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Blu (azienda)
Blu | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 19 aprile 1999 a Roma |
Fondata da | |
Chiusura | 8 ottobre 2002 |
Sede principale | Napoli |
Gruppo | Wind Telecomunicazioni |
Settore | Telecomunicazioni |
Prodotti | Telefonia mobile |
Dipendenti | 1900 (2001) |
Slogan | «Il futuro che non c'era» |
Note | [1][2] |
Sito web | www.blu.it/ |
Blu S.p.A. è stata una società di telecomunicazioni italiana, operante nel settore della telefonia mobile e attiva fra il 1999 e il 2002.
All'operatore furono assegnati i prefissi: 380, 388, 389[3].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La società venne fondata il 19 aprile 1999 grazie a una partnership fra Società Autostrade (attraverso Sitec, 32%), British Telecom (20%), Benetton (attraverso la finanziaria Edizione Holding[4], 9%), Mediaset (9%), Distacom (9%), BNL (7%), Italgas (7%), Caltagirone (7%) e Palatinus[5][6][7][8][9].
I servizi furono attivati il 15 maggio 2000[8], sfruttando la licenza numero 61 rilasciata poco dopo la nascita dal Ministero delle Comunicazioni, valida per le telecomunicazioni attraverso il sistema GSM sulla banda di frequenza 1800 MHz[10]: il segnale con rete propria fu inizialmente irradiato solamente a Milano mentre, nel resto dell'Italia, la trasmissione avvenne con rete GSM di altri operatori grazie a degli accordi di roaming nazionale[11].
Con 430.000 utenze nel settembre 2000[12], l'azienda superò l'iniziale obiettivo di raggiungere 350.000 clienti entro la fine dell'anno[13]: ciononostante, il mancato accordo fra British Telecom e gli altri azionisti riguardo alla ripartizione delle azioni[13] mise in forse la partecipazione dell'azienda all'asta per l'assegnazione delle licenze UMTS, inizialmente confermata[14], per poi essere ritirata il 23 ottobre[15]. La vicenda comportò degli strascichi giudiziari conclusisi nel gennaio 2001, quando il TAR del Lazio annullò la confisca governativa della fideiussione di 4000 miliardi di lire[16][17].
Nel frattempo l'azienda continuò il proprio sviluppo lanciando nel dicembre 2000 il servizio GPRS[18], superando il milione di utenze nel marzo 2001[19]. Malgrado la continua espansione (con 1.900.000 clienti a fine 2001 con una quota di mercato sulle nuove attivazioni del 13%)[2], iniziarono le prime defezioni fra i soci dell'azienda, con Edizione che nel settembre 2001 rinunciò alle proprie quote dopo l'entrata nel gruppo Telecom Italia[2] e Mediaset che nel dicembre 2001 cedette le quote in suo possesso a British Telecom[5][6].
L'operatore telefonico entrò così in una fase di progressiva smobilitazione: il 6 agosto 2002 il consiglio d'amministrazione diede il via libera al break-up dell'azienda, optando per la cessione del parco clienti (4% del mercato italiano) e del marchio a Wind[20], degli impianti di telefonia mobile a TIM[1], Wind[20] e Vodafone Omnitel, del capitale sociale a TIM e di altri rami aziendali a H3G[1]. Blu spense il suo segnale l'8 ottobre 2002, sparendo definitivamente dal mondo delle telecomunicazioni[21][22].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c La Repubblica/economia: Telefonia, Tim compra Blu Addio al quarto gestore, su www.repubblica.it. URL consultato il 19 ottobre 2023.
- ^ a b c Adnkronos, BLU: COMPAGNIA NATA CON SLOGAN IL FUTURO CHE NON C'ERA (3), su Adnkronos, 5 agosto 2002. URL consultato il 19 ottobre 2023.
- ^ Aldo Fontanarosa, Cellulari, addio allo "0" da marzo cambiano i prefissi, in la Repubblica, 12 febbraio 2001. URL consultato il 18 gennaio 2020.
- ^ Ue. L'Antitrust d'accordo: lo spezzatino di Blu si può fare. Vendendo agli altri gestori di telefonia Archiviato il 17 febbraio 2015 in Internet Archive., Rai News, 5 agosto 2002
- ^ a b BLU: BT, UFFICIALE ACQUISTO 9% DA MEDIASET A 106 MLN EURO – 2 - BT RIBADISCE CHE SONO POSSIBILI NOVITA' IN POCHE SETTIMANE
- ^ a b la Repubblica/lf_titoli_in_primo_piano: Mediaset esce da Blu, su www.repubblica.it. URL consultato il 19 ottobre 2023.
- ^ Mediaset, «put» e quota Blu, Corriere della Sera, 15 dicembre 2001
- ^ a b Lunedì l'esordio del quarto operatore mobile Telefonini: arriva Blu con 4 offerte tariffarie Archiviato il 17 febbraio 2015 in Internet Archive., La Nuova Sardegna, 13 maggio 2000
- ^ Adnkronos, BLU: COMPAGNIA NATA CON SLOGAN IL FUTURO CHE NON C'ERA, su Adnkronos, 5 agosto 2002. URL consultato il 19 ottobre 2023.
- ^ Canesi, Chiaramonte; op.cit., pag. 149
- ^ Adnkronos, BLU: LA STORIA - 4 ANNI VISSUTI CERCANDO 'FUTURO CHE NON C'ERA', su Adnkronos, 8 ottobre 2002. URL consultato il 19 ottobre 2023.
- ^ IG IM (10,67) - Nessun acquirente in vista per il 43% di Italgas detenuto dall'Eni
- ^ a b la Repubblica/economia: Blu, e' scontro tra gli azionisti, su www.repubblica.it. URL consultato il 19 ottobre 2023.
- ^ la Repubblica/economia: Parte la gara Umts partecipa anche Blu, su www.repubblica.it. URL consultato il 19 ottobre 2023.
- ^ la Repubblica/economia: Umts, Blu si ritira l'asta fallisce, su www.repubblica.it. URL consultato il 19 ottobre 2023.
- ^ la Repubblica/economia: Umts, il Tar annulla la sanzione a Blu, su www.repubblica.it. URL consultato il 19 ottobre 2023.
- ^ Umts. Tar: perché abbiamo annullato la maximulta a Blu. Archiviato il 17 febbraio 2015 in Internet Archive. Rai News, 20 febbraio 2001
- ^ la Repubblica/economia: Gprs, sul mercato il cellulare per navigare (piano) su Internet, su www.repubblica.it. URL consultato il 19 ottobre 2023.
- ^ Blu - superato il milione di clienti, su telefonino.net. URL consultato il 16 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
- ^ a b Wind acquisisce il ramo d'azienda di Blu, su www.cellularitalia.com. URL consultato il 19 ottobre 2023.
- ^ Spenta definitivamente la Rete Blu, su cellularitalia.com.
- ^ Blu: Wind rileva clienti, antenne e negozi per 160 mln, Il Sole 24 Ore, 8 ottobre 2002
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marco Canesi, Franco Chiaramonte; Lavorare in Lombardia: mutamenti strutturali e nuovi obiettivi di sviluppo, ISBN 9788846440075
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Blu
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su blu.it.
- Blu, su sapere.it, De Agostini.