Borragine comune | |
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Borago officinalis | |
Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Lamiidi |
Ordine | Boraginales |
Famiglia | Boraginaceae |
Sottofamiglia | Boraginoideae |
Tribù | Boragineae |
Sottotribù | Boragininae |
Genere | Borago |
Specie | B. officinalis |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Boraginaceae |
Genere | Borago |
Specie | B. officinalis |
Nomenclatura binomiale | |
Borago officinalis L. | |
Nomi comuni | |
borragine (I), bourrache (F), |
La borragine (Borago officinalis L.) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Boraginaceae.[2]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome deriva dal latino borra (tessuto di lana ruvida), per la peluria che ricopre le foglie. Altri lo fanno derivare dall'arabo abu araq (= padre del sudore), attraverso il latino medievale borrago, forse per le proprietà sudorifere della pianta.[3]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una pianta erbacea annuale, che può raggiungere l'altezza di 60 cm.[5]
Ha foglie ovali ellittiche, picciolate, che presentano una ruvida peluria, verdi-scure, raccolte a rosetta basale, lunghe 10–15 cm e poi di minori dimensioni sullo stelo.
I fiori, di breve durata, presentano cinque petali, disposti a stella, di colore blu-viola; al centro sono visibili le antere derivanti dall'unione dei 5 stami. Sono raccolti in infiorescenze sommitali, penduli in piena fioritura; hanno lunghi pedicelli.
I frutti sono degli acheni che contengono al loro interno diversi semi di piccole dimensioni; i semi sono dotati di elaiosomi, particolari appendici contenenti sostanze nutritive appetibili alle formiche, che ne facilitano la disseminazione (mirmecoria).
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Portamento
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Foglie
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Infiorescenza
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Fiore
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Semi
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La specie è originaria del bacino del Mediterraneo, ed è stata introdotta per la coltivazione in numerosi paesi eurasiatici e americani.[2][5]
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Usi alimentari
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie giovani sono variamente impiegate in cucina.
Tradizionalmente le foglie si usano cotte in molti piatti regionali: minestroni, torte e frittate, o come ripieni per ravioli e pansoti in Liguria. Tipico è il consumo in frittelle dei fiori e delle foglie (passate in pastella e poi fritte). La cottura elimina la peluria che copre le foglie.
In moderata quantità le foglie giovani e sporadicamente anche i fiori si utilizzano crudi in insalata. I fiori azzurri sono usati per colorare e guarnire i piatti e per colorare l'aceto; congelati in cubetti possono costituire decorazione per le bevande estive.[6] Tuttavia l'uso alimentare della borragine, specialmente per periodi prolungati, è sconsigliato per la presenza, in alcune fasi vitali della pianta, di composti pirrolizidinici, a presunta attività epatotossica.[7]
Calorie e valori nutrizionali
[modifica | modifica wikitesto]100 g di foglie di borragine apportano all’incirca 21 calorie[8] e in particolare contengono:
- 93,00 g di acqua
- 1,80 g di proteine
- 0,70 g di lipidi, di cui 0,170 g di acidi grassi saturi, 0,211 g di acidi grassi monoinsaturi e 0,109 g di acidi grassi polinsaturi
- 3,06 g di carboidrati
- 4.200 Retinolo Equivalenti di vitamina A
- 35,0 mg di vitamina C
- 0,900 mg di niacina
- 0,150 mg di riboflavina
- 0,084 mg di vitamina B6
- 0,060 mg di tiamina
- 0,041 mg di acido pantotenico
- 13 µg di folati
- 470 mg di potassio
- 93 mg di calcio
- 80 mg di sodio
- 53 mg di fosforo
- 52 mg di magnesio
- 3,30 mg di ferro
- 0,349 mg di manganese
- 0,20 mg di zinco
- 0,130 mg di rame
Usi medicinali
[modifica | modifica wikitesto]La medicina popolare utilizza le foglie e le sommità fiorite.
Fin dall'antichità la pianta ha fama di svegliare gli spiriti vitali (Plinio: «Un decotto di borragine allontana la tristezza e dà gioia di vivere»).
È usata per abbassare la febbre e calmare la tosse secca.[6] È nota anche come diuretico ed emolliente (per la presenza di mucillagini).
L'olio, dalle spiccate proprietà antinfiammatorie e ad alto contenuto di acido linolenico, si ottiene dai semi soprattutto mediante la spremitura a freddo. È impiegato nel trattamento degli eczemi e di altre affezioni cutanee[9].
Altri usi
[modifica | modifica wikitesto]È emerso l'interesse commerciale, a livello internazionale, per l'olio estratto dai semi, ricco di acido gamma linolenico (GLA; 18:3 ω6), che ha parecchi utilizzi: nutrizionali, dietetici, medicinali e cosmetici. La pianta è di facile coltivazione industriale, il che ne accresce il valore, poiché l'unica altra sorgente vegetale per tale olio sono i semi di Oenothera biennis, di coltivazione più complessa e con rese inferiori.
I fiori, dall'alto quantitativo di nettare, sono molto ricercati dalle api, perciò è considerata una pianta mellifera; si può ottenere un ottimo miele anche monoflorale, ma la borragine è poco diffusa e la produzione è limitata.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Bilz, M. 2013, Borago officinalis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 20 gennaio 2024.
- ^ a b (EN) Borago officinalis, in Plants of the World Online, Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 20 gennaio 2024.
- ^ Rovelli C., Il sapere e il sapore delle piante selvatiche, Youcanprint, 2014, ISBN 9788891155122.
- ^ Brunella Esposto, La natura secondo Babu, su lanaturasecondobabu.wordpress.com.
- ^ a b (EN) Borago officinalis, in Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- ^ a b Gioia Romagnoli e Stefania Vasetti, L'Antico Erbario, Fiesole, Nardini, 1994, p. 61, ISBN 88-404-5254-0.
- ^ (EN) K. M. Larson, M. R. Roby e F. R. Stermitz, Unsaturated Pyrrolizidines from Borage (Borago officinalis), a Common Garden Herb, in Journal of Natural Products, vol. 47, n. 4, 1984, pp. 747–748, DOI:10.1021/np50034a045.
- ^ FoodData Central, su fdc.nal.usda.gov. URL consultato il 29 maggio 2020.
- ^ Borragine (borago officinalis), su Alta val Trebbia - Piante ed erbe medicinali. URL consultato il 12 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2017).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Luisa Sotti, Maria Teresa della Beffa, Le piante aromatiche. Tutte le specie più diffuse in Italia, Milano, Editoriale Giorgio Mondadori, 1989, ISBN 88-374-1057-3
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Borragine
- Wikispecies contiene informazioni su Borragine
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Augusto Beguinot, BORRAGINE o Borrana, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930.
- (EN) borage, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Borragine, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007283091505171 |
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