meteorologia [Meteorologica I–III]; 6. De Anima; 7. Botanica; 8. Zoologia.
  • III. Matematica: 1. Geometria [Euclide, Elementi]; 2. Astronomia [Tolomeo, Almagesto]; 3. Aritmetica [Nicomaco, Introduzione]; 4. Musica [Tolomeo, Armonica].
  • IV. Metafisica

Nel saggio Le divisioni della filosofia (Aqsām al-ḥikma),[2] Avicenna presenta le seguenti divisioni della metafisica:

  • I. Divisioni fondamentali
    • [A. Scienza Universale]
      • [i. Essere in quanto tale:] 1. Universali
      • [ii.Filosofia Prima:] 2. Principi delle scienze
    • [B. Teologia:]
      • [iii. Teologia Naturale:] 3. Dio e i Suoi Attributi
      • 4. Esseri Celestiali
      • 5. Provvidenza divina e governo del Tutto
  • II. Divisioni derivate
    • [iv. Metafisica dell'anima razionale:] 1. Rivelazione e Profezia
    • 2. Escatologia e vita dopo la morte

Nel trattato, Avicenna afferma che necessariamente deve esistere un'anima astrale, complementare alle tre tipologie terrene di anima (vegetativa, animale e/o umana), poiché il moto degli astri non può essere altrimenti spiegato mediante forze fisiche specifiche. Ciò vale sebbene il loro moto sia deterministico e privo di gradi di libertà. Similmente, l'anima umana o quella animale è intesa come l'arbitro e la causa di un equilibrio stabile (e dinamico) fra opposte pulsioni innate dell'ego.[3]

Dopo aver affrontato l'analogia dell'ente fra macrocosmo e microcosmo, prende in esame le interazioni fra mente e cervello. Dopo aver definito la mente, descrive varie aree del cervello e il sistema nervoso ad esse corrispondente. Quindi, tenta di localizzare le facoltà della mente all'interno di singole e specifiche aree del cervello.[3]

Ad esempio, afferma che i nervi degli occhi si dipartono dalla parte posteriore del bulbo oculare per incrociarsi a "X" e separarsi nuovamente in un punto ubicato nel chiasma ottico del prosencefalo, per trasmettere successivamente l'informazione visiva al corpo genicolato laterale del talamo. Tuttavia, la percezione sensoriale e la facoltà di riconoscere i corpi fisici non sarebbero situati dietro al bulbo oculare o nel chiasmo ottico, bensì nel prosencefalo il cui danneggiamento comporterebbe una perdita permanente della vista.[3] Questi dati troverebbero conferma nell'anatomia moderna.[senza fonte]

Lo stesso tentativo meccanicistico viene proposto per l'immaginazione, l'illusione, la facoltà della memoria, la forza associata al sistema visivo e a quello uditivo. Le facoltà non localizzate causalmente nella materia cerebrale sono attribuite alla natura immateriale ed incorporea della mente.[3]

L'interazione fra mente e cervello è reciproca e bidirezionale, ma muove dall'immaterialità della mente alla materialità del cervello.[3] Essa presenta alcune corrispondenze cn la neuroscienza moderna.

  1. ^ Dimitri Gutas, Avicenna and the Aristotelian Tradition. Introduction to Reading Avicenna's Philosophical Works, Leiden, Brill, 2014, (seconda edizione) p. 105.
  2. ^ traduzione francese in: Georges Anawati, "Les divisions des sciences intellectuelles d’Avicenne", Mélanges de l’Institut dominicain d’Études orientales (MIDEO), 13, 1977, pp. 323–335.
  3. ^ a b c d e (EN) Mohammad Jamali, Mehdi Golshani e Yousef Jamalic, Avicenna’s ideas and arguments about mind and brain interaction (PDF), 6 giugno 2019, pp. 1-2, DOI:10.20944/preprints201906.0050.v1.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN205793807 · GND (DE4628117-4 · BNF (FRcb16245016r (data) · J9U (ENHE987007583566705171
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