Malvaglia
Malvaglia frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Blenio |
Comune | Serravalle |
Territorio | |
Coordinate | 46°25′N 8°59′E |
Altitudine | 369 m s.l.m. |
Superficie | 80,3 km² |
Abitanti | 1 305 (2011) |
Densità | 16,25 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6713 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5041 |
Targa | TI |
Nome abitanti | malvagliesi |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Malvaglia (in tedesco desueto Manglia, in dialetto ticinese Malvèia[1]) è una frazione di 1 305 abitanti del comune svizzero di Serravalle, nel Canton Ticino (distretto di Blenio).
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fino al 31 marzo 2012 è stato un comune autonomo che si estendeva per 80,3 km²; a seguito del referendum del 25 aprile 2010 (646 voti favorevoli e 103 contrari)[senza fonte], il 1º aprile 2012 è stato accorpato agli altri comuni soppressi di Ludiano e Semione per formare il nuovo comune di Serravalle, del quale Malvaglia è capoluogo.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale di San Martino di Tours, del 1602-1603 con campanile del XIII secolo[1];
- Oratorio della Natività della Beata Vergine Maria in località Campaccio, della seconda metà del XVII secolo[senza fonte];
- Oratorio di Sant'Antonio abate in località Rongie, citato nel 1426[senza fonte];
- Oratorio di San Giacomo il Maggiore in località Madra, menzionato nel 1581[senza fonte];
- Oratorio di San Giovanni Battista in località Dandrio, documentato dal 1581[senza fonte];
- Oratorio di San Bartolomeo in località Anzano, attestato nel 1581[senza fonte];
- Oratorio di San Barnaba in località Chiavasco, del XVI secolo[senza fonte];
- Oratorio di San Vito, San Modesto e Santa Crescenza in località Dagro, menzionato nel 1642[senza fonte].
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Casa Baggio o Casa dei landfogti in località Ronge, eretta tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo[1];
- Vecchio ponte sul torrente Orino detto ponte di Lavù, risalente nella sua forma attuale in pietra alla fine del XVII secolo[senza fonte].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Abitanti censiti[2]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1911 al 1973 il comune è stato servito dalle stazioni di Leggiuna, Malvaglia Rongie e Malvaglia Chiesa della ferrovia Biasca-Acquarossa.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione. Presidente dell'ufficio patriziale è François Valchera[senza fonte].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, traduzione di Eligio Pometta, Bellinzona, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, 1894. pp.200-202.
- Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
- Piero Bianconi, Arte in Blenio. Guida della valle, S.A. Grassi & Co. Bellinzona-Lugano 1944; Idem, Inventario delle cose d'arte e di antichità, I, S. A. Grassi & Co, Bellinzona 1948, 125-133.
- Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 34, 41, 44, 221, 299, 405-409, 465, 468, 482, 512.
- Agostino Robertini et alii, Malvaglia, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1978, 241-252.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 39, 57-61.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 81, 83, 85, 89, 90, 103.
- Maria Elisabeth Rossetti-Wiget, U. Felicino Cavargna, Giuseppe P. Rossetti, Malvaglia. Una comunità alpina nel riflesso dei suoi statuti (1755), Malvaglia by Felicino Cavargna e M. Elisabeth Rossetti-Wiget, 2007.
- Maria Elisabeth Rossetti-Wiget, U. Felicino Cavargna, Giuseppe P. Rossetti, Malvaglia. Una comunità alpina riflessa nel computo delle anime (1608, 1837), Malvaglia by Felicino Cavargna e M. Elisabeth Rossetti-Wiget, 2008.
- Marina Bernasconi Reusser, Monumenti storici e documenti d'archivio. I «Materiali e Documenti Ticinesi» (MDT) quali fonti per la storia e le ricerche sull'architettura e l'arte medievale delle Tre Valli, in Archivio Storico Ticinese, seconda serie, 148, Casagrande, Bellinzona 2010, 211, 233, 241.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Malvaglia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito istituzionale del comune di Serravalle, su serravalle.ch. URL consultato il 6 settembre 2017 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2017).
- Sonia Fiorini, Malvaglia, in Dizionario storico della Svizzera, 18 gennaio 2017. URL consultato il 6 settembre 2017.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 238124147 · GND (DE) 4580794-2 |
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