Tina Lattanzi

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Tina Lattanzi nel 1941 sul set del film Beatrice Cenci

Tina Lattanzi, pseudonimo di Annunziata Concetta Costantini (Licenza, 5 dicembre 1897[1]Milano, 25 ottobre 1997), è stata un'attrice e doppiatrice italiana, voce di icone di Hollywood come Greta Garbo, Marlene Dietrich, Rita Hayworth, Greer Garson e Joan Crawford.

Tina Lattanzi nel 1930

Figlia di Ercole Costantini e Geltrude Montori, nel 1919 si sposò con Giovanni Lattanzi, professore di liceo, dal quale prese il cognome ed ebbe due figli, Fiorella e Glauco. La figlia Fiorella (14 agosto 1921 - 26 maggio 2009) divenne una pianista e una scrittrice di medio successo.

Insoddisfatta della vita matrimoniale, nel 1922 la Lattanzi fu invitata da sua cognata ad assistere a una recita universitaria, e in quella occasione conobbe il giovane Vittorio De Sica che la presentò alla sua insegnante di recitazione, l'attrice e regista teatrale russa Tatiana Pavlova. Questa rimase entusiasta del suo aspetto: figura slanciata, contegno fiero ed elegante. La Lattanzi considerò così la possibilità di dedicarsi alla recitazione. Aveva all'attivo soltanto una piccola parte, nel ruolo di una schiava tebana, nella Fedra di Gabriele D'Annunzio, che comunque le fruttò un telegramma di complimenti dallo stesso D'Annunzio.

Nacque una profonda amicizia con la Pavlova, che la scritturò nella sua compagnia per ricoprire ruoli importanti. Il marito dimostrò comprensione per la scelta di seguire la sua vocazione artistica. Cominciò allora un'avventura fino a quel tempo impensabile, anche se la Lattanzi stessa avrebbe riconosciuto: «Non sono mai stata divorata dal sacro fuoco dell'arte».[2]

Nel 1923 esordì nella compagnia di Tatiana Pavlova, lavorando, successivamente, per diverse compagnie, tra cui quella di Ruggero Ruggeri (con cui realizzò, nel 1929, una fortunata tournée in Sud America) e la Compagnia Teatrale Za-Bum di Mario Mattoli (il primo serio esperimento italiano teatrale di mescolare la comicità degli attori del varietà al genere drammatico degli attori di prosa), affermandosi soprattutto in ruoli di seconda donna.

Debuttò nel cinema nel 1930 con La straniera di Amleto Palermi e Gaston Ravel, cui seguì Cinque a zero di Mario Bonnard (1932) e con Vittorio De Sica, suo grande amico. In seguito all'incontro con il regista Guido Brignone del quale si innamorò, tanto da separarsi dal marito (anche se avrebbe continuato a mantenerne il cognome), lasciò il teatro e si dedicò a tempo pieno al cinema e al doppiaggio.

Nel 1936 a teatro recitò in Carità mondana di Giannino Antona, cui seguì Il dolce aloe di Jay Mallory con la compagnia del Piccolo Teatro di Milano. Al cinema si specializzò in ruoli di aristocratica e di cattiva e fu diretta soprattutto da Guido Brignone, Mario Bonnard, Camillo Mastrocinque, Carmine Gallone, Raffaello Matarazzo, Mario Mattoli, Alberto Lattuada, Mario Camerini e Riccardo Freda.

Nel 1937 fu scelta per doppiare Francesca Braggiotti nel film Scipione l'africano, film di propaganda fascista. La Lattanzi rifiutò nonostante un'offerta in danaro della stessa Braggiotti, la quale voleva fortemente avere la voce di Greta Garbo. A causa di tale rifiuto, ritenuta antifascista, venne convocata da Dino Alfieri in persona, il quale la accusò di resistenza ad un progetto espressamente voluto da Mussolini e l'avvertì che rischiava il confino. La Lattanzi replicò: «Se lei dovesse scegliere tra me e la Braggiotti, chi preferirebbe?»; «Lei»; «Ecco, io ho fatto la stessa cosa».

Tina Lattanzi nel film Tormento (1950) di Raffaello Matarazzo

Nel 1942 recitò in teatro la commedia di George Bernard Shaw L'imperatore d'America, in cui si esibì con dei costumi particolari in modo da sembrare nuda. I dirigenti fascisti, complice anche lo scalpore sollevato dalla stampa, bloccarono lo spettacolo. Fu Benito Mussolini in persona, che per poterla vedere tre giorni dopo in sala al Quirino, rilasciò alla compagnia teatrale un permesso speciale di esibizione.[3]

Dotata di una voce raffinata, dal timbro profondo e suadente, contraddistinta dal vezzo recitativo del birignao, nel 1932 iniziò la sua carriera di doppiatrice e fu da quel periodo fino alla metà degli anni cinquanta assieme alla collega Lydia Simoneschi, la primadonna del doppiaggio italiano, prestando la sua voce alle più grandi dive del cinema hollywoodiano, lavorando nella società di doppiaggio Cooperativa Doppiatori Cinematografici (nota con l'acronimo C.D.C.).

Tra le grandi dive da lei doppiate, si possono citare Joan Crawford, Greer Garson, Myrna Loy, Rosalind Russell, Rita Hayworth, Marlene Dietrich e soprattutto Greta Garbo.

Grazie alla sua duttilità vocale, poté doppiare negli stessi periodi attrici molto più giovani di lei come Ruth Hussey, Signe Hasso, Mary Anderson, Alexis Smith, Lizabeth Scott, Rhonda Fleming, Tamara Lees, Katy Jurado, Vera Bergman, Elaine Stritch, Yvonne Sanson, Patricia Neal, Silvana Pampanini, Franca Marzi, Gianna Maria Canale, Anne Bancroft, Anita Ekberg, e più anziane come Lucile Watson, Spring Byington, Ethel Barrymore, Gladys Cooper, Marjorie Rambeau e Mary Boland. Nel 1950 ad esempio dà la voce a Lucile Watson di 67 anni ne I racconti dello zio Tom (1946), mentre appena due anni dopo, nel 1952, presta la voce alla ventunenne Anne Bancroft nel film La tua bocca brucia (1952).

È inoltre la voce narrante nell'edizione italiana del film Lettera a tre mogli (1949), regia di Joseph L. Mankiewicz (nell'edizione originale la voce è dell'attrice Celeste Holm). Prestò la propria voce anche ad attrici italiane: è il caso di Luisa Ferida in Nozze di sangue, Clara Calamai in Capitan Fracassa, Paola Borboni in Non canto più e Anna Magnani in Quartetto pazzo e Finalmente soli.

Tina Lattanzi nel 1957

Curiosamente la stessa Tina Lattanzi fu doppiata più volte nei suoi film: in Resurrezione del 1944 è doppiata da Lydia Simoneschi, in Anna del 1951 recita con la voce di Giovanna Scotto (nello stesso film la Lattanzi doppia Gaby Morlay), ne I delfini del 1960, in Orgasmo del 1969 è doppiata da Renata Marini e in Bisturi - La mafia bianca del 1973.

Fu inoltre molto attiva anche nel cinema d'animazione Disney, interpretando soprattutto personaggi cattivi, come la Regina Grimilde nella prima edizione italiana di Biancaneve e i sette nani (doppiaggio del 1938), la matrigna Lady Tremaine in Cenerentola (doppiaggio del 1950), la Regina di cuori in Alice nel Paese delle Meraviglie (1951) e la strega Malefica in La bella addormentata nel bosco (1959), ma interpretò anche la cagnetta pechinese in Lilli e il vagabondo (doppiaggio del 1955 che, seppur sostituito da una nuova versione nel 1997, è stato ripristinato nel DVD del 2006), chiamata Gilda per ricordare il suo celebre doppiaggio di Rita Hayworth nell'omonimo film di Charles Vidor del 1946.

Tra gli anni cinquanta e sessanta continuò a recitare per il cinema, in film di Luigi Zampa, Francesco Maselli, Jean Delannoy, Umberto Lenzi e Luchino Visconti, che nel 1963, con il suo Gattopardo, la investì ancora una volta di quel lato nobile che il suo timbro le conferiva.

Nello stesso periodo è titolare del corso di recitazione presso il Centro sperimentale di cinematografia a Roma, suoi colleghi di insegnamento saranno gli attori Dina Perbellini e Carlo Tamberlani. Tra i suoi allievi vi è Claudia Cardinale, alla quale darà anche lezioni di dizione.

Con l'avvicinarsi ai sessant'anni però, dalla seconda metà degli anni cinquanta la sua lunga e fortunata carriera di doppiatrice iniziò a declinare poiché perse tutte le grandi dive che abitualmente doppiava e venne declassata a doppiatrice di sole attrici caratteriste secondarie. Offesa da questo trattamento, tra la fine del 1959 e l'inizio del 1960, dopo oltre quindici anni, decise di lasciare la CDC e di approdare in SAS poiché le venne offerto un posto come direttrice di doppiaggio. Nonostante ciò la sua carriera di doppiatrice non riprese mai più il decollo.

Alberto Sordi e Tina Lattanzi nel film Il presidente del Borgorosso Football Club (1970) di Luigi Filippo D'Amico

Messo da parte il doppiaggio ritornò sulle scene teatrali dopo molti anni di assenza; solo nel 1969 sarebbe tornata un'ultima volta a doppiare sempre in SAS un ruolo secondario nel film La via lattea di Luis Buñuel. Come lavori teatrali fu scritturata da Garinei e Giovannini per partecipare nel 1963 alla commedia musicale My Fair Lady con Delia Scala, Gianrico Tedeschi e Mario Carotenuto, e a Ciao Rudy, del 1966, con Marcello Mastroianni, ripresa nel 1972, con Alberto Lionello. Più volte diretta da Aldo Trionfo, interpretò spettacoli come Nerone è morto? di Miklós Hubay (1974) e Becket e il suo re di Jean Anouilh (1981), quest'ultimo accanto all'amica Paola Borboni.

Nell'edizione italiana del film Il ruggito del topo Tina Lattanzi doppia l'attore Peter Sellers solo quando quest'ultimo interpreta il personaggio della Gran Duchessa Gloriana, alternandosi con i colleghi Enrico Maria Salerno (il personaggio di Tullio Bascombe) ed Emilio Cigoli (il personaggio del Primo Ministro).

A partire dalla seconda metà degli anni ottanta tornò alla ribalta come ospite ricorrente del salotto televisivo del Maurizio Costanzo Show. Nel 1988 prese parte al suo ultimo film, Cuore di mamma, accanto a Ingrid Thulin, Massimo Girotti e Lea Padovani e nello stesso anno torna a vestire i panni di Greta Garbo nella prima edizione del varietà satirico di Rai 3 La TV delle ragazze.

La passione per il gioco d'azzardo la portò a vivere i suoi ultimi anni in ristrettezze economiche, sicché nel 1992 ottenne un vitalizio in virtù della legge Bacchelli e, a causa di una malattia agli occhi, negli ultimi anni di vita perse anche la vista.

Morí a Milano il 25 ottobre 1997, all'età di 99 anni.[4][5] È sepolta al Cimitero Maggiore di Milano.

Tina Lattanzi nel film Piccola santa (1954) di Roberto Bianchi Montero

Film d'animazione

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Nei film Maria Malibran ed Anna è doppiata da Giovanna Scotto in quanto la Lattanzi doppia a sua volta altre attrici presenti negli stessi film: Silvia De Bettini in Maria Malibran e Gaby Morlay in Anna.

Programmi televisivi

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  • Broadway andata e ritorno (1977)
Esplicative
  1. ^ Solo alcune scene, in altre sequenze l'attrice recita con le voci di Lydia Simoneschi e Adriana De Roberto.
Fonti
  1. ^ Certificato di nascita da FB anziché dal sito ufficiale del Comune, su Tina Lattanzi, Facebook, 8 aprile 2014. URL consultato il 14 maggio 2020.
  2. ^ Tina Lattanzi, su Il Mondo dei Doppiatori - L'enciclopedia del doppiaggio. URL consultato il 28 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
  3. ^ I ricordi dell'attrice, novantasei anni, che ha dato la voce a Greta Garbo., in L'Unità, 4 settembre 1994.
  4. ^ Addio Tina Lattanzi, divina voce della Garbo, in Corriere della Sera, 26 ottobre 1997. URL consultato il 15 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2012).
  5. ^ Roberto Rombi, È morta l'attrice Tina Lattanzi, in la Repubblica, 29 ottobre 1997. URL consultato il 14 maggio 2020.

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Collegamenti esterni

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