Coordinate: 45°30′14.5″N 12°16′48.2″E

Favaro Veneto

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Favaro Veneto
località
Favaro Veneto – Veduta
Favaro Veneto – Veduta
Il palazzo del municipio.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Città metropolitana Venezia
Comune Venezia
Territorio
Coordinate45°30′14.5″N 12°16′48.2″E
Altitudinem s.l.m.
Abitanti10 491 (31-08-2010)
Altre informazioni
Cod. postale30173
Prefisso041
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantifavaresi
Patronosant'Andrea apostolo
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Favaro Veneto
Favaro Veneto

Fàvaro Veneto è una località del comune di Venezia situata nella terraferma. È il centro principale della municipalità di Favaro Veneto (che comprende anche gli abitati di Ca' Noghera, Ca' Solaro, Campalto, Dese e Tessera). L'intera municipalità conta 23 852 abitanti[1].

Geografia fisica

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Favaro rappresenta l'estremità orientale della conurbazione della terraferma veneziana, confinando ad ovest con la Municipalità di Mestre-Carpenedo. La zona orientale della municipalità è ancora caratterizzata da una vasta area rurale, che si estende dal Dese sino alla gronda lagunare, mentre nell'area settentrionale sorge parte del Bosco di Mestre.

Dal punto di vista urbanistico, il centro del paese si trovava a nord dell'attuale piazza, nella zona dell'antica chiesa di Sant'Andrea. Nell'Ottocento, istituito il comune autonomo di Favaro, si decise di installare il municipio più a sud, in posizione più baricentrica rispetto al territorio (comprendente anche Campalto, Tessera e Dese). Fu così realizzata l'attuale piazza Pastrello, all'incrocio dei due assi stradali principali, l'arteria ovest-est strada di Favaro-via Spigarola (oggi via San Donà-via Triestina, che conduce all'Aeroporto "Marco Polo") e l'arteria sud-nord strada dei Gobbi-strada Desariola (oggi via Gobbi-via Altinia). Lo sviluppo urbanistico del secondo dopoguerra si è pure basato su questa situazione, sicché l'espansione edilizia si è indirizzata lungo le quattro strade.

La borgata ha origini medievali e, fino alla sua espansione nel XX secolo, era un paese di campagna ad economia prevalentemente agricola. Deve il suo nome alla probabile esistenza di una rinomata bottega fabbrile (favaro in lingua veneta significa "fabbro").

Originariamente l'area di Favaro si caratterizzava per la presenza di boschi e aree paludose collegate alla Laguna Veneta. Solo con le opere idrauliche realizzate dalla Serenissima dal XVI secolo e continuate con le bonifiche avvenute tra l'Otto e il Novecento il territorio fu reso coltivabile ed abitabile, contribuendo anche all'espansione urbana del paese.

Favaro Veneto fu deputazione Comunale del distretto di Mestre dal 1816 al 1866 sotto la reggenza austriaca; fu poi comune sotto il Regno d'Italia, amministrando anche le località facenti parte dell'odierna Municipalità, fino al 1926, quando venne accorpato al comune di Venezia per volontà del governo Mussolini con il R.D. 15 luglio 1926, n. 1317, in G.U. n. 183 del 9 agosto 1926. Ciò pose fine al governo della famiglia ducale Favaro, che andò in esilio nel sud-ovest della Francia nei primi anni Venti. L'ultimo duca di Favaro fu Aldo primo.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Facciata e campanile della chiesa di Sant'Andrea apostolo.

A Favaro sorgono tre chiese parrocchiali. La più antica (è citata già nel XIII secolo, ma l'attuale edificio è del 1874) è quella di Sant'Andrea Apostolo, affiancata da un campanile alto 57,62 m e notevolmente pendente (lo strapiombo in sommità misura 146 cm).

Le altre due sono più recenti, essendo sorte in concomitanza con lo sviluppo urbano del dopoguerra: del 1967 è la chiesa di San Pietro Apostolo, collocata vicino alla piazza, mentre la chiesa di San Leopoldo Mandich, nella zona sud-orientale, è degli anni novanta.

Da citare l'ex municipio, costruito nel 1873 e ampliato nel 1930, attuale sede della Municipalità di Favaro Veneto.

Evoluzione demografica

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La seguente tabella riporta l'evoluzione demografica del comune di Favaro Veneto sino alla sua soppressione nel 1926.

Abitanti censiti

Nella parte Nord-Ovest del quartiere, in via monte Cervino, si trovano degli impianti sportivi che comprendono anche l'unico stadio da rugby del comune di Venezia, in cui giocano il ASD San Marco Venezia Mestre e gli Islanders Venezia, squadra di football americano militante nel campionato nazionale di serie A2. Vi si allena anche la squadra di calcio A.S.D. Favaro 1948 che milita nel campionato di Promozione - Girone D. Un altro impianto sportivo è la palestra Rodari in via Claudia, dove giocano le partite interne il Basket Mestre e la Pallacanestro Favaro.

Trasporti pubblici

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Il tram di Mestre alla fermata Pastrello

Il quartiere è servito principalmente da alcune linee automobilistiche dell'ACTV dell'area urbana di Mestre, che collegano il centro abitato con Venezia, l'aeroporto e le località limitrofe. Inoltre vi è qualche collegamento scolastico con il litorale veneziano della società ATVO.

Lo stesso argomento in dettaglio: Rete tranviaria di Venezia.

Dal dicembre 2010 è attiva la linea tranviaria T1 (tratta Favaro-Mestre FS) che interessa la Municipalità di Favaro dal capolinea di via Monte Celo (sede anche del deposito tranviario) alla fermata "Rielta". La linea è stata prolungata a partire dal 12 settembre 2014 dal Capolinea Mestre FS a Marghera (Centro Commerciale Panorama) [2]. A partire dal 16 settembre 2015, la linea T1 è stata modificata prolungandola dal Piazzale Gen. Cialdini (Mestre Centro) a Venezia (piazzale Roma), lasciando, nel contempo la tratta Mestre Centro - Marghera alla nuova linea T2.[3]

Nelle vicinanze del centro commerciale "La Piazza" vi è una delle aree di sosta attrezzate del car sharing del Comune di Venezia. Qui, previo abbonamento al servizio, gestito da YUKÕ with Toyota, è possibile prelevare o restituire le autovetture del circuito[4].

  1. ^ Fonte: Comune di Venezia - aggiornamento popolazione al 31 dicembre 2018 [1]
  2. ^ Ferrovie.it - Il Translohr arriva a Marghera, in Ferrovie.it. URL consultato il 21 luglio 2017.
  3. ^ Ferrovie.it - Il Translohr arriva a Venezia, in Ferrovie.it. URL consultato il 21 luglio 2017.
  4. ^ Sito di Yuko with Toyota, su yuko-carsharing.it (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2019).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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