Governo De Gasperi I

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Governo De Gasperi I
StatoItalia (bandiera) Italia
Presidente del ConsiglioAlcide De Gasperi
(DC)
CoalizioneDC, PSIUP, PCI, PLI, PdA, PDL
LegislaturaConsulta nazionale
Giuramento10 dicembre 1945
Dimissioni1º luglio 1946
Governo successivoDe Gasperi II
14 luglio 1946

Il Governo De Gasperi I fu il sessantacinquesimo ed ultimo governo del Regno d'Italia (nominato da Umberto di Savoia allora Luogotenente generale del Regno) e presentò le proprie dimissioni dopo il Referendum istituzionale del 1946 e con l'insediamento del Capo provvisorio dello Stato eletto dall'Assemblea Costituente.

Restò in carica fino al 14 luglio 1946 quando De Nicola, Capo provvisorio dello Stato, nominò il secondo governo De Gasperi. Tra l'esilio del Re e l'insediamento di De Nicola, De Gasperi fu anche Capo provvisorio dello Stato ad interim (13 giugno - 1º luglio).[1]

Fu in carica dal 10 dicembre 1945[2] al 14 luglio 1946[3], per un totale di 216 giorni, ovvero 7 mesi e 4 giorni.

Compagine di governo

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Fu un governo di unità nazionale, composto da:

Carica Titolare Sottosegretari
Presidenza del Consiglio dei ministri Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio
Presidente del Consiglio dei Ministri, Primo Ministro Segretario di Stato Alcide De Gasperi (DC)
Vicepresidente del Consiglio dei Ministri Pietro Nenni (PSIUP)
Ministri senza portafoglio
Costituente Pietro Nenni (PSIUP)

(dal 12 agosto 1945)

Consulta Nazionale[4] Emilio Lussu (PdA)

(fino al 20 febbraio 1946)

Alberto Cianca (PdA)

(dal 20 febbraio 1946)

Ministero Ministri Sottosegretari di Stato
Affari esteri Alcide De Gasperi (DC)
Africa Italiana Alcide De Gasperi (DC)

Ad interim

Carica non assegnata
Interni Giuseppe Romita (PSIUP)
Grazia e Giustizia Palmiro Togliatti (PCI)
Finanze Mauro Scoccimarro (PCI)
Tesoro Epicarmo Corbino (PLI)
Guerra Manlio Brosio (PLI)
Aeronautica Mario Cevolotto (PDL)
Marina Raffaele de Courten (Militare)
Agricoltura e Foreste Fausto Gullo (PCI)
Industria e Commercio[8] Giovanni Gronchi(DC)
Lavoro e Previdenza Sociale[8] Gaetano Barbareschi(PSIUP)
Lavori Pubblici Leone Cattani (PLI)
Poste e telecomunicazioni Mario Scelba (DC)
Trasporti Riccardo Lombardi (PdA)
Pubblica Istruzione Enrico Molè (PDL)
Ricostruzione[11] Ugo La Malfa (PdA)

(fino al 22 dicembre 1945)

Commercio con l'Estero Ugo La Malfa (PdA)

(dal 9 gennaio 1946 al 20 febbraio 1946)

Mario Bracci (PdA) (dal 20 febbraio 1946)
Assistenza postbellica Luigi Gasparotto (PDL)
Alto Commissariato Alto Commissario
Alto Commissario per l'Alimentazione Piero Mentasti (DC)
Luigi Renato Sansone (PSI)

Alto Commissario Aggiunto

Alto Commissario per l'Igiene e la Sanità Pubblica Nicola Perrotti (PSIUP)
Gino Bergami (PLI)
Alto Commissario per la Sardegna Pietro Pinna Parpaglia (Ind.)
Alto Commissario per la Sicilia Salvatore Aldisio (DC)

(fino al 26 marzo 1946)

Iginio Coffari (Ind.)

(dal 26 marzo 1946)

Riunione del primo governo De Gasperi con il Presidente Alcide De Gasperi (DC), Pietro Nenni (PSIUP), Palmiro Togliatti (PCI), Leone Cattani (PLI) ed Emilio Lussu (PdA)
  • 1º febbraio - Il ministro Gaetano Barbareschi presenta un decreto approvato dal Consiglio dei ministri sull'accordo interconfederale raggiunto il 19 gennaio per lo scaglionamento dei licenziamenti.
  • 2 febbraio - A Roma esponenti politici e sindacali democristiani tengono un convegno alla presenza del presidente Alcide De Gasperi e del ministro Giovanni Gronchi. Achille Grandi esprime critiche alla maggioranza di sinistra del sindacato.
  • 7 febbraio - L'ambasciatore italiano a Londra, Nicolò Carandini, scrive ad Alcide De Gasperi che solo una politica di stretta neutralità potrebbe fare uscire l'Italia dalla situazione precaria nella quale si trova.
  • 8 febbraio - Il governo procede allo scioglimento dell'Alto Commissariato per l'epurazione, delegandone i poteri alla magistratura ordinaria e alla presidenza del Consiglio dei ministri.
  • 15 febbraio - Il governo italiano chiede alla Export-Import Bank of the United States un prestito di 940 milioni di dollari.
  • 15 febbraio - Il Consiglio dei ministri affronta per la seconda volta il problema dei prefetti. Questa volta prevale la tesi di Alcide De Gasperi che li vuole di carriera ed apolitici, contrapposta a quella del Partito Comunista Italiano, appoggiata da Giuseppe Romita (PSI).
  • 20/25 febbraio - Il Consiglio dei ministri discute la questione riguardante i poteri dell'Assemblea Costituente e sul referendum istituzionale.
  • 20 febbraio - Il quotidiano Il Popolo informa che l'ambasciatore americano ha consegnato al presidente del Consiglio un memorandum elaborato dai giuristi americani sui poteri dell'Assemblea Costituente (Italia). Il documento propone la limitazione dei poteri della Costituente alla sola elaborazione della Costituzione lasciando il potere esecutivo al governo in attesa dell'approvazione della nuova Carta costituzionale.
  • 27/28 febbraio - In due giorni di discussione, il Consiglio dei ministri accoglie la proposta di Alcide De Gasperi riguardo ai poteri dell'Assemblea Costituente e il referendum istituzionale, e quella del vicepresidente del Consiglio Pietro Nenni di abbinare le due elezioni.
  1. ^ l'art. 2, comma terzo, del Decreto Legislativo luogotenenziale 16 marzo 1946, n. 98 recitava: "[...]dal giorno della proclamazione dei risultati del referendum e fino alla elezione del Capo provvisorio dello Stato, le relative funzioni saranno esercitate dal Presidente del Consiglio dei Ministri
  2. ^ I titolari dei dicasteri, in La Stampa, 11 dicembre 1945, p. 1.
    «Roma, 10 dicembre. Al Quirinale Nel pomeriggio di oggi ha avuto luogo al Quirinale la cerimonia del giuramento dei nuovi ministri, alla presenza del Luogotenente generale del Regno. Il primo a giungere al Palazzo Reale alle ore 16,40 è stato il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, che è stato subito introdotto nello studio privato del Luogotenente, ove alle ore 17 prestava il suo giuramento»
  3. ^ Oggi il primo governo repubblicano presterà giuramento nelle mani di De Nicola, in La Stampa, 14 luglio 1946, p. 1.
  4. ^ Ministero soppresso con decreto legislativo luogotenenziale 22.12.1945 n. 826, rimane come incarico senza portafoglio
  5. ^ Con delega per gli italiani all'estero
  6. ^ Con delega ai danni di guerra
  7. ^ Con delega per la Marina mercantile
  8. ^ a b Con decreto luogotenenziale 21 giugno 1945, n. 377, il Ministero dell'industria, commercio e lavoro fu ripartito in Ministero dell'industria e commercio e Ministero del lavoro e della previdenza sociale
  9. ^ Cessa la carica di sottosegretario di Stato per l'industria e il commercio il 9 gennaio 1946 per essere nominato in pari data sottosegretario di stato per il commercio con l'estero
  10. ^ Con delega per le Belle Arti e lo Spettacolo
  11. ^ Ministero soppresso con decreto luogotenenziale 22.12.1945 n. 826

Voci correlate

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