Indice
Chiesa prepositurale di Sant'Erasmo
Chiesa Prepositurale di Sant'Erasmo | |
---|---|
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Località | Castel Goffredo |
Indirizzo | Via Andrea Botturi, 3, 46042 Castel Goffredo |
Coordinate | 45°17′52.27″N 10°28′32.11″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Erasmo di Formia |
Diocesi | Mantova |
Consacrazione | XVI secolo |
Architetto | Bernardino Facciotto[1] |
Stile architettonico | Rinascimentale |
Inizio costruzione | seconda metà del XV secolo (chiesa attuale) |
Completamento | 1590 |
Sito web | www.mastcastelgoffredo.it/museo/sagrestia/ |
Antica Sagrestia della Chiesa Prepositurale di Sant’Erasmo | |
---|---|
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Castel Goffredo |
Indirizzo | Via Mantova |
Caratteristiche | |
Tipo | arte sacra |
Collezioni | reliquie e reliquiari |
Periodo storico collezioni | dal XVII secolo |
Apertura | 16 ottobre 2021 |
Proprietà | Parrocchia di Castel Goffredo |
Gestione | MAST Castel Goffredo |
Sito web | |
La chiesa prepositurale di Sant'Erasmo è la parrocchiale di Castel Goffredo, in provincia e diocesi di Mantova; fa parte del vicariato foraneo San Carlo Borromeo.
La struttura occupa il lato est di piazza Mazzini e, costruita nella seconda metà del Quattrocento e sistemata in modo asimmetrico rispetto all'asse della piazza,[2] contiene importanti opere d'arte dal Cinquecento al Settecento, fra cui una tela di Giuseppe Bazzani[3] e l'altare maggiore in marmi policromi progettato da Andrea Gamba.[4][5]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dagli statuti della Congregazione della Misericordia risulta che prima del 1288 esisteva a Castel Goffredo una chiesa intitolata a sant'Erasmo,[6] che sorgeva presumibilmente entro il perimetro di Castelvecchio (Castellum vetus),[7] nella zona est, abbattuta nel 1516 per fare spazio al giardino del principe Aloisio Gonzaga.[8] La costruzione della chiesa prepositurale, nell'area attuale, fu iniziata nella seconda metà del Quattrocento,[9][10] all'epoca in cui il borgo iniziava a svilupparsi fuori dalla prima cerchia di mura di Castelvecchio[11]; fu ampliata nel 1516[11] con la costruzione del presbiterio e una nuova cupola.[11]
Durante il marchesato di Aloisio Gonzaga, il tempio fu abbellito ed ampliato con l'aggiunta delle due cappelle laterali (del Battistero e di Sant'Antonio).[12] Nel suo testamento lasciò la somma di cento scudi da impiegare nei lavori alla chiesa.[13] Il cardinale Carlo Borromeo, durante la sua visita nel 1540, diede disposizioni affinché fossero apportate modifiche all'interno e portata a compimento l'opera.[13]
Ricostruita a seguito del crollo della cupola tra il 1588 e il 1590 da Bernardino Facciotto[11], architetto del duca di Mantova Guglielmo Gonzaga, per volontà del marchese Alfonso Gonzaga.[13] Altre fonti farebbero supporre la presenza invece del figlio Girolamo.[14] All'opera contribuì anche il comune.[13]
La facciata verso la piazza, che ricorda molto da vicino quella della chiesa di Santa Maria dell'Orto a Roma attribuita al Vignola[15], fu abbellita dall'aggiunta di cinque piramidi in marmo.[16]
Il pavimento originariamente in cotto, venne rifatto nel 1606 a spese del comune[17] e nel 1638 la cupola venne ricoperta di rame.[18] Tra il 1737 e il 1750, per volontà di don Giacinto Tosani, venne effettuata la pavimentazione a quadri in marmo rossi e bianchi (attualmente esistente) e la costruzione del pulpito in legno intagliato.[19]
Sulla porta principale della chiesa, il 3 gennaio 1593, venne assassinato, per mano di Michele Volpetti, Rodolfo Gonzaga, signore di Castel Goffredo,[20] mentre si recava alla messa accompagnato dalla moglie Elena e dalla figlia Cinzia.
Nella prepositurale vengono officiate le principali funzioni religiose della città.
Gli affreschi del Battistero di Sant'Erasmo sono stati inseriti tra I Luoghi del Cuore, iniziativa promossa dal FAI.[21]
Esterno
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa, in stile rinascimentale, ha una facciata su due ordini con paraste e timpano ed è decorata da tre grandi portali in marmo bianco.[1] È dotata di cupola a semisfera e fasciata dal tiburio.[22] Ai lati del presbiterio sono inseriti da una parte la sacrestia e dall'altra alcuni locali e il campanile.
Epigrafi aloysiane
[modifica | modifica wikitesto]Aloisio Gonzaga ha lasciato testimonianza del suo marchesato in alcune epigrafi presenti a Castel Goffredo.[23]
Queste, murate sul fianco esterno della chiesa prepositurale di Sant'Erasmo, appartenevano alla scomparsa chiesa di Santa Maria del Consorzio:
-
FVI VT ESTIS ERITIS VT SVM[24]
-
EXIVI A PATRE ET VENI IN MVNDVM RELIQVI MVNDVM ET SVM CVM PATRE CETEROS EXPECTANS OMNES[25]
-
CONFISVS IN DEI MISERICORDIA SVB PROTECTIONE CAESARIS ET SACRI IMPERII SERENISSIMIQ VENETORVM DOMINII IN VISCERIBVS DILECTI POPVLI SVI ALOYSIUS GONZAGA MARCHIO HIC MORTVVS QVIESCERE VOLVIT VBI VIVVS NVNQ QVIEVIT[26]
-
QVIA NOMEN TANTVM IN TERRIS ALOYSIVS[27]
Interno
[modifica | modifica wikitesto]L'interno, a croce latina, è suddiviso in tre navate, voltate a crociera[22], da colonne in marmo Botticino nelle quali sorgono sette cappelle:[1]
- Cappella del Battistero, con affreschi del Cinquecento[1], inseriti tra I Luoghi del Cuore, iniziativa promossa dal FAI;[28]
- Cappella di San Giacomo, con tela seicentesca Madonna dell'Apocalisse;[1]
- Cappella di San Francesco;[3]
- Cappella del Crocifisso, con affreschi di scuola lombarda del XVII secolo;[1]
- Cappella di San Carlo;[1][29]
- Cappella di Santo Stefano;[1]
- Cappella di Sant'Antonio, del XVII secolo.[1]
La gradinata e la balaustra in marmo dell'altare maggiore sono state costruite nel 1612.[12]
Fanno parte del complesso anche la "Nuova Sagrestia", con arredi originali del XVII secolo e la "Vecchia Sagrestia", restaurata nel 2020, che accoglie il "Tesoro di Sant'Erasmo", composto da preziosi reliquiari.[30]
Opere d'arte
[modifica | modifica wikitesto]- Mosè salvato dalle acque e Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia.[31] Grandi tele barocche, opere del bresciano Giuseppe Fali, nel presbiterio;
- Crocefisso policromo in legno del XV secolo, venerato dalla collettività, collocato nella Cappella del Crocefisso[32], chiusa da una balaustra in marmi policromi del XVIII secolo opera di Domenico Corbarelli;[33]
- Angeli adoranti. Due sculture in marmo ai lati dell'ancona dell'altare del Santissimo, opere del 1741 dello scultore bresciano Alessandro Calegari;[34]
- Martirio di Sant'Erasmo, pala d'altare opera del 1717 di Gasparino di Volongo[12] (o Francesco Gasapino da Volongo);
- Madonna e Santi. Al primo altare a sinistra, dipinto d’autore seicentesco ignoto;
- San Francesco riceve le stigmate. Al secondo altare a sinistra, dipinto di scuola veronese del primo Seicento, attribuito a Felice Brusasorzi;[35]
- Le anime purganti. Opera di Giuseppe Bazzani, pittore mantovano del Settecento;
- Dodici Apostoli. Dipinti nella navata centrale, sopra le colonne, opera di Giuseppe Fali;[36]
- L'ultima cena. Nel transetto di destra, opera su tela di scuola manierista mantovana;
- Pala d'altare. Al secondo altare a destra, dipinto di autore ignoto milanese del Seicento;
- Vergine con Bambino e i Santi Sebastiano e Carlo Borromeo, pala d'altare;
- Martirio di Santo Stefano. Al primo altare a destra, dipinto di scuola mantovana della fine del Cinquecento;
- Tobiolo e l'Angelo, tondo su tela, opera del XVIII secolo di Bartolomeo Dall'Acqua;[37]
- Santa Barbara. Sopra la porta centrale d’ingresso, tela del XVII secolo.
Altari e balaustre del Settecento decorati a tarsie in marmi e pietre dure; l'altare maggiore è opera di Andrea Gamba di Rezzato.[4] Dietro ad esso, il coro ligneo del 1750, finemente lavorato, opera dell'intagliatore castiglionese Domenico Ceratelli (1708-1776).[38]
Al termine della navata centrale, sul lato sinistro, è collocato un elegante pulpito in legno del XVIII secolo, scolpito dal celebre intagliatore bresciano Rizzardo Carboni.[39]
Una serie di confessionali in legno scolpito della prima metà del Settecento, opera di Rizzardo Carboni, è presente nelle navate laterali.[12]
Fra gli archi del colonnato marmoreo di stile tuscanico, scendono i lampadari in vetro di Murano, della seconda metà del Settecento.
All'interno della chiesa sono conservati dei reliquiari contenenti otto frammenti della Santa Croce (ex ligno crucis).[40][41]
Organo a canne
[modifica | modifica wikitesto]A sinistra dell'altare maggiore è collocato l'antico organo a canne Costanzo Antegnati[42], fatto costruire nel 1595 da Caterina Gonzaga, figlia di Alfonso.[43] Dell'organo originario sono rimaste solo cinque canne in quanto lo strumento ha subito nel tempo diversi interventi di restauro. Il più importante è stato effettuato negli anni 1887-1888 dall'organaro bresciano Tito Tonoli, figlio del famoso Giovanni (1809-1889) e portato a termine dalla ditta "Porro e Maccarinelli".[44]
Museo dell'Antica sagrestia
[modifica | modifica wikitesto]Il 16 ottobre 2021, dopo un lungo restauro, è stata inaugurata e visitabile al pubblico l'antica sagrestia del Seicento, che raccoglie una collezione di reliquie e reliquiari.[45][46]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i Proloco, p.8.
- ^ Le calze dai campi e dalle officine. Storia di un distretto industriale nato in un borgo padano (PDF), su 82.85.28.102, l'Unità, 1999. URL consultato il 4 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2013).
- ^ a b Berselli, p.143.
- ^ a b Venturini, p.79.
- ^ Bonfiglio (2005), p.75.
- ^ Bonora, p.18.
- ^ Mariano Vignoli, Giancarlo Cobelli, Da terra aperta e ben intesa fortezza. Le mura e le fortificazioni di Castel Goffredo, Mantova, 2010.
- ^ Nel volume Della successione di Castelgoffredo del XVII secolo, si evidenzia che il marchese Aloisio Gonzaga fece demolire l'antica chiesa di Sant'Erasmo in Castelvecchio, facendola trasportare nel luogo ove ora si trova.
- ^ Berselli, p.121.
- ^ Falini, Previdi, Brignani, pp. 213-214.
- ^ a b c d Berselli, p.126.
- ^ a b c d Berselli, p.127.
- ^ a b c d Bonfiglio (2005), p.102.
- ^ Bonora, p. 79.
- ^ Bernardino Facciotto
- ^ Bonfiglio (2005), p.105.
- ^ Gozzi, pp.64.
- ^ Gozzi, pp.74.
- ^ Bonfiglio (2005), p.106.
- ^ Bonfiglio (2005), p.51.
- ^ I luoghi del cuore., su fondoambiente.it. URL consultato il 13 dicembre 2022.
- ^ a b Bonora, p.13.
- ^ Lombardia Beni Culturali. Castel Goffredo, piazza Mazzini., su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 17 luglio 2013.
- ^ In italiano: "Io fui già quel che voi siete e sono quel che voi sarete".
- ^ In italiano: "Io uscii dal Padre e venni nel mondo, abbandonai il mondo e sono con il Padre, aspettando tutti gli altri".
- ^ In italiano: "Avendo confidato nella misericordia di Dio, sotto la protezione di Cesare [imperatore] e del Sacro serenissimo Impero, nel centro del dominio del suo amato popolo dei Veneti, il marchese Aloisio Gonzaga qui da morto volle riposare, dove da vivo mai riposò".
- ^ In italiano: "Poiché la fama di Aloisio era così grande sulla Terra".
- ^ I luoghi del cuore., su iluoghidelcuore.it. URL consultato il 12 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 28 febbraio 2017).
- ^ Berselli, p.142.
- ^ Il Tesoro di Sant’Erasmo torna alla comunità nella “ritrovata” Sagrestia.
- ^ Comune, p.14.
- ^ Berselli, p.128.
- ^ Bonora, p.43.
- ^ Giuseppe Sava, I Calegari - Una dinastia di scultori nell'entroterra della Serenissima, Silvana Editoriale, Milano, 2012
- ^ Chiese e oratori campestri, Mantova, 2013.
- ^ Enrico Maria Guzzo, FALI, Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 44, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1994.
- ^ Accademia Nazionale Virgiliana di Scienze Lettere e Arti, Piero Gualtierotti. Una vita tra professione cultura e impegno sociale. Atti del Convegno di studi: Mantova, 18-19 giugno 2021, in Roberto Navarrini (a cura di), Supplemento Quaderni dell'Accademia N.21, Mantova, Publi Paolini, 2022, pp. 126-127, ISBN 979-12-81050-04-4.
- ^ Andrea Bardelli, Arturo Biondelli, Tutti nobilmente lavorati. Arredi lignei della prevostura di Castel Goffredo, Calcinato, 2008.
- ^ Gozzi (2003), p.30.
- ^ Lisa Tabai, Corrado Bocchi (a cura di), Una croce, una madre e un figlio : la gioia del ritrovamento, la forza di un segno amaro a Castel Goffredo : 313-2013 anniversario dell'Editto della tolleranza, Castel Goffredo, 2013.
- ^ Castel Goffredo e la Croce, dodici le schegge conservate nelle chiese.
- ^ Liuteria bresciana. (PDF), su liuteriabresciana.it. URL consultato il 20 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).
- ^ Gozzi (2001), p.57.
- ^ Micheli organi. L'organo Tito Tonoli 1887/88 della chiesa parrocchiale di S. Erasmo in Castel Goffredo (MN).
- ^ Antica Sagrestia della Chiesa Prepositurale di Sant’Erasmo.
- ^ Antica Sagrestia di Sant’Erasmo.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Costante Berselli, Castelgoffredo nella storia, Mantova, 1978, SBN IT\ICCU\CFI\0475550.
- Renato Bonaglia, Mantova, paese che vai..., Mantova, 1985, SBN IT\ICCU\CFI\0093309.
- Francesco Bonfiglio, Notizie storiche di Castelgoffredo, 2ª ed., Mantova, 2005. ISBN 88-7495-163-9.
- Claudia Bonora Previdi, Chiesa della città e dei suoi santi. La prepositurale di Sant'Erasmo in Castel Goffredo, Calcinato, 2006, ISBN 978-88-97668-09-1.
- Giancarlo Cobelli (a cura di), Lorenzo Bellini archivista di Castel Goffredo, Marostica, Azeroprint, 2015, ISBN non esistente.
- Carlo Gozzi, Raccolta di documenti per la storia patria od Effemeridi storiche patrie. Tomo I, Mantova, 2001. ISBN non esistente.
- Carlo Gozzi, Raccolta di documenti per la storia patria od Effemeridi storiche patrie. Tomo II, Mantova, 2003. ISBN 88-7495-059-4.
- Pro Loco Castel Goffredo (a cura di), Castel Goffredo. Lo scrigno dei venti, Guidizzolo, 2007. ISBN non esistente.
- Rita Venturini, I colori del sacro. Tarsie di marmi e pietre dure negli altari dell'alto mantovano 1680-1750, Fotografie di Massimo Telò, Mantova, 1997. ISBN non esistente.
- Andrea Bardelli, Arturo Biondelli, Tutti nobilmente lavorati. Arredi lignei della prevostura di Castel Goffredo, Calcinato, 2008. ISBN non esistente.
- Giuseppe Sava, I Calegari - Una dinastia di scultori nell'entroterra della Serenissima, Silvana Editoriale, Milano, 2012
- Giovanni Telò, Sempre allegri, ragazzi - Un prete, una parrocchia, i giovani - Don Aldo Moratti a Castel Goffredo negli anni 1913-1951, Fotografie di Massimo Telò, Calcinato, 2013. ISBN 978-88-97668-20-6.
- Michele Metelli, Giuseppe Spataro (a cura di), L' organo di Tito Tonoli 1888 della chiesa di S. Erasmo in Castelgoffredo e la fabbrica d'organi di Giovanni Tonoli, Associazione culturale Serassi, Gualtieri, 2015. ISBN 88-98958-34-X
- Mariano Vignoli, Giancarlo Cobelli, Da terra aperta e ben intesa fortezza. Le mura e le fortificazioni di Castel Goffredo, Mantova, 2010, ISBN 978-88-95490-10-6.
- Paola Eugenia Falini, Claudia Bonora Previdi e Marida Brignani (a cura di), I giardini dei Gonzaga. Un atlante per la storia del territorio, Spoleto, Del Gallo Editori, 2018, ISBN 978-88-99244-14-9.
- Ola Catulini e Corrado Bocchi (a cura di), In viaggio tra chiese e oratori campestri. Castel Goffredo, Casaloldo, Mantova, Publi Paolini, dicembre 2002.
- Regione Lombardia e Università degli Studi di Pavia, Le istituzioni storiche del territorio lombardo – Civita. Le istituzioni ecclesiastiche XIII – XX secolo (PDF), Mantova, 2005.
- Piero Gualtierotti, Castel Goffredo dalla civiltà contadina all'era industriale (1848-1900), Mantova, 2017. ISBN 978-88-95490-87-8.
- Lisa Tabai, Corrado Bocchi (a cura di), Una croce, una madre e un figlio : la gioia del ritrovamento, la forza di un segno amaro a Castel Goffredo : 313-2013 anniversario dell'Editto della tolleranza, Castel Goffredo, 2013, ISBN 978-88-97668-07-7.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Prepositura
- Castel Goffredo
- Centro storico di Castel Goffredo
- Giuseppe Fali
- Alessandro Calegari
- Organo della chiesa prepositurale di Sant'Erasmo
- Crocifisso policromo
- Parrocchie della diocesi di Mantova
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su chiesa Prepositurale di Sant'Erasmo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su mastcastelgoffredo.it.
- Chiesa prepositurale di Sant'Erasmo, su BeWeB, Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
- Provincia di Mantova. Comune di Castel Goffredo. Repertorio dei beni di rilevante valore storico-culturale. 2010. (PDF), su provincia.mantova.it. URL consultato il 3 gennaio 2014.
- La scheda della chiesa sul sito della Diocesi di Mantova, su diocesidimantova.it. URL consultato il 15 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2014).
- Lombardia Beni Culturali. Le istituzioni ecclesiastiche XIII-XX secolo (PDF), su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 28 febbraio 2017.
- Parrocchia di Sant'Erasmo, su parrocchiacastelgoffredo.it. URL consultato il 18 marzo 2017.
- Parrocchia di Sant'Erasmo vescovo e martire sec. XV, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 7 luglio 2018.
- Chiese e oratori campestri, su docplayer.it. URL consultato il 16 febbraio 2020.
- Chiesa di Sant′Erasmo Vescovo e Martire <Castel Goffredo>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 20 marzo 2020.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 556145857930723020362 |
---|