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Nudo artistico nella fotografia
«It has been said by more than one writer that the nude is a branch of art outside the scope and power of photography. Now, we believe this to be a mistake. We are convinced that beautiful and refined studies from the nude are well within the power of the photographer who has the necessary field of choice, training and practice.»
«Più di uno scrittore ha detto che il nudo è una branca dell'arte al di fuori dello scopo e del potere della fotografia. Noi riteniamo che questo sia un errore. Siamo convinti che gli studi belli e raffinati del nudo siano ben alla portata del fotografo, il quale ha il campo necessario di scelta, formazione e pratica.»
Il nudo artistico nella fotografia è un genere fotografico che rappresenta una o più persone nella loro nudità, parziale o totale. Il nudo artistico si differenzia dal nudo fotografico in generale, dalle fotografie di nudo a tema erotico (spesso a scopo commerciale) e da quelle utilizzate per i documenti di medicina o antropologia (a scopo informativo) poiché la fotografia mette in enfasi la creatività del fotografo e l'estetica, enfatizzando inoltre la geometria e le forme del corpo umano.
Come tutti i generi concernenti la nudità, al nudo artistico nella fotografia viene spesso associato l'erotismo, che comunque passa in secondo piano.[2][3] La nudità è un soggetto controverso in tutte le forme d'arte, ma in particolar modo nella fotografia a causa del suo realismo intrinseco.[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Primi anni
[modifica | modifica wikitesto]I primi dagherrotipi di nudo accademico (così come di nudo erotico e pornografico) risalgono agli albori della fotografia. Nel diciannovesimo secolo molti artisti della scuola di belle arti di Parigi che frequentavano il corso di anatomia artistica, come i loro "colleghi" a Londra e in altri paesi, adoperarono la fotografia come nuovo mezzo per studiare un modello.[5] La cronofotografia con soggetti nudi di Eadweard Muybridge e Albert Londe servì a studiare il movimento e l'azione muscolare, che l'arte accademica cercava di rappresentare realisticamente.[6] Queste fotografie non uscivano dagli atelier perché gli artisti le consideravano dei documenti, non delle opere d'arte.
I nudi artistici fotografici erano più controversi di quelli dipinti, quindi per evitare la censura molte delle prime fotografie giustificarono i loro scatti come "studi per artisti", mentre altre vennero prese come modello da alcuni pittori come sostituto di un modello dal vivo. Eugène Delacroix fu tra i primi a dipingere dei dipinti prendendo come modello delle fotografie scattate appositamente per lui dal suo amico Eugène Durieu.[7] Edgar Degas talvolta realizzò egli stesso le fotografie da prendere come modello per le sue tele.[8] Thomas Eakins si rifece alla fotografia per realizzare gli studi dei suoi dipinti, come nel caso di The Swimming Hole.[9] Anche Gustave Courbet prese da modello delle fotografie per i suoi quadri.[10]
Tuttavia, se i moralisti tolleravano il disegno di un nudo, in quanto serviva agli artisti per apprendere ed era una rappresentazione idealizzata, essi disprezzavano la nudità nella fotografia: il moralista Ernest Bersot la definì "innominabile".[11]
Contemporaneamente si diffusero le fotografie erotiche e, a partire dalla loro invenzione nel 1851, le immagini stereoscopiche che aumentavano il realismo fotografico grazie all'illusione del rilievo.[12] Il nudo maschile nella fotografia emerse con i primi fotografi come Jean Louis Marie Eugène Durieu, Albert Londe, Thomas Eakins e soprattutto Wilhelm von Gloeden, Guglielmo Plüschow e Vincenzo Galdi.[13] Gli ultimi tre fotografavano spesso all'esterno lungo le coste della Sicilia o dell'Africa settentrionale, privilegiando dei ritratti di adolescenti in scene di genere ispirate all'antichità greca.
A partire dall'ottobre del 1902, a Parigi, Émile Bayard iniziò la pubblicazione della rivista Le Nu esthétique, una serie mensile di fascicoli dove erano ritratti uomini e donne come dei veri "quadri fotografici". Due anni dopo, Amédée Vignola lanciò L'Étude académique, che presentava esclusivamente dei nudi di donna.[14] Seguirono diverse altre rassegne sul medesimo argomento esposte da Frédéric Dillaye nel 1903. Le recensioni dell'epoca, tuttavia, non riconoscevano queste fotografie come delle opere d'arte, in quanto erano anonime e servivano solo per sostituire i modelli dal vivo per gli artisti.
Epoca moderna
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la prima guerra mondiale, il genere del nudo artistico nella fotografia cominciò ad essere praticato allo stesso modo di altri generi fotografici.[15] La distinzione difficile tra il "nudo", ideale, e la "figura svestita", sensuale e condannabile, rimase la base dell'argomentazione dei fotografi di nudo che cercavano l'approvazione nella società.[16]
Alfred Stieglitz è una delle figure centrali della fotografia negli Stati Uniti del ventesimo secolo, avendo portato l'arte moderna in America ed avendo esposto questo nuovo genere d'arte nelle gallerie nuovaiorchesi. Alfred Stieglitz è noto al pubblico soprattutto per la sua relazione con la pittrice Georgia O'Keeffe, le cui fotografie in stato di nudità vennero esposte nel 1921, nonostante egli fosse già sposato (in seguito Stieglitz divorzierà per sposare O'Keeffe nel 1924). Stieglitz usava la macchina fotografica come una sorta di specchio. Nel 1925 egli scrisse che le sue fotografie "sono sempre nate da un bisogno interiore, un'esperienza dello spirito."
Imogen Cunningham cominciò a scattare fotografie a Seattle, nel 1905, concentrandosi sullo stile pittorialista allora popolare, ma sarà lo stile moderno, sviluppatosi più avanti nella sua carriera, che la renderà famosa. Si pensa che ella sia stata la prima fotografa a ritrarre un uomo nudo (suo marito Roi Partridge).[17]
Alla fine degli anni Venti, Man Ray sperimentò la solarizzazione, o processo Sabatier, una tecnica che gli valse la stima della critica, soprattutto dai surrealisti.[18] Nelle sue opere egli trasferì la sua esperienza di pittore dadaista. Molte delle figure centrali del surrealismo, come André Breton, René Magritte e Salvador Dalí, seguirono l'esempio dello statunitense e cominciarono ad adoperare la fotografia. Altri fotografi, come Maurice Tabard and Raoul Ubac, si ispirarono direttamente alle tecniche di Man Ray, mentre altri come André Kertész e Brassaï furono influenzati in modo indiretto.
Nel 1933, Daniel Masclet organizzò una mostra sul nudo fotografico[19] che vide la partecipazione di Man Ray, Jean Moral, Laure Albin-Guillot, František Drtikol, László Moholy-Nagy e Adolf de Meyer e in seguito pubblicò il catalogo illustrato con il titolo Nus - La beauté de la femme ("Nudi - La bellezza della donna").[20]
Edward Weston sviluppò un'estetica particolarmente americana, usando una fotocamera di grande formato per scattare dei paesaggi e dei nudi fotografici. Nel 1937 Weston divenne il primo fotografo a ricevere il premio Guggenheim Fellowship.[21] Molte delle sue fotografie ritraggono la sua assistente e musa Charis Wilson senza veli.
Bill Brandt è noto soprattutto per una serie di fotografie di nudo realizzate tra il 1945 e il 1961, le quali sono sia personali che universali, sensuali e strane, ed esemplificano collettivamente il "senso di meraviglia" che è fondamentale nelle sue opere.[22] Diane Arbus era interessata alla gente insolita in degli ambienti insoliti, inclusi i villaggi per nudisti.[23] Lee Friedlander scelse dei soggetti più convenzionali, uno dei quali fu Madonna come giovane modella.[24]
Epoca contemporanea
[modifica | modifica wikitesto]Nella seconda metà del ventesimo secolo, il nudo in generale nella fotografia conobbe una diffusione notevole grazie ai mezzi di comunicazione di massa. Tra i nudi artistici scattati in questo periodo si cita la celebre fotografia Imogen and Twinka di Judy Dater, che raffigura una Imogen Cunningham novantunenne insieme alla modella nuda Twinka Thiebaud.[25] Questa fotografia è stata la prima che mostrava un nudo adulto frontale ad essere pubblicata sul periodico Life, nel 1976, ed è l'opera più celebre dell'artista.[26] David Hamilton è noto per le sue fotografie in bianco e nero che arrivavano anche a raffigurare degli adolescenti.[27] Lo statunitense Spencer Tunick è noto per le sue fotografie raffiguranti dei gruppi di persone in stato di nudità, a volte anche centinaia,[28] spesso scattate in contesti urbani.
Altri fotografi famosi di epoca contemporanea sono Richard Avedon, Helmut Newton e Annie Leibovitz, che hanno ritratto alcuni personaggi famosi senza veli.[3] Per esempio, lo scatto More Demi Moore di Annie Leibovitz, raffigurante l'attrice statunitense Demi Moore nuda e incinta e pubblicato sulla rivista Vanity Fair nell'agosto del 1991, divenne famoso (e controverso) in breve tempo, a tal punto da divenire una delle opere più note dell'artista.[29][30] Successivamente, la Leibovitz realizzò un altro nudo artistico ritraente Demi Moore e intitolato Demi's Birthday Suit, raffigurante l'attrice con un abito formale dipinto sul suo corpo (in inglese l'espressione birthday suit, letteralmente "abito di nascita", indica proprio la nudità).[31]
Per i suoi scatti, Joel Peter Witkin adopera uno stile macabro e spesso ritrae dei personaggi bizzarri, disabili o strani, reinterpretando in chiave grottesca dei temi artistici del passato.[32] Il fotografo finlandese Arno Rafael Minkkinen è autore di vari ritratti e autoritratti fotografici di nudo ambientati nei paesaggi del suo paese natale.[33]
All'inizio del ventunesimo secolo, è diventato difficile fare una dichiarazione artistica sulla fotografia di nudo, data la circolazione di immagini non artistiche e pornografiche, le quali "contaminano" il soggetto nella percezione di molti spettatori, limitando le opportunità di esporre o pubblicare le immagini.[34]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Photography, 1891. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (EN) Kenneth Clark, The nude; a study in ideal form, [Princeton, N.J.] Princeton University Press, 1984, ISBN 978-0-691-09792-3. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ a b (EN) The difference between posing nude and appearing naked, su the Guardian, 8 febbraio 2006. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (EN) Naked before the Camera, su metmuseum.org. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (FR) Catherine Mathon, « Le modèle photographique : Une leçon d'anatomie à l'École des beaux-arts », in Figures du corps, Beaux-arts de Paris éditions, 2009.
- ^ (FR) Nouvelle anatomie artistique du corps humain. Cours supérieur ("suite"). Physiologie. Attitudes et mouvements, su gallica.bnf.fr, 1921, pp. 159-168.
- ^ (EN) Van Deren Coke, Two Delacroix Drawings Made from Photographs, in Art Journal, vol. 21, n. 3, 1962, pp. 172–174, DOI:10.2307/774417. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (EN) After the Bath, Woman Drying Her Back (Getty Museum), su The J. Paul Getty in Los Angeles. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (EN) W. Douglass Paschall, Thomas Eakins, Philadelphia Museum of Art, 2001, pp. 238, 251.
- ^ Biagio Salvemini e Francesco Benigno, Progetto storia – Percorsi interdisciplinari. Cultura e società. vol. II Intellettuali, istituzioni, pubblico. 1650-1900, Gius.Laterza & Figli Spa, 1º giugno 2015, ISBN 978-88-421-1462-8. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (FR) Ernest Bersot, Littérature et morale, Parigi, 1861, pp. 216-248.
- ^ (FR) Sylvie Aubenas e Philippe Comar, Obscénités. Photographies interdites d'Auguste Belloc, Parigi, Albin Michel, 2001.
- ^ (EN) Bruce Russel, Wilhelm von Gloeden, Wilhelm von Plüschow: two photo essays. I, Von Plüschow: toward a definition of his canon, Visual communication 9 (2), 1983, pp. 57-59, 65-71.
- ^ (FR) L'Étude académique : revue artistique illustrée, documents humains, su Gallica, 1º febbraio 1904, p. 1. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (FR) XXII.e Salon d'art photographique de Paris, su gallica.bnf.fr, 1928, p. 17. URL consultato il 10 dicembre 2024.
- ^ (FR) Désiré Franc, Art et photo : revue mensuelle illustrée : bulletin de la Société des arts du Forez / directeur M. Royet, su Gallica, 1928, p. 20. URL consultato il 10 dicembre 2024.
- ^ (EN) Charles Hagan, "Sampling Imogen Cunningham's Vibrant Diversity". New York Times, 1995, p. C27.
- ^ Man Ray, il fotografo che dipinge con la luce. La sua arte, le sue muse, le sue amanti, su ArtsLife, 16 settembre 2019. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (FR) L'Intransigeant, su Gallica, 23 gennaio 1933, p. 6. URL consultato il 10 dicembre 2024.
- ^ (FR) Compte-rendu de la séance du mardi 28 novembre 1933, su gallica.bnf.fr.
- ^ (EN) Edward Weston Photographs | Center for Creative Photography Digital Collections, su web.archive.org, 25 luglio 2010. URL consultato il 5 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2010).
- ^ (EN) Bill Brandt: Shadow and Light | MoMA, su The Museum of Modern Art. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (EN) Diane Arbus, Retired man and his wife at home in a nudist camp one morning, N.J., 1963. URL consultato il 10 dicembre 2024.
- ^ (EN) (#16) Lee Friedlander, su Sothebys.com. URL consultato il 10 dicembre 2024.
- ^ (EN) Feminine Persuasion: Art and Essays on Sexuality, Indiana University Press, 2003, p. 44, ISBN 978-0-253-21589-5. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (EN) Richard D. Zakia, Perception and Imaging: Photography a Way of Seeing, Taylor & Francis, 2013, p. 319, ISBN 978-0-240-82453-6. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (FR) Prisma Média, David Hamilton: l'homme qui aimait les jeunes filles en fleurs - Gala, su Gala.fr. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (EN) Spencer Tunick creates 'naked Dead Sea', su The Independent, 28 novembre 2011. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (EN) Lennon leads list of top magazine covers, su TODAY.com. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (EN) Through Her Lens | Newsweek.com, su web.archive.org, 21 dicembre 2007. URL consultato il 5 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2007).
- ^ (EN) M. Nash, Reframing Reproduction: Conceiving Gendered Experiences, Springer, 4 luglio 2014, ISBN 978-1-137-26713-9. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ Valentina Gallinari, Joel-Peter Witkin, la bellezza del macabro e del deforme, su Octopus Art Magazine, 8 settembre 2017. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (EN) The Body Beautiful: Arno Rafael Minkkinen's Self-Portraits, su Time. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ Nel ventunesimo secolo, il nudo è ancora una forma d’arte?, su ShotLight, 18 aprile 2019. URL consultato il 5 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2021).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Emmanuel Cooper, Fully Exposed: The Male Nude in Photography, Routledge, 1995.
- (EN) Emmanuel Cooper, Male Bodies: A Photographic History of the Nude, Pestel, 2004.
- (EN) Melody D. Davis, The Male Nude in Contemporary Photography, Temple University Press, 1991.
- (EN) André De Dienes, Studies of the Female Nude. Twin Palms Publishers, 2005.
- (FR) Frédéric Dillaye, « Le nu en photographie », Les nouveautés photographiques, 1903, pp. 98-107.
- (EN) David Leddick, Naked Men: Pioneering Male Nudes, 1935-1955, Universe, 1997.
- (EN) David Leddick, Naked Men Too: Liberating the Male Nude 1950-2000, Universe, 2000.
- (FR) Lucien Lorelle, Photos et propos sur le nu, Paul Montel, 1954.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- André Steiner (fotografo)
- Autoritratto di nudo
- Fotografia d'arte
- Rappresentazione della nudità
- Storia del nudo artistico
Altri progetti
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Collegamenti esterni
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