Lady Frankenstein
Lady Frankenstein, sottotitolato La figlia di Frankenstein[2], è un film horror del 1971 diretto da Mel Welles (con lo pseudonimo di Ernst R. von Theumer)[13], liberamente ispirato al romanzo di Mary Shelley Frankenstein, o il moderno Prometeo (1816).
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Il Barone Frankenstein coadiuvato dal dottor Marshall crea un mostro utilizzando il corpo di un uomo qualunque il cervello e il cuore di un assassino morto per impiccagione. Irriconoscente, il mostro uccide il suo creatore e chiunque gli si ponga davanti.
Tania, la figlia del Barone ucciso dal mostro, chiede ed ottiene che il dott. Marshall, innamorato di lei, faccia trapiantare il proprio cuore ed il proprio cervello nel corpo di Thomas, un giovane mezzadro a servizio nel castello, mentalmente ritardato, ma bello e prestante e che probabilmente possiede una forza sufficiente per fronteggiare la furia omicida della prima creatura. Sapientemente guidato dalla ragazza, Marshall/Thomas sconfigge il rivale ma alla fine uccide, strangolandola, la sua amata che le si era abbandonata tra le braccia.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film fu una coproduzione italo-statunitense della Condor International Productions.[13] I membri del cast compaiono con pseudonimi anglosassoni.
Il film fu girato in inglese e italiano, presso gli studi INCIR De Paolis in Via Tiburtina a Roma.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]La pellicola è stata distribuita nei cinema italiani a partire dal mese di ottobre del 1971.[14]
Data di uscita
[modifica | modifica wikitesto]Alcune date di uscita internazionali nel corso degli anni sono state:[15]
- 22 ottobre 1971 in Italia
- 28 gennaio 1972 in Germania (Lady Frankenstein)[16]
- 7 marzo 1972 nel Regno Unito (Lady Frankenstein)[17]
- marzo 1972 negli Stati Uniti d'America (Lady Frankenstein)[14]
- 16 agosto 1973 in Francia (Lady Frankenstein, cette obsédée sexuelle)
Divieti
[modifica | modifica wikitesto]Nella sua prima distribuzione cinematografica la visione della pellicola è stata vietata ad un pubblico di età inferiore ai 18 anni.[18][19]
Negli Stati Uniti, dove fu distribuita con lo stesso titolo italiano, la pellicola è entrata nel pubblico dominio.[20]
Alcune scene che accentuano violenza ed erotismo sono state tagliate in alcune versioni.[13]
Critica
[modifica | modifica wikitesto]«Greve rielaborazione della storia di Frankenstein diretta con mano anonima da Mel Welles (autore anche del mediocre La isla de la muerte). Nonostante qualche commentatore abbia tentato una lettura allegorica del personaggio di Tania [...], la sceneggiatura sfiora ripetutamente il ridicolo. A tener desta l'attenzione del pubblico sono alcune situazioni moderatamente violente ed erotiche (tagliate in alcune edizioni) che raggiungono il culmine nella gratuita, breve scena di nudo dell'avvenente Rosalba Neri. Joseph Cotten, nel ruolo del barone Frankenstein, fa un'impressione penosa, specialmente in chi lo ricorda interprete di grande finezza in opere che sono entrate nella storia del cinema.»
Scott Aaron Stine ha scritto che La figlia di Frankenstein non è così insipido come potrebbe essere una videoregistrazione amatoriale e che se questa pellicola fosse stata ancora più banale sarebbe stata divertente. Il film segue la formula stilistica in voga negli anni ’70, del decennio degli eccessi. In linea con ciò diverse le scene gratuite di sesso e violenza, in ogni caso tagliate nella versione americana dando luogo così a problemi riguardo alle differenti versioni nei vari stati.[21]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Accreditato come Ernst R. von Theumer
- ^ a b Roberto Poppi e Mario Pecorari, Dizionario del cinema italiano: Dal 1970 al 1979 (2 v.), Gremese Editore, 1991, p. 400, ISBN 978-88-7605-935-3.
- ^ Accreditata come Sara Bay
- ^ Accreditata come Renata Cash
- ^ Accreditato come Lawrence Tilden
- ^ Accreditata come Ada Pomeroy
- ^ Accreditato come Andrew Ray
- ^ Accreditato come Johnny Loffrey
- ^ Accreditato come Peter Martinov
- ^ Accreditato come Richard Pallotin
- ^ Accreditato come Cleo Converse
- ^ Accreditato come Charles Ramboldt
- ^ a b c d Bruno Lattanzi e Fabio De Angelis (a cura di), Lady Frankenstein, in Fantafilm. URL consultato il 31 gennaio 2014.
- ^ a b (EN) Roberto Curti, Italian Gothic Horror Films, 1970-1979, McFarland, 2017, p. 36, ISBN 9781476664699.
- ^ (EN) Lady Frankenstein, su blu-ray.com, www.blu-ray.com. URL consultato il 18 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2018).
- ^ (DE) Lady Frankenstein, su ssl.ofdb.de. URL consultato il 18 novembre 2018.
- ^ (EN) Trade and Industry, Volume 6, H.M. Stationery Office, 2017, p. 41, ISBN 9781476664699.
- ^ Cinematografi - Prime visioni a Torino - Lady Frankenstein, in La Stampa, n. 11, 1972, p. 6.
- ^ Schermi e ribalte - Prime visioni a Roma - Lady Frankenstein, in L'Unità, n. 206, 1972, p. 10.
- ^ (EN) Foreign Horror Films, su fesfilms.com, www.fesfilms.com. URL consultato il 18 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2018).
- ^ Scott Aaron Stine, "The Gorehound's Guide to Splatter Films of the 1960s and 1970s", Mc Farland & Company Inc., North Caroline U.S., 2001, p. 114.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Cinema italiano di fantascienza
- Frankenstein
- Frankenstein nella cinematografia
- Mostro di Frankenstein
- Victor Frankenstein
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su La figlia di Frankenstein
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Lady Frankenstein, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Lady Frankenstein, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Lady Frankenstein, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Lady Frankenstein, su FilmAffinity.
- (EN) Lady Frankenstein, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Lady Frankenstein, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- Lady Frankenstein, su Moving Image Archive, Internet Archive.
- Bruno Lattanzi e Fabio De Angelis (a cura di), Lady Frankenstein, in Fantafilm. (fonte critica utilizzata)
- Scheda su Lady Frankenstein dal sito Yahoo Cinema
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