Gran Premio d'Italia 1996

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Italia (bandiera) Gran Premio d'Italia 1996
595º GP del Mondiale di Formula 1
Gara 14 di 16 del Campionato 1996
Data 8 settembre 1996
Luogo Autodromo di Monza
Percorso 5.800 km
Circuito permanente
Distanza 53 giri, 307.400 km
Clima sereno[1]
Risultati
Pole position Giro più veloce
Regno Unito (bandiera) Damon Hill Germania (bandiera) Michael Schumacher
Williams - Renault in 1:24.204 Ferrari in 1:26.110
(nel giro 50[2])
Podio
1. Germania (bandiera) Michael Schumacher
Ferrari
2. Francia (bandiera) Jean Alesi
Benetton - Renault
3. Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen
McLaren - Mercedes

Il Gran Premio d'Italia 1996 è stata la quattordicesima prova del Campionato mondiale di Formula 1 1996. Svoltasi domenica 8 settembre 1996 all'Autodromo di Monza, la manifestazione sportiva, a detta degli organizzatori, contava la presenza di oltre centomila tifosi.[2]

La gara è stata vinta da Michael Schumacher su Ferrari, dopo otto anni dall'ultima vittoria del team di Maranello sul tracciato italiano, seguito da Jean Alesi, Mika Häkkinen, Martin Brundle, Rubens Barrichello e Pedro Diniz. Sono giunti fuori dai punti entrambi i contendenti al titolo mondiale, con Damon Hill costretto al ritiro per un incidente nei primi giri e Jacques Villeneuve rallentato da un danno riportato ad una sospensione.

Aspetti sportivi

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Poco prima dell'inizio del week end monzese venne reso noto da Frank Williams che Damon Hill, primo nella classifica piloti e candidato alla vittoria del titolo mondiale, non avrebbe più corso per la scuderia inglese l'anno seguente, sostituito da Heinz-Harald Frentzen.[3] Il motivo sarebbe stato una richiesta di aumento di stipendi da parte del pilota britannico.[4] Dal canto suo Hill si disse molto deluso del trattamento ricevuto, visto che il suo stipendio negli anni precedenti era stato di molto inferiore ad altri piloti del circus.[5] Michael Schumacher approfittò della situazione per lanciare piccole frecciatine al rivale inglese,[5] ma dichiarò anche che difficilmente avrebbe potuto lottare per la vittoria della gara.[5]

Aspetti tecnici

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Rispetto all'edizione precedente del Gran Premio, una novità consistette nel montaggio di barriere di pneumatici all'interno dei cordoli per evitare i frequenti tagli di chicane da parte dei piloti.[1] I piloti stessi si dichiararono d'accordo con tale soluzione e Michael Schumacher difese questa decisione anche al termine della corsa, caratterizzata da vari ritiri dovuti, appunto, a queste barriere.[6]

Per l'appuntamento in terra italiana la Ferrari portò varie novità tecniche, tra cui un nuovo cambio a 7 rapporti e vennero utilizzati per la sua costruzione materiali differenti.[7] Tutte queste modifiche vennero, però, applicate alla sola vettura di Schumacher, mentre quella di Eddie Irvine venne solo aggiornata nell'aerodinamica e nelle sospensioni.[7]

Nella giornata del venerdì,[8] si ebbe la seguente situazione:

Pos Nome Squadra/Motore Tempo
1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1.24:399
2 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen McLaren-Mercedes 1.24:667
3 Austria (bandiera) Gerhard Berger Benetton-Renault 1.24:829
Il poleman Damon Hill in azione alla prima chicane del circuito brianzolo

I piloti della Williams dominano le qualifiche, con Hill che precede di tre decimi il compagno di squadra Villeneuve. Terzo è Schumacher, seguito dalle due McLaren di Häkkinen e Coulthard; chiudono la top ten Alesi, Irvine, Berger e le due Jordan di Brundle e Barrichello.

Pos Pilota Costruttore Tempo Distacco
1 5 Regno Unito (bandiera) Damon Hill Williams - Renault 1:24.204
2 6 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve Williams - Renault 1:24.521 +0.317
3 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 1:24.781 +0.577
4 7 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen McLaren - Mercedes 1:24.939 +0.735
5 8 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren - Mercedes 1:24.976 +0.772
6 3 Francia (bandiera) Jean Alesi Benetton - Renault 1:25.201 +0.997
7 2 Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine Ferrari 1:25.226 +1.022
8 4 Austria (bandiera) Gerhard Berger Benetton - Renault 1:25.470 +1.266
9 12 Regno Unito (bandiera) Martin Brundle Jordan - Peugeot 1:26.037 +1.833
10 11 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Jordan - Peugeot 1:26.194 +1.990
11 9 Francia (bandiera) Olivier Panis Ligier - Mugen-Honda 1:26.206 +2.002
12 14 Regno Unito (bandiera) Johnny Herbert Sauber - Ford 1:26.345 +2.141
13 15 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Sauber - Ford 1:26.505 +2.301
14 10 Brasile (bandiera) Pedro Diniz Ligier - Mugen-Honda 1:26.726 +2.522
15 17 Paesi Bassi (bandiera) Jos Verstappen Footwork - Hart 1:27.270 +3.066
16 18 Giappone (bandiera) Ukyo Katayama Tyrrell - Yamaha 1:28.234 +4.030
17 19 Finlandia (bandiera) Mika Salo Tyrrell - Yamaha 1:28.472 +4.268
18 20 Portogallo (bandiera) Pedro Lamy Minardi - Ford 1:28.933 +4.729
19 16 Brasile (bandiera) Ricardo Rosset Footwork - Hart 1:29.181 +4.977
20 21 Italia (bandiera) Giovanni Lavaggi Minardi - Ford 1:29.833 +5.629
Jean Alesi tallonato da Michael Schumacher a metà della gara, prima del decisivo sorpasso del ferrarista durante i pit stop.

Al via né HillVilleneuve scattano bene; il canadese riesce comunque ad affiancare il compagno di squadra, che però lo spinge verso l'esterno, costringendolo a passare sull'erba. Ne approfitta Alesi che, partito benissimo dalla sesta posizione in griglia, infila l'inglese alla prima curva, portandosi in testa. La leadership del francese dura però solo mezzo giro, perché Hill lo sopravanza già alla seconda curva di Lesmo; poco più indietro Häkkinen sorpassa Villeneuve, portandosi in terza posizione.

Nel corso del secondo passaggio il canadese colpisce le barriere di pneumatici della seconda chicane, piegando una sospensione sulla sua vettura; alcune gomme rimbalzano in pista e Coulthard ne colpisce una, dovendosi ritirare con lo sterzo della sua McLaren rotto. Villeneuve prosegue, ma la sua gara è compromessa e il canadese scivola lentamente indietro in classifica. Al quarto giro anche Alesi colpisce la pila di pneumatici della seconda chicane; il francese continua senza danni, ma Häkkinen colpisce una gomma rimbalzata in pista, dovendosi fermare ai box per cambiare il musetto della sua McLaren e tornando in gara nelle retrovie.

Schumacher, anche autore del giro veloce, esultante sul primo gradino del podio al termine della corsa.

Due tornate più tardi anche Hill tocca le barriere di gomme, stavolta alla prima chicane; la Williams dell'inglese va in testacoda e Hill è costretto al ritiro. Passa così in testa Alesi, seguito da Schumacher; il tedesco recupera velocemente lo svantaggio, cominciando poi a tallonare il rivale senza riuscire a superarlo, vista anche la migliore velocità di punta del pilota francese.[1] La situazione rimane stabile fino al 30º passaggio, quando Alesi rifornisce; Schumacher spinge al massimo, facendo segnare il giro più veloce in gara, e quando effettua il suo pit stop due tornate più tardi esce dalla pit lane nettamente davanti alla Benetton del francese.

Il tedesco si limita poi a gestire il vantaggio, conquistando la seconda vittoria consecutiva nonché la terza stagionale; Alesi si accontenta del secondo posto, precedendo sul traguardo Häkkinen (autore nel finale di una grande rimonta), Brundle, Barrichello e Diniz. Villeneuve, con la vettura danneggiata, viene doppiato e non riesce a far meglio del settimo posto, piazzamento che gli impedisce di approfittare del ritiro del compagno di squadra per ridurre lo svantaggio in campionato.

Pos N. Pilota Costruttore/Motore Giri Tempo/Ritiro/Media Griglia Punti
1 1 Germania (bandiera) Michael Schumacher Ferrari 53 1h17'43"632 - 236.064 km/h 3 10
2 3 Francia (bandiera) Jean Alesi Benetton - Renault 53 + 18"265 6 6
3 7 Finlandia (bandiera) Mika Häkkinen McLaren - Mercedes 53 + 1'06"635 4 4
4 12 Regno Unito (bandiera) Martin Brundle Jordan - Peugeot 53 + 1'25"217 9 3
5 11 Brasile (bandiera) Rubens Barrichello Jordan - Peugeot 53 + 1'25"475 10 2
6 10 Brasile (bandiera) Pedro Diniz Ligier - Mugen-Honda 52 + 1 giro 14 1
7 6 Canada (bandiera) Jacques Villeneuve Williams - Renault 52 + 1 giro 2
8 17 Paesi Bassi (bandiera) Jos Verstappen Footwork - Hart 52 + 1 giro 15
Rit 14 Regno Unito (bandiera) Johnny Herbert Sauber - Ford 51 Motore 12
10 18 Giappone (bandiera) Ukyo Katayama Tyrrell - Yamaha 51 + 2 giri 16
Rit 16 Brasile (bandiera) Ricardo Rosset Footwork - Hart 36 Testacoda 19
Rit 2 Regno Unito (bandiera) Eddie Irvine Ferrari 23 Incidente 7
Rit 20 Portogallo (bandiera) Pedro Lamy Minardi - Ford 12 Motore 18
Rit 19 Finlandia (bandiera) Mika Salo Tyrrell - Yamaha 9 Motore 17
Rit 15 Germania (bandiera) Heinz-Harald Frentzen Sauber - Ford 7 Incidente 13
Rit 5 Regno Unito (bandiera) Damon Hill Williams - Renault 5 Incidente 1
Rit 21 Italia (bandiera) Giovanni Lavaggi Minardi - Ford 5 Motore 20
Rit 4 Austria (bandiera) Gerhard Berger Benetton - Renault 4 Problema idraulico 8
Rit 9 Francia (bandiera) Olivier Panis Ligier - Mugen-Honda 2 Incidente 11
Rit 8 Regno Unito (bandiera) David Coulthard McLaren - Mercedes 1 Incidente 5
  1. ^ a b c Boccafogli, McMaster e Williams, pag. 32.
  2. ^ a b Boccafogli, McMaster e Williams, pag. 33.
  3. ^ Arriva Frentzen, l'anti-Schumi, in La Repubblica, 05 settembre 1996, p. 43.
  4. ^ Carlo Marincovich, Frank il despota non paga mai, in La Repubblica, 03 settembre 1996, p. 45.
  5. ^ a b c Carlo Marincovich, Triste Hill, leader dimezzato, in La Repubblica, 06 settembre 1996, p. 43.
  6. ^ Chicanes - Trappola maledizione gomme, in La Repubblica, 09 settembre 1996, p. 35.
  7. ^ a b Cristiano Chiavegato, Il campione spiega come guidera' a Monza con il nuovo cambio a 7 marce Schumi: vado al massimo Tutte le ultime novita' sulla F310 [collegamento interrotto], in La Stampa, 04 settembre 1996, p. 33.
  8. ^ Hakkinen secondo, Irvine quarto [collegamento interrotto], in La Stampa, 07 settembre 1996, p. 33.
  • Brin Williams, Colin McMaster, Roberto Boccafogli, F1 96, Vallardi&Associati, 1996, ISBN 88-86869-02-9.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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