Tricloruro di lutezio
Tricloruro di lutezio | |
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Nome IUPAC | |
cloruro di lutezio(III) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | LuCl3 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 233-240-1 |
PubChem | 24919 e 10221357 |
SMILES | Cl[Lu](Cl)Cl |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 3,98 |
Solubilità in acqua | solubile |
Temperatura di fusione | 905 °C |
Temperatura di ebollizione | 1480 °C[1] |
Sistema cristallino | monoclino |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | 7.074 mg·kg−1 (ratti, orale) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
Frasi H | 315 - 319 - 335 |
Consigli P | 261 - 264 - 271 - 280 - 302+352 - 304+340 - 305+351+338 - 312 - 321 - 332+313 - 337+313 - 362 - 403+233 - 405 |
Il tricloruro di lutezio, o cloruro di lutezio(III), è un composto chimico formato da lutezio e cloro con formula LuCl3. Forma cristalli monoclini bianchi igroscopici[2] e anche un esaidrato igroscopico LuCl3·6 H2O.[3]
Reazioni
[modifica | modifica wikitesto]Il lutezio metallico puro può essere prodotto dal cloruro di lutezio(III) riscaldandolo insieme al calcio elementare:[4]
Il tricloruro di lutezio può essere ottenuto dalla reazione dell'ossido di lutezio o del carbonato di lutezio (Lu2(CO3)3) e del cloruro di ammonio:[1]
Dalla reazione del lutezio metallico con l'acido cloridrico si ottiene il tricloruro esaidrato LuCl3·6 H2O. Questo può essere convertito nella forma anidra per trattamento con il cloruro di tionile.[1]
Proprietà
[modifica | modifica wikitesto]Il tricloruro di lutezio e il suo esaidrato sono solidi incolori[5] ed entrambi sono solubili in acqua.[6] Il tricloruro di lutezio ha una struttura cristallina monoclina con il gruppo spaziale C2/m (nº 12) corrispondente a quella del cloruro d'alluminio.[1][6]
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Il cloruro di lutezio (III) può essere utilizzato per produrre lutezio puro:[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (DE) Georg Brauer, Handbuch der Präparativen Anorganischen Chemie', vol. 2, p. 897, ISBN 3-432-87813-3.
- ^ (EN) David R. Lide, Handbook of Chemistry and Physics, 87ª ed., Boca Raton, Florida, CRC Press, 1998, p. 472, ISBN 0-8493-0594-2. URL consultato il 27 giugno 2008.
- ^ (EN) Lutetium(III) chloride hexahydrate 542075, su sigmaaldrich.com. URL consultato il 24 luglio 2019.
- ^ (EN) Pradyot Patnaik, Handbook of Inorganic Chemicals, Amsterdam, McGraw-Hill Professional, 2004, p. 244, ISBN 0-07-049439-8. URL consultato il 27 giugno 2008.
- ^ (DE) Sicherheitsdatenblatt gemäß 1907/2006/EG, Artikel 31 (PDF), su strem.com. URL consultato il 3 aprile 2024.
- ^ a b (DE) Jean D’Ans e Ellen Lax, Taschenbuch für Chemiker und Physiker, 2007, p. 544, ISBN 978-3-540-60035-0.
- ^ Patnaik Pradyot, Handbook of Inorganic Chemicals, McGraw-Hill Professional, 2002, ISBN 978-0-07049439-8.