Disastro petrolifero

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Effetti sull'ambiente di un incidente da una nave petrolifera.

Per disastri petroliferi si intendono inquinamenti ambientali causati dal rilascio di grandi quantità di petrolio nell'ambiente.

In particolare la perdita del petrolio dalle petroliere nell'oceano. Infatti il greggio ha un peso specifico minore dell'acqua, per cui inizialmente forma una pellicola impermeabile all'ossigeno sopra il pelo libero dell'acqua, causando oltre agli evidenti danni per fenomeni fisici e tossici diretti alla macrofauna, un'anaerobiosi che uccide il plancton. La successiva precipitazione sul fondale replica l'effetto sugli organismi bentonici. La bonifica dell'ambiente danneggiato richiede mesi o anni.

Il rilascio del petrolio è in genere causato dagli umani, tuttavia può in certi casi essere causato da eventi naturali, quali ad esempio fratture del fondo marino[1]. Non è facile stabilire la quantità di idrocarburi che si perde ogni anno in mare, tuttavia le stime di tali perdite sembra che si aggirano su una media di 4 milioni di tonnellate l'anno per tutto il pianeta e di 600.000 tonnellate per il solo Mediterraneo.

Il petrolio ha molti effetti dannosi anche sugli animali che si immergono nelle perdite delle navi petrolifere.

I disastri petroliferi che hanno disperso un maggior volume di greggio sono quello di Lakeview Gusher in California nel 1911, seguito da quello della piattaforma Deepwater Horizon e conseguente perdita del Pozzo Macondo del 2010 (nel Golfo del Messico) e dal disastro della Guerra del Golfo (nel Golfo Persico nel 1991); vi sono poi, sempre per importanza del tonnellaggio di petrolio disperso, quello causato dalla la piattaforma petrolifera Ixtoc 1 (nel Golfo del Messico nel 1979-1980) e il naufragio dell'Amoco Cadiz (in Bretagna) nel 1978.

Conseguenze sugli animali

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Un'anatra ricoperta da petrolio (disastro petrolifero del 2007 nella baia di San Francisco).

Il petrolio penetra nel piumaggio degli uccelli, riducendo la capacità di isolante termico (rendendo gli animali vulnerabili alle escursioni termiche ambientali) e rendendo le piume inadatte al nuoto e al volo, per cui gli uccelli non hanno la possibilità di procacciarsi il cibo e di fuggire dai predatori. L'istinto degli uccelli li porta a pulirsi il piumaggio con l'uso del becco, ma in questa maniera ingeriscono il petrolio, con effetti nocivi per i reni, il fegato e l'apparato digerente; questi ultimi effetti all'organismo, assieme all'incapacità di procurarsi il cibo, portano alla disidratazione e squilibri nel metabolismo. A questi disturbi possono aggiungersi effetti, che per un meccanismo a cascata si ripercuotono in alterazioni ormonali (ad esempio l'ormone luteinizzante). Il petrolio grezzo infatti possiede spesso una carica elevata di composti aromatici policiclici, spesso coinvolti in meccanismi biologici nel vasto ambito degli interferenti endocrini.[2]

Molti uccelli muoiono prima dell'arrivo dei soccorsi umani[3][4].

Allo stesso modo degli uccelli, i mammiferi marini che sono esposti al petrolio presentano sintomi simili a quelli che si hanno nei volatili: in particolare la pelliccia delle lontre di mare e delle foche perde il suo potere di isolante termico, causando ipotermia.

Contro questi tipi di disastri ambientali sono state avanzate proposte di modifica o sostituzione degli scafi di una petroliera come ad esempio l'introduzione del doppio scafo aumentando di molto la sicurezza.

Lista dei maggiori disastri petroliferi

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Nel seguito, ordinata a ritroso nel tempo per data di inizio, viene presentata una lista dei disastri petroliferi con una quantità di greggio disperso maggiore di 100 tonnellate.

Disastro petrolifero/petroliera Luogo Data Tonnellate di greggio Fonti
Disastro di Noril'sk Russia 2020 21000
Disastro petrolifero di Santa Barbara Santa Barbara, Stati Uniti 21 maggio 2015 >65 [5]
Disastro petrolifero di Tauranga del 2011 Tauranga, Nuova Zelanda 5 ottobre 2011 340
Piattaforma petrolifera Gannet Alpha a 180 km da Aberdeen, Scozia 10 agosto 2011 200 [6][7][8]
Disastro petrolifero del fiume Yellowstone del 2011
(Compagnia "Exxon Mobile", già responsabile del disastro Exxon-Valdez)
Fiume Yellowstone, Billings, Stati Uniti 4 luglio 2011 135 (>[9]
Collisione tra MSN Chitra e MV Khalijia 3 al largo di Mumbai, India 7 agosto 2010 > 50 [10]
Dalian (2 oleodotti) Porto mercantile di Dalian, Cina 16 luglio 2010 1.500 [11][12][13][14][15][16]
Collisione tra Bunga Kelana 3 (nave cisterna) e Mt Waily (nave cargo) al largo di Singapore, Malaysia 24 maggio 2010 2.000 [17]
Disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon Golfo del Messico, Louisiana 20 aprile 2010 414.000–1.186.000 [18][19][20][21][22][23][24][25]
Naufragio nave cargo cinese Sheng Neng sulla barriera corallina Great Keppel Island, Australia 4 aprile 2010 950 (Ne è fuoriuscita solo una parte) [26][27]
Disastro petrolifero della West Cork Costa meridionale dell'Irlanda Febbraio 2009 300
Disastro petrolifero del New Orleans New Orleans, Louisiana, Stati Uniti d'America 28 luglio 2008 8.800
Disastro petrolifero di Statfjord Mare norvegese, Norvegia 12 dicembre 2007 4.000
Disastro petrolifero di Hebei Spirit Mare Giallo, Corea del sud 7 dicembre 2007 10.800 [28]
Disastro petrolifero dello stretto di Kerč Stretto di Kerč, Ucraina e Russia 11 novembre 2007 1.000 [29]
Disastro petrolifero del 2007 della Baia di San Francisco San Francisco 7 novembre 2007 188 [30]
Disastro petrolifero di Guimaras Filippine 11 agosto 2006 172–1.540 [31]
Disastro petrolifero della centrale di Jiyeh Libano 14 luglio 15 luglio, 2006 20.000–30.000 [31][32]
Raffineria di Citgo Lago Charles 19 giugno 2006 6.500 [33]
Prudhoe Bay Alaska North Slope 2 marzo 2006 866 [34]
MV Selendang Ayu Isola di Unalaska, Alaska 8 dicembre 2004 1.560 [35][36]
Athos 1 Fiume Delaware, USA 26 novembre 2004 860 [37]
Tasman Spirit Karachi, Pakistan 28 luglio 2003 28.000–30.000 [38][39][40]
Bouchard No. 120 Buzzards Bay (Massachusetts) 27 aprile 2003 320 [41]
Prestige Galizia, Spagna 13 novembre 2002 63.000 [42][43]
Bombardamento della nave Limburg Golfo di Aden 6 ottobre 2002 12.200
MV Jessica Isole Galapagos gennaio del 2001 568 [44][45]
Disastro petrolifero di Amorgos Costa meridionale del Taiwan 14 gennaio 2001 1.150 [46]
Treasure Città del Capo, Sudafrica giugno del 2000 1.400 [45]
Rottura della condotta di Guanabara Bay Guanabara Bay, Rio de Janeiro gennaio del 2000 1.100 [45]
Erika Baia of Biscaglia, Francia 12 dicembre 1999 15.000–2.500 [36][45][47]
Disastro petrolifero della Mobil in Nigeria Nigeria 12 gennaio 1998 5.500 [36]
Nakhodka (petroliera) Mare del Giappone dicembre del 1997 19.000 [45]
Julie N. Portland (Maine) 27 settembre 1996 586 [48]
Sea Empress Galles, Regno Unito 15 febbraio 1996 40.000–72.000 [36][42]
North Cape Rhode Island 19 gennaio 1996 2.500 [49]
Seki (petroliera) Emirati Arabi Uniti 31 marzo 1994 15.900 [36]
Braer Isole Shetland, Regno Unito 5 gennaio 1993 85.000 [42]
Disastro petrolifero della Aegean Sea La Coruña, Spagna 3 dicembre 1992 74.000 [42]
Katina P Maputo, Mozambico 1992 72.000 [42]
Disastro petrolifero della Valle di Fergana Uzbekistan 2 marzo 1992 285.000 [36]
Kirki (petroliera) Oceano Pacifico, lontano dalle coste occidentali dell'Australia 21 luglio 1991 17.280 [50]
ABT Summer a 1.300 chilometri dalla costa dell'Angola 28 maggio 1991 260.000 [42]
M/T Haven Mar Mediterraneo vicino a Genova 11 aprile 1991 144.000 [42]
Disastro petrolifero della Guerra del Golfo Golfo persico 23 gennaio 1991 780.000–1.500.000 [36][45][51]
American Trader Spiaggia pubblica Bolsa Chica, California 1990 980 [36][52]
Mega Borg Golfo del Messico, 57 miglia a sud-est di Galveston, Texas 1990 16.500 [53]
Exxon Valdez Prince William Sound, Alaska 24 marzo 1989 37.000 [42][54]
Khark 5 220 chilometri al largo della costa atlantica del Marocco 1989 70.000–80.000 [36][42]
Odyssey a 1.300 chilometri dalla costa della Nuova Scozia, Canada 10 novembre 1988 132.000 [42]
Disastro petrolifero di Ashland Floreffe (Pennsylvania) 2 gennaio 1988 10.000 [55][56]
Grand Eagle Delaware (fiume), Marcus Hook (Pennsylvania) 28 settembre 1985 1.400
Nova (petroliera) Isola Off Kharg Golfo dell'Iran 1985 70.000 [42]
Castillo de Bellver Baia di Saldanha, Sudafrica 6 agosto 1983 252.000 [42]
Piattaforma Nowruz Field Golfo persico 4 febbraio 1983 260.000 [57]
Tanio Bretagna, Francia 7 marzo 1980 13.500 [58]
Irenes Serenade Baia Navarino, Grecia 1980 100.000 [42]
MT Independenţa Bosforo, Turchia 15 novembre 1979 95.000 [42]
Burmah Agate Galveston Bay, Texas 1º novembre 1979 8.440 [59]
Atlantic Empress / Aegean Captain Trinidad e Tobago 19 luglio 1979 287.000 [42][60]
Pompa petrolifera Ixtoc I Golfo del Messico 3 giugno 1979 - 23 marzo, 1980 454.000–480.000 [61][62]
Amoco Cadiz Bretagna, Francia 16 marzo 1978 223.000 [36][42][63][64]
Campo petrolifero di Ekofisk Mare del Nord 22 aprile 1977 81.000
Hawaiian Patriot 600 chilometri al largo di Honolulu, Hawaii 26 febbraio 1977 95.000 [36][42]
Argo Merchant Isola Nantucket, Massachusetts 15 dicembre 1976 25.000 - 28.000 [65][66]
Urquiola La Coruña, Spagna 12 maggio 1976 100.000 [42]
Corinthos Delaware (fiume), Marcus Hook (Pennsylvania) 31 gennaio 1975 35.700
Jakob Maersk Porto, Portogallo 29 gennaio 1975 88.000 [42]
Metula Stretto di Magellano, Cile 9 agosto 1974 50.000-51.000 [67]
Sea Star Golfo di Oman 19 dicembre 1972 115.000 [36][42]
Othello (petroliera) Baia di Tralhavet, Svezia 20 marzo 1970 50.000–60.000 [36][45]
Keo Massachusetts 5 novembre 1969 ?
(fuoriuscita da un serbatoio) Sewaren (New Jersey) 4 novembre 1969 ?
Disastro petrolifero del 1969 a Santa Barbara Santa Barbara (California) 28 gennaio 1969 10.000-14.000 [68]
Betelgeuse (petroliera) Bantry Bay, Irlanda 13 giugno 1968 64.000
World Glory Durbans, Sudafrica 8 gennaio 1968 43.000 [69]
Torrey Canyon Isole Scilly, Regno Unito 18 marzo 1967 80.000–119.000 [36][42]
African Queen Ocean City (Maryland) 30 dicembre 1958 ?
Disastro petrolifero di Brooklyn Newtown Creek, Greenpoint, Brooklyn, New York anni quaranta e anni cinquanta 55.200–97.400 [70]
Lakeview Gusher Kern County (California) 14 marzo 1910 1.230 [71]
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