Iniziò la sua carriera agonistica nel campionato finlandese di karting, dove si trovò spesso a gareggiare con futuri piloti di Formula Uno come Mika Häkkinen, Mika Salo e JJ Lehto. Nel 1979 vinse il campionato nazione di Karting classe 85 cm³ davanti ad Häkkinen.[4] Nel 1980 giunse seconda alle spalle di Salo e nel 1981 nuovamente seconda, questa volta dietro ad Häkkinen.[4] Nel 1982 riuscì a riconquistare il titolo nazionale.[4] Nel 1983 giunse nuovamente prima in classifica, ma fu squalificata per uso di combustibile irregolare.[4] Dopo un anno di esilio auto-imposto dalle corse, decise di mettere fine alla sua carriera nel karting.[4]
Abbandonate le quattro ruote, Rinne decise di passare al motociclismo. Partecipò al campionato europeo nella classe 125, dove il suo miglior piazzamento fu un 6º posto nel 1988.[3]
Debuttò nel motomondiale al Gran Premio di Svezia del 1987 a bordo di una MBA nella classe 125.[5] Non riuscì a completare la gara, ma al successivo Gran Premio di Cecoslovacchia giunse al 20º posto.[5] Prese parte anche al Gran Premio di San Marino senza però riuscire a qualificarsi.[5]
Nel 1988 passò alla Honda. Prese parte a 6 Gran Premi, con miglior risultato un 14º posto al Gran Premio di Francia che le permise di conquistare gli unici 2 punti della stagione, concludendo il campionato al 37º posto.[6] Il 1989 fu la sua migliore stagione. Riuscì ad andare a punti in Spagna, Germania, Olanda, Svezia e Cecoslovacchia.[7] La sua miglior prestazione fu all'Hockenheimring, dove giunse al 7º posto.[7]
Nel 1990 prese parte a 12 Gran Premi, il suo miglior piazzamento fu un 16º posto al Gran Premio d'Ungheria.[8]
Nel 1991 ebbe un grave incidente al Paul Ricard, durante Gran Premio di Francia, dove riportò la frattura di entrambe le caviglie.[4] Durante la convalescenza ricevette una lettera da Bernie Ecclestone, che all'epoca aveva il potere di decidere quali piloti erano autorizzati a competere nel motomondiale, che la informava di non essere ritenuta in condizione di partecipare al successivo campionato, mettendo di fatto fine alla sua carriera.[4]
In seguito, la Rinne affermò che quella fu la più grande delusione della sua vita.[4]