Roberto Saluzzo di Monesiglio
Giuseppe Roberto Leone Saluzzo di Monesiglio | |
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Nascita | Torino, 1781 |
Morte | Monesiglio, 1856 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna Primo Impero francese |
Forza armata | Armée de terre Armata sarda |
Arma | Cavalleria |
Grado | Luogotenente generale d'armata |
Guerre | Guerre napoleoniche |
Campagne | Campagna di Prussia e Polonia Campagna di Russia (1812) Campagna di Germania del 1813 |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821)[1] | |
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Giuseppe Roberto Leone Saluzzo conte di Monesiglio e Cervignasco (Torino, 1781 – Monesiglio, 1856) è stato un militare e nobiluomo italiano,distintosi nel corso della guerre napoleoniche. Dopo la restaurazione del 1814, fu promosso maggior generale e divenne e vicecomandante generale dell'Accademia militare di Torino, e promosso tenente generale nel 1838 divenne comandante la Divisione militare di Alessandria. Fu insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Torino nel 1781, all'interno della famiglia dei conti Saluzzo di Monesiglio, che aveva antiche tradizioni nobiliari piemontesi, figlio di Giuseppe Angelo e Maria Margherita Giuseppa Girolama Cassotti dei conti di Casalgrasso.[1] Aveva una sorella, Diodata (1774-1840), celebre poetessa, e quattro fratelli che intrapresero a vari gradi la carriera militare : Cesare, Annibale (1776-1852), Alessandro e Federico (1780-1799)[N 1][2]
Nel 1796 si arruolò nell'Armata Sarda come cadetto nel Reggimento "Savoia Cavalleria", divenendo cornetta il 17 aprile dello stesso anno.[1] Combatte durante la campagna militare contro i francesi, e dopo l'occupazione del Piemonte passò al servizio dei francesi.[1] Promosso tenente del 4º Reggimento "Dragoni Piemontesi" il 5 aprile 1799 si distinse a Magnano contro le truppe austro-russe, partecipando poi all'assedio della cittadella di Alessandria.[1] Promosso capitano e poi maggiore, partecipò alla campagna militare in Prussia nel 1806, a quella in Polonia del 1807, a quella di Russia del 1812 e a quella in Germania del 1813, dove fu ferito e fatto prigioniero di guerra.[1] Dopo la restaurazione, il 2 ottobre 1814 rientrò in servizio nell'esercito piemontese come capitano del Reggimento "Savoia Cavalleria", venendo promosso maggiore il 30 maggio 1817.[1] Divenne sotto aiutante generale applicato della Divisione di Alessandria il 25 agosto 1819, tenente colonnello di cavalleria il 28 gennaio 1821, durante i moti liberali di quell'anno rimase fedele al governo legittimista e combatte con l'Armata reale a Novara l'8 aprile.[1] Venne insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro per essersi distinto al comando un distaccamento mandato in Lomellina per contenere i rivoltosi sulla riva destra del fiume Po il 15 ottobre.[1] Fu promosso colonnello il 2 febbraio 1822, e insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine della Corona ferrea dal governo imperiale austriaco il 15 aprile successivo.[1] Ricoprì l'incarico di addetto militare alla legazione in Russia, dal 19 aprile 1827 fu direttore scuola d'equitazione e veterinaria, e vicecomandante generale dell'Accademia militare di Torino dal 26 giugno 1830.[2] Venne promosso maggior generale e aiutante di campo del re il 6 luglio 1831, e tenente generale comandante la Divisione militare di Alessandria il 20 marzo 1838.[2] Capitano comandante delle guardie del corpo de Re Carlo Alberto di Savoia dal 16 aprile 1839, ottenne la Gran croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro il 1 aprile 1842.[2] Cavaliere del Sovrano Ordine militare di Malta l'8 febbraio 1846, venne posto in pensione per motivi di salute l'8 febbraio 1848.[1] Ritiratosi a vita privata, il 9 novembre 1853 fu insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata.[2] Si spense nel 1856.[1]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze estere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Federico, rimase ucciso giovanissimo il 5 aprile 1799 nella battaglia di Verona.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
- Alberico Lo Faso di Serradifalco, Gli ufficiali del Regno di Sardegna dal 1814 al 1821. Vol.2 (PDF), Torino, Centro Studi Piemontesi, 2016.
- Piero Pieri, Storia militare del Risorgimento, Torino, Einaudi, 1962.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- I Cavalieri dell'Ordine Supremo del Collare o della Santissima Annunziata, su Blasonario subalpino. URL consultato l'11 gennaio 2022.
- Militari italiani del XIX secolo
- Nobili italiani del XIX secolo
- Nati nel 1781
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