Alain Cuny

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Alain Cuny (1979)

Alain Cuny, nome d'arte di René Xavier Marie (Saint-Malo, 12 luglio 1908Parigi, 16 maggio 1994), è stato un attore francese, che lavorò a lungo in Italia.

Era il figlio di Marguerite Soudée, casalinga e Albert Cuny, avvocato. Dopo aver studiato pittura e disegno all'École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi, diventò cartellonista e scenografo teatrale, passando successivamente al cinema in qualità di scenografo e costumista[1][2] lavorando al fianco di grandi registi come Alberto Cavalcanti, Jacques Feyder e Jean Renoir[1]. Passato alla recitazione teatrale[2], debuttò come attore sul grande schermo con Madame Sans-Gêne (1941)[2] ed ebbe il primo ruolo di rilievo nel film L'amore e il diavolo (1942) di Marcel Carné[1].

Alain Cuny, a sinistra, con Gian Maria Volonté in Uomini contro (1970) di Francesco Rosi

Grazie a un volto dai lineamenti severi e squadrati e ad una imponente presenza scenica, Alain Cuny si specializzò in personaggi romantici e solitari, e in ruoli di intellettuali tormentati, rendendo significativi molti personaggi non protagonisti grazie alla sua figura pacata e riflessiva[1]. Dopo una pausa successiva agli esordi nei primi anni quaranta, tornò sul grande schermo nel 1950 con il film Il Cristo proibito di Curzio Malaparte, che fu il primo di numerosi altri successi che egli conquistò in pellicole di produzione italiana[1], come il ruolo dell'intellettuale che uccide i propri bambini e se stesso ne La dolce vita (1960) di Federico Fellini[1]. Cuny tornò a essere diretto dal regista riminese in Fellini Satyricon (1969), e durante la sua carriera lavorò con altri grandi registi italiani, come Michelangelo Antonioni in La signora senza camelie (1952), e Mauro Bolognini in La corruzione (1963).

Interprete di personaggi sempre più drammatici e complessi, spesso ambigui e sfuggenti[2], Cuny lavorò con Jean Delannoy in Notre-Dame de Paris (1956), in cui interpretò il ruolo di Frollo, Louis Malle in Gli amanti (1958), Luis Buñuel in La via lattea (1969), Marco Ferreri in L'udienza (1971) e Non toccare la donna bianca (1974). Fu più volte impegnato in pellicole dirette dal regista Francesco Rosi, a iniziare da Uomini contro (1970), in cui impersonò un generale italiano, per proseguire con Cadaveri eccellenti (1976), Cristo si è fermato a Eboli (1979) e Cronaca di una morte annunciata (1987), che fu una delle sue ultime significative interpretazioni. Dello stesso periodo, da ricordare la sua partecipazione a Detective (1985) di Jean-Luc Godard e alla miniserie La coscienza di Zeno (1988) di Sandro Bolchi.

Filmografia parziale

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Doppiatori italiani

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  1. ^ a b c d e f Il chi è del cinema, De Agostini, 1984, Vol. I, pag. 121-122
  2. ^ a b c d Le Garzantine - Cinema, Garzanti, 2000, pag. 261

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