Alliaria petiolata
Alliaria | |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Eurosidi II |
Ordine | Brassicales |
Famiglia | Brassicaceae |
Genere | Alliaria |
Specie | A. petiolata |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Dilleniidae |
Ordine | Capparales |
Famiglia | Brassicaceae |
Sottofamiglia | Brassicoideae |
Genere | Alliaria |
Specie | A. petiolata |
Nomenclatura binomiale | |
Alliaria petiolata (M.Bieb.) Cavara & Grande | |
Sinonimi | |
Alliaria alliaria (L.) Britton | |
Nomi comuni | |
Erba aglina |
L'alliaria (Alliaria petiolata (M.Bieb.) Cavara & Grande) è una pianta perenne (biennale), ermafrodita, della famiglia delle Brassicaceae,[1] alta oltre un metro, quasi glabra con odore di aglio molto persistente. Si dice che tale odore permanga anche nel latte delle mucche che se ne cibano[senza fonte].
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere deriva dall'odore di aglio che si sprigiona strofinando le foglie, l'epiteto specifico si deve al lungo picciolo, in latino petiolus.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La forma biologica è emicriptofita bienne (H bienn): ossia è una piante a ciclo biennale (bienne) con gemme poste a livello del terreno (emicriptofita).
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Tipica radice a fittone con più ramificazioni.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]Il fusto (solo epigeo; quello ipogeo è praticamente assente), è pubescente, eretto alto fino a 100–120 cm, poco ramificato oppure ramificato solo in alto. È presente una minima peluria localizzata alla base del fusto.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]- Foglie inferiori: sono abbastanza grandi (fino a 15 cm) e rugose; lungamente picciolate (1 – 3 cm) e cordate (a forma di cuore, ma anche ovato-triangolari), con lamina dentata in modo ottuso. Dimensioni medie: larghezza 7 – 8 cm; lunghezza 10 cm. Evidenti nervature reticolari.
- Foglie superiori: sono più piccole dalla forma romboidale.
Il colore delle foglie è grigio-verde e sono lievemente lucide; sono inoltre assenti alla fioritura.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]L'infiorescenza è peduncolata (da 5 a 30 cm) a racemo corimboso terminale semplice o poco ramificato. I fiori sono disposti a grappolo e sono al massimo una decina.
Fiori
[modifica | modifica wikitesto]Il fiore è un tetramero (4 sepali-petali) dialipetalo attinomorfo. Le corolle sono larghe 5–8 mm.
- I sepali sono 4, verdastri e più corti dei petali (circa: 2–3 mm).
- I petali sono 4, lunghi fino a 6 mm di colore bianco e contengono molto nettare per attirare le api.
- Gli stami sono in numero di 6.
- L'ovario è supero e bi-carpellare: si trova quindi nella parte superiore del perianzio.
- L'impollinazione avviene per mezzo di farfalle (anche notturne) e api. In Europa più di 60 specie di insetti e funghi la utilizzano come fonte di sostentamento, incluso anche le larve di alcuni lepidotteri.
- La fioritura avviene normalmente tra maggio e luglio, spesso con periodicità biennale.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto è una stretta capsula slanciata e patente (siliqua eretta, tetragonale), bivalve-trivalve, lunga 5 cm circa e spessa 2 mm.
I semi sono piccoli, neri e allungati.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La zona d'origine è paleotemperata, per cui è diffusa in Europa, Asia (in Cina e India settentrionale.fino all'Himalaya); ma anche nell'Africa del Nord.
In Italia è comune e la si trova nella boscaglia in mezz'ombra e nei boschi umidi di latifoglie, o comunque ricchi di azoto e sostanze organiche (pianta sinantropa), a quote comprese fra 0 e 1700 m s.l.m.. È presente sia nella zona marina (rara) che montana (comune). È assente in Sardegna.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Brassicaceae all'ordine Capparales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine delle Brassicales. Sempre in base alla classificazione APG sono cambiati anche i livelli superiori (vedi tabella a destra).
Nelle classificazioni più vecchie la famiglia del genere Alliaria era chiamata anche Crociferae e a volte Cruciferae.
Il genere Alliaria comprende una o due specie a seconda che gli autori considerino o no Alliaria officinalis sinonimo di Alliaria petiolata.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Farmacia
[modifica | modifica wikitesto]L'Alliaria contiene principi attivi utili in fitoterapia (olii essenziali, glucosidi ed enzimi) per le sue proprietà vulnerarie, espettoranti, diuretiche.
I semi, dal vago sapore e profumo di senape, possono essere usati per stimolare l'appetito, ma anche come vermifughi e revulsivi. Mentre i fiori si impiegano contro l'asma, le foglie come depurative diaforetiche.
Si può preparare come infuso, succo, cataplasma e lozione. L'olio essenziale (simile a quello dell'aglio) si ricava dalle radici.
Industria
[modifica | modifica wikitesto]È utilizzata per produrre diversi coloranti.
Cucina
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie della pianta possono essere usate in cucina nelle insalate. In Inghilterra è abbastanza comune utilizzarla per insaporire i sandwich. Sembra che siano più digeribili di quelle dell'aglio.
I giovani getti primaverili, assieme ad altre verdure, possono essere usati per preparare minestre. Arrostiti vengono usati anche in torte salate o nelle piadine.
Altre parti usate: fiori, frutti e semi (simili alla senape).
Nel Medioevo si usava nella carne salmistrata, per coprire l'odore sgradevole dopo qualche settimana di conservazione.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Alliaria petiolata (dettaglio dell'infiorescenza)
-
Alliaria petiolata (dettaglio dell'infiorescenza)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Alliaria petiolata (M.Bieb.) Cavara & Grande, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 31 gennaio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Wolfgang Lippert, Dieter Podlech, Fiori, Tuttonatura, 1980.
- Maria Teresa della Beffa, Fiori di montagna, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2001.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume primo, Bologna, Edagricole, 1982, pag.379, ISBN 88-506-2449-2.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alliaria petiolata
- Wikispecies contiene informazioni su Alliaria petiolata
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Alliaria petiolata, su Fungoceva.it. URL consultato il 30 agosto 2015.
- Alliaria petiolata, su Flora delle Alpi Marittime. URL consultato il 30 agosto 2015.
- Alliaria petiolata, su Catalogazione floristica - Università di Udine. URL consultato il 30 agosto 2015.
- Alliaria, su Homolaicus - Botanica Sistematica. URL consultato il 30 agosto 2015.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh2007020039 · GND (DE) 7515812-7 · J9U (EN, HE) 987007556915305171 |
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