Indice
Città di Marsala (nave)
Città di Marsala poi Città di Trapani | |
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La nave quando in servizio come Città di Trapani | |
Descrizione generale | |
Tipo | motonave passeggeri (1929-1957) |
Classe | Città di Trapani |
Proprietà | Tirrenia S. A. di Navigazione (1937-1957) |
Cantiere | Cantieri del Tirreno, Riva Trigoso (Genova) |
Impostazione | 1928 |
Varo | 1928 |
Entrata in servizio | 1929 |
Destino finale | affondata per naufragio |
Caratteristiche generali | |
Stazza lorda | 2372 tsl |
Lunghezza | 92,1 m |
Larghezza | 12,22 m |
Pescaggio | 5,74 m |
Propulsione | 1 motore diesel Tosi a 6 cilindri potenza 1625 CV 1 elica |
Velocità | 12,2-12,5 nodi |
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La Città di Marsala è stata una motonave passeggeri italiana della compagnia Tirrenia di Navigazione, dal 1948 ribattezzata Città di Trapani. Naufragò nel 1957.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fu varata alla fine degli anni venti insieme ad altre due navi gemelle, Città di Alessandria e Città di Trapani. Durante la seconda guerra mondiale fu requisita e utilizzata per il trasporto di truppe e rifornimenti. Nel 1940 fece la spola da Taranto a Durazzo. Il 20 dicembre 1941 da Taranto ad Argostoli trasportò personale del Regio Esercito e rifornimenti. Due giorni più tardi la nave fece la spola da Taranto a Navarino.
Alla fine del 1944 la nave si trovava nel porto di Trieste ma senza motori, sbarcati e inviati alla revisione presso la Franco Tosi di Legnano ancora durante il periodo bellico, e poi trattenuti in Italia. Nel dicembre 1946 fu riconsegnata all'Italia la “Città di Marsala” dopo una vertenza con il governo jugoslavo che aveva dichiarato la nave preda bellica all'atto dell'occupazione di Trieste. La nave per la Tirrenia affiancò la gemella “Città di Alessandria” sulla rotta Civitavecchia – Olbia con frequenza pentasettimanale.[1]
Il cambio di nome
[modifica | modifica wikitesto]La Tirrenia, in ricordo dell'unità perduta nel corso della guerra, la ribattezzò nel 1948 Città di Trapani come la nave gemella, utilizzata durante la guerra come nave ospedale e affondata nel 1942.[2]
Nel 1957 fu spostata nella linea celere Genova – Cagliari – Trapani – Tunisi.
Il naufragio
[modifica | modifica wikitesto]Tale unità, al comando del fiumano Pietro Justin, in viaggio da Cagliari a Trapani con 13 passeggeri, naufragò a seguito d'incaglio nelle acque di Trapani, un miglio a ponente della Torre di Ligny il 4 dicembre 1957, causando la morte di quattro uomini dell'equipaggio e due marinai del rimorchiatore Pirano, giunto in soccorso ed anch'esso affondato.[3] La tempesta spezzò lo scafo del postale in due e scaraventò parte del relitto verso la Casina Nasi, dove è tuttora visibile.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Navi e Armatori - Approdi di Passione
- ^ Copia archiviata, su naviearmatori.net. URL consultato il 20 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2010).
- ^ Documento senza titolo, su cittaditrapani.it. URL consultato il 20 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2014).
- ^ Copia archiviata, su antoninorallo.it. URL consultato il 20 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2013).